Giovani del 2000

Giovani del 2000

Informazione per i giovani del III millennio

ANNO XXVI numero I (92) marzo 2024

Direttore
Alessandra Delle Fave
Vice Direttore
Massimiliano Matteoni
Redattori
Annalisa Conte
Luigi Palmieri
Giuseppe Lurgio
sede
via Leonardo Fibonacci 5, 50131
Firenze (FI)
Telefono e fax 055 580523
E-Mail redazione@gio2000.it
Sito internet www.gio2000.it
Tipologia: periodico trimestrale
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4197 del 26.06.2000

Gli articoli contenuti nel periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente quello del singolo articolista.

Rubriche


In questo numero:

Cucina
La colazione di Giuseppe Lurgio
Cultura
Albero di Pasqua,in Italia ancora poco diffuso di Giuseppe Lurgio
Il codice fiscale osservato con il microscopio. Seconda parte. di Angelo De Gianni
Un'amica speciale... Una nuova luce di Angela Trevisan
Informatica
Le cartelle compresse : come si usano di Rocco Clementelli
Come forzare la chiusura di un programma su Windows 11 di Rocco Clementelli
come leggere i pdf con windows 11 di Rocco Clementelli
Come disinstallare un programma su Windows 11 di Rocco Clementelli
Medicina e salute
Depurarsi con latte e banane di Anadela Serra Visconti
Programma dei 12 passi per guarire dalla dipendenza di lista mentem gg. SubLimen.
Racconti e poesia
Con gli ultimi di Antonella Iacoponi
L'uccellino in gabbia di Antonella Iacoponi
Soffio di vento di Antonella Iacoponi
Aquile coraggiose di Annalisa Conte
Extraterrestri,io me li immagino cosi. di Simona Rigoldi,Veronique Avallone, Marco Poltronieri, Irene Verzeletti, Annamaria Ceglia, Arianna Rossetto.
Quotidianità di Marco Cefalù
Lo sciopero della befana di Francesca Modena
Cristalli de dolore di Annalisa Conte
Riflessioni e critiche
Usare l'intelligenza artificiale in modo etico: come si fa? di lista mentem gg. SubLimen.
Parliamo di educazione. Terza parte. di Andrea Giachi
Ricordiamo ancora Giulia di Rossana Di Marzo
LAPCA - LABORATORIO AUSILI PER LA COMUNICAZIONE, L''APPRENDIMENTO E L''AUTONOMIA ASL 5 PISA (un’avventura non ancora finita) di Mario Lorenzini
Tempo libero
La chiacchierata di Pino con: MARINA COSTA di Giuseppe Lurgio
Per sorridere un pò di Giuseppe Lurgio
Libri
Gli aneddoti e le curiosità del Bravìo delle Botti di Montepulciano messe a disposizione dei disabili visivi di Diego Mancuso
Intervista sulla saga di Rocca Buona di Francesco Cheynet e Lucio Schina
Comunicati
In cammino dal mare ai monti di Flumen viaggi
LE ISOLE LOFOTEN – NORVEGIA (VIAGGIO NEL CIRCOLO POLARE ARTICO) di Destinos Accesible
Le prossime iniziative di Girobussola
Una nuova realtà per l’inclusione di associazione Amici di Omero

Cucina

La colazione

di Giuseppe Lurgio

Ben ritrovati a tutti voi che seguite con interesse questa rubrica che parla di cucina spaziando anche su curiosità ad essa legata. In questo numero ci occuperemo di "COLAZIONE". La colazione non e altro che la prima assunzione di cibo della giornata, poi viene a metà mattina la Merenda,quindi il pranzo intorno a mezzogiorno. Di pomeriggio invece si rifà la merenda detta anche,"Spuntino",e infine si passa poi alla cena. Naturalmente non e una regola fissa,tanti saltano uno o due di questi appuntamenti con il cibo! Inoltre in altre nazioni queste abitudini cambiano radicalmente sia nei tempi che nei contenuti come vedremo poi di seguito. Il termine italiano colazione deriva dal latino collatiòne, a sua volta da collàtus, participio passato di cònfero, cioè "contribuire", "conferire", inteso come riunirsi insieme per conversare durante il pasto e dove "ognuno dei commensali metteva (cioè conferiva) la parte sua" La prima colazione, spesso per vari motivi evitata, ha invece un ruolo importante: dopo il protratto digiuno notturno, il CERVELLO, per affrontare una nuova giornata di studio o di lavoro, ha bisogno di NUTRIENTI. I CARBOIDRATI hanno, inoltre, una funzione rilassante sul SISTEMA NERVOSO: migliorano l'attenzione e l'umore. Prima di proseguire e opportuno specificare che la colazione si divide in colazione dolce e in colazione cosidetta,salata che e meno affermata della prima ma ha comunque i suoi estimatori. In generale possiamo dire che i prodotti più comunemente utilizzati per una colazione completa e varia sono: Bevande: caffè (liscio, ristretto, lungo, decaffeinato, macchiato, americano), latte, latte macchiato, cappuccino, tè, cioccolata calda, camomilla (molto di rado), succhi e centrifugati di frutta o verdura, yogurt magro o alla frutta, bevande di soia o di cereali (farro, avena, riso), di mandorle, nocciole. Dolci: cornetti e altri prodotti da forno o di pasticceria, cereali, pane dolce, torte casalinghe, biscotti. Marmellate, confetture e gelatine alla frutta, crema di nocciola, cioccolato, miele. Cibi salati: insaccati, formaggi, toast, omelette ( frittata ), bacon, torte salate, burro. Frutti: mele, banane, ecc. L'antica colazione tradizionale italiana era basata su cibi poveri, come pane e latte, a volte marmellate o miele, torte o dolci tipici di ogni territorio. Spessissimo si basava su avanzi di cibo del giorno prima o si usavano alimenti molto semplici come pane e formaggio oe simili. L'attuale colazione italiana, molto simile a quella francese, consumata in casa come al bar o in pasticceria, è essenzialmente e genericamente costituita da cibi dolci, spesso ricchi di carboidrati in misura equilibrata ed indicata dalle linee guida nutrizionali, quali biscotti, fette biscottate, cornetti, pane o panificati con cioccolata o marmellata, yogurt, cereali da colazione, paste, pasticcini, torte, crostate e/o altri dolci tipici per ogni territorio, accompagnati da caffè e/o latte ( caffellatte ), cappuccino o tè Ora cercheremo di capire come fanno colazione nel mondo! In Francia la colazione si chiama "petit déjeuner" ed è simile alla nostra, con una bevanda (caffè, tè, cioccolata calda o succo di frutta) accompagnata da pane e burro, croissant o brioche alla confettura di vario tipo. Spagna. Qui la colazione si chiama "desayuno" e consiste in genere in café con leche,(caffellatte) con varie portate possibili, sia dolci (churros fritti, magdalenas, ensaimadas, torrijas) che salate, come il tostada con tomate, ovvero un toast al pomodoro (o al prosciutto). Portogallo. Pane fresco (di grano o di mais) insaporito con burro, formaggi, prosciutto o marmellata è l'ingrediente più tipico della colazione in Portogallo, che si chiama "pequeno almoço o café da manhã." Questo secondo nome fa riferimento alla bevanda più consumata, appunto il caffè, ma molto diffusi sono anche tazza di latte, tè o cioccolata calda, con possibilità di preferire comunque cereali immersi nel latte o nello yogurt, frutta o dolci. In Svizzera c'è forte differenza tra la colazione dei giorni feriali e quella delle feste, ben più ricca e "calma": nella routine, i nostri vicini consumano di solito qualcosa di veloce ma abbondante come il tradizionale birchermüesli, la miscela di avena con frutta e noci in stile muesli che di solito viene servita su yogurt denso. Nel fine settimana, però, c'è spazio per il brunch svizzero, dove trovano spazio roesti (frittelle di patate), formaggi e salumi, ma soprattutto lo zopf, un pane all'uovo intrecciato servito con miele, burro e marmellata. In Germania la colazione si chiama "frühstück" e classicamente vede la presenta dei wurst locali, e quindi di salsiccia e altre carni: servita in genere a buffet, si compone appunto di salsicce, affettati, formaggi, pane e panini (compresi i pretzel), ma anche frutta fresca, uova alla coque e condimenti come la marmellata fatta in casa. Inghilterra e Regno Unito. La colazione salata e protagonista anche della tipica "breakfast" di Inghilterra e Regno Unito, uno dei pasti mattutini più famosi al mondo, che comprende uova (spesso in versione scrambled eggs), salsiccia, pancetta tagliata spessa, fagioli, funghi, pane tostato, porridge, pomodori cotti e, naturalmente, una tazza di tè. Grecia. È varia la colazione diffusa in Grecia. Essa può includere uova sode, salumi e pane con feta, pomodori e olio d'oliva, ma anche dolcetti e soprattutto il tradizionale yogurt greco denso, ricco e cremoso, solitamente servito con noci e miele per bilanciare il gusto acido del latticino e rendere perfetto l'inizio della giornata. Stati Uniti. Negli Stati Uniti d'America non ci sono vere e proprie regole e, quindi, la breakfast americana può prevedere cibi sia dolci che salati, mettendo insieme uova, bacon, cereali, donuts e muffin, il tutto accompagnato da caffè americano, centrifugati o succhi di frutta. Colombia. In Colombia la giornata inizia con le caldos, zuppe tradizionali, o le arepas, pane a base di farina di mais farcito con formaggio o carne tritata. Perù. La tipica colazione peruviana comprende un tamal di mais o quinoa con papaia e formaggio bianco noto come queso fresco, mentre nei weekend ci si può concedere una bistecca saltata in padella con pomodori e cipolle servita con pane. Argentina. L'Argentina saluta il giorno nuovo con café con leche (caffè con latte), succo d'arancia o mate insieme a toast, medialunas, preparazione simile a un croissant, o facturas, un dolce tradizionale. Costa Rica. Il piatto più famoso della colazione in Costa Rica si chiama gallo pinto, riso e fagioli saltati in padella aromatizzati con peperoncino, coriandolo, cipolla e qualche goccia della salsa tipica del paese, la Salsa Lizano, che si serve accanto a uova, avocado, platani o formaggio. Malesia. In Malesia la colazione racconta di varie influenze, ma la pietanza locale più amata per iniziare la giornata resta il nasi lemak, un piatto a base di riso al cocco, ricco e dolce, insaporito da una combinazione di acciughe, cetrioli, arachidi tostate, uova sode e un piccante malese salsa, tradizionalmente servito avvolto in una foglia di banano. Cina. Nella cucina cinese tradizionale la colazione è semplice, ma oggi anche in Cina si punta su piatti ricchi come il dim sum, comunemente servito in tarda mattinata, che comprende una varietà di panini al vapore, dumplings, involtini di noodle di riso, zuppe di noodle, pollo in umido e verdure fritte. Giappone. La colazione tradizionale in Giappone presenta un'armonia di molti piccoli piatti, tra cui zuppa di miso, riso bianco al vapore, verdure sottaceto, pesce o tofu, semi di soia fermentati e alghe essiccate, il tutto accompagnato dal tè verde. Israele. In Israele, la colazione include frutta, verdura e grassi sani e può ad esempio prevedere olive, formaggio, verdure, pane e succhi di frutta freschi. India. Le colazioni in India sono spesso vegetariane e tra i piatti tipici c'è l'upma, una crema calda di grano e verdure tra cui cipolle, carote e fagiolini e speziata con zenzero, foglie di curry, semi di senape e cumino. Kenya. In Kenya, nella colazione tradizionale non può mancare il porridge, accompagnato con arachidi, pesce e patate dolci bollite o manioca - la versione più locale si chiama uji ed è servita in una zucca - ma è facile gustare anche le mandazi, una sorta di ciambelle fritte tipiche di tutta la zona dell'Africa orientale. Etiopia. Nella colazione dell'Etiopia: è il Genfo, a base di farina di orzo, frumento e mais, aromatizzato con una complessa miscela di spezie detta berbere e spesso servito con yogurt, che smorza la consistenza molto densa del piatto. Marocco. In Marocco si fa colazione con tè alla menta e pani di semola, come i baghrir (noti anche come "pancake dai mille buchi" per la presenza dei fori della lievitazione) conditi con burro e miele. Egitto. In Egitto la tradizionale colazione prevede la presenza del ful medames (che risalirebbe addirittura ai Faraoni!), un piatto a base di fave stufate condite con cumino, prezzemolo, cipolla, limone e peperoncino, che viene servito caldo o freddo ed è spesso guarnito con uova sode e pita locale. Australia. La colazione in Australia più famosa prevede pane e Vegemite (una crema salata fatta di estratto di lievito dal gusto sorprendente che "o si ama o si odia"). Scandinavia. Nei Paesi Scandinavi la colazione si fa spesso con un open-faced sandwich (una sorta di tartina, volendo trovare un riferimento a noi più vicino), che mette sul pane una crema spalmabile (di qualsiasi tipo, dai formaggi molli alla maionese e alle marmellate) e poi un topping a base di pesce stagionato, salumi, formaggi, verdure e/o uova sode. Polonia. In Polonia per colazione, si usa il kanapki, fette di pane o panini insaporiti con affettati, creme spalmabili di carne, salsiccia kielbasa, formaggi a pasta molle e dura, pomodori, uova strapazzate con salsiccia o alla coque. Turchia. In Turchia la colazione si chiama kahvalti ed è un vero e proprio rito, che mette insieme pane, formaggi morbidi e cremosi, olive, pomodori, cetrioli, salsiccia turca piccante, menemen (uova in padella) e una gamma di marmellate, confetture e mieli, accompagnate immancabilmente dai famosi tè e caffè del Paese. Brasile. In Brasile a colazione si mangiano pao de queijo, panini al formaggio, o bolo de fuba, una torta agrodolce dalla consistenza umida e cremosa che deriva dall'aggiunta di parmigiano grattugiato e cocco grattugiato. Bene, ora vi darò qualche semplice ricettina per fare una bella colazione all'Italiana. Naturalmente come detto in precedenza si può far colazione anche ad esempio con pezzo di crostata rimasta la sera prima oppure con una bella banana o addirittura con pane e salame! Ciò che e veramente importante e assumere del cibo intorno alle 300 barra 400 calorie che consentono di affrontare la giornata appena iniziata. Naturalmente parliamo di persone che non devono seguire un regime alimentare particolare. Saranno invece i nutrizionisti a formulare il tipo di dieta da seguire per le persone che soffrono di problematiche legate al tipo di alimentazione. Le ricette che seguiranno oltre a essere semplici si prestano ad essere poi facilmente variate secondo i propri gusti, e sono solo alcune delle migliaia che ne esistono!. ---------- Biscotti semplici. Ingredienti per circa mezzo chilo di biscotti. due tazze da latte di farina bianca (tre etti), un uovo, un etto di burro, quattro cucchiai di zucchero, tre cucchiai di vino bianco secco, un pizzico abbondante di sale. Preparazione. Unite sulla spianatoia la farina con il burro (sciolto a bagnomaria), lo zucchero, l'uovo, il vino e un pizzico di sale. Impastate brevemente e poi spianate la pasta a un centimetro di spessore sulla spianatoia infarinata. Ritagliate dalla sfoglia (con un coltello o un bicchiere o con le apposite "formine"), i biscotti e poneteli sulla placca imburrata del forno già caldissimo per venti minuti. Se si vorrà dare un sapore diverso ai biscotti ci si potrà sbizzarrire aggiungendo all'impasto dei semi di anice macinato,del caffè in polvere, della farina di cocco o del cacao o altro che la vostra fantasia vi proporrà! ---------- Brioche, ricetta base. Tempo di preparazione: quaranta minuti, oltre il tempo di riposo e di lievitazione. Ingredienti per sei persone. 250 grammi di farina bianca, due uova, 100 grammi di burro, 50 grammi di latte, 50 grammi di zucchero, 15 grammi di lievito di birra, un pizzico di sale. Per spennellare: un uovo. Preparazione. Fate sciogliere il lievito di birra con il latte leggermente intiepidito, non caldo. Disponete la farina setacciata a fontana sulla spianatoia, versatevi al centro il latte con il lievito ed incorporatelo. A parte, in una ciotola, mescolate le uova con lo zucchero ed il sale e mettete il composto al centro della farina; unitevi anche il burro ammorbidito a temperatura ambiente e diviso a pezzetti. Impastate, lavorate a lungo ed energicamente il composto, sollevandolo e battendolo più volte sulla spianatoia. La pasta sarà pronta quando si staccherà dalle mani e dalla spianatoia. Copritela con un canovaccio e lasciatela lievitare, in un luogo tiepido, per trenta minuti circa. Trascorso questo tempo, lavorate la pasta ancora un poco per interrompere la lievitazione e mettetela in una ciotola capiente (dovrà occupare un terzo della ciotola). Copritela con un panno umido e conservatela nella parte meno fredda del frigorifero (alla temperatura di più conque gradi), per dodici ore. Riprendete poi la pasta, lavoratela un poco e stendetela allo spessore di un centimetro circa; ritagliate delle strisce di dieci o dodici centimetri di larghezza e, con tagli diagonali, ricavatene dei triangoli, avvolgete la pasta su se stessa e ripiegate le punte laterali verso il basso, dando così la forma ai cornetti. Spennellateli con l'uovo, leggermente battuto con una forchetta. Fate cuocere le brioche in forno, già preriscaldato a 180 gradi, per venti minuti circa. Cospargetele con zucchero a velo. Nota: è possibile farcire le brioche con confettura di frutta oppure cioccolato fondente. ---------- Torta di carote. Ingredienti. grammi 350 di carote, grammi 250 di mandorle, grammi 200 di zucchero, tre uova, grammi 50 di farina bianca, una bustina di lievito per dolci, un limone, burro, rum. Preparazione. Grattuggiate le carote e tritate molto finemente le mandorle. In una terrina sgusciate i tuorli, unite la farina, il lievito, lo zucchero e lavorate il tutto fino a ottenere un composto omogeneo. Unite le carote, le mandorle, la buccia di limone e qualche cucchiaino di rum. Montate a neve gli albumi; unite una prima parte al composto preparato e amalgamate delicatamente per sciogliere; aggiungete la restante parte del composto, mescolando con delicatezza dal basso verso l'alto. Versate il composto nello stampo unto e cuocete in forno caldo a 200 gradi per 40 minuti. - - - - Torino: martedì, 9 / gennaio / 2001. --------- Plum-cake. Ingredienti. grammi 250 di farina bianca, grammi 200 di miele, grammi 80 di uva passa, grammi 50 di fecola di patate, un litro di latte, tre cucchiai di olio di oliva, un limone, due cucchiaini di lievito per dolci in polvere, un pizzico di sale. Preparazione. Accendete il forno e portatelo ad una temperatura di 170 gradi. Ungete e spolverate con farina uno stampo da plum-cake. In una ciotola capiente mettete la farina, la fecola, la scorza grattugiata del limone e il lievito. A parte scaldate il latte in una casseruola e diluite il miele senza far prendere bollore. Versate lentamente il composto tiepido sulle farine, unite l'olio e un pizzico di sale. Aggiungete l'uvetta, versate nella teglia e infornate per un'ora e quindici minuti a bassa temperatura. Sfornate, togliete dallo stampo e lasciate asciugare all'aria su una griglia. ---------- Pasta frolla alla vaniglia. (Biscotti). Tempo di preparazione: 45 minuti circa, oltre il tempo di riposo della pasta. Ingredienti per una dose di impasto, utile per 400 grammi circa di biscotti. 200 grammi di farina bianca, 130 grammi di burro, 80 grammi di zucchero, un tuorlo d'uovo, una bustina di vanillina, la buccia grattugiata di un limone non trattato. Preparazione. Imburrate ed infarinate leggermente una teglia da forno. Setacciate la farina e la vanillina sopra la spianatoia; mettetevi al centro il burro ammorbidito a temperatura ambiente, lo zucchero, il tuorlo d'uovo, la buccia grattugiata di limone ed impastate, amalgamando bene gli ingredienti. Avvolgete l'impasto con un foglio di pellicola trasparente e fatelo riposare in luogo fresco per almeno un'ora. Stendete quindi il composto preparato in una sfoglia dello spessore di cinque millimetri e ritagliate dei biscottini di varie forme. Disponeteli sopra la teglia da forno e fate cuocere in forno, già preriscaldato a temperatura di 180 gradi per dieci minuti circa. Toglieteli dal forno e lasciateli raffreddare, staccateli quindi delicatamente dalla teglia con una spatola. ---------- Pancakes allo sciroppo d'acero. Ingredienti. 30 grammi di burro, 125 grammi di farina, 200 ml di latte, 8 grammi di lievito in polvere, sale, 2 uova, 15 grammi di zucchero, sciroppo d'acero, zucchero a velo. Preparazione. Dividete gli albumi dai tuorli. Versate i tuorli in un recipiente, miscelate con una forchetta e aggiungete il latte e il burro fuso. Mescolate per bene tutti gli ingredienti e poi aggiungete il lievito e la farina preventivamente mischiati e setacciati. Montate i bianchi d'uovo a neve piuttosto morbida insieme al pizzico di sale e lo zucchero e uniteli al composto di latte, uova, burro e farina, molto delicatamente con un movimento che va dal basso verso l'alto. Mettete a scaldare su fuoco medio un pentolino antiaderente del diametro di 10/12 cm e spennellatelo con un filo di burro. Versate al centro del pentolino un mestolino di preparato, e lasciate che si espanda da solo: quando il pancake sara' dorato, giratelo sull'altro lato con una spatolina e fate dorare a sua volta anche l'altro lato. Appena tolti i pancakes dalla padella, poggiateli su di un piatto, impilateli uno sopra l'altro (circa 3 a testa) e serviteli caldi e cosparsi di zucchero a velo e sciroppo d'acero. Buona Colazione! ---------- Muffin con gocce di cioccolato. Ingredienti. Un mezzo cucchiaino di bicarbonato, 190 grammi di burro, 100 grammi di cioccolato fondente in gocce, 400 grammi di farina, 200 ml di latte, 18 grammi di lievito in polvere, sale, 3 uova, 2 bustine di vanillina, 200 grammi di zucchero. Preparazione. Accendete il forno a 180 gradi. Ammorbidite il burro a temperatura ambiente, aggiungetelo allo zucchero e sbattete gli ingredienti energicamente per qualche minuto, fino a che il composto risulti cremoso. Unite le uova una alla volta al composto di burro e zucchero sempre sbattendo. Aggiungete il latte tiepido a filo e continuate a sbattere fino a quando la consistenza risultera' omogenea. Mischiate e setacciate in una ciotola la farina, il lievito, il bicarbonato, la vanillina e il sale, e uniteli poco alla volta al composto, fino a che il tutto risultera' cremoso e senza grumi; per ultimo aggiungete 80 gr di gocce di cioccolato, tenendone 20 gr da parte per decorare la superficie dei muffin. Mettete l'impasto in una sac a' poche, preparate uno stampo da muffin con i pirottini e riempiteli fino al bordo. Dopo aver ricoperto tutti i muffin con le gocce di cioccolato poneteli in forno ventilato per circa 20 minuti. A cottura avvenuta, spegnete il forno e lasciateli riposare in forno per 5 minuti a sportello aperto. Estraete e lasciate raffreddare completamente. ---------- Brioche dolce di patate. Ingredienti. 500 grammi di patate, 500 grammi di farina bianca, 150 grammi di burro, 100 grammi di zucchero semolato, due pezzetti di lievito di birra, (circa 45 grammi), tre uova, due bustine di vanillina, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale, zucchero a velo. Preparazione. In abbondante acqua, poco salata fate lessare le patate. Nel frattempo, sciogliete il lievito di birra in una ciotola con acqua tiepida e lavoratelo con la farina necessaria per ottenere un panetto sodo. Immergetelo in un pentolino in cui avrete messo dell'acqua tiepida e lasciatelo lievitare fino a quando non assumerà un colore giallo. Quando le patate saranno cotte, scolatele, pelatele ed, ancora calde, passatele al passapatate. Raccogliete la purea di patate in una terrina, lavoratela con un cucchiaio di legno, quindi aggiungetevi lo zucchero ed il burro ammorbidito in precedenza a temperatura ambiente. Sulla spianatoia, mescolate la farina rimasta con la vanillina, la buccia di limone grattugiata ed un cucchiaino di sale. disponetela a fontana e mettetevi al centro la purea di patate, le due uova intere ed il burro lavorato con lo zucchero. Impastate il tutto energicamente, quindi unite il panetto di pasta lievitato e continuate a lavorare fino ad ottenere un impasto liscio; fatelo quindi lievitare in una teglia ben unta per circa tre o quattro ore. Cuocete la brioche a forno moderato per circa 40 minuti regolandovi poi conlo stuzzicadenti che dopo averlo immerso nel dolce non deve presentare traccie di pasta non cotta. Nota: potete anche inserire delle gocce di cioccolato o dei semi di finocchietto per rendere questa brioche più appetitosa. ---------- Focaccia alla genovese. (Colazione salata). Ingredienti per quattro persone. grammi 400 di farina 00, grammi 40 di lievito di birra del fornaio, un cucchiaino raso di sale da cucina, 2 cucchiaini di zucchero, acqua tiepida olio extravergine di oliva. Preparazione. Prima di cominciare ad elaborare la focaccia, accendete il forno e portatelo a temperatura minima. Mettete nel contenitore del robot da cucina l'acqua calda, il lievito del fornaio (non a cubetti), lo zucchero e il sale. Mescolate al minimo, fino a vedere la schiuma. Poi aggiungete un po' di farina e altra acqua calda. Impostate ad una velocità media con il programma lama, e fate girare per una decina di minuti circa. Aggiungete altra farina ed acqua, progressivamente, fino ad ottenere una pasta dura che frena il coltello. Togliete l'impasto dal robot con le mani unte e stendetelo sulla teglia. Coprite con un canovaccio e lasciate lievitare in ambiente caldo. Nel frattempo, portate la temperatura del forno al massimo. Quando la temperatura si è stabilizzata, allargate la pasta nella teglia con movimento rotatorio, dall'interno all'esterno, per formare le caratteristiche fossette. In una ciotola, miscelate acqua ed olio extravergine di oliva e versatelo sulla superficie dell'impasto. Spolverizzate con un po' di sale. Passate infine la teglia in forno e fate cuocere a temperatura di circa 170 gradi. Quando sotto è croccante, fatela uscire dal forno. Potete sostituire l'olio extravergine con olio aromatizzato al rosmarino o al peperoncino. ---------- Colazione senza glutine uno. Una tazza di latte di mandorla, 50 grammi di fiocchi di mais, dei frutti di bosco, 4 noci. ---------- Colazione senza glutine due. Una omelette fatta con 2 uova e latte di cocco, burro di cocco e marmellata biologica senza zucchero. L'omelette una volta preparata andrà farcita con la marmellata e il burro di cocco. A questa colazione può essere aggiunta 1 tazza di the verde non zuccherato. ---------- Buona colazione!


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Cultura

Albero di Pasqua,in Italia ancora poco diffuso.

di Giuseppe Lurgio

Nei paesi nordici fare l'albero di Pasqua e una tradizione molto radicata,come lo è per noi per quanto riguarda l'albero di Natale. Sin dall'antichità, gli alberi venivano venerati per la loro funzione di tramite, di collegamento tra la dimensione celeste e quella terrena,e molte volte erano adorati come vere e proprie divinità. Nell'albero si credeva che potesse infatti dimorare un'entità o uno spirito, un esempio per tutti è il noce di Benevento presso i Longobardi stanziati in Italia.Si credeva che la pianta di noce fosse colei che influenzasse e potenziasse i poteri delle streghe. L'albero di Pasqua appartiene specificatamente alla tradizione scandinava. Molto probabilmente affonda le sue radici nel Medioevo e ancora oggi, in tutti i Paesi del Centro e Nord Europa, compresi Austria e Germania, è usanza molto diffusa decorare con uova colorate giardini, alberi e cespugli come simboli di rinascita e prosperità, a rappresentare il succedersi delle stagioni e il ritorno della primavera. In seguito, la simbologia cristiana ha sovrapposto a tali significati naturalistici, la Resurrezione di Gesù e quindi il ritorno della vita. Non a caso è chiamato anche "albero della Vita". E' dunque un simbolo religioso,infatti troviamo la sua origine nella Bibbia, nel passo della Genesi in cui sta scritto "Il Signore Iddio fece germogliare l'albero della vita in mezzo al giardino". Sempre nella Bibbia la simbologia dell'albero è presente in quello della vita e della conoscenza del bene e del male a cui attinsero Adamo ed Eva. Dall'Albero del Paradiso inoltre, discenderebbe la tradizione dell' albero di Natale, adornato con i simboli cosmici del Sole, della Luna, dei pianeti e delle stelle, mescolato con la mitologia dell' abete sacro a Odino, potente dio dei Germani. Bene, ora torniamo ai nostri giorni e cerchiamo di capire come possiamo incrementare questa bellissima usanza di preparare l'albero pasquale,sarebbe bellissimo se lo preparassero tutti quelli che si dedicano all'albero natalizio! L'albero di Pasqua moderno venne realizzato, per la prima volta, nel 1965 in Germania dal signor Volker Kraft, il quale addobbò un piccolo albero di mele con 18 uova di plastica colorate con i suoi figli. E più l'albero cresceva, e pià Volker aggiungeva altre uova decorative. La tradizione è stata portata avanti fino ad oggi dai suoi figli: oggi su quel famoso melo possiamo contare circa 10.0000 uova! Per realizzare un albero di Pasqua, non bisogna per forza avere un giardino con piante da addobbare. Possiamo infatti realizzare l'albero di Pasqua anche all'interno dei nostri appartamenti in base alle dimensioni degli ambienti dove verrà ubicato.. Realizzarlo è semplice. Vediamo gli elementi base da cui partire. Se non si ha un giardino con alberi, piante o cespugli da addobbare, basterà prendere un vaso abbastanza alto e capiente in cui interrare dei rami. Da preferire i rami di piante tipicamente primaverili come: pesco melo ciliegio albicocco betulla nocciolo Di qualunque specie siano, l'importante è che i rami siano abbastanza lunghi per facilitare l'addobbo. Come buono auspicio, è usanza, la Domenica delle Palme, aggiungere anche un ramo di olivo. Sistemati i rami nel vaso e o scelta la pianta del giardino) è ora di iniziare con le decorazioni. E qui ci si può davvero sbizzarrire. In un perfetto ed armonioso connubio tra tradizione e cristianità, le decorazioni più diffuse per l'albero di Pasqua sono costituite da uova, fiori e altri simboli pasquali come pulcini, coniglietti e colombelle. Il bello è realizzarle a mano, meglio ancora se con l'aiuto dei bambini. Questo momento "artistico-decorativo" può trasformarsi infatti in una bella occasione per trascorrere del sano tempo ludico insieme. Si potranno appendere uova colorate e decorate, uova di carta o polistirolo, fiori primaverili, ovetti di cioccolato, e ancora bigliettini di auguri personalizzati per ogni parente. Le possibilità sono davvero infinite, basterà semplicemente lasciar andare la fantasia! Naturalmente per chi non ha tempo e voglia di autoprodursi le decorazioni a tema primaverile e pasquale può tranquillamente acquistarle in cartoleria. Bene,spero che questo mio articolo sia uno stimolo alla preparazione dell'albero di Pasqua, ma che sopratutto serva a far diventare il tutto una tradizione radicata come lo è per l'albero di Natale!


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Il codice fiscale osservato con il microscopio. Seconda parte.

di Angelo De Gianni

Riprendiamo il nostro cammino tra le caselle del labirinto codice fiscale delle persone fisiche. La volta scorsa, ci siamo fermati esattamente a metà, cioè alla casella 8 di 16. Abbiamo, quindi, esaminato i caratteri e i numeri che rappresentano il cognome, il nome e l'anno di nascita, senza tralasciare le complicazioni che, inevitabilmente, questo sistema porta con sé. Siamo ora arrivati alla casella 9, nella quale è indicata una lettera, che identifica il mese di nascita. il metodo di assegnazione del carattere associato al mese è, in apparenza, molto semplice: chi è nato a gennaio ha la lettera A, a coloro che sono venuti al mondo a febbraio viene assegnata la lettera B e così via, fino a maggio, che è associato alla lettera E, essendo il quinto mese dell'anno. Chi di voi ha pensato che, almeno questa volta, il sistema fosse semplice, rimarrà deluso, perché a giugno non è associata, come ci si aspetterebbe, la lettera F, bensì la H. I salti poi proseguono nei mesi successivi, in modo tale che i nati a luglio hanno la lettera L, ad agosto è associata la M, a settembre la P, ad ottobre la R, a novembre la S, mentre i nati a dicembre, nella casella 9, trovano indicata la lettera T. Gli ideatori del codice fiscale, una cinquantina di anni fa, hanno spiegato questa stranezza con il fatto che alcune lettere, scritte in stampatello maiuscolo, possono facilmente confondersi con altre: ad esempio, la F è simile alla E, la I si confonde con il numero 1 e così via. Comprendo l'intento di facilitare la vita dei contribuenti e del personale degli uffici finanziari, ma, allora, perché non si è stati coerenti fino infondo, ma al mese di novembre è stata assegnata la lettera S che, su un foglio di carta sbiadito o quando il tuner della stampante è quasi esausto, può facilmente confondersi con il numero 5? Le caselle 10 ed 11 sono occupate dal giorno di nascita, con una differenza che potrebbe far insorgere le femministe più agguerrite: se il titolare del codice fiscale, infatti, è un maschio, il giorno è riportato così com'è, scrivendo, per i nati dal 1 al 9, lo 0 nella prima casella, mentre alle femmine si aggiunge il numero 40. Un esempio può chiarire la situazione: Natale e Pasqua sono fratello e sorella, sono nati entrambi il 25 (il mese non importa). Nelle caselle 10 ed 11 del codice fiscale di Natale, che è un maschio, troveremo le cifre 2 e 5, mentre a Pasqua, che, solo nell'esempio, è femmina, sarà assegnato il numero 65, 40 + 25. Per la decifrazione del contenuto delle rimanenti 5 caselle la strada è in discesa, dato che gli spazi da 12 a 15 compresi sono riempiti con la lettera ed i numeri del codice catastale del Comune nel quale la persona è nata. Così, chi è venuto al mondo a Torino avrà la sequenza L219, chi ha emesso il primo vagito in un ospedale di Milano scriverà F205, i nati a Roma avranno indicata la sequenza alfanumerica H501, chi è venuto al mondo a Napoli troverà scritto il codice del comune F839 ecc. Da alcuni decenni, però, in Italia risiedono milioni di persone nate all'estero e, considerato che non è possibile inserire nel codice fiscale un comune italiano, è stata creata un'apposita tabella, nella quale, tuttavia, non si fa nessuna distinzione tra le città o i paesi dello stato estero. Quindi, l'albanese nato a Tirana e quello nato a Durazzo avranno entrambi, nelle caselle da 12 a 15 la sequenza alfanumerica Z100, che identifica univocamente l'Albania. Vediamo, in dettaglio, come si creano i codici degli stati. Nella casella 12 è indicata per tutti la lettera Z, nella successiva si scrive il numero del continente in cui si trova lo stato, nel modo seguente: per l'Europa 1, per l'Asia 2, per l'Africa 3, per l'America settentrionale 4, per l'America centrale 5, per l'America meridionale 6, per l'Oceania 7, per le Terre Polari Artiche 8 e per le Terre Polari Antartiche. 9 Le caselle 14 e 15 contengono il codice del singolo stato di nascita: ad esempio, 00 per l'Albania, 02 per l'Austria e 29 per la Romania. Abbiamo già visto che, quando due o più persone hanno lo stesso codice fiscale, il numero della casella 15, cioè l'ultimo numero del codice comunale o statale, è sostituito da una lettera. Resta da esaminare, infine, l'ultima casella, che può contenere soltanto una lettera, ricavata da un procedimento di conversione delle lettere precedenti in numeri, seguita da una serie di operazioni matematiche e da un'ultima conversione del risultato nella lettera da riportare nel codice fiscale. La procedura, se si seguono attentamente le istruzioni, è relativamente semplice: ma piuttosto articolata: tuttavia, siccome ho rispetto per il lettore e, quindi, una descrizione dettagliata delle operazioni mi sembrerebbe un atto di sadismo, preferisco rinviare i curiosi al sito internet dell'Agenzia delle Entrate, dove sono riportate, passo dopo passo, le operazioni da compiere. Ora il codice fiscale è completo, ma cosa sono quelle tre lettere in braille stampate sulla tessera sanitaria? Rappresentano la quarta, la quinta e la sedicesima ed ultima lettera del codice fiscale. Quindi, il signor Carlo, il cui codice fiscale si conclude con la lettera H, troverà impressi in braille i caratteri CRH e, se cieco o ipovedente grave, riconoscerà alla sua tessera sanitaria, senza dover chiedere ad altri o estrarre dalla tasca una lente d'ingrandimento..


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Un'amica speciale... Una nuova luce

di Angela Trevisan

Io e Stefania ci siamo conosciute all'associazione "Sollievo" dove lei faceva uno stage di musicoterapia e io ero volontaria, fin dal primo momento nel quale ci siamo conosciute sono rimasta particolarmente colpita dalla passione con cui svolgeva il suo lavoro. Non dimenticherò mai la mia gioia quando mi comunicò la sua intenzione di diventare educatrice, la sua idea era quella di aiutare se possibile i non vedenti e i non udenti. A tal fine ,oltre all'Università stava già frequentando dei corsi per conoscere il linguaggio LIS(per i sordi) ed il Braille. Io e Stefania, come spesso accade nella vita, per un periodo, ci siamo perse di vista. Qualche anno fa, durante la festa di Natale, organizzata dall'Associazione Buoni Amici", ad un certo punto un tornado di felicità sembra urlare il mio nome ed è proprio lei, Stefania che con il suo solito calore mi travolge con la sua risata riempiendomi di abbracci. La serata non era idonea per poter chiacchierare con calma quindi ci siamo scambiate subito i numeri di telefono ed il giorno dopo abbiamo iniziato a recuperare il tempo perduto e da quel momento ogni occasione è buona per stare insieme. Ci siamo accorte subito che fra noi la sintonia era perfetta, i nostri cuori erano uniti senza bisogno di tante parole, era sufficiente un minimo accenno per comprendere l'una le intenzioni dell'altra. La sua risata veramente fragorosa mi ha catturata, donandomi tanta gioia, da quando ci siamo rincontrate, lei mi coinvolge in numerose sue attività ed uscite, mi sta presentando le sue amiche ed io mi sento sempre più parte del gruppo. Essere coinvolta nella vita di Stefania mi ha aperto un mondo permettendomi di non sentire più la solitudine. Stefania è autentico altruismo, sempre pronta ad aiutare e giustificare chiunque ne abbia bisogno, lei non sa proprio dire di no, quando le chiedi una mano si fa in quattro per darla a chiunque quando lo fa si sente profondamente un grande trasporto ed una forte emozione. La cosa che più mi colpisce è che lei tende a giustificare anche chonfronti non si comporta in modo corretto, basti pensare che quando le hanno rubato tutta la strumentazione che aveva in macchina e che le era necessaria per il suo lavoro, dopo il primo momento di sconforto si è fatta come lei stessa insegna una "fragorosa e profumata risata" dopo di che ha detto :" Magari le persone che l'hanno presa ne avevano più bisogno di me"! Sinceramente talvolta mi chiedo come riesca a trovare il tempo per svolgere tutte le sue attività in modo gioioso e indossando sempre il suo miglior sorriso, sembra essere instancabile, infonde tanta energia positiva a tutti coloro che hanno la fortuna di incontrarla .Stefania è un autentico raggio di sole, infatti lei stessa utilizza questo pseudonimo come "nome d'arte" , con un semplice buongiorno profumato( come piace definirlo a lei) e colorato riesce ad infonderti calore trasporto e buonumore. Quando penso a lei la immagino come uno scrigno magico dalle mille risorse, oltre ad essere mamma di tre meravigliosi figli, essere impiegata in banca da diversi anni, è riuscita a dedicare la sua vita al prossimo, ha approfondito le sue conoscenze nel mondo empatico dedicandosi alla musico terapia con la quale riesce a dare sollievo a tantissimi bimbi e meno bimbi in difficoltà, quando trova del tempo lei si dedica a portare un po' di sollievo anche negli ospedali dove esercita come clown donando autentico divertimento e serenità agli ospiti della struttura. L'attività nella quale è riuscita maggiormente a coinvolgermi è quella dello yoga della risata, una tecnica che unisce tutte le dimensioni dell'uomo, mente, corpo e coscienza, che si mettono insieme con la respirazione e la risata. Una delle frasi che lei ama ripete è:"Quando tu ridi cambi, quando cambi cambia il mondo intorno a te" ed è proprio grazie a questa tecnica che ho imparato a prendermela meno davanti alle avversità della vita ed è proprio nei momenti difficili che mi faccio una bella risata, non certo per sminuire il problema ma semplicemente per riuscire ad affrontare la situazione in modo più leggero. Il nostro corpo non distingue tra una risata suscitata da un fattore esterno che la scateni ,come una barzelletta o come immagini divertenti da una risata creata volontariamente sollecitando i 4 pilastri della gioia : ridere ballare giocare e cantare. Stefania mi dice sempre una cosa curiosa che un po' mi inorgoglisce, mi dice che grazie a me ha scoperto che i neuroni specchio che solitamente si attivano con azione o con la vista in realtà entrano in funzione anche grazie a tutti gli altri sensi. Durante le sessioni di yoga della risata, lei da molta importanza al pulire i pensieri in modo da poter allontanare quelli negativi che attraversano la nostra mente in quel momento. Tra i benefici di yoga della risata vale la pena di ricordare, la riduzione dello stress, riduce il rischio di malattie cardiovascolari, potenzia il sistema linfatico, miglior l'umore e porta più leggerezza nell'affrontare la vita quotidiana. Durante le sessioni di yoga della risata, ci propone dei giochi, quello che m colpisce è che ci viene chiesto ad esempio, di memorizzare delle sequenze ma non necessariamente di ripeterle in modo corretto, così se qualcuno sbaglia ci offre il pretesto per poter ridere ma non di lui o del suo errore ma con lui e far si che l'errore si trasformi in opportunità. Le prime volte che mi proponeva questa attività non ero particolarmente convinta, mi sentivo un po' "matta" a ridere senza motivo e faticavo a finire la sessione ma con il tempo e con l'affetto e la vicinanza di Raggio di Sole ho iniziato a modificare il mio modo di propormi alla vita e mi aiuta davvero tanto, riesco ad affrontare con una nuova luce i momenti difficili. Il momento che preferisco delle lezioni di yoga della risata è quello conclusivo dove lei ci propone una riflessione con una musica di sottofondo invitandoci a rilassare le differenti parti del corpo, rilassando il proprio fisico e calmando la respirazione possiamo avere il controllo sui nostri pensieri trovando un momento di autentico benessere e di pace. I capisaldi della vita di Stefania sono la profonda fede e yoga della risata, a questo proposito voglio citare una preghiera che Stefania ama particolarmente poichÈ e l'unione di questi suoi due pilastri di vita. FAMMI RIDERE, SIGNORE Non so perchÈ, Signore, pregandoti stamattina, improvvisamente mi sono reso conto che non ti avevo mai immaginato... ridere. Ridere di una vera risata sonora, contagiosa! I tuoi evangelisti ti presentano pacato, ogni tanto con un sorriso discreto, ma soprattutto serio e grave, qualche volta in lacrime... Non hanno ritenuto di dirci che un giorno, in tale o tal'altra circostanza, ti sei fatta una bella risata. Eppure io sono sicuro che tu ridevi... e ridevi di cuore. Tu ridevi fanciullo, a Nazareth, quando giocavi con i tuoi compagni, ridevi, adolescente, con i tuoi cugini. ridevi e brindavi con i tuoi discepoli, alle nozze di Cana e cantavi, e ballavi se gli altri ballavano! Signore, anche se qualche volta faccio fatica a crederla, la notizia più bella, meravigliosa, sconvolgente che mi riempie la mente e il cuore è che tu ci ami sopra ogni cosa, e che questo amore ci è vicino, così vicino da toccarci da mettere radici dentro di noi. Tu sei venuto tra noi, uomo con noi, uomo come noi, tanto che, abbracciati da te, ti siamo diventati fratelli. Fratelli del bimbo che piangeva, che succhiava il latte al seno, mentre sorrideva, incantato, alla sua giovane madre. Fratelli del fanciullo che imparava a leggere e a pregare. Fratello sempre... nostro fratello Gesù, che sapeva piangere e... ridere! Pensare a te così vicino a noi, così simile a noi perchè possiamo diventare simili a te, mi rende felice! Talmente felice, che mi meraviglia non esserlo sempre. Mi dispiace vederci così seri quando parliamo di te, e non capisco perchè dobbiamo avere un aria triste, quando ci riuniamo per pregarti. Scusami l'impertinenza, ma stasera ho voglia di dirti, come i bambini piccoli, sulle ginocchia del fratello maggiore: "Fammi ridere". Sì, è la mia preghiera inattesa: Signore, fammi ridere! Perchè, a mia volta, io possa far ridere i miei fratelli: ne hanno tanto, tanto bisogno!


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Informatica

Le cartelle compresse : come si usano

di Rocco Clementelli

Un cartella compressa (in inglese compressed folder o zipped folder) è una cartella che può archiviare gli elementi contenuti comprimendo la dimensione totale senza perdere nessun tipo di informazione. In pratica viene “ridotta” in una dimensione più piccola allo scopo di risparmiare spazio sul disco del computer. Le cartelle compresse di Windows sono state sviluppate da Microsoft quando la capacità di archiviazione dei dischi era di gran lunga inferiore rispetto a quella attuale, per consentire al sistema di risparmiare spazio Magari i più smanettoni, ricorderanno i floppy da 3.5 sembra passato un millennio ma era solo 20 anni fa! Queste cartelle usano un algoritmo di compressione che permette di ridurre la quantità di bit utilizzati dall’informazione digitale originale combinando in un’unica cartella più elementi contemporaneamente. Vengono salvate con l’estensione .zip e sono riconoscibili da un’icona caratterizzata della presenza di una cerniera “a zip”. 1) Come creare una cartella compressa con Windows 2) Comprimere una cartella intera 3) Come comprimere più file e/o cartelle contemporaneamente 4) Come aggiungere un elemento a una cartella compressa esistente 5) Come decomprimere una cartella compressa di Windows 6) Come decomprimere una cartella intera 7) Come decomprimere soltanto un elemento Come creare una cartella compressa con Windows È possibile comprimere una cartella intera oppure più file e/o cartelle contemporaneamente. NOTA importante : non è possibile creare una cartella compressa se la cartelle originale è vuota. La procedura descritta può essere utilizzata in tutte le versioni ed edizioni di Windows 11 e Windows 10 . ). Comprimere una cartella intera posizioniamoci con il focus con le frecce sulla cartella che vogliamo comprimere. Premiamo il tasto applicazioni . Windows 11 Nel menu visualizzato diamo invio su Comprimi nel file ZIP. Windows 10 Nel menu visualizzato selezioniamo” Invia a”, scegliamone sotto menù cartella compressa e ancora diamo invio. In questo modo verrà creata una cartella compressa nello stesso percorso della cartella originale. Il nome proposto da Windows per la nuova cartella compressa sarà identico al nome della cartella selezionata. Per confermare il nome premiamo il tasto Invio sulla tastiera del computer oppure rinominiamo la cartella. Come comprimere più file e/o cartelle contemporaneamente Con spazio selezioniamoli primo file o la prima cartella che vogliamo comprimere. Adesso dobbiamo selezionare gli elementi da aggiungere alla cartella compressa. Procediamo in questo modo. Teniamo premuto il tasto Ctrl (o Control) sulla tastiera del computer. Con la freccia scendiamo e mentre scorriamo i vari elementi quando troviamo quello che ci interessa diamo un colpo di barra spazziatrice,sul secondo file o sulla seconda cartella che vogliamo aggiungere. L’elemento selezionato verrà evidenziato. Ripetiamo l’operazione per tutti gli elementi che vogliamo includere. Dopo avere selezionato gli elementi che vogliamo aggiungere alla cartella compressa, su uno degli elementi evidenziati premiamo ancora il tasto applicazioni, Nel menu visualizzato selezioniamo Comprimi nel file ZIP oppure Invia a e Cartella compressa. Il nome proposto da Windows per la nuova cartella compressa sarà quello dell’ultimo elemento selezionato. Ovviamente se vogliamo rinominare con f2 possiamo farlo, vi basterà ricordare però di non cambiare l’estensione. Come aggiungere un elemento a una cartella compressa esistente Se abbiamo creato una cartella compressa ma ci siamo dimenticati di includere un elemento non dobbiamo ripetere tutta la procedura di compressione. Per aggiungere un elemento basta dare invio sulla cartella compressa una volta aperta incolliamo l’elemento che abbiamo dimenticato. Come decomprimere una cartella compressa di Windows Vediamo adesso come decomprimere le cartelle compresse di Windows, cioè come estrarre gli elementi contenuti. Anche in questo caso è possibile decomprimere una cartella intera oppure estrarre soltanto un elemento. Come decomprimere una cartella intera Posizioniamoci con le frecce sull’icona della cartella che vogliamo decomprimere. Tasto applicazioni che ricordo e il secondo tasto a destra della barra spaziatrice.. Nel menu visualizzato diamo invio su Estrai tutto… Si aprirà la finestra Estrazione cartelle compresse. In Cartella in cui estrarre i file: digitiamo il percorso dove vogliamo estrarre i file con il Tab cerchiamo il pulsante Sfoglia… per selezionare la cartella. Se vogliamo che Windows apra la cartella con i file estratti selezioniamo Mostra i file estratti al termine dell’operazione. Per concludere diamo invio su Estrai. Come decomprimere soltanto un elemento diamo invio sulla cartella compressa per aprirla. Selezioniamo l’elemento che vogliamo estrarre fuori dalla cartella compressa lo copiamo con ctrl più cci spostiamo fuori dalla cartella e incolliamo il contenuto degli appunti dove vogliamo posizionare l’elemento., Informazioni utili • Alcuni tipi di file, come ad esempio le immagini JPEG, sono già compresse. Se comprimiamo più immagini JPEG le dimensioni totali della cartella compressa potrebbero essere identiche alle dimensioni dell’insieme originale delle immagini. • È possibile creare cartelle compresse contenenti altre cartelle compresse già create. • Se una cartella compressa contiene file crittografati, al momento dell’estrazione questi file verranno de crittografati. I programmi per comprimere i file sono diversi alcuni sono gratuiti, altri richiedono abbonamenti comunque il sistema già presente in Windows 11 e di per sé valido. Ovviamente se la compressione e stata fatta con programmi particolari per decomprimerlo il file va usato lo stesso protocollo altrimenti il contenuto potrebbe essere danneggiato. Quando si comprime un file, inoltre, e possibile inserire una chiave di apertura che protegge il contenuto magari se viene inviato per posta o programmi appositi vedi drobox.


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Come forzare la chiusura di un programma su Windows 11

di Rocco Clementelli

Cari amici, sono Rocco: oggi parliamo del fastidioso messaggio di Windows “il programma non risponde”. Se c’è un errore che tutti gli utenti Windows conoscono, è probabilmente quello del famoso programma che non risponde (Nessuna risposta). Fortunatamente, ci sono soluzioni semplici che risolvono questo spiacevole problema. In questa pillola vedremo insieme come forzare la chiusura di un programma su Windows 11. Quando una finestra o un’applicazione non risponde e viene visualizzato il messaggio di errore Non risponde, può essere frustrante e difficile sapere cosa fare. Soprattutto perchè questo problema può verificarsi per una serie di motivi: quando il pc ha poca ram, o se magari sta facendo molte operazioni contemporaneamente. Come sempre abbiamo detto nei nostri vari incontri o articoli, si consiglia sempre un dispositivo performante con qualche costo in più, ma che sicuramente ci toglie dagli inghippi. Ecco cosa fare quando capita: Per uscire dall’impasse, la soluzione più semplice è forzare la chiusura dell’applicazione o della finestra; Per fare ciò, ti invitiamo a seguire i pochi passaggi qui sotto. Prima di eseguire questo passaggio, è importante sapere che l’arresto forzato di un’applicazione può causare la perdita o il danneggiamento dei dati; pertanto, questa opzione dovrebbe essere utilizzata solo come ultima risorsa. Ovviamente se il pc e bloccato potrebbe essere necessario attivare l’assistente di win 11, con i tasti “c t r l più tasto win, più invio” (quasi sempre il nostro assistente e svincolato e ci permette di risolvere le empas del sistema operativo). ecco i passaggi da eseguire: 1) Apri Task Manager tramite la scorciatoia da tastiera CTRL + MAIUSC + Esc. 2) Nella scheda “Processi” di Task Manager raggiungibile con 3 tab,e poi con freccia giù, trova l’applicazione che non risponde, premi spazio su di essa una volta in modo che sia evidenziata. 3) Infine dare un tab e spostarsi sul pulsante “Termina operazione” , altrimenti premere tasto applicazioni, e selezionare la medesima voce, per forzare la chiusura del programma. 4) Il pc potrebbe chiedere una conferma e quindi selezioniamo e premiamo ok. Spesso però l’applicazione viene chiusa immediatamente. per gli ipovedenti In alternativa, possono anche fare clic con il pulsante destro del mouse sull’applicazione che non risponde e selezionare “Termina operazione” dal menu di scelta rapida. L’applicazione dovrebbe quindi chiudersi automaticamente. Prego però di effettuare questa operazione se proprio il sistema non da alternative ricordando che possono perdersi i lavori effettuati. Ciao da Rocco e alla prossima pillola di Windows 11


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come leggere i pdf con windows 11

di Rocco Clementelli

come ormai sappiamo da molti anni i lettori pdf sono sempre stati utili per gestire i nostri documenti, diciamo che da sempre adobe e stata la nostra prima scelta per leggere e gestire un file di questo formato, anche perché sono stati loro ad inventarli, nonché uno dei più accessibili. ma finalmente ora esistono le alternative! ! infatti, con i nuovi "browser web tra tutti il nuovo edge risulta in alcuni casi anche migliori. . ". I file PDF costituiscono una parte importante delle nostre vite quotidiane. Sono disponibili sotto forma di contratti e accordi, newsletter, moduli, articoli di ricerca, curriculum e così via. Questi file evidenziano la necessità di un lettore di PDF affidabile, sicuro e potente, che può essere usato dalle aziende. Microsoft Edge include un lettore di PDF incorporato che consente di aprire i file PDF locali, online o incorporati nelle pagine Web. È possibile aggiungere annotazioni a questi file con input penna ed evidenziazione. Questo lettore PDF offre agli utenti una singola applicazione in grado di soddisfare le esigenze di pagine Web e documenti PDF. Il lettore PDF di Microsoft Edge è un'applicazione sicura e affidabile che funziona nelle piattaforme desktop di Windows e macOS. Nota Questo articolo si applica a Microsoft Edge, versione 77 o successiva. Ora vi illustrerò alcune caratteristiche di questo software: Sommario Sommario consente agli utenti di spostarsi facilmente tra i documenti PDF con un sommario. Quando un utente da invio sull’icona Sommario viene visualizzato un riquadro di spostamento in cui è visualizzato un elenco delle sezioni etichettate e delle sottosezioni nel documento PDF. L'utente può quindi dare invio su una delle etichette nel riquadro per passare alla sezione del documento. Il riquadro rimane aperto per tutto il tempo necessario e può essere chiuso quando l'utente vuole tornare a leggere il documento. La schermata successiva mostra il riquadro di spostamento per un documento aperto. Navigazione in lettura PDF con Sommario Visualizzazione pagina Microsoft Edge supporta visualizzazioni diverse per i documenti PDF nei canali Dev e Canary. Gli utenti possono modificare il layout di un documento da una singola visualizzazione pagina a due pagine visualizzate affiancate. Per modificare la modalità di visualizzazione del documento PDF, gli utenti possono dare invio sul pulsante visualizzazione pagina nella barra degli strumenti PDF e quindi scegliere la visualizzazione che si vuole usare. Modalità navigazione con cursore L'esplorazione del cursore è dispo nibile per i file PDF aperti in Microsoft Edge, il che significa che gli possono interagire con i file PDF usando la tastiera. Se un utente preme il tasto F7 in qualsiasi punto del browser, viene chiesto se la navigazione con cursore deve essere attivata. Se abilitata, la navigazione con cursore è disponibile per qualsiasi contenuto aperto nel browser, sia esso file PDF o pagine Web. Quando un utente preme di nuovo F7, la navigazione con cursore è disattivata. Quando la navigazione con cursore è attiva e il focus è sul contenuto, gli utenti vedranno un cursore lampeggiante nel file PDF. Il cursore può essere usato anche per spostarsi nel file o per selezionare il testo premendo MAIUSC mentre si sposta il puntatore con le frecce . Questa funzionalità consente agli utenti di creare facilmente elementi come evidenziazioni o interagire con elementi come collegamenti o campi modulo con la tastiera. La schermata successiva mostra il menu di scelta rapida per attivare la modalità di navigazione con cursore. Menu Lettore PDF per la modalità di navigazione con cursore. Input penna L'input penna nei file PDF è utile per scrivere note veloci per rapidi riferimenti, per firmare o compilare moduli PDF. Questa funzionalità è ora disponibile in Microsoft Edge. Oltre a usare l'input penna nei file PDF, se necessario, è possibile usare il colore e il tratto input penna per attirare l'attenzione su parti specifiche del file PDF. . Aggiungere un input penna a una pagina PDF Highlight Il lettore PDF in Microsoft Edge include il supporto per l'aggiunta e la modifica di evidenziazioni. Per creare un'evidenziazione, l'utente deve semplicemente selezionare il testo, fare clic con il pulsante destro del mouseo con il tasto applicazioni, su di esso, selezionare evidenziazioni nel menu e scegliere il colore desiderato. Le evidenziazioni possono essere create anche con una penna o una tastiera. Usare l'opzione di evidenziazione nel lettore PDF Note di testo Durante la lettura di un file PDF, le note di testo possono essere aggiunte al testo nel file per annotare i pensieri per ritrovarle facilmente in un secondo momento. Gli utenti possono aggiungere una nota selezionando la porzione di testo a cui si vuole aggiungere una nota e richiamando il menu di scelta rapida per fare clic con il pulsante destro del mouse. Selezionando l'opzione Aggiungi commento nel menu si aprirà una casella di testo in cui gli utenti possono aggiungere i loro commenti. È possibile digitare il commento e quindi fare tab e sul segno di spunta dare un colpo di barra spaziatrice. per salvare il commento. Dopo l'aggiunta di una nota, il testo selezionato verrà evidenziato e verrà visualizzata un'icona di commento per indicare il commento. Nella schermata successiva viene visualizzata una nota che verrà aggiunta al testo evidenziato. Lettore PDF aggiunge una nota di testo al documento. Leggi ad alta voce Leggi ad alta voce per PDF consente agli utenti di ascoltare il contenuto del PDF durante l'esecuzione di altre importanti attività. Aiuta anche gli studenti a concentrarsi sul contenuto, facilitando l'apprendimento. La voce e scorrevole e piacevole per chi ha una nuova versione di word la conosce sicuramente. Il testo che viene letto viene selezionato. L'evidenziazione mostra il testo che si sta leggendo al momento.si può inoltre selezionare una porzione di testo per far leggere solamente la porzione di testo. PDF protetti Microsoft Purview Information Protection consente agli utenti di collaborare con altri in tutta sicurezza, rispettando al contempo i criteri di conformità dell'organizzazione. Una volta protetto un file, le azioni che gli utenti possono intraprendere sono determinate dalle autorizzazioni assegnate. Questi file possono essere aperti direttamente nel browser, senza la necessità di scaricare altri software o installare alcun componente aggiuntivo. Questa funzionalità integra la sicurezza fornita da MIP direttamente nel browser, offrendo un flusso di lavoro senza soluzione di continuità. È possibile visualizzare i file protetti da MIP tra tenant aziendali. La visualizzazione di file con identità utente non è attualmente supportata. Documento PDF protetto. Oltre ai file protetti MIP, è possibile aprire anche file PDF nelle raccolte SharePoint Information Rights Management (IRM) in modalità nativa nel browser. Microsoft Edge consente agli utenti di visualizzare i file protetti MIP salvati in locale o nel cloud. Se salvato localmente, il file può essere aperto direttamente nel browser. Se il file viene aperto da un servizio cloud come SharePoint, è possibile che l'utente debba usare l'opzione "Apri nel browser". Se il profilo con cui l'utente ha eseguito l'accesso a Microsoft Edge dispone almeno delle autorizzazioni di visualizzazione per il file, il file verrà aperto in Microsoft Edge. Chiedere conferma per il salvataggio delle pagine PDF di SharePoint protette da MIP Visualizzare e convalidare firme digitali basate su certificati In questo mondo digitale, diventa importante stabilire l'autenticità e la proprietà del contenuto nel documento. Le firme digitali basate su certificati vengono comunemente usate nei documenti PDF per assicurarti che il contenuto del documento sia uguale a quello previsto dall'autore e che non sia stato modificato. Microsoft Edge consente di visualizzare e convalidare le firme digitali dei certificati nei file PDF. Accessibilità Il lettore PDF include il supporto per l'accessibilità tramite tastiera, la modalità a contrasto elevato e l'utilità per la lettura dello schermo per dispositivi Windows e macOS. Accessibilità tramite tastiera Gli utenti possono usarla per spostarsi tra le diverse parti del documento con cui un utente può interagire, come i campi modulo e le evidenziazioni, tramite la tastiera. Gli utenti possono anche usare la modalità cursore per spostarsi e interagire con i file PDF usando la tastiera. Modalità a contrasto elevato Il lettore PDF userà le impostazioni definite a livello del sistema operativo per il rendering del contenuto PDF in modalità a contrasto elevato. Utilità per la lettura dello schermo Gli utenti possono esplorare e leggere i file PDF usando le utilità per la lettura dello schermo su computer Windows e Mac.ovviamente stiamo parlando di n v d a, jaws, voissover e lo screnn reader di Microsoft. Sicurezza e affidabilità La sicurezza è alla base di qualsiasi organizzazione. La sicurezza dei lettori PDF è al centro della progettazione della sicurezza di Microsoft Edge. Due delle funzionalità di sicurezza più importanti di un lettore di PDF sono l'isolamento dei processi e Microsoft Defender Application Guard (Application Guard). • Isolamento del processo. I file PDF aperti da diversi siti Web vengono elaborati in modo completamente isolato. Il browser non deve comunicare con alcun sito Web o file PDF aperti da un'altra origine. La navigazione PDF è protetta da qualsiasi attacco che intenda usare i PDF compromessi come superficie d'attacco. • Application Guard: Con Application Guard, gli amministratori possono impostare un elenco dei siti attendibili per la propria organizzazione. Qualsiasi altro sito aperto dagli utenti verrà aperto in una finestra separata di Application Guard ed eseguito nel loro contenitore. Il contenitore protegge la rete aziendale e i dati del computer dell'utente da eventuali compromissioni. Questa protezione si applica anche a tutti i file PDF online che vengono visualizzati. Inoltre, tutti i file PDF scaricati da una finestra di Application Guard vengono archiviati e, se necessario, riaperti nel contenitore. Ciò consente di proteggere l'ambiente non solo quando il file viene scaricato, ma durante tutto il suo ciclo di vita. Per altre informazioni, vedere Application Guard. Affidabilità Dato che Microsoft Edge si basa su Chromium, gli utenti possono aspettarsi lo stesso livello di affidabilità a cui sono abituati con altri browser basati su Chromiumovviamente questo lettore di PDF, viene aggiornato con gli aggiornamenti di sistema di Windows. Questo software si è dimostrato più efficace nella lettura di pdf aziendali ove sono presenti tabelle e diverse voci, vedi cedolini, con altri lettori la comprensione dei contenuti può risultare complessa in questo lettore viene rispettato il le aut della pagina e il contenuto rimane invariato e comprensibile. L’ho provato con file di moltissime pagine e l’apertura risulta rapida e sempre pronta. Mi è capitato con altri programmi che grossi file tardassero ad aprirsi o addirittura non aprirsi proprio. Insomma, un applicazione integrata di Windows 11 davvero completa e affidabile, vi consiglio sempre più di passare a Win 11.


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Come disinstallare un programma su Windows 11

di Rocco Clementelli

Nel nostro tempo il PC, sia che si tratti di desktop o portatile, costituisce un compagno di viaggio essenzialmente quotidiano per molti di noi. Il PC viene infatti usato da moltissimi utenti per il proprio lavoro o per la propria autonomia nella gestione del quotidiano. Possiamo altrettanto dire che nella maggior parte dei PC gira Windows, il popolare sistema operativo di Microsoft. Sin dalla notte dei tempi dei PC, o quasi, l'esperienza con questo tipo di dispositivi è arricchita da software. Fino a qualche decennio fa conoscevamo questi come programmi, detti anche applicativi, mentre ultimamente sentiamo sempre più parlare di app, (come ogni cosa oggi si cerca sempre più di abbreviare i tempi anche nei nomi). In ogni caso, la sostanza non cambia: le app e i programmi rientrano in una grandissima varietà di contesti e sono utili a svolgere tra le più disparate attività. In questa guida andremo a vedere come disinstallare un programma da Windows 11, ma sostanzialmente anche 10:nello specifico andremo a vedere cosa significa disinstallare un programma e come disinstallare quei programmi che arrivano preinstallati con Windows. disinstallazione è un'operazione comune a tutti i software che svolgono il ruolo di sistema operativo. I sistemi operativi infatti permettono di installare delle app o software di terze parti, delle entità indipendenti dal sistema operativo che permettono di svolgere specifiche attività e funzionalità. Quando viene installato un programma, sul PC vengono memorizzati una serie di file: tra questi troviamo quelli necessari all'esecuzione del programma e anche quelli che invece derivano dall'attività dell'utente con quello specifico programma. Facciamo l'esempio in cui viene installato un nuovo browser web: troveremo i file necessari all'apertura e al funzionamento di tale browser web e poi i file che invece derivano dalla cronologia di ricerca, dalle preferenze dell'utente e dai download effettuati dall'utente stesso dalla rete. Ora è più facile capire che disinstallare un programma significa eliminare tutti i file associati all'esecuzione e al funzionamento del programma stesso dal proprio PC. Alcuni sistemi operativi, come Windows 11, permettono di scegliere, per alcuni tipi di programmi, se tenere in memoria del proprio PC i dati dell'utente associati all'utilizzo del programma che si sta per disinstallare. Questo può rivelarsi utile nel caso in cui si prevede di installare nuovamente il programma in futuro. La disinstallazione di un programma ovviamente prevede anche la rimozione dell'icona associata a tale programma. Eliminare esclusivamente l'icona non equivale assolutamente a disinstallarlo. Come disinstallare un programma su Windows 11 La disinstallazione di un programma o un app su Windows 11 è una delle operazioni più comuni. Come sempre Windows ci propone diverse strade per ottenere lo stesso risultato: tutte relativamente semplici. Andiamo a vederle con ordine nel dettaglio. Disinstallazione dal menu Start Tra le procedure più immediate su Windows 11 troviamo la possibilità di disinstallare un app o software direttamente dal menu Start. Vediamo come: 1) spingere il pulsante Start caratterizzato dal logo di Windows sulla tastiera in basso a sinistra, per i portatili più comuni e quello accanto al tasto fn il terzo a partire appunto da sinistra. Per gli ipovedenti , cliccare sul pulsante Start che si trova nella barra delle applicazioni inferiore di Windows 11 raggiungibile anche con il tab partendo dal desktop; cercare l'app che si intende disinstallare nel menù (Tutte le app). Alternativamente è possibile iniziare a scrivere il nome dell'app con la tastiera; premere il tasto applicazioni sull'app che si intende disinstallare e selezionare Disinstalla dal menù che verrà visualizzato a schermo e dare invio. Confermare la volontà di disinstallare l'app e attendere il completamento dell'operazione. disinstallazione app windows 11 Disinstallazione dalle Impostazioni di Windows 11 Oltre ad usare il menu Start per disinstallare un programma su Windows 11, si può ricorrere anche alla procedura che passa attraverso le Impostazioni di Windows. Andiamo a vedere come fare: 1) Accedere al menu Start tramite il pulsante dedicato sulla tastiera o tramite l'icona presente nella barra delle applicazioni inferiore. 2) Accedere a Impostazioni cercando l'icona con l'ingranaggio o ricercando la parola chiave "Impostazioni" iniziando a scrivere con la tastiera o ancora premendo la combinazione di tasti windows e la lettera I di impostazioni; accedere alla sezione presente nel menù scorrendo con le frecce; (il menù si trova laterale sulla sinistra). 3) Accedere alla sezione App installate e dare invio. 4) Cercare l'app che si intende disinstallare e selezionarla con le frecce o tasto applicazioni o shift f10 nella barra corrispondente all'app. 5) Dare invio sull'opzione Disinstalla. 6) Confermare l'operazione e attendere il suo completamento. Disinstallazione classica come su tutti i windows precedenti, tramite il Pannello di controllo Il Pannello di controllo di Windows 11 è un altro strumento tramite il quale procedere alla disinstallazione di app e programmi su Windows 11. Ecco come fare: apriamo il menu Start tramite il pulsante dedicato sulla tastiera o come già detto, nelle procedure precedenti inferiore. 1) Cercare il pannello di controllo tramite il “cerca” nel menu start o cercarlo con le frecce direttamente; 2) fatto ciò, Accedere a Pannello di controllo ; si aprirà il Pannello di controllo di Windows 11; accedere alla sezione “disinstalla un programma” sotto la voce (Programmi). Se abbiamo attiva (Mostra tutti gli elementi) del pannello di controllo ci basta premere la lettera P più volte per trovarlo. Con le frecce selezionare il programma che si intende disinstallare dalla finestra che si aprirà. Anche in questa modalità premere il tasto applicazioni, selezionare disinstalla e dare invio che apparirà nella barra superiore del pannello; confermare l'operazione e attendere il suo completamento. In alcuni casi il sistema ci chiederà di riavviare il PC per completare la disinstallazione, ma anche se il programma rimosso non lo prevede si consiglia sempre un riavvio per riallineare le librerie del sistema operativo. Insomma: Windows 11 come da tradizione, ha molti metodi per effettuare la stessa operazione; inoltre è importante sapere che al contrario delle versioni precedenti, ove era consigliato l’uso di programmi di terze parti, per disinstallare su questo nuovo Windows, l’operazione e praticamente completa da rendere inutile un utility alternativa. Inoltre, quando rimuoviamo un app di sistema preinstallata è meglio sapere bene cosa stiamo rimuovendo e se non siamo sicuri facciamo qualche domanda a chi e più esperto onde evitare disastri sul nostro PC.


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Medicina e salute

Depurarsi con latte e banane

di Anadela Serra Visconti

Questa dieta è particolarmente adatta per chi ama sia il latte che le banane, che saranno per uno, massimo due giorni, gli unici alimenti da consumare. Questa piccola dieta depurativa ha il grande vantaggio di non contenere sale, di essere saziante e di non fare sentire la fame, grazie alla notevole consistenza delle banane. Durante la giornata potrete mangiare 6 banane ed un litro di latte parzialmente scremato, così distribuiti: colazione: 2 banane e 2 bicchieri di latte pranzo: 2 banane e 2 bicchieri di latte spuntino: 2 bicchieri di latte cena : 2 banane e 2 bicchieri di latte Le banane, ben mature, sono facili da digerire. Sono costituite da carboidrati complessi che danno energia e apportano circa 66 calorie l'etto, pertanto un chilo di banane fornirà circa 660 calorie. Le banane contengono vitamine ( A,B,C), magnesio, fosforo ed una discreta quantità di potassio, che favorisce la diuresi e da forza muscolare. Il latte invece apporta proteine, una certa quantità di grassi, vitamine , calcio e magnesio, ma anche un particolare aminoacido, il triptofano, che a livello cerebrale stimola la produzione di serotonina, il cosiddetto "ormone della felicità". In realtà, la produzione di serotonina ci fa sentire più sazi e riduce il desiderio di mangiare carboidrati ( dolci, pane, pasta). Ecco perché l'abbinamento di latte e banane, ci permette di affrontare una giornata in cui si mangia meno, senza ansie. Il latte scremato apporta 400 calorie (un litro), quindi in totale nella giornata introduciamo circa 1000 calorie. Seguendo questa dieta per 1-2 giorni, si possono perdere sulla bilancia uno a due chili, ma naturalmente non si tratta di grasso, bensì di acqua.


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Programma dei 12 passi per guarire dalla dipendenza

di lista mentem gg. SubLimen.

I 12 passi corrispondono a un piano d'azione proposto dai gruppi Alcolisti Anonimi per superare una dipendenza o cambiare un comportamento. Come funziona? Perché sembra essere così efficace? Vediamolo in questo articolo. Questo programma per guarire dalle dipendenze è un piano di trattamento sostenuto dai gruppi di Alcolisti Anonimi (AA). Attualmente, lo stesso programma dei 12 passi viene messo in pratica da quasi tutte le organizzazioni di supporto che combattono contro qualche tipo di dipendenza, anche per cambiare comportamenti come il conflitto o la procrastinazione, per esempio. Ogni giorno ci sono sempre più gruppi e centri di auto-aiuto che adottano questa guida di condotta. Nella tradizione AA, il piano è composto da 24 principi fondamentali noti come i Dodici Passi e le Dodici Tradizioni, descritti nell'omonimo libro dell'organizzazione. L'applicazione è sempre legata alla presenza di un accompagnatore o "sponsor". Questa persona ha attraversato un processo simile e il suo ruolo è quello di supportare coloro che vogliono andare in riabilitazione. Allo stesso modo, i passaggi vengono eseguiti con la premessa di "solo per oggi", ovvero l'impegno viene assunto per 24 ore. Il programma dei 12 passi per dire addio aalla dipendenza Insieme ad altri membri di AA, William Griffith Wilson ha stabilito i 12 passaggi per il recupero dalle dipendenze. Questo è un piano specifico che esamineremo di seguito sulla base del testo pubblicato dall'istituzione. 1. Ammettere che siamo impotenti È fondamentale che la persona accetti il proprio problema e la propria incapacità di gestire e controllare i consumi. Ammettere l'impotenza e che la vita è diventata ingestibile è il primo passo sulla strada della guarigione. 2. Credere in un "potere superiore" Il concetto di "Potere Superiore" non allude a una divinità, ma alla trascendenza al di fuori del controllo e della volontà del tossicodipendente. Alcuni esempi sono: la natura, la comunità, l'amore, l'universo e Dio. Questo passaggio è radicato nell'idea che l'alcolismo sia una malattia del corpo, della mente e dello spirito. Pertanto, il recupero deve affrontare tutti e tre. 3. Affidarsi a dio Oltre al secondo passo, questo esprime l'importanza di lasciarsi andare e smettere di controllare l'esistenza, per fidarsi delle forze di quel "Potere Superiore". Consiste nell'affidare la propria volontà e la propria vita alla cura di Dio, come ognuno la intende. Vale la pena chiarire che anche la persona deve fare la sua parte per cambiare e non solo delegare la propria responsabilità a Dio o al "Potere Superiore". 4. Fare un inventario morale Lo scopo in questo passaggio è che la persona sia consapevole dei propri comportamenti e pensieri e identifichi i tratti della propria personalità che influenzano la dipendenza. In questo contesto, l'inventario morale consiste nel rivedere i comportamenti, le relazioni interpersonali e gli atteggiamenti della persona verso se stessa e verso gli altri. L'analisi svolta dal tossicodipendente deve essere approfondita e molto onesta. La sincerità sia con lui che con gli altri è uno dei valori cardine dell'intero processo. 5. Ammettere la natura dei nostri difetti Il quinto passo richiede che la persona ammetta i propri difetti a se stessa e agli altri. Implica anche l'assunzione dei propri limiti e l'importanza dell'aiuto e del sostegno degli altri. Accettare i propri difetti non è facile, ma è essenziale per il processo, poiché consente alla persona di assumersi la responsabilità della propria vita e delle conseguenze delle proprie azioni. Inoltre, contribuisce a non sentirsi così isolata e la motiva ad aprirsi per incontrare gli altri. 6. Lasciare che Dio ci renda liberi L'obiettivo è che l'alcolista capisca che non può sbarazzarsi dei suoi difetti da solo, che ha bisogno del sostegno degli altri e di Dio. Per AA la concezione di un "potere superiore" è fondamentale per il recupero. A proposito del sesto passo e di Dio, il libro mette in risalto le testimonianze che affermano che mettendo ordine nella vita e chiedendogli di intercedere nella liberazione per smettere di bere, l'ossessione è completamente scomparsa. 7. Chiedi il rilascio con umiltà Una volta identificati i difetti, è fondamentale che l'individuo chieda umilmente il loro rilascio. Ancora una volta, questo passaggio incoraggia il tossicodipendente ad arrendersi alla provvidenza del "Potere Superiore". L'umiltà non si basa sul trasferimento di responsabilità o sulla rinuncia ad agire per cambiare. Richiede piuttosto il riconoscimento della propria debolezza e impotenza, lavorando e confidando nell'aiuto che si può ricevere. 8. Siate disposti a correre ai ripari Questo passaggio sfida il tossicodipendente a identificare coloro che hanno offeso ea chiedere perdono per le trasgressioni e le ferite causate. L'obiettivo è che la persona si assuma la piena responsabilità delle proprie azioni e lavori per fare ammenda. In breve, l'ottava fase del programma richiede alla persona di: Individua l'illecito. Ripara il danno. Costruisci relazioni migliori. La disponibilità a rimediare alle offese comporta l'essere disposti a fare ciò che è necessario per fare ammenda, che si tratti di chiedere scusa, offrire un risarcimento o altri tipi di misure. Questo passaggio è essenziale per ottenere una vera trasformazione. 9. Correggere il danno Giunto a questo gradino, il tossicodipendente impara a discriminare quando è opportuno effettuare la riparazione e ad avere il coraggio di effettuarla. La prudenza è essenziale in questa fase. A volte, la riparazione deve essere eseguita immediatamente o parzialmente. In alcuni casi è necessario attendere ancora un po' e in altri il contatto diretto è impossibile. Chi si appresta a modificare deve tenere a mente queste variabili. 10. Ammettere i propri errori Il decimo passo è un invito a focalizzare gli errori nel presente e ad essere disposti ad ammettere l'errore quando lo si commette. L'obiettivo è continuare sulla strada del recupero valutando continuamente il comportamento. Accettando i difetti, la persona li ripara immediatamente. Pertanto, è necessario che inizi a prendere misure per correggere ciò che hai fatto e che ti assumi la responsabilità delle tue azioni nel presente. 11. Migliorare il nostro contatto cosciente con Dio L'intento fondamentale di questo passaggio è che il tossicodipendente abbia una connessione più profonda e più stretta con il "Potere Superiore". La preghiera e la meditazione sono opzioni per raggiungere questo obiettivo, ma la persona può praticare qualsiasi altra attività che funzioni per loro. Non si tratta di imporre una religione, ma di permettere a ciascun tossicodipendente di trovare e comprendere la propria concezione del trascendente, secondo la propria storia di vita, esperienze e convinzioni personali. 12. Portare il messaggio e mettere in pratica questi principi in tutte le questioni Lo scopo dell'ultimo passaggio è offrire supporto al tossicodipendente per mantenere la sua guarigione nel tempo. Inoltre, viene incoraggiato ad aiutare gli altri a diventare sobri. Questi ultimi non richiedono grandi gesti, basta testimoniare, condividere forza e speranza con chi è impantanato nella dipendenza. Il programma dei 12 passi è efficace? Esistono ricerche che supportano l'efficacia dei 12 passaggi per il recupero dalla dipendenza. Tuttavia, altre esplorazioni lo mettono in dubbio. Ad esempio, il database Cochrane di revisioni sistematiche ha evidenziato in uno studio che il piano è positivo come trattamento. Invece, Campbell Systematic Reviews sottolinea che questi approcci non sono né migliori né peggiori di altri interventi. A differenza della revisione precedente, in Drug and Alcohol Dependence assicurano che la partecipazione a gruppi di supporto in 12 fasi preveda una diminuzione del consumo di droghe illecite e alcol. Allo stesso modo, il Servizio Sociale in Sanità Pubblica supporta l'efficacia del programma, associandolo a una maggiore probabilità di astinenza e miglioramento del funzionamento psicosociale e dei livelli di autoefficacia. Gli esperti concordano nel ritenere che uno dei fattori decisivi sia la proposta di continuità inserita sia nei 12 passi sia nelle altre pratiche di questo tipo di gruppo. In uno studio sul trattamento della tossicodipendenza e sul programma in questione, i partecipanti sono rimasti in trattamento più a lungo ed erano più propensi a completarlo (Fiorentine & Hillhouse, 2002). Inoltre, la figura del padrino, la premessa di "solo per un giorno" e l'accompagnamento attraverso il collettivo sembrano essenziali per il suo possibile successo. In generale, il sostegno sociale è un ottimo alleato per il recupero e la permanenza in cura, evidenzia Uso e abuso di sostanze. Conclusioni sul programma dei 12 passi per guarire Oggi, il programma dei 12 passi per il recupero dalle dipendenze sono abbracciati da molti gruppi di supporto. Sebbene ci siano studi che lo supportano, ci sono anche critiche riguardo alla sua mancanza di prove scientifiche. Nonostante ciò, i 12 Passi sono popolari e considerati un complemento perfetto alla terapia guidata professionalmente, poiché il loro approccio alla continuità e il supporto che forniscono possono essere preziosi nel recupero.


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Racconti e poesia

Con gli ultimi

di Antonella Iacoponi

Ispirata al CONCORSO LETTERARIO "FRA GLI ULTIMI DEL MONDO" spin-off Sezione Mediterraneo del Premio Montale Fuori di Casa
Nascosta dietro l'ultimo albero,
là in fondo, tra carezze di nebbia,
osservo gli angoli più bui del mondo,
Gaza, Kramatorsk, Kabul, Dacca,
mentre il vento soffia forte,
e sparge fin qua l'ira del mare agitato;
batto i piedi, con gambe di rami,,
e capelli intrecciati alle foglie…
Ogni lamento recato dal vento
è un graffio al cuore, giù, fino in fondo,
ogni lacrima in distanza,
sin nell'angolo più remoto,
è un brivido gelido, che a lungo mi accompagna.
Ecco, si allunga a dismisura la mano mia:
si tende in muta offerta di aiuto.
Mi sporgo, e mi tuffo nel vento.


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L'uccellino in gabbia

di Antonella Iacoponi

Per l'eliminazione della violenza contro le donne
Ecco, signori! L'uccellino è in gabbia!
È piccolo, gentile, elegante, ma tant'è.
Vede gli altri uccelli là fuori,
vorrebbe danzare, cantare con loro,
soprattutto danzare! Ma non può.
Non è una gabbia d'oro, figuriamoci!
Almeno si trattasse di una gabbia di vetro,
così, potrebbe illudersi di fuggire…
Certo, poi si farebbe male,
si infrangerebbe nel vetro, come i sogni
quando si scontrano con la realtà… Neppure quei piccoli istanti di speranza
Gli sono concessi, e, oltretutto,
nella gabbia abita un serpente,
è subdolo, e sibila,… può colpire
inaspettatamente, perché il male
è commesso in silenzio, non deve fare rumore,
nessuno deve sapere! L'uccellino è in gabbia.
non lasciamolo da solo.


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Soffio di vento

di Antonella Iacoponi

Ascolta...
Il soffio del vento interrompe il suono
del silenzio,
reca una lontana eco di musica,
di calici tintinnanti,
di avventori e osterie,
di vita brulicante, spensierata,
invece, qua in campagna,
soltanto assiuoli, pipistrelli,,
ma, non ancora!
Adesso c'è l'ovattato non suono del
nulla,
inframezzato dal sibilo del vento,
a cui è impossibile sottrarsi,
alto lamento di un ottavino,...
che si insinua in profondità,
sino a sfiorare il frammento più segreto
dell'anima,
peculiare input, per dipingere il futuro,
immaginare, desiderare, elaborare...
Il cuore? Un cantiere di idee,
entusiasmo,
sogni, progetti.
Ascolta…


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Aquile coraggiose

di Annalisa Conte

Se mi chiedessero:"se fossi un animale, che animale saresti?"probabilmente risponderei:"un'aquila". Qualche tempo fa, mi è capitato di sentire un documentario sulle aquile. Pensate, le aquile, a metà della loro vita che dura in media settant'anni, hanno un forte periodo di crisi, soprattutto fisica, perché poco prima dei quarant'anni, becco e artigli si indeboliscono. Gli artigli non sono più in grado di afferrare la preda, e il becco non gli permette più di togliersi dal corpo le piume in eccesso, tanto che il volo diventa difficoltoso, perché le aquile diventano troppo pesanti. Molte di queste aquile, non sopportando questa nuova situazione di disagio, si lasciano andare e muoiono. Invece ci sono aquile , Che decidono di affrontare il momento di dolore e scelgono di rigenerarsi e sopravvivere. Sì, queste Aquile coraggiose decidono di isolarsi per un po' di tempo, trovano una roccia solitaria tra le montagne e lì inizia il loro percorso di dolore e rigenerazione. Per prima cosa si spezzano il becco sulla roccia e aspettano con pazienza che ricresca più forte di prima. Dopo qualche tempo il becco ricresce fortissimo e con il becco più forte si staccano prima gli artigli, e poi si tolgono tutte le piume in eccesso, quelle piume che rendevano più difficile e difficoltoso il loro volo. Arrivate a questo punto le aquile Aspettano che gli artigli ricrescano e con gli artigli nuovi, il becco nuovo e finalmente più leggère , senza più le piume in eccesso le aquile rinascono, e tornano a volare. Nella mia vita ci sono stati momenti in cui come le aquile mi sono trovata di fronte a quel bivio, decidere se lasciarmi andare o sopravvivere , ma ho sempre scelto la seconda possibilità ,sopravvivere e rigenerarmi. Il dolore è un percorso difficile, ma che va affrontato. Quindi di fronte al dolore impariamo ad essere come loro, impariamo ad essere delle aquile coraggiose.


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Extraterrestri,io me li immagino cosi.

di Simona Rigoldi,Veronique Avallone, Marco Poltronieri, Irene Verzeletti, Annamaria Ceglia, Arianna Rossetto.

Cari lettori e lettrici questo è un racconto scritto a piu mani! Infatti noi siamo un gruppo di persone iscritte su un gruppo whatsap chiamato Girasoli, fondato da Simona Rigoldi. Un giorno, così per gioco, ci siamo chiesti come immaginassimo un extraterrestre e così abbiamo buttato giu un pò di racconti, dando sfogo alla nostra fantasia!Questi scritti ci sono molto piaciuti, tanto che ci è venuta voglia di condividerli con tutti voi! Eccoli qui di seguito! 1 Gli alieni,di Annamaria Ceglia. La parola alieno, ha origine latina. Il suo significato è: qualcosa di estraneo. questa parola viene anche utilizzata infatti nella lingua italiana quando si indica una situazione in cui si evade dalla realtà , appunto Un estraniarsi dalla realta. Spesso ci sarà capitato di sentire la parola alienarsi o alienare. Estraniarsi da una situazione o a estraniarla da sé. Una delle doti più peculiari dell'uomo è l'immaginazione. Questo ci ha portato ad immaginare altre creature dell'universo, e anche il desiderio di non essere soli, in questa immensa landa formata da stelle, pianeti, satelliti. In molte culture circolano leggende sugli alienie in alcune si imputa loro persino la creazione dell'umanità. Anticamente, con gli Dei Romani, greci e soprattutto gli anunachi, si parlava non solo di divinità che avevano creato l'universo e fatto ciò se ne stavano in alto a vegliare su di esso, ma si parlava anche di interazioni, (talvolta anche di natura intima) tra loro e gli umani. Qualcuno crede che gli anunachi, non siano soltanto un antico mito, ma che siano alieni e che abbiano direttamente creato l'umanità. Ai nostri giorni, il cinema e la letteratura, hanno contribuito ad ampliare lo spettro immaginario su un ipotetico aspetto fisico degli extra terrestri. Personalmente, da quanto ho potuto capire, non siamo soli in questo sterminato universo. Ci sono tante scuole in cui l'anima fa esperienza, quella sulla terra, è la scuola più difficile, una scuola in cui si fa esperienza della materia. I cosiddetti alieni, non sono altro che forme di energia spirituale che intraprende una scuola superiore alla nostra, perché in uno stato evolutivo più alto. 2 C912 di Veronique Avallone. In un paese di montagna viveva una famiglia di 4 ,persone mamma, papà e due figlie. Ad un tratto mentre erano in sala a cenare, videro una forte luce provenire dal giardino e videro anche un piccolo disco volante che era atterrato. Ad un tratto sentirono bussare alla porta. La figlia maggiore prese coraggio e quando andó ad aprire, Si trovò davanti un essere verde con tanto di tentacoli. La ragazza lanciò un urlo, ma lui, che sapeva parlare la loro lingua, le disse :" ciao mi chiamo C912 e provengo da Alfa Centauri, un pianeta che si trova anni luce dalla terra. Non ho cattive intenzioni, ma se non esaudirete ogni mia richiesta, saró costretto ad usare questa cannuccia e non sarà piacevole per voi". Era una cannuccia speciale che serviva a C912 per succhiare i loro cervelli. La famiglia decise di stare ai patti ed esaudì ogni sua richiesta, anche la più strampalata.Così C 912 ringraziò e tornò sul suo pianeta. 3 LEO, di Irene Vezeletti. Arianna camminava per il bosco quando sentì piangere e gridare aiuto. Era un pianto dolce, tremolante. Cercò tra gli alberi, tra i cespugli chiedendo a voce alta chi fosse e dove si trovasse, ma non ricevette nessuna risposta. Dopo tante ricerche inutili decise di tornare a casa. Arrivata davanti alla sua porta trovò un ragazzo disteso a terra, ferito a sangue. Arianna cercò di soccorrerlo, ma visto che non reagiva si precipitò al telefono, per chiamare un ambulanza. In quel momento il telefono cessò di funzionare, e lei sentì che non era piu in grado di gestire la sua mente. Un pensiero piu forte del suo, le impartì l'ordine di trascinare il corpo del ragazzo dentro casa e di stenderlo sul divano. Poi lo stesso pensiero la portò ad andare subito al piano superiore e a mettersi a letto e dormire. Arianna non si era affatto resa conto di aver fatto tutto ciò che il misterioso ragazzo le aveva ordinato, semplicemente con il pensiero! Il giorno dopo, Arianna si svegliò al profumo del caffè e brioche. Scese e vide che c'era la colazione pronta sul tavolo e un bel ragazzo alto e biondo che la aspettava, con un bel sorriso smagliante. Lui si presentò:”Mi chiamo Leo, vengo dal pianeta love117 sono un alieno e la mia navicella è scesa qui per studiare voi terrestri, ma si è distrutta perché ci hanno visti e ci hanno sparato. Io sono rimasto vivo e siccome il mio aspetto originale non e uguale a voi umani, mi avrebbero subito riconosciuto e così mi sono trasformato come uno di voi terrestri”. La ragazza, che nel frattempo era rientrata in possesso delle sue facoltà mentali, non sapeva piu a cosa credere. Pensò a uno scherzo degli amici, ma il ragazzo allora fece alzare dal tavolo la colazione, facendola restare in sospeso poi la tazza si riempì e il cucchiaino si mise a girare da solo nella tazza, rimanendo ferma a pochi centimetri dalla bocca della ragazza, che era oramai sbiancata in volto, dalla paura. Il ragazzo allora si decise a spiegarsi meglio.Ora sono qui, tutti avranno paura di me, perché so leggere nel pensiero, so fare di conto meglio di voi, siamo più evoluti di voi, ma tu mi hai salvato mentre eroferito,infatti durante la notte il mio corpo si è rigenerato guarendo le mie ferite. Arianna allora pian piano, incominciò a rendersi conto, grazie anche al flusso di energia che proveniva dal ragazzo, che non stava sognando e che era tutto vero, solo che lei non riusciva a crederci, ma alla fine dovette farlo,non aveva alternative. Il ragazzo allora le espose il suo piano.” In attesa che i miei simili mi vengano a recuperare , visto che passerà un po’ di tempo, per non farmi notare troppo, ti chiederei di farmi entrare nella tua cerchia di amici e nella tua scuola, in modo da sembrare normale e riuscire a vivere. Se sapessero chi sono mi porterebbero al circo o mi studierebbero gli scienziati. Se mi aiuterai ti sarò debitore e realizzerò ogni tuo desiderio. Leo entrò nella scuola di Arianna ed era il classico secchione. Riusciva in ogni sport, e tutti gli amici di Arianna preferivano lui a lei, si allontanavano da lei , così lei cominciò ad esserne gelosa e a odiarlo. Lui continuava ad aiutarla in casa e a proteggerla, ma lei lo vedeva sempre superiore a lei. Così decise di vendicarsi e di dire a tutti chi era veramente. Naturalmente nessuno le credette. Leo allora le lesse nel pensiero e ne restò stupito. Non contento di ciò che lui stesso aveva letto, le chiese il perché di tale comportamento e lei gli rispose:” mi hai detto che avresti realizzato ogni mio desiderio, ebbene, voglio che te ne vada. Leo non aveva mai conosciuto la tristezza e sicuramente quel senso che provava doveva essere qualcosa di simile,ma chissà, magari si trattava di una forma di innamoramento extraterrestre! Leo le rispose:” ok, cercherò di costruirmi da solo una nuova navicella, ma vorrei lasciarti un regalo che ti ricorderà sempre di me.” Mentre Arianna dormiva, Leo si trasformò in gocce che avvolsero arianna entrando in lei. Leo se ne andò volando via come un uccello biondo, lasciando ad Arianna un piccolo Leo dentro di lei, che crebbe in sapienza, e grazia con tutti i poteri di Leo padre. 4 La ragazza robot,di Marco Poltronieri. Sono sceso come tutte le sere verso le 23 per spegnere il riscaldamento, ma quella sera , ho sentito un suono molto strano mai udito prima, che si avvicinava, e proveniva dal mio cortile. Esco, sempre col mio fido bastone bianco per non vedenti e con mia sorpresa, dopo qualche passo, urto un materiale che non era né metallo né plastica, insomma una cosa che non sono riuscito a decifrare, mi sono accorto che il suono proveniva proprio da lì. Mi sento battere dolcemente la spalla, ma per quanto dolce fosse il tocco, ho provato ugualmente un gran spavento. Poi mi sono sentito toccare sempre delicatamente la mano, come per rassicurarmi di non avere paura. Allora ho sentito degli altri suoni, come dei fonemi, ma assolutamente incomprensibili. Io così ho tentato di spiegare all'essere che non sapevo ancora chi fosse, che io sono non vedente e che non potevo sapere chi avevo davanti. Dissi che se volevano comunicare potevano scrivermi, a patto che conoscessero il codice braille. Infatti, con una tecnologia molto più avanzata della nostra, mi trovai presto tra le mani una sorta di lavagna liscia, dove sopra avveniva la traduzione istantanea in braille e italiano comprensibile, di quello che dicevano questi esseri a me sconosciuti. Ho letto allora la sua presentazione, era una ragazza robot poco più che adolescente, che è stata dirottata sulla Terra da una tempesta solare molto più forte delle altre, che ha fatto sbagliare la rotta della piccola astronave. Ho chiesto allora incuriosito se potevo toccare quell'oggetto, e lei mi ha risposto gentilmente di sì. Ancora una volta sono rimasto sorpreso, l'astronave infatti era di un materiale molto particolare, non era freddo, non era di ferro, né di altro materiale con cui siamo abituati qui sulla Terra, e cosa ancora più stupefacente, era leggerissima, tanto che la sollevai senza sforzo con una mano, la ragazza extraterrestre mi spiegò che era un materiale che resistevan molto bene ai lunghi viaggi e all'attrito provocato soprattutto dall'atmosfera, e inoltre così costruita consumava poco carburante cosmico. Però ancora non era tutto chiaro, non mi spiegavo perché allora fosse di quelle dimensioni ridotte, poco più di un mappamondo, come poteva entrare la signorina extraterrestre che aveva una statura circa come la nostra? La risposta mi venne sempre scritta in braille, e lei mi disse che durante quei lunghissimi viaggi per lo spazio dentro la navicella, avevano la capacità di ridurre le loro dimensioni di 50 volte rispetto quelle normali. Sempre più sbalordito allora le chiesi se loro fossero esseri viventi come noi, mi rispose sempre in braille che sì, anche loro avevano una nascita e una morte, ma non come noi, erano dei robot in definitiva, erano costruiti da altri robot e erano programmati per funzionare un determinato tempo, e che poi al termine sarebbero semplicemente spariti. Le chiesi ancora come avesse fatto ad imparare il braille e tuttte quelle cose che conosceva sull'umanità, mi scrisse ancora che, nel luogo dove passavano avevano la capacità di reperire tutte le informazioni disponibili, in un tempo brevissimo, da biblioteche, banche dati, ecc. insomma erano dei robot davvero molto molto avanzati, e allora mi venne da chiederle, se essendo così emancipati, ci fosse qualche cosa che desiderasse avere dalla razza umana che loro non avessero. Mi rispose sempre con quella voce senza emozioni e incomprensibile, ma con un'apparente gentilezza e che poi tradusse in braille, la capacità di amare, di gioire, di apprezzare la vita, visto che per loro la vita era solo un insieme di automatismi, di schede elettroniche, di batterie, di schermi a led e niente di loro alla fine era fatto per donare qualche cosa di spontaneo all'altro, ma solo perché il loro programma pre stampato prevedeva così. Le arrivò in quel momento una chiamata intergalattica e mi scrisse che si doveva congedare immediatamente da me. Ci siamo salutati allora e non so se me l'abbia lasciata per ricordo o dimenticanza, ma mi rimase tra le mani la lavagnetta con cui leggevo le sue risposte, che non avendo più il collegamento con l'astronave non funzionava più. 5 Il mio extraterrestre,di Arianna Rossetto. Il mio extraterrestre.io non credo molto negli extraterrestri, ma tuttavia ho una mia fantasia e una mia immaginazione in quanto non vedente, di come può essere fatto un extra terrestre.io lo immagino con un corpo fatto a palla, grande, di metallo leggero, di alluminio. Due braccia tipo robot, meccaniche, con le mani anche queste meccaniche, che si muovono e con le dita che pure si muovono. Le gambe uguali alle braccia, sempre di metallo,e una testa fatta un po' a Cono. La testa è immagino tutta pelosa, lanuginosa, morbida, fino alla punta, le orecchie sono pelose e appuntite. dietro la testa, alla base del collo, immagino abbia due ali fatte di metallo o alluminio con infine sulle punte delle lunghe piume. È un po’È strano come tipo, ma mi piace immaginarlo così. ha una voce maschile molto dolce, da bambino, mi fa divertire, mi fa giocare, la mattina mi porta su nel cielo e mi fa volare, è bellissimo! Il pomeriggio rimango con lui, mi fa compagnia, mi parla di tutto quello che c'è nelle sue galassie e la sera prima di andare a dormire mi fa volare ancora e mi fa giocare, mi fa fare tanti giochi su nel cielo, lui mangia come me, quello che mangio io, insomma è un tipo molto simpatico 6, L'uovo, di Simona Rigoldi. Lo sapete cosa mi è capitato l'altro giorno? Ho fatto una bella passeggiata in un bosco, con alberi, piante cespugli e ruscelli. Ad un certo punto ho sentito come un bussare, spostando un cespuglio, ho notato che c'era un grande uovo, luminescente, che si stava rompendo. Mi sono allontanata perché avevo un po' di timore e… meraviglia delle meraviglie, Dall'uovo è uscita una creatura tutta colorata, luminescente, con gambe e braccia, gli occhi erano a forma di cuore, il naso e la bocca delle fessure, mi è venuto incontro, io dapprima ero un po' spaventata, ma poi mi sono fatta coraggio e mi sono avvicinata, lui mi toccó la testa e anch'io, così parlavamo telepaticamente delle nostre vite. Ad un certo punto ci siamo staccati l'uno dall'altra, lui si è premuto il petto, dove c'era un grosso cerchio rosso, l’ha premuto e sulle spalle gli sono spuntate delle ali magnifiche e grandissime. Mi ha preso in braccio e siamo andati a fare un giro su nel cielo, è stato molto emozionante, vedevo tutto da lassù, tutto piccolo, poi ad un certo punto siamo atterrati sul prato, lui mi ha salutata, ha chiuso gli occhi ed è sparito, io ho tentato di cercarlo, ma non l'ho più trovato, era sparito, ero molto triste ma contenta di avere vissuto questa avventura 7 EGO,di Simona Rigoldi. Il mio amico alieno, si chiamaEgo, è tutto giallo fluorescente, e vibra. Si alza con me al mattino, mi accompagni a fare la colazione, facciamo i mestieri insieme, vive in simbiosi con me, andiamo a fare delle belle passeggiate in mezzo alla natura, viene anche a fare la spesa, e mi consiglia i prodotti da prendere più genuini. Insomma vive in simbiosi con me, è molto bello stare insieme a lui, ogni tanto mi dice anche qualche bella barzelletta e mi fa morire dalle risate, lui viene da un paese molto lontano, più che paese è un pianeta, si chiama Saturno, e mi ha raccontato che un giorno con i suoi pattini a rotelle correva sugli anelli di Saturno e così facendo è scivolato sulla terra, e non so come me lo sono ritrovato nella mia casa e io sono molto contenta perché è una bella compagnia e ha deciso di restare con me per tutta la vita, finché io sarò in vita,


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Quotidianità

di Marco Cefalù

Nel 2019 a quasi tre anni dall’esordio di diabete Tipo 1 di mio figlio, facevo una riflessione dal titolo “Quotidianità”: “Ogni mattina ti accompagno a scuola. Stai crescendo, non c’è che dire, e ti guardo sempre con grande orgoglio! Siamo mano con la mano, io sempre un po’ più avanti di te e tu quasi a farti trascinare. Passo dopo passo, nel silenzio della strada, cerco di ascoltarti; il tuo battito diventa il mio battito, la tua energia fluisce verso di me in uno scambio continuo ed io entro in te, sono parte di te. A volte lo penso davvero: vorrei essere proprio dentro di te, cellula con le tue cellule e lottare… Forse da dentro, riuscirei più facilmente nell’intentodi sostituirmi al tuo pancreas, dall’esterno è tutto più complicato. Gli imprevisti sono tanti e tutto si può capovolgere nella gestione della glicemia da un minuto ad un altro. E’ una lotta impari e non si riesce sempre a giocare d’anticipo. E mentre camminiamo tu mi guardi da sotto il cappuccio e mi sorridi, quasi come se avessi letto nel mio pensiero… e ti sorrido anch’io! Ecco, siamo arrivati, ti lascio in classe e vado via. Un altro giorno di calcoli, previsioni… speranze è cominciato!” Oggi che è trascorso un altro bel pò di tempo, la situazione si è capovolta: eccoti lì che ti prepari in fretta per la scuola...ma, non siamo più mano nella mano, non devo più trascinarti ci sono i tuoi compagni che ti aspettano in strada! E così vai solo, col tuo passo lesto e deciso: le ali della giovinezza frullano verso il futuro, a noi genitori il compito di capire quando è il momento giusto per aprire le mani nelle quali vi abbiamo cresciuto. Non nego che una certa melanconia mi sale al cuore, ti lascio lungo la strada della speranza… i calcoli e le previsioni li tengo ancora per me!


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Lo sciopero della befana

di Francesca Modena

Come ogni anno, la Befana si preparava per la notte del cinque di gennaio: quest’anno sarebbe stata una notte speciale perché le avevano chiesto di non limitarsi a portare i doni ai bambini, ma avrebbe dovuto fare consegne speciali per gli adolescenti. E così eccola ad imballare telefonini, computer, motorini, biciclettte e tante mille delizie utili ai ragazzini più grandi. Mentre stava imballando l’ultimo pacco, udì qualcosa, che non le piacque affatto: qualche chilometro più lontano, vide due giovinetti intenti a sparare petardi, mentre a terra giaceva un bambino di una decina d’anni spaventato e ferito da quel colpo tremendo. “Come era possibile?” si chiedeva la Befana mentre intenta a non farsi scorgere, caricò il bimbo ignaro di tutto sulla sua scopa e lo riportò dai suoi genitori. Quando però vide che la porta della casa era aperta, si rese conto che il bambino colpito dal petardo, si trovava in cortile perché la mamma ed il papà lo avevano lasciato solo. Così si sedette sul letto accanto al piccolino e iniziò a pensare e a domandarsi dove fosse finito lo spirito natalizio e la solidarietà. “I bambini dovrebbero giocare insieme invece di scagliarsi contro i più deboli mentre i genitori dovrebbero stare accanto ai loro figli la notte della Befana!” si diceva preoccupata ed indignata. Così prese una decisione tanto sofferta quanto importante: si disfò di tutti gli oggetti che aveva preparato per i bambini e gli adolescenti e uscì volando sulla sua scopa. Oltrepassò case in cui abitavano bambini con i loro genitori, ragazzini ed adulti intenti a svolgere i compiti per la scuola e a prepararsi per uscire, nonni addormentati davanti al televisore ecc. Invece di fermarsi e portare un dono a quel fanciullo o a quell’altro giovinetto, la nostra amichetta decise di verificare il modo di vita dei loro abitanti. La solitudine, la rabbia e il desiderio di ricevere un ulteriore regalo regnavano sovrani: non c’era gioia negli occhi dei bambini, né tantomeno in quelli degli adulti, intenti com’erano a respirare il nervosismo di fine vacanze. Così fece ritorno in cielo sconsolata: era ancora l’una del mattino e se avesse voluto avrebbe avuto ancora un altro poco di tempo per consegnare i regali, ma non volle. “Dove cavolo sei stata sino ad ora?” la apostrofò il padre irritato. “Qui si stanno lamentando tutti! Nessun bambino ha ricevuto il suo regalo!” “E nessuno lo riceverà quest’anno!” esclamò la Befana imperturbabile. “Questo dovrebbe essere un periodo di felicità invece sono tutti soli, arrabbiati e nervosi! Danno per scontato i regali dentro le calze e sotto l’albero, così ho deciso di dare una lezione agli abitanti della Terra facendo sciopero!” “Ma sei impazzita? Cosa diciamo ai capi?” “Non mi interessa nulla dei nostri capi!” ripeté la Befana fissando il padre decisa. “Ora, se vuoi scusarmi me ne vado a dormire”. Concluse baciandolo e ritirandosi. La mattina dopo, lo sciopero della Befana riempì le pagine dei giornali e dei social: “Befana in sciopero…” Nessuno sapeva però cosa potesse aver spinto l’amica dei bambini a venire meno ai propri doveri: alcuni si domandavano se tutto questo fosse dipeso dal desiderio di un aumento di stipendio; altri si chiedevano se la nostra amica cercasse solamente popolarità, ma nessuno era disposto a prendersi le proprie responsabilità. La Befana doveva tornare e basta! Passarono alcune settimane e la situazione non accennava a migliorare: la Befana non voleva saperne di tornare a lavorare. Intanto gli abitanti della Terra avevano ripreso a svolgere le loro occupazioni: gli adulti andavano a lavorare mentre i bambini avevano ripreso ad andare a scuola. Anche nelle scuole l’argomento della Befana in sciopero fu discusso per parecchio tempo: così i maestri delle differenti scuole, decisero di riunirsi e scrivere lettere alla Befana. L’impegno dei bimbi nella stesura di quelle lettere fu commovente: alcuni scrissero di quanto fossero tristi le feste senza la Befana, altri le domandavano perdono per non essere stati buoni durante l’anno e qualcuno si offrì di aiutarla con la consegna dei doni affinché la poverina non si stancasse troppo. Insomma: chi più chi meno, ogni bambino scrisse la propria lettera con il cuore e quando esse raggiunsero il cielo, la Befana fu molto contenta nel constatare che il suo sciopero era servito a qualcosa. Un altro anno si concluse e ne iniziò uno nuovo: questa volta la Befana fu ben lieta di osservare i bambini che accanto al camino mettevano dei biscotti affinché lei potesse rifocillarsi tra una consegna e l’altra; bambini che allegri la attendevano in compagnia dei genitori, ecc. Fu una vera gioia quell’anno consegnare i regali e, a lavoro finito, poté considerarsi soddisfatta: aveva dato una lezione al mondo e riportato il sorriso sulla Terra. Il padre e i capi superiori, decisero di premiarla promuovendola capo supremo Befane.


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Cristalli de dolore

di Annalisa Conte

Sfugge al blu de st’occhi tua
Unn cristallo de dolore
Piano a guancia
t'accarezza
Te bacia e labbra
e dopo more
Tanti piccoli frammenti Che a
vorrebbero seguì
Pensi che se magara cascano
e fanno un poco de rumore
Lui poi li sente
e dopo torna qui
Che poi a te basterebbe così poco
'O rivoresti solo pe n momento
ancora qua
Giusto pe’ trovà er Coraggio de chiedeglie
...Ma che t’ho fatto papà?


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Riflessioni e critiche

Usare l'intelligenza artificiale in modo etico: come si fa?

di lista mentem gg. SubLimen.

L'intelligenza artificiale è qui per restare. Saremo in grado di usarlo a beneficio dello sviluppo della società? Abbiamo stabilito alcune linee guida per realizzarlo insieme. Gli esseri umani, così desiderosi di confrontarsi con intelligenze che agiscono contro i nostri interessi, si trovano in un momento critico, uno in cui devono affrontare la sfida dell'usare l'intelligenza artificiale (IA) in modo etico. Questo progresso tecnologico promette una fioritura senza precedenti, ma porta anche sfide e difficoltà che meritano riflessione e ulteriori azioni. I cambiamenti accelerati generano una serie di problemi di natura sociale che sembrano non riuscire ad adattarsi al ritmo. Cosa segna i limiti in questo tempo di trasformazione? È proprio questa la risposta che delineeremo nello spazio seguente, cominciando col sottolineare che è necessario stabilire dei limiti morali -e probabilmente anche legali- nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale; Altrimenti, ci esponiamo al fatto che lo sviluppo della civiltà diventerà l'esatto contrario. Modi per utilizzare l'intelligenza artificiale in modo etico Il dibattito sull'IA e sul suo utilizzo è ampio e complesso. Tuttavia, c'è un certo accordo su alcune norme morali al riguardo. Andiamo a vederli. 1. Intelligenza artificiale al servizio degli interessi umani Annals of the Royal Academy of Moral and Political Sciences ha sottolineato in una pubblicazione che da un punto di vista umanistico un'intelligenza artificiale ha il compito di minimizzare la sofferenza evitabile delle persone. È qui che entra in gioco il concetto di "uso dannoso dell'intelligenza artificiale", riferito ai potenziali pericoli che l'uso improprio di questi programmi pone alla società. Pertanto, deve essere garantita la sicurezza delle persone, così come la privacy, l'identità e la riservatezza degli ambienti. In caso contrario, il precetto di questa sezione verrebbe violato. 2. Evitare la dittatura dei dati La raccolta di dati massicci (o big data) è il motore del progresso, ad esempio, in settori così disparati come la tecnologia medica o lo sviluppo economico. Tuttavia, quando questi dati vengono utilizzati per distorcere la popolazione e segregarla, si parla di "dittatura dei dati", sottolinea il bollettino del Consiglio superiore per la ricerca scientifica. Continuando con l'esempio, un'intelligenza artificiale sarebbe in grado di raccogliere enormi campioni dei risultati di un nuovo trattamento medico o dell'incidenza di problemi di salute. In questo scenario, dovremmo chiederci fino a che punto è etico che un assicuratore abbia accesso a questi dati per farci un preventivo o darci una copertura. Medico che utilizza un programma di intelligenza artificiale in laboratorio L'intelligenza artificiale è già applicabile in vari campi, motivo per cui sono urgentemente necessari più regolamenti e legislazione al riguardo. 3. Rispettare i neurodiritti per usare l'intelligenza artificiale in modo etico I big data potrebbero anche essere usati per fare previsioni sul comportamento umano. Questo viene sfruttato, soprattutto, nel campo del marketing. In questo senso, per utilizzare eticamente l'intelligenza artificiale, tali dati non dovrebbero essere uno strumento che influenza l'identità degli utenti o la loro libertà cognitiva. Questo è ciò che si chiamano neurodiritti. Nel campo dell'intelligenza artificiale, è essenziale garantire il rispetto dei neurodiritti nella raccolta, archiviazione, analisi e utilizzo dei dati cerebrali. Pertanto, comporta l'ottenimento del consenso informato ed esplicito delle persone prima di raccogliere dati dal loro cervello, proteggere la privacy e la riservatezza di questi dati e garantire che vengano utilizzati in modo etico e responsabile. Inoltre, il rispetto dei neurodiritti deve garantire che l'intelligenza artificiale non venga utilizzata per manipolare o influenzare indebitamente l'identità, la libertà cognitiva o l'autonomia delle persone. Comprende, quindi, evitare la discriminazione, la stigmatizzazione o la manipolazione basata sui dati del cervello e garantire che le decisioni e le azioni basate sull'IA siano trasparenti, spiegabili ed eque. È una bella sfida, dal momento che la maggior parte dei modelli con cui lavorano le intelligenze artificiali sono opachi: danno buoni risultati, ma non sappiamo perché. 4. Preservare la dignità umana, un altro modo etico di usare l'intelligenza artificiale Alcuni lavori, in particolare quelli di assistenza al cliente, sono considerati inadatti all'intelligenza artificiale e ai robot. Questo perché richiedono la capacità di empatia e rispetto. Così, ad esempio, non sarebbe etico sottoporre una persona a una terapia diretta dall'intelligenza artificiale, né farle funzionare come poliziotti o giudici. L'empatia nei robot pone sfide molto interessanti, a causa della natura delle emozioni e della coscienza umane. Sebbene i robot possano essere programmati per riconoscere e rispondere alle espressioni facciali umane, al tono della voce e ad altri segnali emotivi, non hanno ancora la capacità di provare emozioni e capire nello stesso modo in cui lo facciamo noi. A quest'area allude un lavoro presentato sulla rivista Economía y Sociedad, in cui spiegano che alle tecnologie intelligenti vengono assegnate funzioni inerenti alla gestione delle emozioni, come fanno gli esseri umani, cadendo in una contraddizione tra dovere morale e scenario in cui viene implementato. 5. Brevetto libero Nel dibattito sulle intelligenze artificiali prevale un'affermazione: il loro brevetto dovrebbe essere aperto e pubblico. Il suo sviluppo non dovrebbe essere nelle mani di pochi, poiché è una tecnologia che influenza direttamente la vita delle persone e la loro configurazione sociale, persino la loro cultura. In questo modo si garantirebbe la trasparenza e si impedirebbe l'uso doloso delle IA. Sebbene l'intelligenza artificiale trasformi la cultura, l'uomo rimane impegnato in un uso responsabile. Perché usare l'intelligenza artificiale in modo etico? Dalla sicurezza nazionale all'uso di un'app, passando per la politica e la medicina, l'uso dell'intelligenza artificiale necessita di una revisione etica isolata da interessi particolari. Un suo uso dannoso non solo causerebbe o aumenterebbe le minacce nella società, ma ne aggraverebbe anche le conseguenze negative. Poiché l'IA sta cambiando il nostro mondo e la nostra cultura, gli agenti passivi devono sviluppare, parallelamente, una cultura della responsabilità e del buon uso di essa. Contrariamente a quanto molti pensano, non si tratta solo di apprendere e applicare misure di sicurezza informatica. In effetti, promuovere una tale cultura responsabile è solo il primo passo. È più che necessario esigere che i governi e le aziende prendano misure per la gestione etica dell'IA, poiché la riflessione morale è già iniziata. E ci sono stati alcuni progressi in questo senso, commenta una pubblicazione di Global Law. L'efficacia delle conclusioni di questa riflessione dipenderà dal fatto che raggiungano il loro obiettivo umanistico, poiché, per il momento, quelli che ci dominano davvero sono gli umani dietro i robot. Cioè, per ora, dietro ogni intelligenza artificiale c'è un'intelligenza umana.


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Parliamo di educazione. Terza parte.

di Andrea Giachi

SOPRAVVIVERE CON UN BAMBINO PICCOLO (0-3 anni) Non si nasce genitori, ma lo si diventa. La nascita di un bambino coincide anche con quella di due nuove figure, quelle del padre e della madre, che non sono più solo una coppia ma genitori e che sono chiamati a svolgere uno dei compiti più difficili: educare un adulto di domani. Ma questo non è sempre facile. Ma forse, attraverso qualche "astuzia del mestiere", sarà più semplice approcciarsi alla nuova condizione e il proprio educare sarà vissuto non tanto come un sacrificio ma come un'opportunità da vivere fino in fondo. ------ PARTIRE DALLA ROUTINE I bambini stravedono per la routine. I bambini adorano fare sempre le stesse cose: mangiare con quella tazza, pulirsi con quello spazzolino, vestirsi in un luogo preciso della stanza, ecc. E allora, perché non prendere la palla al balzo e utilizzare la routine come modalità di apprendimento privilegiata? Senza contare i numerosi vantaggi che apporta: 1) È rassicurante. Una volta imparato lo "schemino", sanno cosa aspettarsi. Riduce moltissimo l'ansia. Riescono a sentirsi in un ambiente noto, costante, sicuro. 2) Possono diventare autonomi. Facendo sempre le stesse cose e sempre allo stesso modo riescono, pian piano, a cavarsela da soli. All'interno del giardinetto sicuro della routine possono imparare a muoversi con le loro gambine. 3) Riescono a cavarsela anche al di fuori del proprio ambiente. Se tutti i giorni fanno le stesse cose, in determinati orari e in determinati modi, anche altrove, potranno fare meglio di chi, magari, non ha mai avuto uno schema mentale (ed educativo) organizzato e preciso. E per finire: nella mia esperienza di insegnante, di padre, di volontario, mi è capitato di perdere sempre un sacco di tempo, di energie, ecc. solo per colpa di una mia cattiva organizzazione. Per questo ti consiglio vivamente di pianificare bene quelle cose che, comunque, bisogna fare quotidianamente, settimanalmente, ecc. Non dobbiamo diventare "malati di routine" ma cercare di renderci la vita più facile per risparmiare tempo e ridurre il nostro stress mentale e fisico.


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Ricordiamo ancora Giulia

di Rossana Di Marzo

Qualche giorno fà.e precisamente il 27 gennaio 2024 e stata commemorata la giornata della memoria per ricordare le vittime dell'olocausto. Proprio in questo giorno mi e parso normale ricordare anche le tante vittime di femminicidio che oramai avvengono sempre piu spesso. Immediatamente il mio pensiero e tornato a Giulia Cecchettin e ricordando ancora benissimo i momenti di quella assurda tragedia che forse con un po di attenzione in piu poteva essere evitata. "Il femminicidio è un omicidio di Stato perché lo Stato non ci tutela, non ci protegge". Furono le parole di Elena Cecchettin, sorella di Giulia, la giovane ventiduenne di Vigonovo barbaramente uccisa dal suo ex-fidanzato l'undici novembre 2023. Comprendo il motivo di questa sua ennesima quanto assennata esternazione mentre leggo sul Corriere della Sera che un vicino di Giulia aveva allertato il 112 con una prima segnalazione di aggressione alla ragazza, sistematicamente ignorata dalle forze dell'ordine. Ora sembra che sia rimasta inevasa anche una seconda chiamata, quello di un addetto alla vigilanza di una fabbrica di Fossà, proprio dove si è verificata una nuova aggressione ai danni di Giulia. Perciò, mentre sono ancora in ricostruzione i dettagli terrificanti della sua morte, sarebbe opportuno che i Carabinieri, la Polizia di Stato, la pubblica sicurezza, insomma, si dedicassero ad un'autoanalisi sulla propria percettività rispetto alle innumerevoli denunce inoltrate da donne costrette a subire violenze di ogni genere in questo Paese. La preoccupante indifferenza delle forze dell'ordine è confermata dal verbale dei carabinieri di Vigonovo che, in seguito alla prima denuncia, hanno presupposto un "allontanamento volontario" da parte di Giulia, ma ancor più da centinaia di commenti, apparsi su Instagram a commento di un post della Polizia di Stato, nei quali tantissime donne hanno raccontato di non essere state ascoltate, accolte, comprese da chi dovrebbe vegliare sulla nostra sicurezza. Commenti che sono stati cancellati e disattivati, salvo essere ripristinati e nuovamente abilitati dopo tante proteste. Dobbiamo essere grati a Elena, da tanti definita una novella Antigone, la coraggiosa eroina della libertà di coscienza che, come racconta il mito greco, sfida il potere e sacrifica la vita per seppellire il corpo del fratello Polinice, proibita dal re di Tebe per motivi politici e diventando il simbolo dell'emancipazione femminile contro ogni sopruso. Elena-Antigone, attraverso le sue lucide dichiarazioni, ci ha comunicato che: - la morte della sorella non è un fatto privato, ma pubblico e politico; - l'assassino di Giulia non è un mostro, ma un ragazzo mostruosamente normale ("il vostro bravo ragazzo"), - sono gli uomini che non rispettano e non sanno amare le donne a produrre ragazzi "normali" come lui, - non si onorerà la morte di Giulia abbassando la testa e piangendo in silenzio, ma parlando e "bruciando tutto", ovviamente in senso metaforico. Era ora.


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LAPCA - LABORATORIO AUSILI PER LA COMUNICAZIONE, L''APPRENDIMENTO E L''AUTONOMIA ASL 5 PISA (un’avventura non ancora finita)

di Mario Lorenzini

LAPCA si occupa ormai da molti anni della fornitura di ausili a disabili. Nel tempo, questo laboratorio ha soppiantato i vecchi uffici protesi delle ASL. Che cosa è cambiato? In meglio L’accentramento delle competenze ha certamente provveduto alla creazione di un valido punto di riferimento per chiunque. Disabili temporanei o permanenti, motori, sensoriali, ecc. Non si ha più quindi, la dispersione dei vari uffici, gli utenti sanno dove rivolgersi. In particolare, gli specialisti sono in grado di verificare le condizioni di chi si rivolge loro e consigliare il giusto ausilio. Ausilio che viene poi rilasciato da questi centri che fungono da intermediari con i fornitori. In peggio Se da un lato inglobare tutte le categorie di disabili può sembrare un fine logico, ciò comporta un rallentamento. Contrariamente a una eventuale semplificazione della procedura atta a richiedere ausili, si introduce la necessità di passare attraverso un percorso a volte inutile. La mia esperienza Nell’estate dello scorso anno, il mio video ingranditore si guasta. Utilizzo apparecchi come questo da a oltre 40 anni. Mi consentono di leggere varie pubblicazioni. Per me che sono ipovedente è un grande aiuto e possibilità di accedere a varie informazioni. Sfortunatamente le poche ditte che producono tali ausili li mettono in commercio a prezzi indubbiamente superiori al loro valore tecnico. Ma, data la scarsa distribuzione, c’è poco da fare. Per fortuna, si può richiedere la fornitura di questi strumenti a titolo gratuito da parte di enti che li acquistano e poi li concedono in comodato. Durante il periodo di utilizzo, in caso di problemi, ci si può sempre rivolgere a questi laboratori per la riparazione o sostituzione con altro dispositivo dalle caratteristiche analoghe. Data l’obsolescenza determinata dall’evoluzione della tecnologia, dopo 6 anni l’utente a diritto a richiedere un ausilio nuovo. Ed è il mio caso. Da 7 anni utilizzo l’Aurora HD della Zoomax, un mix di telecamera, monitor 24” e piano scorrevole per la lettura. Senza dubbio un qualcosa di eccellente. Ma ora non funziona. Dopo aver consultato la bolla che contiene la data di consegna, mi rendo conto che posso richiedere un nuovo prodotto. Vado su internet a cercare se esista ancora la LAPCA che, appunto sette anni orsono, mi fornì l’ausilio. Ebbene, nonostante il trascorrere del tempo, che lascia a volte l’amaro in bocca, esiste ancora. Ma è aperta, telefonicamente solo due giorni a settimana, il martedì e il venerdì. Poco male, anche se è lunedì. Prendo l’indirizzo e-mail e scrivo le mie necessità. Il giorno dopo telefono e mi confermano di aver ricevuto il mio messaggio. Mi dicono che, per dare avvio alla procedura, è necessaria la richiesta di una prescrizione medica di visita fisiatrica. Ringrazio, anche se non mi sembra giusto. Io so che patologia ho, so cosa mi serve e quello che offre il mercato. Ho provato vari ausili del genere in occasione di dimostrazioni effettuate da centri per l’ipovisione e tiflotecnici. In aggiunta, la mia non è una patologia guaribile o migliorabile, come scritto sulla mia certificazione, non rivedibile. Per il solito quieto vivere, e considerando che non devo più recarmi di persona dal medico, telefono e chiedo che mi sia inviata via mail tale prescrizione. Il giorno stesso la mia dottoressa mi invia la richiesta, che giro immediatamente a LAPCA. Era il 5 ottobre 2023. Ho aspettato invano una telefonata o un qualche riscontro via mail. Ma niente. Il 7 novembre telefono al laboratorio. La persona che mi risponde mi conferma di aver ricevuto la mia mail in data 6/10/2023. Allora chiedo perché non sia stato ancora contattato per questa “visita”. Mi viene risposto che ci sono molte richieste e il medico viene solo due giorni a settimana. Sperando che di lì a breve le cose si sblocchino, saluto il mio interlocutore. Dopo un altro mese, silenzio. Martedì 5 dicembre chiamo nuovamente. Mi pare sia la stessa voce dell’altra volta. Le dico che capisco tutto, non è un caso di vita o di morte ma, non comprendo perché una volta si sbrigava la pratica in pochi giorni all’ufficio protesi ASL e ora invece.. La risposta è stata, come quando passa molto tempo e le cose cambiano, che sono tanti anni che non esiste più tale ufficio alla ASL. Si tende spesso a sottolineare le vecchie cose come se, soltanto il fatto di essere datate fosse sinonimo di sbagliato o inefficiente. Peccato che sia vero il contrario. Al tempo, certo, lo so, vent’anni e passa fa, meno di una settimana per avere l’ok per il mio ausilio. Ora, invece, sono due mesi e niente si muove. La signora mi risponde che cercherà di farmi mettere in lista quanto prima. A tutt’oggi, 22 gennaio 2024, non sono stato ancora contattato. Vediamo come definire la questione. Ridicola? Assurda? Insensata? Io sto chiedendo il mio diritto alla fornitura di un NUOVO ausilio, non voglio sostituire il mio non funzionante con un altro già a magazzino di LAPCA. Non DEVO essere visitato perché la mia patologia è già attestata e dimostra che è permanente. Pertanto, con tutti gli elogi fatti nella premessa a questa azienda che si prende cura d noi, mi rivolgo ai dirigenti perché le cose cambino, snellendo non solo la procedura ma, soprattutto, evitando ridondanze come quella di capire una certa patologia, abbondantemente certificata, mettendosi al posto del paziente che sa bene più di chiunque altro, qual è l’ausilio a lui confacente.


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Tempo libero

La chiacchierata di Pino con: MARINA COSTA

di Giuseppe Lurgio

Ben ritrovati a tutti voi che seguite le mie, "chiacchierate" con personaggi che hanno da dire qualcosa a tutti noi! Come spesso succede, tanta gente merita di essere conosciuta dal grande pubblico ,ma ahi mè l' informazione cosidetta "ufficiale",non se ne interessa. E allora entriamo in gioco noi di Giovani del 2000, che pur nel nostro piccolo, cerchiamo di dare visibilità proprio a chi ne meriterebbe tanta! Dopo questa introduzione che voleva solo illustrare lo spirito di questa rubrica, passo subito a presentarvi la mia ospite, che è qui con me nel nostro salottino virtuale e che al contrario di quanto detto sopra, è conosciutissima, specie nell'ambiente radiofonico! Signori e signore, ecco a voi,Marina Costa! Sicuramente molti di voi la conoscono come conduttrice radiofonica ma in realtà c’è anche altro da sapere e lo scopriremo qui di seguito! ---------- D) Carissima Marina, prima di addentrarci nel vivo della nostra chiacchierata, ti chiedo di spendere un po’ di parole su di te come persona e come artista, in modo che i nostri lettori che non ti conoscono, possano capire di chi si sta parlando! R) Innanzi tutto voglio ringraziarti per lo spazio che, molto gentilmente mi hai dato. Vorrei anche complimentarmi con te e la redazione per il vostro periodico che è veramente bello e interessante. Poi, passo a farmi conoscere per coloro, spero molto pochi, che ancora non mi conoscono! Scherzo naturalmente! Dunque, per chi non lo sa, io sono non vedente a causa di un terribile incidente stradale, che a soli 19 anni e mezzo, per uno scontro frontale con un camion in fase di sorpasso azzardato, venendomi addosso , mi ha tolto il bene piu' prezioso che si possa avere, almeno per me,ovvero la vista. Dopo anni di dolore e disperazione, con tanto di tentativi di suicidio, mi sono rimboccata le maniche, e ho deciso di andare avanti nonostante tutto. Fin da piccola mi e' sempre piaciuta la musica, e di conseguenza il canto, e così, per ridare nuovi stimoli a una vita, per me letteralmente distrutta, ho deciso di prendere lezioni per migliorare questa mia passione. e così ho iniziato la mia attività di cantante, che ovviamente, vista la cecità, non è stata di certo semplice, anzi.... molto dura e difficile da portare avanti, però, vista la mia forza di volontà, e soprattutto il mio grande amore per la vita, ho raggiunto qualche soddisfazione. Potevo fare molto di piu', ma, proprio sul piu bello, come recita una canzone di Renato Zero dal titolo Il carrozzone, di nuovo la vita mi ha detto no, ma questa e' un'altra storia. D) Toglimi una curiosità, girando in un hard disk ho trovato una cartella con alcune tue canzoni tra cui una bellissima interpretazione di "il mare d'inverno ". Ho trovato anche altre canzoni come "Corpo astrale" o "Liberi o anche "Amanti di valore e Pelle di serpente". Quelle canzoni e altre che sicuramente hai cantato che fine hanno fatto? Se qualcuno volesse riascoltarle come potrebbe? R) Come ti dicevo, nella mia attività di cantante, ho fatto molte serate, ho partecipato a molti concorsi, e ho inciso anche un mio 33 giri, una volta si chiamavano così, dal titolo molto significativo: "Finalmente primavera!", contenente 10 brani da me in parte scritti e ovviamente da me interpretati. Questo LP è stato molto importante per me, perchè segnava una svolta nella mia vita grigia, anzi nera e triste.... infatti l'ho voluto intitolare "Finalmente primavera" non a caso, in quanto la primavera segna la rinascita della natura dopo un freddo e triste inverno, dove tutto e' spento e desolato, con la primavera tutto torna a rifiorire e a rinascere, quindi lo stesso discorso l'ho voluto girare per me stessa e la mia vita. Questo disco infatti, segnava una rinascita e un rifiorire alla vita! Per quanto riguarda le cover, tu hai citato "Il mare d'inverno" portata al successo da Loredana Bertè e una delle mie canzoni preferite, in cui mi ci ritrovo molto, e quindi l'ho voluta incidere e, proprio perchè la adoro, ci ho messo molta passione e interpretazione nel cantarla, come faccio con tutte le altre, anche se, c'e' sempre qualche brano che sentiamo molto piu' dentro di noi, a livello emozionale. Ho anche inciso una canzone dedicata a mio figlio, con cui ho vinto la sagra della canzone romana, in cui, io, mamma non vedente, chiedo a chi può vederlo, come e' fatto il mio bambino, e se e' sereno nonostante una mamma cieca. Tutto questo, lo potete trovare nel mio canale youtube, dove, appunto ci sono le mie incisioni. D) Se non mi sbaglio, molto tempo fa il tuo nome d'arte era Blach-Lady,oggi sei semplicemente mARINA cOSTA.Se così fosse significa un taglio con il passato? R) No, il mio nome d'arte e' sempre stato Marina Costa, blacklady era ed e' ancora oggi il mio niknaime per quanto riguarda la posta elettronica! Niente rottura col passato, quello, io credo che sia giusto portarlo sempre dentro di noi, in quanto noi oggi siamo quello che abbiamo vissuto, nel bene e soprattutto nel male, perchè sono proprio le esperienze dolorose, sbagliate, quelle che ci hanno piu' segnato, a farci diventare il prodotto di cio che siamo e di ciò che proponiamo agli altri, si, insomma. di come ci poniamo verso coloro che interagiscono con noi, positivamente o negativamente, quello lo decideranno gli altri, ma certo e' che il nostro vissuto di sicuro inficia notevolmente su tutto questo. D) Mi sbaglio o hai messo un po’ da parte il canto preferendo di piu la conduzione radiofonica? R) E qui ora arriviamo a un'altra passione della mia vita, ovvero la radio! Amando come detto, la musica e le canzoni, chiaramente non si può non amare anche il mezzo che le diffonde, e quindi ho iniziato a fare la speaker, in maniera tale che oltre che a cantarle, io potessi anche proporle e promuoverle attraverso la radio appunto. All'inizio collaboravo con qualche emittente, una su tutte radio Thor Italia, a cui ero legata in maniera particolare, perche' il suo fondatore era un uomo eccezionale, simpatico, buono e generoso, insomma, quello che si dice essere una brava persona. Si era creata un'armonia con lui e con gli altri collaboratori, a tal punto che ci definivamo una famiglia, come lo stesso Domenico Mancusi, questo il nome del fondatore di Radio Thor Italia, amava definirci. Ma anche qui, la vita ha detto no! Il nostro caro Domenico, Mimmoo per gli amici e Fulmin d j per gli ascoltatori, in quanto era un bravissimo dj, e' andato in un'altra dimensione, in un'altra vita, come amo dire io, e così ci siamo ritrovati soli, senza il capo, senza il pap‡ di Radio Thor e di tutti noi. Eravamo stravolti dal dolore per la sua improvvisa e inaspettata scomparsa, e non sapevamo come fare senza di lui per quanto riguardava la sua creatura, ovvero la radio, che lui amava profondamente. Eravamo davanti a una triste scelta, chiuderla, ma questo sarebbe stato come far morire il nostro Domenico una seconda volta, e così si e' deciso di fare una associazione culturale intitolata a suo nome e a quello della radio, e quindi ora, da pochissimo tempo eè nata "Associazione culturale Domenico Mancusi Radio Thor Italia WEB STATION", e sono certa che da lassu' il caro Domenico ci sorride contento e soddisfatto di come io e altri, continuiamo a mandare avanti la sua radio con amore, affetto e soprattutto passione. come faceva lui. La mia attività di speaker radiofonica, quindi continua come titolare edirettrice di Radio Thor Italia, su cui trasmetto ogni Lunedì alle 17,00, con la mia creatura "Curiosando tra lenote", un programma creato e curato da me, e che va, visto il successo, su tante altre emittenti radiofoniche, non solo web, ma anche su tante fm e digitali. Sono davvero soddisfatta di me stessa, perche' questo mi riempie di stima e gratificazioni da parte di tanti addetti nel settore. Ma, anche se mi dedico alla radio quasi a tempo pieno, la musica, le canzoni restano comunque un altro mio grande amore, che continuo a coltivare, anche se, come da te detto, in maniera meno assidua. D) Una domanda un po’ provocatoria,! La tua disabilità visiva quanto ha pesato sulla tua carriera artistica? R) Sarei una ipocrita a dire che la mia cecità non abbia pesato e ancora piu' influito sulla mia carriera, soprattutto di quella di cantante, sarei arrivata di certo molto piu' in alto se avessi visto come un tempo.... Non trovare persone disposte ad accompagnarmi a serate, eventi, di certo ha influito negativamente, infatti ho dovuto rifiutare tante occasioni, come dire, d'oro, ma del resto non potevo fare niente per far si che questo non accadesse, Mi arrabbiavo, piangevo, ma dopo per forza di cose, me ne facevo una ragione, anche se la sofferenza e la rabbia la facevano da padrone dentro il mio cuore e la mia anima, tanto che molte volte pensavo di ritirarmi, anche perche' il mio morale stava a pezzi, e di certo cantare col morale a terra, risulta difficile, e molto poco soddisfacente, intendo dire che non riuscivo a dare il meglio di me in quello stato. Quindi, tornando alla tua domanda la risposta e un secco sì l'essere cieca ha influito negativamente sulla mia carriera di cantante, non tanto su quella di speaker, in quanto in radio si sta seduti e non si ha bisogno di andare in giro, salire su un palco e soprattutto guardare verso un pubblico che e' venuto li per ascoltarti. D)Vogliamo anche dare ai nostri lettori dei buoni motivi per sintonizzarsi su Radio THOR? Oltre ad ascoltare te che altro offre il palinsesto di questa radio? R) Ti ho già parlato di Radio Thor Italia e della splendida persona che era il nostro Domenico, e come era splendido lui, anche la sua radio lo e'!!!! Nel palinsesto di Radio Thor Italia, oltre me, si trova tanta musica, di qualunque genere, pop, jazz, country, dance, e poi, dai classici italiani alle mitiche straniere, quelle che hanno fatto la storia della musica mondiale, ovviamente eseguite da artisti di livello eccezionale, e poi, una chicca, il venerdì, alle ore 19,00, per gli amanti del genere reggae, GovernaGeneral, un d j inglese, si collega da Londra e fa davvero sognare con la sua voce bellissima e il suo parlare inglese. Ma poi, ci sono tanti altri bravissimi speakers, Simone Papini con il suo mitico "Tempo Zero", la cara d j Dany, il simpatico d j Cocco il LunenedÏ sera alle ore 22,00 rigorosamente in diretta, che vi far‡ ballare con la sua musica, e poi altri ancora, insomma, ascoltateci e scoprirete un mondo di simpatia fatto di musica e speakears fortissimi, che non vorrete piu' lasciare! Per ascoltare Radio Thor Italia, basta andare sul sito WWW.RADIO THOR ITALIA e andare sul lik della diretta, oppure attraverso Alexa, basta dire, riproduci, lancia o avvia radio Thor Italia, oppure basta scaricare l'applicazione sui telefonini. D) So che sei sempre impegnatissima, mi chiedevo, se oltre alla musica hai anche altre passioni che ti riempiono le giornate? R) Ma certo che oltre alla radio e alla musica ho altre passioni! L'amore!!!!! Certo, l'amore! Guai se questo non ci fosse in tutto quello che facciamo! E a dimostrazione che quello che dico e' vero, io amo da morire gli animali, infatti vivo con 7 piccoli cagnolini, o meglio 6 barboncini, facenti parte di una stessa famiglia, madre, padre e 4 figli, e un simpaticissimo bassottino caninken di nome Charlie. E non bastando, ho anche 8 splendide gatte, di cui 4 cuccioli che hanno compiuto da poco 8 mesi. Pensa che la loro mamma era una gattina randagia che io sfamavo, e quanto ho capito che era incinta l'ho presa e l'ho portata in casa, dove gia vivevano le mie altre 3. E fuc osÏ che la mia arca ora e' davvero piena di zampette e codine festose e scodinzolanti ogni volta che mi vedono! Che dire altro, loro sono la mia gioia e la mia dolce compagnia! D) ai in serbo un evento che a breve vedrà la luce e che magari ce ne puoi dare un cenno? R) Si certo che ho un bell'evento che mi vedrà protagonista, insieme ad altri bravi cantanti, il prossimo 2 Marzo, Il premio "Arturo Vivaldi!", Tengo molto a questo evento in quanto consente di omaggiare una persona che purtroppo ci ha lasciati lo scorso 15 Maggio, era un consigliere nazionale della Unione ciechi e ipovedenti, e lo ricorderemo appunto con questo evento dedicato a lui, in cui saranno premiate persone che si sono distinte per delle loro azioni a fini benefici o utili per i ciechi. Quel giorno presenterò e canterò, ma con me, come detto, ci saranno altri bravissimi artisti quali Lidia Travaglio, RoccoDe Vitto, insegnante di pianoforte al conservatorio di Santa Cecilia di Roma con dei suoi allievi, Stefano Scala e non ultimo il prof Bonamassa che presenterà la bella persona che era Arturo Vivaldi. Ovviamente canteranno il mio amico Matteo Tiraboschi, Patrizia Carlotti, altra cara amica e tanti altri. La cosa straordinaria e' che il tutto sara trasmesso in diretta proprio su Radio Thor Italia, per cui, chi non potrà partecipare di persona, potra comunque seguire il tutto su radio Thor per la voce di Daniela, ovvero d j Dany! Vi aspetto quindi numerosi! D) Narina Costa ha un sogno nel cassetto che vorrebbe si realizzasse? Te lo chiedo perchè alcuni dei miei ospiti dopo essere passati su queste pagine hanno avuto una bella dose di fortuna! R) Sogno nel cassetto????? E chi non ce l'ha!!!! Il mio sogno e' questo, vorrei che ci fosse piu' rispetto tra di noi, e soprattutto per la natura e tutti gli animali che la abitano, perche' purtroppo questo rispetto non c'e'! Ne tra di noi ne tantomeno verso i nostri amici animali. Tutti i giorni si ascoltano notizie che raccontano di torture e uccisione di poveri animali innocenti e indifesi, e questo mi procura dolore e tristezza per questa cattiveria gratuita vero esseri viventi che nulla chiedono se non di vivere in pace la loro vita. Spero anche che queste guerre possano smettere al piu' presto, e che le armi si trasformino in mazzi di fiori da donarsi uni con gli altri, come cantavano nel lontano 1967 il complesso dei Giganti, con la loro canzone Proposta, o meglio conosciuta con "Mettete dei fiori nei vostri cannoni" Lo so, tu ti saresti aspettato che io ti dicessi un sogno che avesse riguardato la mia persona, ma io non ho nulla da chiedere, a parte ovviamente, la salute per me e per i miei cari, e ci metto anche i miei pelosetti, perche' senza quella molto poco si può fare nella vita Beh, va beh! Un mio sogno te lo dico, però non lo dire anessuno!.... Vorrei tanto rivedere, ma so che questo e' un sogno impossibile da realizzare, e che per questo, continuerò a ricordare di quanto sia bello il mondo, e a soffrire per il resto della mia vita! Una volta credevo nei miracoli, ma ora, aime', non piu', anche se, come recita il proverbio, "La speranza e' l'ultima a morire!" Per cui, spero, spero, che se non in questa vita, ma qualora esistesse, in un'altra di poter di nuovo godere della magnificienza della natura e di poter di nuovo guardare negli occhi delle persone, tutto l'amore che i loro sguardi riescono a trasmettere, lo stesso amore che ti fa andare avanti nella vita, quando tutto sembra remarti contro, quando tutto sembra negativo, quando la voglia di lottare sembra abbandonarti, beh, l'amore di chi ti vuole bene, l'amore per la vita stessa ti rida' la carica, ti infonde flebo di ottimismo, e si e' di nuovo in gara per la serenità a cui tutti abbiamo diritto! Quindi, alla fin della fiera, quello che vorrei ottenere da oggi in poi, dopo questa bella chiacchierata con te e i tuoi lettori, e' solo serenità, tanta serenità, dopo tanto dolore e tanto lottare per superare ostacoli enormi, che mi sbarravano il cammino, serenità e' tutto quello che chiedo, tutto quello che desidero. D)Visto che sei una cosidetta "addetta ai lavori", volevo un tuo punto di vista sullabscena musicale italiana passando anche per San Remo. R) Un mio parere sulla musica di oggi? Mah, cosa dirti, io sono rimasta alla musica, o meglio ai cantautori dei miei tempi, ovvero ai grandi Battisti, che adoro, come adoro De Andre', Dalla, Venditti, Baglioni, Zero, insomma i pilastri che hanno fatto la storia della musica italiana, quelli che mi hanno accompagnata nella mia adolescenza, nei miei primi amori, le mie prime delusioni d'amore, insomma, quelli che mi hanno lasciato dentro, con le loro canzoni, con le loro voci, emozioni indelebili, che mi accompagneranno per sempre fino alla fine dei miei giorni. Ma questo discorso si può benissimo girare ai giovani d'oggi. Anche loro, un domani ricorderanno le canzoni attuali come le colonne sonore della loro vita! D) Siamo alla fine della nostra piacevole chiacchierata,prima di congedarci e uso lasciare ai nostri lettori un motto,un aforisma,una frase che tu usi spesso,o meglio che hai fatta tua e che ti porta fortuna. R) Questo e un argomento che a me piace tantissimo,e ora ti spiego anche perchè! Io vado avanti per motti, proverbi, detti, e sai perche'?.... Perche' la mia mamma, donna molto saggia, per insegnarmi la vita, non faceva altro che citarmi proverbi, a riprova di ciò che affermava, per cui, ne conosco davvero tanti! E poi, ricordiamoci che in fondo nei proverbi c'e' davvero tanto insegnamento. Lo diceva la mia mamma, e dato che la mamma ha sempre ragione, e' di sicuro così!! E per concludere il discorso dei detti, rispondo alla tua domanda, dicendoti il mio preferito, anche se ne ho tanti da elencarti, ma questo secondo me e' quello che piu' mi rappresenta, e dice così: "Quando avrai fatto mille passi con le mie scarpe, potrai giudicarmi, non prima! Ma te ne voglio dire altri 2, anch'essi molto veritieri: "Non dir di me se di me non sai, pensa di te, e poi di me dirai!" E per concludere il discorso citazioni famose, senti questo: "Non guardare la pagliuzza negli occhi degli altri, pensa alla trave che hai nei tuoi!" Tutto questo per dire che non bisogna criticare, giudicare il nostro prossimo senza prima conoscere bene la sua vita. Giudicare, parlare, anzi sparlare del nostro prossimo non e' corretto, non sta a noi giudicare, ma solo a Dio, solo lui potra dire la sua su di noi quando sarà il momento. D) Bene, ecco il momento dei saluti! Io,e anche a nome della redazione ti ringraziamo di aver accettato di dialogare un po con me e nel salutarti ti strappo la promessa di tenerci aggiornati sulla tua carriera! R) Bene, non mi resta altro che ringraziarti per aver voluto ascoltare le mie parole, ci sarebbe ancora tanto da dire, ma ovviamente ci vorrebbe tanto tempo. Riguardo la promessa posso dirti in anteprima che tra qualche tempo non troppo lontano potrai sapere tutto il resto di me e della mia vita quando uscirà il mio libro.... allora si che ci sar‡ da ridere! Grazie davvero di cuore a te e ai tuoi lettori, a cui auguro tante cose belle da qui a cento anni! Un grosso abbraccio e apresto! Ciao! " D) Bene,allora aspettando il tuo libro aspetterò anche te per farci un'altra bella chiacchierata simpatica e spontanea come sei tu! R) Certo, allora arrivederci!


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Per sorridere un pò

di Giuseppe Lurgio

1) In un autobus affollato una donna col didietro grosso non trova posto a sedere. Un signore gentile la invita a prendere il suo posto dicendole: "Vuol sedere signora?". E lei: "No, grazie, ne ho già molto del mio". 2) Un elicottero dei carabinieri precipita e muoiono due carabinieri. Viene recuperata la scatola nera da cui risulta che le ultime parole sono state: "Appuntato lo vogliamo spegnere questo ventilatore che qui fa troppo vento!". 3) Il papà a Paolo tutto sporco: "Paolo, sei proprio un maialino. Lo sai che cos'è un maialino vero?". Paolo: "Certo, papà: è il figlio di un maiale". 4) Un uomo è fuori della sala parto in attesa di avere il suo primo figlio. L'ostetrico gli ha già comunicato che dovrà effettuare un cesareo per una migliore riuscita del parto. Dopo pochi minuti l'uomo sente il chirurgo dire: "Martello!". Dopo poco: "Sega!". Ancora alcuni secondi, poi: "Scalpello!". Alla fine, quando sente dire "Trapano", non resiste più e fa irruzione nella sala operatoria: "Che cosa sta succedendo a mia moglie?". E il chirurgo: "Non lo so, le si sono rotte le acque e io non riesco ad aprire la mia valigetta...". 5) Due ergastolani del manicomio criminale con le gambe incatenate alla classica palla di ferro stanno pulendo il cortile del carcere quando si mette a nevicare: "Andiamo dentro, qui nevica! ". E l'altro: "Che ci frega! Abbiamo le catene!". 6) Una ragazza torna a casa e confessa alla madre che è rimasta incinta. La madre: "Oddio... chissa il babbo... poveri noi". Detto al padre questo si infuria: "Chi è stato, lo ammazzo, lo faccio pentire di essere nato!". Il giorno dopo si presenta un giovane in giacca e cravatta: "Io sarei...". Il padre non lo lascia finire, lo agguanta e inizia a schiaffeggiarlo: "Maledetto te e la tua genia... come hai potuto fare questo a mia figlia, io ti ammazzo...". Il giovane: "No, mi lasci spiegare...". "Io ti strozzo... maledetto... ti taglio gli attributi...". "Mi lasci spiegare... se è maschio verso 2 milioni di euro sul conto di sua figlia, se è femmina un milione e mezzo... se abortisce...". E il padre: "E NO, se abortisce tu ci riprovi!". 7) Durante una partita di calcio il pallone vola alto e finisce dentro un pollaio. Il gallo gli si avvicina e lo squadra attentamente e poi dice rivolto alle galline: "Non per farvi un appunto signore, ma gradirei che osservaste il lavoro della concorrenza e prendeste esempio." 8) Due carabinieri decidono di regalare alle rispettive mogli un paio di scarpe di coccodrillo, ma visto che i prezzi risultano esorbitanti, decidono di armarsi di canoa motorizzata ed equipaggiamento da safari per procurarsi le scarpe andando direttamente alla fonte. Arrivati sul Nilo i nostri due carabinieri si dividono i compiti, il primo a prua prende al volo tutti i coccodrilli che gli capitano a tiro, il secondo li accatasta a poppa dopo averli tramortiti. A un certo punto, quest'ultimo si stanca e dopo aver accatastato si e no una settantina di esemplari, urla al compagno: "Aho! Ne prendiamo un altro soltanto.... se anche quello non ha le scarpe, ce ne torniamo a casa!". 9) "A vecchio, ammazza oh! Come te porti bene, camperai cent'anni!". Il vecchietto facendo le corna: "A 'mbecille ne ho novantanove!". 10) Una signora sulla quarantina, a un certo punto della sua vita, comincia ad avere un problemino alquanto fastidioso: le flatulenze sommesse. Questo 'malanno' le comincia a rovinare la vita sociale, l'ambiente di lavoro, si sente poco gradita, respinta, imbarazzata, le fa dappertutto. Così si decide che non può continuare e va dal dottore: "Vede, sono un poco imbarazzata a dirglielo, ma, ecco, ho grossi problemi con i peti silenziosi, mi stanno rovinando l'esistenza. Pensi che anche durante la sua visita ho continuato a farli incessantemente, mi sento imbarazzatissima, cosa può fare per me?". E il dottore: "Prima di tutto vediamo di scegliere il suo nuovo apparecchio acustico....". 11) Ritardo in ufficio. Il capoufficio: "Scusi, lei hai fatto il militare?". Il neoassunto ritardatario: "Sì, certo". "E cosa le diceva il sergente quando lei arrivava in ritardo?". "Mi diceva: "Buongiorno, signor Tenente". 12) Un maresciallo dei carabinieri chiede all'appuntato: "Eccoti due banconote da 5 euro e comprami le sigarette e i giornali". Poco dopo l'appuntato ritorna: "Mi scusi, ma non mi ha detto quali sono le 5 euro per le sigarette e quelle per i giornali!". 13) "Ho dovuto chiamare l'esorcista per i miei fiori...". "Perché?". "Erano tutti invasati...". 14) Lei: "Hai visto, tu che ti lamenti tanto che sto troppo al telefono? Ci ho messo solo 10 minuti". Lui: "Bene! E chi era?". Lei: "Mah, uno che aveva sbagliato 15) Un uomo decide di passare un bel pomeriggio con la segretaria. La porta fuori a pranzo e poi a casa di lei. Dopo tre ore di sesso scatenato l'uomo si reca in bagno e nota con orrore che la sua segretaria le ha lasciato un vistoso succhiotto sul collo. Disperato pensa come potersi giustificare con la moglie. Arriva a casa e gli si fa incontro il cane per fargli le feste. L'uomo allora coglie la palla al balzo e finge di lottare con il cane stesso. Dopo un pò si alza e dice alla moglie: "Guarda, cara, cosa mi ha fatto il cane al collo" mostrandogli il succhiotto. E lei, aprendosi la camicetta: "Cavolo, guarda cosa mi ha fatto sul petto!".


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Libri

Gli aneddoti e le curiosità del Bravìo delle Botti di Montepulciano messe a disposizione dei disabili visivi

di Diego Mancuso

Libro “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” (Montepulciano, 2023), di Antonio Garosi COMUNICATO STAMPA Gli aneddoti e le curiosità del Bravìo delle Botti di Montepulciano messe a disposizione dei disabili visivi Il libro di Antonio Garosi “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” disponibile su una piattaforma specifica Aneddoti e fatti curiosi sul Bravìo delle Botti di Montepulciano, raccolti nel recente libro “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare”, di Antonio Garosi, messi a disposizione di ipovedenti e non vedenti. L’azione, di grande valore sociale, si è resa possibile grazie all’iniziativa della sinalunghese Elena Ferroni, consigliera regionale dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti che, dopo aver partecipato, ad agosto, alla presentazione della pubblicazione, propose a Garosi di “dare voce” a quanto stampato sulla carta. L’autore aderì subito alla richiesta e proprio in queste ore il Bravìo delle Botti, con le sue vicende, è entrato nel catalogo della piattaforma libroparlatoonline.it, curato dal Centro nazionale “Francesco Fratta” di Roma. L’audiolibro è quindi a disposizione dei disabili visivi che, producendo la necessaria certificazione, possono registrarsi, scaricare il testo dal sito ed ascoltarlo, naturalmente a costo zero; sono 45 minuti di vicende per lo più divertenti o curiose, interpretate dall’attore, speaker e doppiatore (sua la voce prestata, tra gli altri, ad Harvey Keitel) Ivano Bini che, nell’occasione, ha lavorato presso il centro di produzione di Firenze. Il titolo di Garosi, codificato con il numero 97237, si trova insieme ad altri 25.530, tra cui quelli che portano le firme di Manzoni, Gadda, Verga, Camilleri, Simenon o Edgard Allan Poe: indubbiamente una compagnia prestigiosa! “Sono veramente soddisfatto del risultato raggiunto grazie all’iniziativa di Elena Ferroni” commenta il poliziano Antonio Garosi. “Aver messo a disposizione di ciechi e ipovedenti il mio libro mi inorgoglisce. E sono anche lusingato dal fatto che la mia opera sia inclusa in un catalogo di così grande valore. Credo che, grazie a questa operazione, il Bravìo, una manifestazione che amo, possa acquisire nuovi estimatori. La sfida tra le contrade di Montepulciano è fatta, certamente, di colori, di spettacolo, di luce; ma è anche pervasa di suoni, di profumi, di un’atmosfera che va oltre la percezione garantita dai sensi tradizionali. Quindi auguro a chi si imbatte nel mio libro non più solo buona lettura ma anche buon ascolto”. “L’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare” (titolo che riprende una famosa espressione del grande campione di ciclismo Gino Bartali) è stato presentato ad agosto 2023, in occasione dell’ultimo Bravìo delle Botti, ed ha incontrato subito grandi consensi per l’originalità della sua costruzione e la freschezza dei testi. L’autore è andato infatti a bussare alla porta di ognuna delle otto contrade per farsi raccontare curiosità, aneddoti, vicende curiose, talune inedite, che rischiavano di essere dimenticate. Le ha riprodotte ed ha poi aggiunto altri testi e articoli (uno sulle origini, mai definitivamente chiarite, dell’edizione contemporanea della manifestazione) nonché gli ormai suoi celebri sonetti che, in rima, tratteggiano personaggi e fatti storici della storica sfida. Ora la raccolta è anche un audiolibro alla cui realizzazione ha dato senza esitazioni il proprio consenso anche lo stampatore, Tipografia Madonna delle Querce di Montepulciano. Antonio Garosi è alla sua seconda esperienza editoriale (il primo libro che ha pubblicato è K550, del 2019, raccolta di racconti gialli) ed ha anche scritto numerosi articoli sportivi e racconti nonché romanzi con i quali ha ottenuto riconoscimenti e premi, ultimo in ordine di tempo, nel 2022, con il romanzo “Un giallo per Samantha”, in lizza nel concorso “Autori per l’Europa”. Il libro sul Bravìo è disponibile presso la Libreria Centofiori di Montepulciano. 5 dicembre 2023 Diego Mancuso


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Intervista sulla saga di Rocca Buona

di Lucio Schina e Francesco Cheynet

Lucio Schina e Francesco Cheynet sono due autori, principalmente di libri gialli, ormai molto seguiti, che hanno cominciato la loro avventura legandosi a una casa editrice ma poi hanno deciso di pubblicare in self. Come mai la scelta di abbandonare le case editrici e di darsi all’autopubblicazione?La scelta è stata pressoché obbligata quando ci siamo resi conto che, nonostante un buon riscontro da parte dei lettori, non riuscivamo a fare quel passo in più che ci rendesse maggiormente visibili rispetto ad altri scrittori che pubblicano con piccole e medie case editrici. Eravamo convinti che i nostri romanzi potessero piacere e ritenevamo che occorresse un maggior impegno per far sì che il pubblico li conoscesse. Abbiamo perciò preso in mano le redini del nostro destino, pubblicando il nostro primo libro in self, Il passato non ha alibi, investendo tempo e denaro, e il risultato è stato più che soddisfacente. Dopo nemmeno due anni, quel libro ha avuto quasi cinquemila lettori.A proposito de “Il passato non ha alibi”: il libro è il primo della saga di Roccabuona, con protagonista Guerino Manforte. Potete spiegarci in poche parole cos’è Roccabuona e quali sono gli altri libri della saga?Roccabuona è un paesino immaginario arroccato fra le montagne dell’appennino centrale. Li si respira aria pulita, i tempi sono allungati, non esiste la frenesia e si pratica il pettegolezzo come forma di sopravvivenza sociale. Vari personaggi, del tutto particolari, animano Roccabuona e danno alla saga un taglio simpatico e ironico. Il nostro è un giallo soft, senza immagini truculente o descrizioni raccapriccianti, un giallo alla portata di tutti. Il nostro protagonista, Guerino Manforte, non è un eroe, non è un playboy e non ha lo spirito ribelle: è un uomo come tanti, alla mano, un ex detective che non ha perso il vizio di investigare. Per quanto concerne gli altri romanzi della saga, il secondo, uscito a Febbraio del 2023, si intitola “L’abito non fa l’assassino” mentre il terzo, fresco di uscita, si intitola “I morti non sbagliano”. Abbiamo poi pubblicato anche un racconto ambientato a Roccabuona dal titolo “La maschera di Frappiglia”. Tutto rigorosamente in vendita su Amazon.Qual è il vostro target di lettori per quanto riguarda la sagra di Roccabuona.Come abbiamo detto, essendo un Cozy Crime, vale a dire un giallo molto moderato che ha lo scopo congiunto di fare immergere il lettore nel mistero e di dargli una lettura rilassante per strappargli qualche sorriso, il nostro target è molto ampio. Ci hanno scritto, ad esempio, molte persone in là con gli anni:hanno avuto belle parole nei nostri confronti, apprezzando molto questo modo di fare “giallo”.Visti gli ottimi numeri fatti dai vostri libri, e in particolare dalla saga di Roccabuona, siete stati contattati da qualche grande casa editrice? Ed eventualmente sareste disposti a tornare nel mondo dell’editoria classica?Allo stato attuale noi traiamo grandi soddisfazioni dai nostri libri, perché sono molto seguiti e perché ci hanno messo in contatto con tante persone che, come noi, amano la lettura. Qualche contatto lo abbiamo ricevuto ma per dire il vero si tratta di medie case editrici alle quale abbiamo detto di no, ringraziando comunque per l’interessamento. Se ci dovesse contattare una big dell’editoria? Difficile rispondere. Valuteremmo con molta attenzione l’eventuale proposta e chissà… ma stiamo parlando solo di una ipotesi astratta. Per ora siamo contenti di come stanno andando le cose e vogliamo proseguire col self publishing, ma come sempre, mai dire mai.Per finire: cosa ci riserva il futuro per quanto riguarda l’accoppiata Schina – Cheynet?Il futuro ci riserva, con matematica certezza, la prosecuzione della saga di Roccabuona con il nostro Guerino Manforte e con tutti i personaggi che hanno animato i precedenti romanzi. Inoltre, una seconda saga, quella dell’ispettore Dorian Bayley, che pure ha avuto un buon successo, vedrà fra la fine del 2024 e l’inizio del 2025, l’uscita del terzo libro della serie. Il resto è tutto in divenire. Una cosa è certa, comunque vada, noi continueremo a scrivere, a leggere e a dedicare molto del nostro tempo libero a questo magnifico universo dei libri.


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Comunicati

IN CAMMINO DAL MARE AI MONTI

di Flumen Viaggi

dal 3 al 9 giugno 2024 Non c’è modo migliore e più profondo per conoscere un territorio che camminarci dentro. Attraversarlo con lentezza, fermarsi a sentirne il profumo dell’aria; provare sulla pelle il fresco del tramonto. Muoversi in compagnia dei propri pensieri, scambiando qualche parola con il tuo silenzioso compagno di viaggio. Sentire la fatica che si scioglie nei tuoi muscoli. Vieni con noi a conoscere la nostra regione, il Friuli Venezia Giulia, dal mare ai monti, incrociando la via Flavia al Cammino Celeste. 1° Giorno Lunedì 03 giugno PROLOGO: STAZIONE DI TRIESTE- TRASFERIMENTO A MUGGIA E AL NOSTRO ALLOGGIO- LUNGHEZZA 5 KM DURATA STIMATA 1H30 Arrivo alla stazione di Trieste in tarda mattinata. Dopo tante ore di treno, una corroborante camminata lungo la riva del centro città ci condurrà all’attracco del Delfino Verde dove sosteremo in attesa del battello, magari gustando un panino. Trenta minuti di mare ci separano dal suggestivo borgo di Muggia. Dopo un caffè ristoratore e una passeggiata tra le viuzze del borgo dei pescatori, ci dirigiamo verso il nostro alloggio. Prenderemo possesso delle camere e ci godremo il tramonto sulla baia. La cena arriverà graditissima e copiosa Nel percorso incontreremo: il traghetto Delfino Verde che ci porterà dal porto di Trieste a Muggia Il centro del borgo con i suoi vicoli caratteristici ed i suoi monumenti storici Muggia vecchia Il lungomare San Bartolomeo 2° Giorno Martedì 04 giugno PRIMA TAPPA: LAZZARETTO (MUGGIA) – BAGNOLI DELLA ROSANDRA – 20.4 KM DURATA STIMATA 5H30 Dopo una prima colazione vigorosa da uccelli mattutini, il nostro cammino ufficialmente inizia. É il giorno 1, il giorno della luce. La prima breve sosta è dinanzi all’entrata del lazzaretto che ci ricorda come venivano gestite le epidemie nel XIX secolo. E poi sarà natura e carso triestino. In vista dei laghetti di Noghere una pausa gastronomica ci ridarà la carica per il resto della tappa. Caresana e San Dorligo immersi nel verde della tipica vegetazione carsica ci ricorderanno antiche esigenze dell’uomo ormai desuete, come la sicurezza e la vicinanza a fonti di approvvigionamento. Poi immerso nella Val Rosandra apparirà Bagnoli, la meta agognata della giornata. Un bicchiere di vino ed una merenda ci permetterà di arrivare con lo stomaco quieto alla cena in un ristorante locale. Nel percorso incontreremo La ottocentesca porta d’entrata del Lazzaretto, Muggia vecchia I laghetti di Noghere incastonati in fondo alla valle I paesini caratteristici di Caresana e San Dorligo della Valle La valle carsica della Rosandra 3° Giorno Mercoledì 05 giugno SECONDA TAPPA: BAGNOLI DELLA ROSANDRA – MIRAMARE – 20 KM DURATA STIMATA 5 H Il ritrovo dopo colazione è in centro al paese. E’ il secondo giorno, il giorno della separazione della terra dal mare. E oggi verso il mare torniamo scendendo dalle accidentate colline carsiche. Percorreremo il lungomare e in Piazza Unità ci fermeremo per un caffè in uno dei famosi locali di tradizione asburgica. Poi di nuovo in cammino fino a Barcola, la riva dei triestini con a sinistra il mare e a destra la terra. La brezza del mare ci condurrà al bianco castello sugli scogli della baia. Miramare è il frutto d'un sogno d’amore infranto. La sua posizione, il suo parco ci raccontano di come la storia indifferente stritola i sentimenti degli esseri umani. Poi in autobus fino a Trieste dove ci accoglieranno una buona cena e una buona notte. Nel percorso incontreremo Il centro città di Trieste con il suo lungomare e Piazza Unità d’Italia Il lungomare di Barcola, la riviera dei triestini Il Castello di Miramare a picco sul mare Il bellissimo parco del castello 4° Giorno Giovedì 06 giugno TERZA TAPPA: MIRAMARE DUINO – LUNGHEZZA 12KM DURATA STIMATA 3H30 Dopo colazione andremo incontro al terzo giorno quando la terra e il mare prendono il loro nome. Dalla stazione di Trieste in treno ci trasferiamo a Miramare. Da qui partiamo per un cammino pieno di luce e sole fino a Sistiana. Poi, sulle orme di un poeta amante di questa terra, fino al severo Castello di Duino. Due manieri segnano questa tappa, uno bianco e splendente, l'altro grigio e austero. Poi in autobus su per il monte fino a Prossenicco. Nel percorso incontreremo Una vista spettacolare sul mare Il sentiero Rilke Il maestoso Castello di Duino Il paese di Prossenicco 5° Giorno Venerdì 07 giugno QUARTA TAPPA: PROSSENICCO MONTEAPERTA- LUNGHEZZA 18 km – DURATA STIMATA 6H L’aria è fine, fresca di montagna. E il risveglio più faticoso. Ci vuole una colazione molto robusta. È il quarto giorno, il giorno delle stelle e dei corpi celesti. Oggi cammineremo tra i boschi. Tra erte e discese sotto i nostri piedi, l’aria fresca ci farà sentire la montagna sulla nostra pelle. Al valico, le nostre gambe sono indebolite. Abbiamo bisogno di una sosta e di uno spuntino ristoratore. Lo scroscio della cascata ci dice che la valle tocca il suo fondo. Poi su fino al santuario e fino al paese meta della nostra giornata di cammino. Siamo a Monteaperta. Una cena e un bicchiere di vino faranno da contorno all’allegro convivio. Nel percorso incontreremo Il valico di Ponte Vittorio con il caratteristico ponte di pietra Le sorgenti del Natisone e la vicina tintinnante cascata Monteaperta, il santuario della trinità con la cappella fonte di devozione popolare 6° Giorno Sabato 08 giugno QUINTA TAPPA: MONTEAPERTA PIAN DEI CICLAMINI LUNGHEZZA: 19 km – DURATA STIMATA 6H Si esce con il profumo del caffè ancora nella nostra mente. È il quinto giorno. Il giorno della creazione dei volatili e dei pesci. Il verso del corvo ce lo ricorda appena fuori dall’abitato. Penetriamo in silenzio il paesino appeso a metà valle, per una forma di rispetto verso ciò che ci porta emozioni così forti. Poi il lungo sentiero tra boschi e prati su fino al rifugio. Arriveremo con la luce ancora forte e calda. Per goderci il riposo dei muscoli e della mente. Via gli scarponi. Calzettoni e ciabatte faranno respirare liberamente i nostri piedi. Nel percorso incontreremo: La caratteristica frazione di Musi Il sentiero naturalistico che porta a Pian dei Ciclamini 7° Giorno Domenica 09 giugno SESTA TAPPA: CAMPOROSSO MONTE LUSSARI LUNGHEZZA: 11,4 km – DURATA STIMATA 6H Dopo una luminosa colazione, di buon mattino ci aspetta l’autobus. È il sesto giorno quando noi umani prendiamo vita. All’attacco del sentiero, volgiamo la fronte verso l’alto. L’erta è severa. Lo sentono subito le nostre gambe, si induriscono, il fiato si accorcia. Poi il cammino si alleggerisce, il ritmo diventa regolare. In tarda mattinata arriviamo in cima. Il villaggio è gioioso, la birra è fresca, come il nostro spirito. Il santuario abbraccia con lo sguardo l'orizzonte e protegge uomini e natura intorno. Il pranzo è ridente e leggero. Sa di missione compiuta e di sottile tristezza per un arrivederci imminente. Poi tutto corre veloce verso la stazione. Domani sarà il giorno del riposo. Arrivederci in Friuli. Nel percorso incontreremo L’antico sentiero del Pellegrino Il pittoresco villaggio sulla cima Il santuario sul Monte Lussari da secoli meta di Pellegrini Quota di partecipazione € 1095,00 (Minimo 12 - massimo 16 partecipanti) Supplemento minimo 10 partecipanti€ 50,00 Supplemento facoltativo per accompagnamento in loco € 420,00 (è previsto n° 1 accompagnatore per massimo 2 persone, gli altri su richiesta all’atto della prenotazione) La quota comprende: - trasferimenti A/R dalla stazione del treno all’avvio/ termine del cammino + trasferimenti in autobus da Duino a Prossenicco e da Pian dei Ciclamini all’avvio del cammino del Pellegrino; - passaggio in barca da Trieste a Muggia - biglietti del bus cittadino da Miramare a Trieste A/R - sistemazione presso ostelli/hotel/rifugi in camere doppie o multiple lungo le tappe della Via Flavia e del Cammino Celeste; - trattamento di mezza pensione (prima colazione e cena) bevande incluse nella misura di ½ di acqua e ¼ di vino dalla cena del 1° giorno a quella dell’ultimo in ristoranti/trattorie lungo il percorso; - pranzo leggero al villaggio del monte Lussari; - certificato accompagnatore di media montagna per tutta la durata del viaggio; - assistenza di un accompagnatore Flumen Viaggi lungo tutto il cammino; - telecabina al Monte Lussari l’ultimo giorno; - assicurazione sportiva. La quota non comprende: - i pranzi generalmente a pic-nic; - la tassa di soggiorno in hotel/B&B ove prevista da pagarsi direttamente in loco; - l’assicurazione annullamento pari al 5% del costo del viaggio; - gli extra personali in genere e tutto quanto non espressamente indicato sotto la voce “La quota comprende”. Iscrizioni entro il 02/04/2024 fino ad esaurimento posti, contattando Luigia cell. 348/3056471 - luigia@flumenviaggi.it ed Elio cell.347/2544815 - elio@flumenviaggi.it E’ richiesto un acconto di € 330,00 - Saldo entro il 03/05/2023


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Destinos Accesibles LE ISOLE LOFOTEN – NORVEGIA, VIAGGIO NEL CIRCOLO POLARE ARTICO

di Destinos Accesible

7 Giorni/6 notti Si estende su una superficie di 1227 km2 e ha una popolazione totale di 24.500 persone. Le principali città delle Lofoten sono Leknes su Vestvågøy e Svolvær sull'isola di Austvågøy. Le isole Lofoten sono caratterizzate da montagne e cime, spiagge riparate dall'oceano aperto e ampie zone incontaminate. Come la maggior parte della costa norvegese, la sua geografia è profondamente frastagliata dai fiordi. La montagna più alta delle Lofoten è Higravstinden (1161 m) ad Austvågøy. Vi è un'alta densità di aquile e cormorani e milioni di altri uccelli marini, tra cui le coloratissime pulcinelle di mare dell'Atlantico. Lontre e alci sono comuni. Immagine senza etichettaImmagine senza etichettaLe temperature estive delle Lofoten sono molto miti, considerando la loro posizione a nord del Circolo Polare Artico. Le temperature medie autunnali si aggirano intorno ai 5°C, con temperature massime di 10°C. A giugno, le temperature medie sono previste tra i 9º e i 13º. Il fenomeno del sole di mezzanotte è un fenomeno naturale che si verifica nelle regioni vicine al Circolo Polare Artico durante l'estate boreale. Consiste nella presenza continua del sole all'orizzonte per 24 ore al giorno. Ciò significa che il sole non tramonta mai completamente, mantenendo l'area in uno stato di luce costante. Questo fenomeno ha un impatto significativo sulla vita delle persone e sulla natura di queste regioni. Durante il sole di mezzanotte è possibile praticare attività all'aperto 24 ore su 24, come l'escursionismo, la pesca o semplicemente godersi le bellezze paesaggistiche senza l'oscurità della notte. Il programma dell'itinerario di ogni giorno può essere adattato in base alle previsioni meteorologiche o al parere della guida in ogni caso. PROGRAMMA Questo programma è stato concepito per godere della radiosa natura delle Isole Lofoten. Durante le passeggiate attraverso le diverse località, prevediamo di fare escursioni in montagna o sulla spiaggia, tempo permettendo, secondo i consigli della nostra guida. Giorno 1. PARTENZA DA BARCELLONA Partenza da Barcellona, direzione Evenes, l'aeroporto non si trova all'interno di alcuna città, ma ha piccole cittadine intorno ad esso. È un'area di transito tra la Norvegia continentale e le isole Lofoten e Vesterålen. L'aeroporto si trova sulla riva del fiordo di Narvik o Ofotfjord. 2° giorno. EVENES - ESVOLVAER Partiremo per le isole Vesterålen, attraversando diversi ecosistemi: foresta di betulle a livello del mare, zona alpina e tundra artica con poca vegetazione. Ci godremo due delle cose che ci accompagneranno nel nostro viaggio: enormi ponti e villaggi colorati. Fino al 2009 era obbligatorio il traghetto per attraversare gli arcipelaghi di Vesterålen e Lofoten. In quell'anno è stato aperto il tunnel che attraversa il Parco Nazionale di Møysalen, consentendo di evitare il traghetto. Visita all'allevamento di renne, che sarà il punto più a nord del nostro viaggio, 240 km sopra il Circolo Polare Artico. Passeggiata a Svolvaer, la capitale delle Lofoten, all'arrivo. Giorno 3. SVOLVAER - SKREDA. Dopo la prima colazione, proseguiamo lungo la strada turistica nazionale, visitando Svolværy mentre ci dirigiamo a ovest verso la fine delle isole. Passeremo davanti alla Venezia delle Lofoten, Henningsvær, una città ricca di cultura, con le sue mostre e gallerie. Lasceremo la strada E10 per proseguire su strade secondarie e visitare la chiesa di Gimsøy, che sicuramente ci farà innamorare dei suoi dintorni. 4° giorno. SKREDA - SKREDALe Isole Lofoten non sono note solo per il merluzzo e le case rosse dei pescatori, ma anche per le loro spiagge. Oggi visiteremo alcune delle più note, come Unstad, dove i surfisti di tutto il mondo vengono a fare surf. Visiteremo anche Uttakleiv, la più fotografata delle isole, e Kvalvika. Questo giorno visiteremo anche il museo vichingo. Proprio nel cuore delle Lofoten, è possibile viaggiare indietro nel tempo di 1.000 anni e vivere l'epoca vichinga in un ambiente attivo e vivace. A Borg, un piccolo villaggio dove si trova il museo, troverete la casa comune ricostruita più lunga del mondo, seguite le orme dei vichinghi ed esplorate la zona all'aria aperta, circondati dalla magnifica natura della Norvegia settentrionale, camminate lungo antichi sentieri fino al porto dove i vichinghi navigavano con le loro navi, in estate potrete navigare o remare sulla nave vichinga, tempo permettendo. L'alloggio dispone di una sauna. L'alloggio dispone di una sauna, avete voglia di una sauna e poi di una nuotata in mare? 5° giorno. SKREDA - SKREDA Visiteremo la città di Sakrisøy, tipica per le sue case color zucca, così diverse dal rosso predominante. Durante il tragitto attraverseremo diversi villaggi e potremo vedere la possibilità di andare in montagna se il tempo lo permette. 6° giorno. SKREDA -HARSTAD/AEROPORTO DI NARVIK Approfitteremo di questo viaggio di ritorno per visitare i luoghi che non abbiamo potuto visitare a causa dell'arrivo di notte o del maltempo. Questa è un'area perfetta per cercare di vedere gli alci, il più grande mammifero della zona. Predominano betulle e pini. Dormiremo vicino all'aeroporto per essere pronti per il volo del giorno successivo. 7° giorno. RITORNO A CASA Trasferimento dall'hotel all'aeroporto. A seconda dell'orario del volo, potrebbe essere possibile visitare i dintorni in mattinata. Il programma del primo e ultimo giorno potrebbe cambiare a seconda dell’orario dei voli aerei. Modalità di viaggio: pacchetto turistico L’accompagnamento: è fornito dall'Associazione. Viene garantito un accompagnatore massimo ogni 2 viaggiatori e sarà presente per l'intera durata del viaggio. Per garantire al meglio il nostro servizio, non ci affidiamo a volontari o altri viaggiatori che si prestino per aiutare. Biglietti aerei: La quota del biglietto aereo è da confermare al momento della prenotazione in quanto nessun biglietto è stato acquistato perché vincolante e non rimborsabile Vuelo: de Milano a Evenes. (previsto uno scalo a Oslo) Incluido un equipaje de mano de 10 KG y una mochila pequeña por persona. Quota totale di partecipazione su base 6 viaggiatori (da confermare al momento della prenotazione dei voli):  per ogni viaggiatore con accompagnatore condiviso: € € 3379,00  per ogni viaggiatore senza accompagnatore condiviso: € 3179,00LA QUOTA DI VIAGGIO COMPRENDE: 3 notti in camera doppia in hotel 3 stelle.  3 notti in cottage sul mare, camera doppia. Con sauna.  Prima colazione  Pranzi. Tranne il 1° e il 7° giorno  Voli di accompagnamento  Voli di linea  Trasferimento dall'aeroporto all'hotel  Biglietti d'ingresso alla fattoria delle renne e al museo vichingo.  Trasporto  Benzina  Guida esperta alle Lofoten ogni giorno.  Materiale di ausilio tattile  Assicurazione medica  Organizzazione tecnica LA QUOTA DEL VIAGGIO NON COMPRENDE: Cene personali e per gli accompagnatori a carico di tutti i viaggiatori.  Trasferimento all'aeroporto di partenza.  Tassa di soggiorno della città di soggiorno, se prevista.  Eventuali extra e tutto quanto non specificato ne "la quota comprende". Informazioni: Il prezzo stabilito prevede l'alloggio in camere doppie se si desidera una sistemazione diversa, o non si può disporre della doppia, il valore maggiore sarà a carico del cliente. Disponibilità e tariffe dei servizi soggette a riconferma al momento della prenotazione. Eventuali modifiche al programma previa verifica della disponibilità. Per maggiori informazioni: Paolo Casarin cel. +39 328 86 28 934 Viky Mateos cel. +34 685 48 93 90 e-mail: info@destinosaccesibles.com Web: www.destinosaccesibles.comwww.destinosaccesibles.com Organizzazione Tecnica Nicolas Manero Carbò Fiordo Polar - Viajes acompañados Agencia registrada CV: Mm-2087-CS www.fiordopolar.com Associazione culturale & ricreativa “Destinos Accesibles” CF 92259320924 Cod Univoco 0000000 Via Nigra 6 09045 Quartu Sant’Elena (CA) Italia Cell +39 328 86 28 934 info@destinosaccesibles.cominfo@destinosaccesibles.com www.destinosaccesibles.com


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Prossime iniziative

di Girobussola

Amiche e amici de La Girobussola Aps LE DATE    18-21 aprile: Genova per noi    7-12 maggio: Una vuelta por España: Madrid-Andalusia    30 maggio-3 giugno: nach Berlin!, verso Berlino. QUALCOSA IN PIÙ * 18-21 aprile: "Genova per noi": Un viaggio di 4 giorni alla scoperta di Genova, metropoli di mare e città dalle molteplici sfaccettature. Da secoli porto sul Mediterraneo e città di mercanti e di banchieri, Genova è un mix di splendidi palazzi signorili e umili case, maestose chiese e stretti carruggi, opulenza e austerità. In tutta la città è visibile il segno del periodo storico, il Seicento, in cui le grandi famiglie genovesi raggiunsero la massima ricchezza. In questo viaggio conosceremo sia l’anima antica della città intrinsecamente legata alla presenza del mare, sia quella più recente, anche grazie alla visita di spazi urbani riscoperti e rigenerati. contributo:  570€ ciascuno con sei partecipanti di cui quattro accompagnati; 720€ ciascuno con soli quattro accompagnati. include attività, pernotti in doppia, spostamenti di tutti, pernotto e viaggio degli accompagnatori. esclusi vitti accompagnatori e viaggio a/r * 7-12 maggio: "Una vuelta por España" (un giro per la Spagna): approfittando della permanenza della nostra accompagnatrice Martina in Spagna, vi proponiamo Sei giorni ricchi di esperienze tra Madrid, Granada e Màlaga!  A Madrid, vivace e che non dorme mai, dove si mescola gente di ogni tipo e di ogni luogo,assaporeremo cultura, storia e tradizioni di una città che ha dato molto ad inclusione ed accessibilità. Ci sposteremo poi verso Granada, alla scoperta del mondo Arabo dell’Al-Andalus sulle tracce di ritmi, odori e vibrazioni che intessono le fila della città e ancora oggi la caratterizzano.  Ed in fine arriveremo a Màlaga, alle spiagge e al mare della città natale di Picasso e una delle più visitate della Costa del Sol.  Contributo:  980 € ciascuno, per sei partecipanti con 4 accompagnati. 1200 € ciascuno per soli 4 accompagnati. include attività, pernotti in doppia, spostamenti di tutti, pernotto e viaggio degli accompagnatori. escluso viaggio individuale di avvicinamento per Madrid, rientro da Malaga e tutti i pasti * 30 maggio-3 giugno: Nach Berlin!, verso Berlino: In questa città è passata la storia d'Europa e ha lasciato tracce pesanti, una capitale in perenne mutazione, dai traumi del ventesimo secolo alla rinascita degli ultimi anni. Esploreremo le svariate idee di città su ambo i lati del muro, ci avventureremo fra rovine di ogni tempo e monumenti avveniristici, banchetteremo con delizie turche e autoctone lungo il canale, toccheremo le forme della città in grande dettaglio, e scopriremo i tanti modi in cui i berlinesi spendono uno dei loro beni più apprezzati: il tempo libero. Cinque giorni all'insegna delle sorprese che questa irrequieta e vivace città ha da sempre in serbo. Contributo:  785€ ciascuno con sei partecipanti di cui quattro accompagnati 935€ ciascuno con soli quattro accompagnati include attività, pernotti in doppia, un pasto al mercato turco, spostamenti di tutti, pernotto e viaggio degli accompagnatori. esclusi pasti, vitti accompagnatori e viaggio a/r * dal 31 gennaio partiranno i nuovi corsi d'inglese online, con Anna, la nostra socia madrelingua inglese. Ultima chiamata. Corsi innovativi per tutti i livelli e mirati a migliorare il parlato e l’ascolto. L’insegnante specializzata nei corsi per ipo e non vedenti, con esperienza pluriennale d’insegnamento ad adulti per business e inglese generale, ci ripropone il suo corso online via zoom. Per informazioni, costi e tempistiche contattate:   Anna Louise Pileci (Founder of e2b project) e-mail: english2bproj@gmail.com  cell:+39 3516011171 oppure scriveteci o chiamateci. * "Il filo dell'acqua": è disponibile su youtube un'opera forte e intensa, spesso emozionante. Luigi ha pazientemente raccolto voci e suoni della nostra pianura, quella che il trekking di ottobre ha attraversato, e li ha combinati  assieme offrendo alle nostre orecchie in ascolto ricordi, idee, confronti, suggestioni, prospettive, sensazioni che raccontano la simultaneità di direzioni che si annullano a vicenda, il tempo piano in cui il futuro rallenta e si ferma nel presente, da cui spesso sbuca poi il passato. Il titolo: il filo dell'acqua.  Dove? Qui: https://www.youtube.com/watch?v=i9yVMR-kuII https://soundcloud.com/user-662825248/il-filo-dell-acqua Per ascoltare, mettetevi tranquilli  e usate una buona cuffia: lo spettacolo dura quasi un'ora. Quando avete ascoltato, magari mandateci due righe di commento come qualcuno ha già fatto! Tutte le nostre attività sono riservate ai soci Arci. Potete iscrivervi in ogni momento. Con noi, la tessera costa solo 10 euro. Buona giornata Paolo e il team della Girobussola 334 8300187 per Modena (Paolo) 366 3422912 per Spagna (Martina) 331 9639328 per Genova e Berlino (Luigi) 320 2519115 (Marta)


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Una nuova realtà per l’inclusione

di associazione Amici di Omero

Cari lettori, raccogliendo con piacere l’invito della redazione di “Giovani del 2000”, di cui siamo molto grati, vogliamo farvi conoscere la neo associazione Amici di Omero, associazione sportiva dilettantistica e di promozione sociale, rivolta prevalentemente alle persone con disabilità visiva, ma non solo, nata a Crotone con l’ambizione di contribuire a favorire momenti inclusivi, costruttivi e di concreta interazione nell’ambito della disabilità, attraverso lo sport, attività ricreative e turismo sociale, arte, storia e momenti culturali in genere, creando e consolidando anche reti di comunicazione e integrazione con altre realtà associative, istituzioni pubbliche e private. Sebbene nata da appena due anni, l’associazione ha già realizzato, con grande apprezzamento e soddisfazione, una serie di attività che brevemente vogliamo riassumervi. Siamo partiti da un viaggio a Roma in visita al Vaticano per la partecipazione all’udienza papale: un gruppo di persone che ci piace definire “perfetti sconosciuti”, si ritrovano oggi a far parte di un gruppo molto più ampio, legati da una sincera e percepibile empatia che piano piano, tra pianti e risate, li ha uniti in un percorso non segnato e non previsto…. Abbiamo vissuto momenti di socializzazione e di scambio di esperienze personali ed emotive intense ed indimenticabili, che hanno portato alla creazione di un gruppo canoro, con momenti di esibizioni in pubblico in cui – e chi lo avrebbe mai detto! – anche il più timido degli associati ha avuto il suo momento di notorietà …. Non sono mancati momenti di convivialità particolari, come la cena al buio, in cui anche le persone vedenti hanno potuto provare esperienze sensoriali uniche e commoventi … Sono stati realizzati laboratori di lettura e scrittura in braille, per ciechi ed ipovedenti e non solo, per la divulgazione del metodo di apprendimento anche attraverso il gioco degli scacchi e delle carte; sono stati inoltre avviati laboratori di arte e scultura per la percezione dell’arte attraverso tutti i sensi ad esclusione della vista. E poi l’evento simbolico per la nostra associazione “Salpiamo con Omero”, organizzato nelle prime edizioni dal CONI provinciale di Crotone e dalla Lega Navale sezione di Crotone, e dall’anno scorso direttamente dalla nostra associazione con il loro prezioso supporto. Le esperienze associative e motivazionali non sono finite qui: l’associazione ha dato il proprio supporto alla realizzazione del corso di fotografia “Con gli occhi dell’anima” i cui protagonisti sono stati proprio i non vedenti ed ipovedenti; inoltre, siamo stati invitati alla partecipazione dell’evento “Vivi Crotone”, organizzato dalla Confcommercio che, in modo assolutamente inaspettato, ci ha omaggiato per il nostro costante e perseverante impegno nel sociale. Particolarmente orgogliosi, infine, per la recente partecipazione al progetto del Comune di Crotone “Frequenze bibliotecarie” relativo al Bando “Città che legge 2021 - Realizzazione di attività inte-grate per la promozione del libro e della lettura”, pubblicato dal Cepell-Centro per il libro e la lettu-ra, finalizzato a favorire una maggiore inclusione sociale attraverso il potenziamento dell’accessibilità ai servizi bibliotecari ai portatori di disabilità visive. Il progetto curato dalla nostra associazione, svolto in varie fasi tra cui le attività laboratoria-li, è consistito principalmente nell’analisi, adattamento, conversione e stampa da nero a braille ed in audiolibro (anche attraverso il prezioso supporto di altri soggetti coinvolti), di alcune importanti o-pere presenti presso il fondo di storia locale della Biblioteca comunale “Armando Lucifero”, di par-ticolare rilevanza nella storia della Città di Crotone ma non facilmente fruibili dagli utenti ipove-denti e non vedenti, oltre alla realizzazione di targhe didascaliche delle opere dell’artista crotonese Gaele Covelli, in esposizione permanente presso i locali della Casa della Cultura, che oltre ad essere state trascritte in braille, sono state munite di relativo QRcode con inoltro all’apposito sito internet. L’intero lavoro realizzato da Amici di Omero, nell’ambito del Progetto “Frequenze bibliotecarie” è stata certamente una sfida: attraverso la fattiva condivisione e collaborazione tra i propri associati, si è inteso partecipare in maniera funzionale ad una campagna di sensibilizzazione nei confronti delle disabilità visive che è stata efficacemente attuata. Ebbene, nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla nascita ed alla crescita dell’associazione, siamo determinati nel perseguimento delle finalità che condividiamo, anche attraverso una maggiore diffusione, non solo a livello locale ma su scala nazionale, fermamente convinti che è lo spirito di condivisione e compartecipazione che fa crescere. Un caro saluto a tutti


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Articolisti…cercasi


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