Giovani del 2000



Informazione per i giovani del III millennio numero 52 Marzo 2014

Direttore: Cav. Virgilio Moreno Rafanelli

Vice Direttore: Maurizio Martini

Redattori: Massimiliano Matteoni e Luigi Palmieri

Collaboratori di redazione: Giuseppe Lurgio e Natale Todaro

Sito web: Mario Lorenzini

Redazione: Via Francesco Ferrucci 15 51100 - Pistoia
Tel. 057322016
E-Mail: redazione@gio2000.it
Sito internet: www.gio2000.it

Tipologia: periodico trimestrale

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4971 del 26.06.2000

Gli articoli contenuti nel periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente quello del singolo articolista.


Rubriche

In questo numero:

Editoriale
Senato sì, Senato no di Mario Lorenzini
Annunci
Datemi una mano per favore di Jenny Cerea
Cucina
La cucina di Sonia di Sonia Larzeni
Hobby e tempo libero
I tessuti di Maria Grazia Sales
Patologia
Il digiuno di Rossana Badaschi
Relazione tra bambino e animali di Rosario Cosimo
Racconti e poesie
Luci dall'oriente di Patrizia Carlotti
Una poesia in riva al mare di Antonella Iacoponi
Riflessioni e critiche
Il rapporto tra i social network e le persone di Mara Fiamberti
Satira
Per sorridere un pò di Giuseppe Lurgio

Editoriale

Senato sì, Senato no

di Mario Lorenzini

Il Renzi nazionale, uomo dell’anno o, semplicemente vecchio rottamatore e rivoluzionario, tra le varie novità piuttosto sorprendenti, pare abbia intenzione di cambiare l’ordinamento strutturale del nostro sistema legislativo; semplicemente, dice lui, abolendo il senato della Repubblica! Lascio una riga vuota non solo per correttezza del periodo, e incentrare il focus dei lettori sulla questione ma, soprattutto perché, questa cosa deve o dovrebbe, sorprendere tutti, me compreso. Qualche attimo per chiarirvi le idee. Dacché esiste la Repubblica democratica italiana,anno 1946, il nostro sistema legiferante è composto da ciò che si definisce bicameralismo perfetto, ossia, due gruppi di consultazione, la camera dei deputati e il senato della Repubblica. Entrambi questi organi devono approvare i disegni di legge proposti, pena lamancata promulgazione della legge. Tutto a favore di una maggior ponderazione dei lavori certo ma, d’altro canto, col passare degli anni, ci si è resi conto del lato negativo di quest’organizzazione, vale a dire, la lentezza nell’esecuzione delle pratiche. A confronto con altri paesi, anche con un numero più elevato di abitanti, il modus operandi rappresentato dai nostri parlamentari è ben lontano dai livelli di snellezza o efficienza di stati nordici o oltre oceano. Ma esiste anche un altro contraltare, ecco perché, in apertura ho citato il neo premier dalla sicurezza invidiabile.E’ il costo. I nostri portavoce politici purtroppo, sono tristemente noti per i loro stipendi elevati, arricchiti da indennita delargite a vario titolo(sicurezza, spese telefoniche,trasferta, ecc.). Ora, pposto che i deputati sono 630 e i senatori la metà, cioè 315 (più i senatori a vita), un taglio netto di oltre 300 unità porterebbe sicuramente a un notevole apporto alla spending review e uno snellimento (vedi velocizzazione) delle operazioni di stesura e validazione delle leggi. Ma la disquisizione a questo punto si incentra sulla legitimmità della cancellazione di un organo storicamente rappresentativo,inscindibile dall’altra camera. Forse che in questo modo si vuol ottenere un doppio vantaggio, uno eliminare appunto più di 300 personaggi molto onerosi in termini monetari e semplificare, ergo eliminare le ridondanze e le lungaggini tipiche del nostro ordinamento. Il Matteo ha anche tenuto a puntualizzare che, data la sua importanza storica già dai tempi dei romani, il Senato potrebbe restare virtualmente attivo con un numero esiguo di componenti a mo’ di solo simbolo, ma senza alcun potere di intrommissione nel lavoro camerale. Queste persone sarebbero già occupate in altra attività lavorativa e non remunerate per la loro qualifica puramente onorifica di “Senatori”. Naturalmente questo è uno schema ideologico che, nel caso fosse attuato, potrebbe essere soggetto a innumerevoli correzioni e aggiustamenti. Senza esprimere preferenze su questa e altre azioni che il presidente del consiglio sta coraggiosamente proponendo, invito tutti voi a seguire i notiziari informativi che ci confermeranno o meno l’entrata in vigore di normative che, è la speranza comune, segnerebbero il calcio d’avvio di cui il nostro paese ha bisogno per risollevarsi.


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"Datemi una mano per favore"

di Jenny Cerea

Mi chiamo Jenni Cerea, sono una ragazza di Curno ( Bergamo ) con una difficile storia medica. Il mio calvario è iniziato nell'ottobre 2005 e da otto anni vivo la sofferenza della malattia in un letto, tra dolori e disturbi forti ed invalidanti. La mia diagnosi è un insieme di patologie rare cerebrospinali che elenco sotto per chi voglia approfondire. I disturbi che mi danno sono: mal di testa e vertigini costanti, mancanza di sensibilità in tutto il corpo, dolore al torace alla schiena, problemi cardiocircolatori come la tachicardia che aumenta in posizione seduta, crisi della pressione, difficoltà di coordinazione, difficoltà di movimento a volte di deglutizione e respirazione, nausea e mancanza di equilibrio. Purtroppo devo essere aiutata in tutto. Passo le mie giornate sdraiata nel letto da ormai 8 anni ( ne avevo 22 quando tutto questo è cominciato ) ed è l'unica posizione che sia in grado di darmi un po' di sollievo perchè anche seduta nella sedia a rotelle riesco a stare poco in quanto tutti questi sintomi sono troppo forti! Questo insieme di patologie, già raro di per sé, viene ancor più reso complicato dal fatto che ogni singola parte presenta delle varianti che rendono il quadro raro nel raro. Da questo mese è finalmente attiva la mia ONLUS che tramite il mio sito web ha lo scopo di divulgare la mia storia e permettere alle persone che vorranno di mettersi in contatto con la mia realtà. Ho bisogno di sostegno economico per le importanti operazioni che dovrò sostenere attraverso un viaggio in America nei prossimi mesi del 2014. Il primo obiettivo è la raccolta di 40.000 € per gli inizi di Febbraio 2014 per il primo intervento che dovrò subire. Jenni Cerea ( Sul web : giornopergiorno.xoom.it e-mail: giornopergiorno@live.com ) Per aiutarmi concretamente questo è l'IBAN della mia ONLUS: IT62 L057 2853 5708 3157 1104 613 Conto intestato GIORNO PER GIORNO ONLUS Causale: libera donazione per Jenni La novità della Onlus viene incontro a chiunque desideri avere una ricevuta dei versamenti effettuati che ora potrò emettere, Società comprese. LE MIE PATOLOGIE : - i seni trasversi sono due vene nel cervello dove passa gran parte della circolazione sanguigna cerebrale che nel mio caso sono quasi del tutto chiuse così come la vena giugulare - nella parte spinale la siringomielia è una lesione simile ad una bolla vuota che si forma nel midollo spinale cioè dentro la colonna vertebrale. Nel mio caso va dalla testa fino alla base della schiena e questo comporta un danno alle fibre nervose nella colonna vertebrale. - le cisti di Tarlov sono simili alla siringomielia, stesse caratteristiche, soltanto invece di essere vuote come una bolla esse sono piene di liquido spinale. I danni alla colonna vertebrale sono gli stessi descritti poco fa. - l'emangioma spinale è un piccolo tumore benigno vascolare.


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Cucina

"La cucina di Sonia"

di Sonia Larzeni

Ben ritrovati a tutti voi da Sonia! Visto che è imminente l'arrivo della Primavera ho pensato di proporvi un menù a base di fragole. Infatti tra breve incominceranno a maturare quelle in serra per poi consumare quelle all'aperto che matureranno successivamente. Le preparazioni che vi proporrò qui di seguito saranno semplicissime, ma di grande effetto. Antipasto: Auricchio piccante con salsa di fragole: Ingredienti: una fetta di auricchio a commensale, e un cestino di fragole ogni due commensali. Zucchero quanto basta. Preparazione della salsa di fragole: Frullate le fragole, e mettete il composto in un pentolino antiaderente. Aggiungete zucchero a vostro gusto. Io ne metterei un cucchiaino a commensale.. fate restringere la salsa per qualche minuto, finchè non diventa compatta. Attenzione a non farla bruciare. Versatela in una ciotolina e mettetela in frigo. Quando si sarà raffreddata la salsina, preparate per ogni commensale una ciotolina piccolissima e bassa nella quale verserete un po di salsa. Quindi su un tagliere o su un piatto rustico metterete l’auricchio a fette Al centro del tagliere o del piatto mettete la ciotolina con la salsa. Decorate in fine il tagliere o il piatto tutto intorno con fragoline piccole e mature. Naturalmente potete sostituire l'auricchio con altro formaggio piccante o no. Primo piatto: Risotto alle fragole. Ingredienti: Riso, cipolla, brodo vegetale, burro, auricchio piccante o altro formaggio simile ffragole a pezzetti, sale e pepe quanto basta. Per le dosi mi trovo in difficoltà perché in questa ricetta, è tutta questione di gusti,quindi vi regolerete voi secondo le vostre preferenze. Iniziamo a soffriggere la cipolla, con un po di burro, dopo di che, versiamo il riso e lo tostiamo per qualche secondo. Versiamo il brodo, mescoliamo e lasciamo quocere il risotto. A metà cottura, aggiungiamo le fragole, mescoliamo fino a cottura ultimata. Quindi aggiungiamo un po di burro, l'auricchio grattuggiato,aggiustiamo di sale,e dopo aver ben mescolato il tutto servire. Secondo piatto. Insalatina di fragole Prendete: un cestino di fragole per commensale, rucola, insalatina bianca,erba cipollina, del formaggio piccante, scegliete voi quello che vi piace di piu, cipolle tritate, olio, aceto balsamico,pepe,un pizzico di sale,dello speck, del pane tagliato a fette grosse. Preparazione. Prepariamo lìinsalata con tutte le verdure elencate. aggiungiamo le fragole tagliate a pezzettini,. Quindi, aggiungiamo il formaggio, l’olio, il sale e il pepe,e l’aceto balsamico. Mescoliamo molto bene e mettiamo in frigo. Poco prima di servire, Prepariamo lo speck tagliandolo a dadini grossolani,passiamo loin padella, per farlo diventare croccante.. Ora tostiamo il pane da ambo i lati, togliamo l’insalata dal frigo,,quindi uniamoci lo speck e dopo aver ben mescolato,, serviamo, con accanto il pane tostato e preferibilmente ancora caldo. Dolce. Meringata alle fragole a modo mio. Ingredienti: un sacco grande di meringhe. 500 grammi di panna da montare. Zucchero quanto basta. Fragole almeno 2 cestini. Preparazione: per aiutarci utiliziamo una teglia rotonda a Bordi aldi, dove potremmo poi tagliare la torta. Sbricioliamo dentro alla teglia le meringhe, cercando di farle aderire anche nei lati della tortiera. Così facendo avremmo creato la base della torta. Ora montiamo la panna, con un po di zucchero, e ne mettiamo un po, tanto da coprire la meringa. Ora mettiamo il primo strato di fragole a pezzettini. Ricopriamo di panna montata, facciamo un altro strato di meringhe sbriciolate, altra panna altre fragole, e altra panna montata. Potremmo fare strati all’infinito. Ricordiamoci però di finire sempre con la panna montata e magari qualche fragolina intera per decorare la torta. Vi auguro buon appetito,e naturalmente,buona primavera!


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Hobby e tempo libero

"I tessuti"

di Maria Grazia Sales

Uno. cotone ammollo. Per riaccendere il bianco del cotone aggiungete dell’acqua ossigenata alla liscivia dell ammollo Stiratura. in assenza del ferro a vapore, stirate gli indumenti in cotone quando sono ancora umidi Ingiallimento. per togliere il giallo dalla biancheria di cotone aggiungete al bucato un sacchetto di cotone ben chiuso contenente gusci d’uovo sciacquati e ben sbriciolati Due velluto. il velluto bagnato si deve far asciugare all aria senza intervenire in alcun modo Per rinvigorire il pelo, una volta asciutto spazzolatelo un po oppure passatelo sopra il vapore di una pentola in ebollizione o infine vaporizzate con il ferro da stiro rimanendo ad alcuni centimetri di distanza dal tessuto per liberare il velluto da macchie di grasso si consiglia di rivolgersi alla tintoria anche se in alcuni casi può rivelarsi efficace una bizzarra ricetta che consiste nel tostare delle fette di pane ed appoggiarle ancora calde sulla macchia ripetere il procedimento fino all eliminazione dello sporco. Per restituire lucentezza al velluto degli indumenti o degli arredi, copritelo con un sottile strato di sale fino quindi lasciatelo in posa per alcuni minuti e poi spazzolate bene Tre. lana. lana infeltrita per non infeltrire la lana occorre lavarla e sciacquarla con acqua alla stessa temperatura per evitare che il salto termico provochi l indesiderato fenomeno per recuperare un capo infeltrito immergetelo in acqua tiepida e bicarbonato di sodio e sciacquate con acqua tiepida arricchita con mezza tazzina di glicerina un altro rimedio è un bagno di acqua e ammoniaca a dosaggio di un cucchiaino ogni litro di acqua in cui lascerete il capo per un giorno intero oppure un ammollo di due ore in acqua fredda e latte a dosaggio di una parte di latte e tre di acqua. Mezzo limone privato dei semi e aggiunto al bucato dovrebbe limitare il fenomeno dell infeltrimento e svolgere anche un azione sbiancante. Lana sintetica per liberare la lana sintetica dalle palline che vi si formano si può rasarla con un vecchio rasoio elettrico. Lana ingiallita per sbiancare la lana ingiallita immergetela in acqua e candeggina oppure lasciatela in un bagno di acqua e succo di limone per una giornata e poi aggiungete acqua ossigenata a 20 volumi a dosaggio di un cucchiaio ogni due litri d acqua infine sciacquate bene. Un altro metodo consiste nell immergerla nel latte freddo per circa 30 minuti per poi procedere al lavaggio. Per ravvivare i colori immergete i capi di lana in acqua distillata e aceto bianco oppure in acqua fredda e bicarbonato di sodio Lavaggio e stiratura gli indumenti di lana non vanno strizzati né centrifugati qualora si usi la lavatrice ma lasciateli asciugare ripiegati all’interno del lavandino o stesi sul piano dello stendibiancheria. Si sconsiglia di appenderli perché potrebbero deformarsi infine per stirarli usate il ferro tiepido e un panno umido oppure il vapore. Per eliminare le linee scure da colletti e polsini strofinarli con un gessetto bianco o con mezzo limone quindi lasciare in ammollo per circa un ora e poi lavare La lana colorata per evitare che i colori dei diversi capi si mescolino nel bucato aggiungete all acqua saponata un pugno di sale grosso. Ammorbidente per ammorbidire la lana dopo il lavaggio si può aggiungere del balsamo per capelli o gocce di glicerina prima dell ultimo risciacquo Antitarme. per allontanare le tarme dalla lana mettete nell armadio dei piccoli sacchetti contenenti grani di pepe foglie di alloro lavanda oppure chiodi di garofano. Alcune foglie essiccate di alloro sparse tra le pieghe delle coperte le proteggeranno nei mesi estivi Quattro. Seta. la seta va lavata in acqua tiepida mai troppo calda e possibilmente a mano. Un tempo si utilizzava l’acqua delle patate per lavare la seta invece per smacchiarla si utilizzava un preparato a base di miele e sapone nero disciolti in un pentolino a fuoco lento in parti uguali ad esempio 50 grammi di detto preparato e un quarto di litro di acquavite inoltre questa miscela veniva utilizzata ancora tiepida come detergente poi si sciacquava con acqua Cinque. Lino. il tessuto di lino è abbastanza sensibile allo stress perciò occorre cautela nel lavaggio si consiglia per tanto di utilizzare acqua fredda e sapone delicato e di stirarlo al rovescio quando è ancora umido Sei. tende in tessuto. le tende in tessuto sintetico si lavano semplicemente con acqua e sapone evitando la candeggina poi si strizzano un po e si appendono verticalmente per farle asciugare in questo modo si evita la stiratura Tende di lana seta lino cotone velluto. Le tende di lana o seta si lavano con acqua tiepida e sapone senza strizzarle mentre quelle di lino e cotone possono sopportare anche temperature dell acqua più alte e andrebbero stirate anche se c’è chi preferisce appenderle ancora umide facendogli riprendere naturalmente la piega. I tendaggi di velluto si puliscono con l’aspirapolvere e al caso si lavano con una spugnetta umida Lavaggio in lavatrice alcuni tessuti si possono lavare anche in lavatrice con il ciclo delicato e una breve centrifuga poi si possono stendere ancora umidi senza stiratura consiglio le tende in lavatrice vanno messe senza ganci Tende ingiallite. per ritrovare il candore delle tende lavarle poi lasciarle a bagno in acqua abbondante in cui sia disciolta una bustina di lievito in polvere


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Patologia

"Il digiuno"

di Rossana Badaschi

Cosa si intende per “digiunare”? Potremmo definire il digiuno come un periodo più o meno breve di riposo per il nostro organismo, che si compie attraverso una privazione volontaria di qualsiasi cibo e bevanda, ad esclusione dell’acqua naturale (solitamente contemplata). Considerando che il nostro corpo “istintivamente” si nutre per sopravvivere, potrebbe sembrare un paradosso digiunare! Vorrei però riportare la differenza del significato tra 2 termini apparentemente simili: fame ed appetito. Con il sostantivo fame si intende un istinto naturale, una necessità fisiologica per sopravvivere, mentre la parola appetito esprime lo stimolo ed il desiderio di assumere sostanze sfiziose. Nelle nostre consuetudini alimentari prevale più la fame o l’appetito? Quando diciamo: “Ho ancora fame”, non è forse semplicemente appetito? Più volte si mangia per abitudine o forse per noia, per compensare delle emozioni. Consideriamo, inoltre, anche la sempre più frequente predisposizione ad un’alimentazione sbagliata: porzioni inadeguate rispetto ai nostri fabbisogni calorici giornalieri, cibi di scarsa qualità impoveriti di nutrienti, sostanze che appesantiscono il processo digestivo (ma anche il nostro corpo con chili in più!), ecc., situazioni peggiorate anche da una vita troppo sedentaria. Interrompere queste routine alimentare potrebbe sicuramente apportare benefici al nostro organismo, ma il digiuno è proprio necessario? Dipende. In realtà sarebbe opportuno non “intasare” il nostro corpo per poi dover correre ai ripari col digiuno, ma cercare di mantenere sempre un equilibrio garantendo al meglio le sue funzionalità quotidiane. Di sicuro digiunare non è un obbligo e, per fortuna, abbiamo la possibilità di poter “scegliere” volontariamente se farlo o no (ancora oggi purtroppo nel mondo digiunare non è una scelta…). Tuttavia non sono poche le persone che, anche con una certa frequenza, decidono di seguire la pratica del digiuno e non sempre le motivazioni sono necessariamente correlate all’alimentazione. Quali sono i motivi per cui si decide di iniziare un digiuno? Possono essere davvero molte e differenti le giustificazioni di chi intraprende un digiuno. Ricorrente, come già accennato, è la scelta di voler digiunare per disintossicarsi e mettere “in ferie” (pulire) il nostro organismo, oppure per migliorare certi disturbi o patologie (colesterolo alto, ipertensione, problemi digestivi, funzioni intestinali irregolari, ecc.), rallentare l’invecchiamento cellulare, smettere di fumare o di bere alcolici, potenziare la concentrazione, perdere peso in eccesso, ecc., quindi possiamo considerare il digiuno anche come metodo di prevenzione. Molti individui ricercano invece nel digiuno un’interiorizzazione e progresso spirituale, uno spartiacque in momenti decisivi della loro vita (un punto di svolta), uno sblocco per tensioni emotive radicate; alcuni digiunano per motivi politici, altri per migliorare il proprio aspetto esteriore e sentirsi più giovani, per avere più tempo libero a disposizione oppure semplicemente per curiosità. In ogni caso, qualunque siano le singole o più motivazioni che ci inducono a digiunare, dovremmo tenere conto di alcune considerazioni sotto descritte. Chiunque può digiunare? Oggigiorno digiunano persone di tutte le età, ceti sociali, culture, professioni e da sempre è una pratica molto più diffusa di quanto non si possa immaginare e, soprattutto in questi ultimi tempi, rappresenta un valido aiuto per la nostra salute! Il digiuno quindi può essere indicativamente consigliato a chiunque, ma non deve essere improvvisato quindi, soprattutto se protratto per lungo tempo, si consiglia di consultare il proprio medico curante (o uno specialista) prima di intraprenderlo. Dovrebbero tuttavia fare attenzione a non praticare il digiuno (se non con il consenso del medico) le donne durante la fase mestruale, donne in gravidanza o che allattano, i bambini troppo piccoli, gli anziani, le persone denutrite o palesemente sottopeso o le persone affette da determinate patologie (diabete, malattie renali, ecc.). Per quanto tempo è possibile protrarre il digiuno? Se si tratta di brevi digiuni, ognuno di noi dovrebbe decidere per quanto tempo digiunare e valutare sino a quando riuscirà a sopportare l’astensione dal cibo. Il digiuno infatti può essere di breve, media o lunga durata, quindi può essere seguito ad esempio per mezza giornata o una giornata intera, 2-3 giorni o, molto meno frequentemente, una settimana, 10 giorni, 3 settimane, un mese, o addirittura c’è chi digiuna anche per 40 giorni! Solitamente i digiuni autogestiti sono quelli che durano qualche giorno ma è importante ricordare che più il digiuno sarà protratto nel tempo, maggiore attenzione sarà richiesta ed è imperativo non improvvisarlo ma essere sottoposti a sorveglianza medica. Questo consentirà anche di prendere eventualmente in considerazione alcuni sintomi acuti che a volte si possono presentare durante il digiuno e che, se persistono troppo a lungo, potrebbero rendere necessaria la sua sospensione, come ad esempio gravi disturbi respiratori o cardiaci, spasmi gastrici e intestinali, vomito frequente o eccesiva perdita di peso. Con che frequenza si può ripetere il digiuno? La frequenza del digiuno è un altro fattore che dipende da noi e dalla sua durata. C’è chi ripete l’esperienza una volta alla settimana, una volta al mese, chi più volte all’anno, oppure occasionalmente. Si deve tener conto che più lungo sarà il tempo di digiuno che applicheremo, più tempo si dovrà attendere prima di ripeterlo nuovamente e, soprattutto, dovremo sempre verificare che non conduca ad un peso forma al di sotto dei valori di sicurezza rispetto al nostro peso ideale o che non sia contrario al parere del medico che eventualmente potrebbe prescrivere esami di controllo (elettrocardiogramma, analisi del sangue, ecc.). Quando e dove si può digiunare? Il motivo per cui digiuneremo e quando digiuneremo è importante perché ci aiuterà ad essere determinati a seguirlo sino alla fine. Non corrisponde necessariamente ad un periodo particolare dell’anno, perché il digiuno può essere intrapreso in qualsiasi momento in base alle nostre necessità (anche di salute), tuttavia molte persone privilegiano l’inizio del digiuno nel fine settimana, in primavera o ai cambi di stagione. Per quanto riguarda il luogo dove digiunare, la propria abitazione rappresenta una tra le scelte principali soprattutto se si tratta del breve digiuno (possibilmente cercando di ritagliarsi spazi di quiete), ma è anche frequente la ricerca di ambienti rilassanti isolati da smog, stress cittadino e tensioni quotidiane (luoghi di campagna, montagna o altre zone silenziose, ecc.). Tra coloro invece che seguono un digiuno prolungato, è sempre più diffuso il desiderio di praticare la totale astensione dal cibo presso centri specializzati, cliniche igieniste o altre strutture dove sia inoltre garantito un controllo medico professionale. Il digiuno può essere rischioso o presentare effetti collaterali? Se protratto per breve tempo, e non è improvvisato, il digiuno non è pericoloso anche se “non assumere cibo” è da molti associato a debolezza dell’organismo; in realtà, paradossalmente, il corpo acquista vitalità e salute e persino la sensazione psico-fisica della fame si attenua sino a scomparire! Se invece il digiuno è prolungato si possono avvertire con maggior frequenza o intensità disturbi come nausea, mal di testa, senso di debolezza, vulnerabilità o altri sintomi come crampi allo stomaco, lingua ricoperta da patina bianca, alito cattivo, acetone, eruzioni cutanee, stilettate al fegato, urine torbide, feci maleodoranti, ecc. Non abbiate paura di queste reazioni (chiamate anche crisi da disintossicazione), perché sono solitamente transitorie e di breve durata, ma soprattutto rappresentano segnali di purificazione dell’organismo, di eliminazione delle tossine e materiali di rifiuto, tutti processi favoriti anche grazie agli organi preposti a queste funzioni, quali reni, vescica, fegato. Quali reazioni avvengono nel nostro organismo durante il digiuno? Il nostro organismo reagisce al digiuno mettendo in atto una serie di meccanismi che, se è protratto per lungo tempo, giustificano l’importanza del controllo medico. Nelle prime ore vengono utilizzate le riserve di zuccheri (glicogeno) presenti nel fegato, poi viene intaccata la massa magra e successivamente il nostro organismo cerca di “risparmiare” questo tessuto nobile iniziando ad utilizzare a scopo energetico i grassi di deposito (trigliceridi). La mobilizzazione dei trigliceridi comporta un aumento degli acidi grassi circolanti e inoltre si potrebbero poi verificare problematiche che derivano da deficit nutrizionali. È possibile digiunare durante la malattia? Osserviamo gli animali… Molti di essi sperimentano istintivamente l’autoguarigione proprio attraverso il digiuno e rifiutano qualsiasi cibo venga loro proposto sino a quando i sintomi scompaiono e possono ritrovare nuovamente le energie, incrementate proprio dalla capacità di difesa del loro organismo. Tuttavia malgrado il digiuno abbia virtù terapeutiche, in presenza di molte patologie è necessario tener conto, secondo il parere di esperti, del tipo di malattia. In genere viene sconsigliato alle persone che presentano malattie del sangue, dei reni, dei polmoni, del cuore, diabete, tumori o disfunzioni ritenute dal medico non idonee al digiuno. Cosa si deve fare per preparare l’organismo all’assenza di cibo? Coloro che non hanno mai sperimentato il digiuno potrebbero approcciarsi con indecisioni e paure (a volte “assorbite” anche da chi li circonda) quindi, in particolare per i più timorosi, prima di approdare al digiuno totale di uno o più giorni potrebbe essere opportuno iniziare gradualmente l’esperienza del digiuno “collaudando” su se stessi eventuali varianti alla propria alimentazione (proposte nella tabella sotto riportata), in modo da abituare il corpo (ma soprattutto la mente!) ad una momentanea o parziale assenza di cibo. Alcune persone invece, pur essendo alla loro prima esperienza, decidono serenamente di iniziare il digiuno totale e lo fanno senza alcuna resistenza o esitazione. Inoltre una buona preparazione al digiuno (ad esempio a base di sostanze liquide e alimenti vegetali) permetterà di apportare ulteriori effetti positivi al nostro organismo, già garantiti dalla pratica del digiuno totale. I risultati sono spesso proporzionati alla durata complessiva del digiuno, come del resto però anche le possibili crisi acute di eliminazione (solitamente più è breve il digiuno, meno intense sono). Di sicuro sono controproducenti le ricorrenti abbuffate prima del digiuno, quasi come se si volesse “fare il pieno” per “paura di morire”. In realtà al digiuno siamo già tutti abituati perché lo pratichiamo ogni giorno tra un pasto e quello successivo ma, essendo così breve il lasso di tempo che intercorre, non è sufficiente per apportare benefici al nostro organismo. Fondamentale è comunque adottare un atteggiamento positivo e di fiducia per questa nuova, e ripetibile, esperienza! TIPOLOGIA DESCRIZIONE Digiuno attenuato Questo tipo di digiuno prevede l’introduzione del cibo in piccole quantità, preferibilmente mono-tipo. Se vi fosse possibile provate a seguire una giornata di sola frutta e/o succhi di frutta o di verdura (preferibilmente freschi e/o centrifugati). Semi-digiuno Si effettua la stessa preparazione al digiuno sopra descritta, ma il consumo di vegetali sarà presente solo nella prima metà della giornata, seguirà poi il digiuno totale e nelle 12 ore successive sarà possibile alimentarsi nuovamente con frutta e/o succhi di frutta o di verdura (preferibilmente freschi e/o centrifugati). Digiuno totale (di uno o 3 giorni) Digiuno di un giorno Questa classificazione del digiuno prevede l’astensione totale dal cibo, ma è inclusa l’acqua. Si possono svolgere le normali attività lavorative, evitando quelle che richiedono una dinamicità molto intensa. Alcune persone escludono anche l’acqua (ad esempio i fedeli della Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni), ma oltre le 24 ore non è consigliato il digiuno senza l’assunzione idrica. Digiuno di 2 o 3 giorni Anche questo tipo di digiuno è contemplato in genere nell’autogestione e, come per il digiuno di un giorno, prevede l’astensione totale dal cibo, ma è garantita l’assunzione dell’acqua. Non è solitamente indicato per gli inesperti ed è consigliata la riduzione o interruzione (eventualmente parziale per i veterani) degli impegni lavorativi, prevedendo anche il riposo totale. Attenzione anche alla ripresa alimentare. Digiuno totale per una settimana o ulteriormente prolungato Si consiglia vivamente di avere l’approvazione del medico prima di iniziare questo digiuno e la rigorosa presenza di personale esperto mentre viene seguito, tenendo in considerazione anche le possibili controindicazioni. Si raccomanda l’osservanza del riposo e una corretta ripresa alimentare. Molte persone inoltre preparano il proprio corpo al digiuno totale, seguendo il digiuno attenuato (vedi descrizione sopra) per qualche giorno anziché un giorno solo, oppure modificando le proprie abitudini alimentari applicando per un breve periodo un regime vegetariano, vegano, igienista, macrobiotico, per poi approdare alla completa assenza di nutrimento. Cosa comportarsi durante il digiuno? Il digiuno diventerà maggiormente efficace se saranno applicati ulteriori importanti consigli: ? assumete almeno 2 litri di acqua al giorno preferibilmente acqua minerale. Alcune persone introducono anche parziali quantità di acqua calda per favorire l’eliminazione delle tossine ? si raccomanda di non assumere alcolici o fumare, essendo sostanze che alterano i processi di purificazione del corpo ? dedicate il tempo libero a voi stessi svolgendo attività di vostro gradimento (riposare, leggere, ascoltare musica, svagarvi, stare in compagnia di persone care, dormire, ecc.) ? per la vostra igiene orale, se possibile, non utilizzate sostanze chimiche spesso presenti in collutori o paste dentifricie; optate per composti a base di argilla, salvia o carbone vegetale ? mentre praticate digiuni brevi potete svolgere normalmente le varie attività quotidiane, mentre è necessario ridurle, o addirittura sospenderle, durante quelli prolungati ? privilegiate, per quanto possibile, ambienti all’aria aperta e a contatto con la natura Sono inoltre numerose le esperienze positive raccontate da coloro che hanno praticato il digiuno e sarebbe d’aiuto digiunare anche in compagnia di altre persone che hanno deciso di condividere la vostra stessa esperienza. Il “dopo” digiuno… Il digiuno non dovrebbe essere solo un punto di arrivo ma anche di partenza (come ad esempio sviluppare una maggiore consapevolezza alimentare) quindi, terminato il periodo di assenza di cibo, il prossimo step da prendere in considerazione è la ripresa alimentare, da molti invece troppo spesso sottovalutata. È infatti di estrema importanza “rieducare” l’organismo ad introdurre ex novo le calorie ed i nutrienti presenti negli alimenti, possibilmente senza “ingolfarlo” nuovamente! La durata della ripresa alimentare va tenuta in considerazione in base al decorso del digiuno; per digiuni brevi può essere di 24 o 48 ore sino, indicativamente, a 5-6 giorni per periodi maggiormente prolungati di astensione dal cibo. In genere è consigliata una fase di reintegrazione alimentare soprattutto a base di frutta e verdure fresche, per poi inserire nei giorni successivi anche alimenti proteici, cibi a base di carboidrati e condimenti vegetali di qualità, garantendo sempre un elevato introito giornaliero di acqua. Durante la ripresa alimentare si raccomanda inoltre di prendere in considerare i seguenti suggerimenti, adatti anche a chi non ha praticato il digiuno (ricordando di consultare il proprio medico curante in caso di necessità o di particolari patologie): - date preferenza all’acquisto di prodotti biologici - assumete il cibo in modo consapevole - masticate molto bene gli alimenti (e inserite gradualmente i cibi solidi) - non esagerate con le porzioni ma consumate la giusta quantità - attenzione a non salare troppo le pietanze - controllate l’utilizzo dei dolcificanti (soprattutto lo zucchero bianco) - non fumate e non assumete alcolici - assicurate ogni giorno 1,5 - 2 litri di acqua naturale - mantenete il vostro peso ideale e soprattutto non vanificate i risultati del digiuno! Non è da tutti compreso quanto sia vantaggioso digiunare e quanto si possa godere dei numerosi benefici di questo antico rimedio naturale, ma il digiuno deve essere una scelta e come tale deve essere rispettata. Per coloro invece che avessero deciso di intraprendere il digiuno è proprio il caso di dire…“provare per credere” e siate perseveranti! www.nutrirsidisalute.it


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"Relazione tra bambino e animali"

di Rosario Cosimo

Innanzitutto, le ragioni che portano a scegliere di tenere un animale in casa non sono sempre valide. A volte lo si fa come rimedio alla solitudine, validissimo se si tratta di persone anziane, che gli eventi della vita spesso costringono a vivere da sole; altre volte, però, lo si fa per moda, e qui gli esempi riferiti ad animali domestici possono essere più di uno,ricordiamo solamente, per i cani, la razza Dalmata quando uscì il film “La carica dei 101”. Spesso dimentichiamol’impegno che questi nuovi amici comportano, perché, quand’anche lo si faccia pensando al bene di un bambino, spesso non si valutano attentamente i problemi di gestione che possono nascere. Problemi rappresentati in primis dalle cure quotidiane e poi, per esempio, da come sistemare l’animale quando ci si deve assentare da casa per un periodo più o meno lungo. Per farla breve, impegno di tempo, energie e soldi, che spesso fa desistere dal prendere un animale, qualsiasi esso sia, o ripiegare su uno meno “impegnativo” o, addirittura, ricorrere a un suo “surrogato”. Oggi, le varie case costruttrici di giocattoli non si fermano più al cane, al gatto o all’orsacchiotto di péluche, ma vanno anche sul tecnologico: così, troviamo animali che funzionano a pile, crostruiti in plastica o in similpelo, che camminano, abbaiano o miagolano, telecomandati o addirittura da portare al guinzaglio. Lasciando un momentino da parte i costi molto minori che ne conseguono (sostituire qualche pila scarica non vale certo comprare una nuova confezione di croccantini). L’esperienza che il bambino vive non è assolutamente la stessa e quindi va fatta con un altro essere vivente, capace di provare, più o meno, gli stessi sentimenti. In tal senso tenere un animale in casa vale la pena, perché la sua presenza può essere di grande aiuto per lo sviluppo affettivo del piccolo che, attraverso la relazione con l’animale stesso, riesce a esprimere meglio sentimenti che altrimenti non sarebbe capace di manifestare in maniera così diretta. Se proprio c’è da spezzare una lancia a favore dell’animale in péluche, sottolineerei l’importanza del “calore” che dà il contatto con esso e lo scopo (ammesso che ci sia) di “avvicinare” il bambino a certi animali che in casa, per vari motivi, sarebbe impossibile tenere: l’orso, appunto, ma anche tigri, leoni, coccodrilli, scimmie e simili. Il rapporto tra bambino e animale spesso implica alcuni processi mentali inconsci che lo aiutano nel naturale processo di crescita psicologica. Uno di questi è la proiezione, un processo inconscio per cui si trasferiscono nel mondo esterno i propri stati d'animo, le proprie emozioni. Infatti, molto spesso, attraverso questo meccanismo, le persone scaricano sugli animali le proprie ansie, frustrazioni e insoddisfazioni. Per questo, il rapporto con l’animale offre al bambino la possibilità di una maggiore stabilità emotiva. Per il bambino, il cane o il gatto (quelli con cui gli risulta più facile e spontaneo relazionarsi) diventano la proiezione di se stesso. E, attraverso questo gioco inconscio, egli riuscirà a dominare più facilmente le situazioni di ansia e paura, che necessariamente insorgono durante la sua crescita. L’altro processo è l’identificazione, un procedimento psichico dove s’incorporano sentimenti e valori di un altro individuo imitandone il comportamento. Il piccolo, identificandosi con un cucciolo, può riuscire a esprimere sentimenti che altrimenti non sarebbe capace di esternare. In questo senso, il cane o il gatto può essere visto come lo specchio dove il bambino può riconoscere alcune parti di sé. Avere un animale per amico, aiuta il bambino a esprimere l'immenso bisogno che ha di dare e ricevere amore. Inoltre, accudire un animale permette di sviluppare un forte senso di responsabilità anche nel bambino di pochi anni. Tra loro nasce una certa complicità, e anche se qualche volta il bambino fa qualche piccolo dispetto, l’animale, in genere, si rivela molto tollerante in quanto avverte che nel piccolo non c’è alcuna intenzione di fargli del male. Vivere con un cucciolo aiuta il bambino ad adattarsi a ritmi ed esigenze diverse dalle proprie, egli inizia a comprendere che esistono modi diversi per manifestare e ricevere affetto, come ascoltare le fusa del gatto o accarezzare il pelo del cane. Abitare con un animale consente al piccolo di affrontare in modo naturale i grandi temi della vita: la nascita, l'accoppiamento, la sofferenza e la morte, spesso rimossi dal mondo degli adulti. In queste situazioni è importante che i genitori siano solidali con il dolore del piccolo, aiutandolo a capire che la morte lo ha separato da lui solo materialmente, ma non nel ricordo. Solo così, in seguito, il bambino potrà amare un nuovo cucciolo. Ci sono situazioni familiari, come la nascita di un fratellino, in cui il bambino prova un senso di esclusione; in questo caso, potersi occupare di un gatto o di un cane aiuta il piccolo a superare la gelosia per il nuovo nato. Anche un neonato, con le dovute precauzioni, può vivere vicino a un animale, senza correre alcun pericolo, anzi si abituerà gradualmente a convivere con lui. L’importante è che i genitori osservino, per i primi tempi, il comportamento del cane o del gatto, per controllare che la gelosia verso il piccolo non venga manifestata con gesti troppo aggressivi. Di solito, dopo qualche giorno, se l’animale non si sente trascurato, accetterà il bambino e si accontenterà di osservarlo a distanza. Se il bambino è abituato a vivere con gli animali penserà che anche gli animali di altre persone o randagi, siano abituati alla sua presenza, per cui tenderà a comportarsi con loro come con il cane o il gatto di casa; in questi casi, i genitori dovranno limitare la sua naturale fiducia, spiegandogli qualcosa di più sul mondo degli animali: per es., che ci sono degli animali abituati a vivere con dei bambini, altri addestrati per fare la guardia, altri ancora incattiviti perché abbandonati o maltrattati (in quest’ultimo caso, si sottolineerà che l’animale non è mai cattivo, ma solo reagisce a maltrattamenti subiti dall’uomo, intendendo con questo termine anche attenzioni eccessive e distorte, che portano l’animale a essere geloso di eventuali nuovi “arrivi” in famiglia). Un discorso a parte va fatto se il piccolo non è abituato a vivere con gli animali: è allora importante che i genitori spieghino al bambino che gli animali sono essere viventi molto diversi dai suoi amati, ma inanimati, pélouche e che se si sentono in pericolo possono reagire mordendo o graffiando. Il cane e il gatto sono (come già ripetuto più volte) gli animali che attirano maggiormente il bambino, perché con loro, anche se in modo diverso, egli ha la possibilità di interagire e stabilire un vero e proprio rapporto di amicizia. Con il cane il piccolo riesce da subito a stabilire un rapporto affettivo attraverso il gioco: uno dei giochi preferiti dal bambino, quando ancora sta sul seggiolone, è quello di lanciare ripetutamente i giochini che ha a portata di mano e aspettare che la mamma glieli riporti. Il cane, del resto, ha l’istinto innato di recuperare oggetti. Proprio per questo, molto spesso, capita di vedere un bambino che tira una palla al suo cane e questi che gliela riporta, invitandolo poi con atteggiamenti inequivocabili a ributtarla per continuare il gioco. Ed è proprio attraverso questo gioco che tra cane e bambino nasce un legame che appaga entrambi. Quando il bambino inizia a camminare, prima di conquistare una totale autonomia, cerca in qualche modo di rimanere simbolicamente “legato” alla mamma, per cui per sentirsi più sicuro, molto spesso si diverte a trascinare un oggetto legato a una corda. Anche in questo caso, il cane può assumere un ruolo importante, prendendo il posto del gioco inanimato. Il bambino infatti, può portare al guinzaglio il suo cucciolo, che corre, poi rallenta, gli sfugge dalle mani, per poi tornare felice da lui. Questo andare e venire del cane aiuta il bambino a superare serenamente la naturale paura del distacco. Il cane, in genere, è molto affettuoso con il piccolo, lo riempie di feste ogni volta che lo rivede, e ciò rende più sicuro il bambino, perché si accorge di essere importante per il suo amico a quattro zampe. Il gatto è sicuramente un animale più indipendente del cane, ma non per questo meno affettuoso. Mentre è possibile affermare di possedere un cane, con un gatto questa espressione è meno adatta, infatti il micio ha uno stile di vita piuttosto indipendente e difficilmente prende ordini dal padrone. Questo a volte può non gratificare il bambino, perché non vengono soddisfatte immediatamente dal gatto le sue richieste di gioco. Ma basteranno pochi giorni di convivenza per diventare amici: il gatto è furbo e intelligente, sa come conquistare il suo piccolo padrone. Quando avrà voglia, il micio inizierà ad andare vicino al bambino, strofinerà il suo corpo vellutato e caldo sulle gambe del piccolo, giocherà con una pallina, correndo per tutta la casa e poi stanco si acciambellerà sulle sue ginocchia. In genere, il bambino è attratto dal gatto dopo i due anni, quando ha acquisito una completa abilità motoria: il micio si muove molto velocemente e uno dei divertimenti del piccolo è seguirlo mentre rincorre una pallina o un altro oggetto. Crescendo, il bambino scopre altri giochi da fare con il suo cucciolo: per esempio, possono giocare insieme a nascondino; il gatto è abilissimo a nascondersi e appena si accorge di essere visto, scappa in un altro rifugio. Qualunque sia l’animale da tenere in casa, l’importante è che l’adulto responsabilizzi il bambino sul fatto che non è un péluche o un giocattolo e che quindi è per tutta la vita. In conclusione, possiamo dire che a differenza di ciò che avviene tra umani, il dialogo e, in genere, la relazione con un animale non implica tensione o competizione, né alcun giudizio da parte dell’animale stesso verso il suo interlocutore umano: il bambino, soprattutto se trova difficoltà a comunicare con i suoi simili, coetanei o più grandi di lui, relazionandosi con il suo amico peloso o piumato può invece dare libero sfogo… a sé stesso, cioè presentarsi così per ciò che è, senza il timore e la tensione di essere criticato o di sentirsi in competizione con chi gli sta davanti. Quest’ultimo punto, insieme ai già menzionati caratteri infantili, è uno dei presupposti-cardine su cui la Terapia Riabilitativa con Animali) ha fondato il suo successo.


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Racconti e poesia

"Luci dall'oriente"

di Patrizia Carlotti

Accecante bagliore nella notte improvviso silenzio... la pace che non c'è invade la città nei cuori un improvviso benessere una tranquillità sconosciuta all'uomo una luce davanti a noi guiderà la mente... torneremo a sognare crederemo di nuovo! Luci dall'oriente dalla città più ferita ripartirà la speranza scaldandoci al fuoco dell'amore percorreremo insieme tutti i nostri domani... Correggere le nostre naturali imperfezioni sarà normale spegneremo ogni volta il pulsante nero del nostro io per non svagliare... Luce nel cuore che arriverà a breve per sorridere cantando e infondendo la positività ... Una luce mai vista incredibilmente pura per fare in modo che non si ripeta mai più la storia ma per scrivere una pagina completamente diversa del domani... Luci dall'oriente per nascere di nuovo!


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"Una poesia in riva al mare"

di Antonella Iacoponi

Ho sempre amato il mare, lo considero parte di me, ma non avrei mai immaginato che quel giorno mi avrebbe donato la sorpresa più incredibile della mia vita. Stavo gustando una raccolta di poesie, quando, dall’acqua, uscì una donna avvolta in un chitone, e con un velo in lino. Non potevo credere ai miei occhi: un chitone? Non solo non capivo come non le avesse intralciato i movimenti in mare, ma si trattava di un indumento usato più di 2000 anni fa! Ero così immersa nella lettura, che non l’avevo vista arrivare in spiaggia, o forse si era materializzata dal nulla, proprio come un’antica dea greca. Con mio grande stupore, ella si diresse verso di me, rivolgendomi questi versi: “Scuote l’anima mia Eros…” Ed io proseguii senza esitare: “come vento sul monte che irrompe entro le querce. Conoscete questa lirica?” “Anche tu, vedo”, ribattè sorridendo. “Certo, è Saffo, la mia poetessa preferita. Vi piace molto?” “Direi proprio di sì, dato che l’ho composta io”. “Davvero? Voi sareste Saffo?”, chiesi incredula, “Ma non vi eravate gettata dalla scogliera? E cos’avreste fatto tutto questo tempo?” “Le muse mi salvarono, affinchè volassi da una riva all’altra, insegnando alle giovani donne la grazia ed il canto, come facevo nella mia scuola, a Mitilene. E tu, che ami la poesia, perché non provi a scriverne alcune?...Oh Pegaso, sei arrivato, dobbiamo andare”. Dal mare, era giunto un bellissimo cavallo alato; la poetessa salì in sella, salutandomi con un cenno del capo, e i due volarono via. Comunque, non potevo non seguire un consiglio tanto prezioso, così, da allora, ho scoperto un mondo fatto di persone sensibili, innamorate della vita, con cui condividere ogni verso, ogni parola, ogni premio conseguito: un’emozione intensa e nuova, ogni volta.


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Riflessioni e critiche

"Il rapporto tra i social network e le persone"

di Mara Fiamberti

Gentilissimi lettori e lettrici mi permetto di intervenire in questo spazio dedicato alle riflessioni e alle critiche, per portare alla vostra attenzione un argomento non indifferente, ovvero, il rapporto che ormai sta prendendo sempre più piede tra le persone e i cosidetti social network. In particolare voglio parlare di Facebook e di Twitter, seguiti attualmente da Instagram e altri simili. Da poco più di un anno, ho cominciato a frequentare abbastanza regolarmente Facebook e Twitter,e già da questi due profili ho capito la realtà di questi linguaggi, mi piace chiamarli così! Questo nuovo modo di comunicare che al giorno d’oggi va tanto di moda se ha dei lati positivi nella comunicazione ci porta a essere più esposti all’attenzione della gente. Spesso usiamo i suddetti strumenti per sfogare la nostra rabbia,non sappiamo più dove attaccarci, sperando magari di essere ascoltati in quanto fuori da queste realtà virtuali non siamo mai ascoltati abbastanza. Molte persone si servono del virtuale per farsi della pubblicità in maniera eccessiva e la cosa inquietante, è che tra queste persone vi sono anche personaggi vip; politici, imprenditori, personaggi tv, non chè cantanti. Mi sono resa conto di quanto in alcuni casi sia sempre valido recitare il famoso proverbio: “si stava meglio quando si stava peggio!” Infatti sia su Facebook e soprattutto su Twitter, dove ci sono molti più profili di personaggi vip non si prova assolutamente il piacere di parlare con un personaggio famoso, magari quello con cui abbiamo sempre sognato di parlare, ma al contrario, si prova una delusione quando si scopre che un personaggio famoso, che in teoria dovrebbe dare il buon esempio e fare uso prudente di suddetti strumenti, in realtà li usa in modo aggressivo e più che un uso, ne fa un abuso. Se pur un social network come twitter nasce appositamente per comunicare con un certo linguaggio, ovvero: riportare il pensiero di un altro, citare un pensiero scritto da un altro, per farla breve, esiste l’opzione ritwitta, ma a mio avviso, queste opzioni vanno anche sapute usare. Molto spesso, mi trovo a leggere dei retweet in cui un personaggio vip riceve dei complimenti, o un tweet di qualche fan che gli scrive com’è cambiata la sua vita con le sue canzoni piuttosto che con i suoi film e puntualmente il personaggio li riporta pubblicamente. Un altro cattivo esempio, sono i retweet dove il personaggio viene insultato e addirittura mi sono trovata a leggere retweet di vip in cui riportano tutto quello che gli viene mandato, a prescindere da quello che pensano. E vogliamo anche sottolineare quei vip che fanno pubblicità ad altri colleghi vip, senza considerare la libertà di seguire o non seguire un personaggio su Twitter. Trovo vergognoso che un personaggio della tv, o della radio, o di chi che sia, si metta a retweettare la politica e che lo faccia in modo così esagerato. In poche parole, i social network ci insegnano che alla fine siamo tutte persone prima di essere qualcos’altro, ma per qualcuno essere qualcos’altro non significa niente, per qualcun altro significa tutto, della serie, il successo è una brutta bestia e bisogna andarci cauti. Ammiro quei personaggi che pur avendo un profilo twitter, o un profilo facebook, piuttosto che abusare non ci vanno, o se ci vanno lo fanno in modo prudente, senza infastidire l’utenza. Per quel che mi riguarda, io ho un profilo facebook, che uso regolarmente per esprimere i miei pensieri,magari qualche volta esagero! Ho anche un profilo twitter ma non lo uso per tweettare, qualche volta l’ho fatto ma preferisco facebook, anche per una questione di comunicazione di livello più alto, infatti: mentre su twitter c’è il limite dei caratteri, su facebook si può scrivere anche un romanzo. Su twitter non ho tanti amici, mentre su facebook ho più amici e non seguo personaggi famosi, su twitter seguo personaggi famosi e le pagine in cui vengono riportate notizie di cronaca e di attualità. Per me andare su twitter è un po’ come leggere un giornale, alla fine leggo le notizie che mi interessano e quelle che non mi piacciono le scarto. Naturalmente ho voluto esprimere una mia testimonianza, che potrebbe servire a far riflettere i lettori e le lettrici di questo periodico,ma non pretendo che dovete condividere il mio pensiero!.


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Satira

"Per sorridere un pò"

di Giuseppe Lurgio

Rieccoci ancora quì per un'altra puntata della nostra rubrica umoristica! Di seguito una sfilza di barzellette trovate sul WEB per rallegrarvi un po! Buona lettura e buone risate! 1) Siamo all`inizio di febbraio e un tizio entrato in un ufficio postale nota un signore che in un angolo riempie una pila di cartoline di San Valentino e quindi le imbusta insieme ad una buona dose di profumo. Il tizio, dopo averlo osservato per un po` di tempo, incuriosito, si presenta al signore e gli chiede cosa stia facendo. La risposta e` semplice: "Invio un migliaio di cartoline di San Valentino firmate con `Indovina chi sono?`" "Ma non capisco perchè" chiede il tizio. E l`uomo: "Beh, io sono un avvocato e sono specialista in cause di divorzio!" 2) Un tipo sta parcheggiando una moto sul marciapiede. Gli si avvicina un vigile che le dice: "Guardi che non puo' lasciare ferma qui la moto!". Il tipo un po sorpreso le risponde garbatamente: "Scusi non sapevo,. Le dispiace allora dondolarmela per un dieci minuti?" 3) La moglie trova un bigliettino con scritto il nome di una donna nella giacca del marito. La sera, come il marito mette piede in casa, la moglie gli sferra una padellata in testa. Il marito: - Uhè, Maria, ma che fai? Sei diventata pazza? - Ah io sono pazza?!? Ho trovato un biglietto nella tua giacca! Il marito, elaborando velocemente: - Ma no, Maria, a cosa pensi! E' il nome del cavallo che io e i miei amici abbiamo scommesso alle corse.. mica e' una donna! La moglie dispiaciuta: - Ah scusa Pasquale, non volevo. lo sai come è la gelosia! Il giorno dopo il marito torna a casa, apre la porta e subito dopo gli arriva un'altra padellata in testa. - Maria un'altra volta?! E adesso cosa è successo? - PASQUALE TI HA TELEFONATO IL CAVALLO! 4) Un signore si incontra con un altro,e con orgoglio dice all'amico: "guarda il mio cane che bel barboncino" e l'altro un pò perplesso: "ma scusa è un pastore tedesco!" e l'altro risponde prontamente: "eh si, hai ragione,lui lavora nei servizi segreti!" 5) Bussano alla porta. Il marito dice alla moglie: "Saranno sicuramente i vicini che ci chiedono di nuovo qualcosa in prestito! Io mi sono proprio scocciato, inventati una scusa e non dargli niente, ci hanno gia' chiesto un sacco di cose e non ce le hanno piu' restituite! ". La moglie allora risponde: "Hai ragione, ma la colpa e' tua che gli dai sempre tutto. Perche' non te la inventi tu una scusa?" "Buona idea!", dice il marito andando ad aprire la porta. Il vicino, tutto sorridente: "Buongiorno, le volevo chiedere se oggi pomeriggio ha intenzione di usare il tagliaerba!..." "Eh, si', purtroppo! Io e mia moglie abbiamo deciso di dedicarci al giardino per tutto il pomeriggio!". "Ci avrei scommesso, Allora penso che sarete troppo impegnati per usare le mazze da golf!. Non e' che ce le presterebbe?". 6) Due scheletri decidono di fare un giro in moto: - Aspettami che prendo il cappotto dice uno degli scheletri! - Risponde l'altro,ma che cosa ci fai con il cappotto? Non puoi sentire freddo sei morto!!! - Hai ragione... allora prendo il casco! - Ma allora sei scemo! Sei già morto, anche se cadi non puoi farti male! Allora il primo scheletro corre nella tomba e poco dopo esce con la lapide sotto braccio. - Ma cosa diavolo ci fai con la lapide? - Il cappotto non me lo hai fatto prendere, il casco nemmeno, almeno fammi portare i documenti! 7) La moglie al marito: "Amore, sai che oggi mi hanno detto che ci ho qualcosa della Bellucci? Le assomiglio molto!" Il marito: "Allora io devo avere qualcosa di Bocelli, perché io prooprio non la vedo questa cosa che dici tù!!" 8) L'amore ai tempi di Internet La figlia: "Papà, mi sono innamorata di un ragazzo che abita lontanissimo. Io sono qua e lui vive in Australia!" Il padre: "Ma come è successo?" Lei: "Beh, vedi, ci siamo incontrati su un sito di incontri, poi lui è diventato mio amico su Facebook, abbiamo fatto delle lunghe chiacchierate con la chat di Whatsapp, si è dichiarato su Skype e ora siamo insieme da due mesi attraverso Viber... Papà, ho bisogno del tuo benestare e dei tuoi auguri!" Il padre: "Ma sì, dai, sposatevi con un Sì su Twitter, comprate i bambini su Amazon e pagate con Paypal. E se un giorno non lo sopporterai più, vendilo su eBay!" 9) ---------------- In una Farmacia livornese... "Buongiorno!..hosa posso fare per lei Signora?" "E vorrei una schatola di aspirine!" Il farmacista va nel retrobottega e torna con una scatola enorme. "Ecchola Signora!" "Ma chosì grande?... io.. io ne volevo una schatola picchola!" "Sa, da huando il Livorno è in serie "A" ci mandano tutto grosso, ma non si preocchupi: hosta huanto huella picchola!" "Ah...Poi mi dia `na bottiglietta di alchole.." Il farmacista torna dal retro con un mega flacone. "Ma io volevo `na bottiglina piccina..." "Ossignora! Le ripeto che da huando il Livorno è in serie "A" ci mandano tutto grosso, ma non si preocchupi: hosta huanto huella piccina!" La signora titubante... "Vole altro Signora?" "...Dè, mi servirebbe anche le supposte ma... mi sa tanto che le vado a prende a Pisa!" 10) Un bambino chiede alla mamma: "Mamma, mamma! Perche' papa' ha cosi' pochi capelli?". "Vedi, figlio mio, tuo padre ha pochissimi capelli perche' e' molto intelligente". "Mamma, mamma! E perche' tu ne hai cosi' tanti...???"


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