Informazione per i giovani del III millennio    numero 18    Settembre 2005

 

 

 

Direttore  Prof. Carlo Monti

Vice Direttore  Maurizio Martini

Redattori  Alessio Lenzi, Mario Lorenzini

 

Redazione

Via Francesco Ferrucci 15

51100 - PISTOIA

Tel.  057322016

e-mail: redazione@gio2000.it

Sito internet: www.gio2000.it

Tipologia: notiziario

 

Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4971 del 26.06.2000

 

Gli articoli contenuti nel  periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente   quello del singolo articolista.

 

ELENCO RUBRICHE

 

Annunci

Comunicati

Cucina

Cultura

Esoterismo, religioni e dintorni

Hobby e tempo libero

Informatica

Istruzione

Lavoro

Musica

Normalità e handicap

Patologia

Racconti e poesia

Riflessioni e critiche

Spazio donna

Sport

 

 

In questo numero:

 

EDITORIALE

Influenza e numeri - Di Mario Lorenzini

COMUNICATI

Una commissione per l'integrazione sociale dei portatori di handicap - Di Luigi Palmieri e Natale Todaro

CUCINA

Tutti in cucina (parte quarta)- Di Elisabetta Barsotti

CULTURA

Il fenomeno dei festival letterari. Il caso italiano più noto: Festivaletteratura di Mantova - Di Consuelo Battistelli

 

Shelley, tra poesia e realtà - Di Antonella Iacoponi

 

ESOTERISMO, RELIGIONE E DINTORNI

L'assassinio degli animali è la morte degli uomini - Di Vita Universale

 

INFORMATICA

Jaws, comandi vari - Di Alessandro Ulivi e Isabella Casanova

 

PATOLOGIA

Conseguenze del nerofumo - Di Francesco Rollo

RACCONTI E POESIA

Giovani alla ribalta - Di Andrea Bonfiglio

 

Voli - Di Lia Simoni

 

Fragola - Di Tess

RIFLESSIONI E CRITICHE

L'uomo è un essere ambivalente - Di Antonino Cucinotta

 

Lettera dal Marocco - Di Giulio Cialdi

 

Esportiamo la democrazia!!! - Di Elena Aldrighetti

 

 

EDITORIALE

Influenza e numeri

 

Di Mario Lorenzini

 

Due sono gli argomenti che vorrei qui accennare, sì perché lo spazio per l’editoriale è ridotto e quindi, quanto scritto è solamente uno spunto di riflessione e motivo di approfondimento personale, se interessa.
Intanto abbiamo nei prossimi mesi l’influenza, dicono che anche la famosa aviaria dovrebbe riguardarci. E allora che fare? Diamo retta agli allarmismi, ci imbottiamo di farmaci anti-influenzali (nel momento in cui sto scrivendo non è stato ancora approntato un vaccino per l’influenza aviaria), oppure pensiamo che non rientriamo nelle categorie “a rischio”, ovvero bambini con particolari affezioni e anziani. Come spesso accade, l’informazione, nel bene o nel male, mette a conoscenza dei pro e dei contro di una certa cosa e questo, a volte, ci disorienta invece di chiarirci le idee sulla decisione da prendere. Certo l’influenza, comunque sia, non è da sottovalutare, ma un consiglio generale, si può dare; non ci dimentichiamo che il bravo medico prescrive pochi medicinali, il minimo indispensabile, questo per due ragioni: in primis, gli effetti collaterali della cura. E poi non ci dimentichiamo che il nostro corpo dispone già di risorse naturali che possono contrastare la malattia. E’ quindi molto importante che il nostro fisico non sia già debilitato all’insorgere della patologia. Infatti per alcune influenze si raccomanda semplicemente di stare a riposo e seguire una dieta bilanciata. Pensiamo che nel vivere quotidiano, quando stiamo bene, ci sottoponiamo a stress che ci indeboliscono, vedi pasti sregolati consumati velocemente, magari controbilanciati da cene pantagrueliche, nonché sedute serali in palestra con movimenti errati. L’ideale sarebbe di non saltare i tre pasti fondamentali, colazione, pranzo e cena, con una ricca colazione e una cena leggera che non disturbi il sonno. Un po’ di moto giornaliero, da non praticare dopo cena. Non ci dimentichiamo di assumere sostanze che contengano vitamine e sali minerali, utili per il buon funzionamento del nostro organismo. Ovviamente, dobbiamo fare i conti col tipo di vita che conduciamo: un muratore non ha certo bisogno di fare altra attività fisica alla fine della sua giornata di lavoro, un impiegato che passa molte ore seduto alla scrivania non necessita certo di consumare cibi grassi e ipercalorici. Impariamo a conoscere noi stessi e vedere come reagiamo e un certo giovamento dovremmo trarlo da una vita più sana, e magari anche l’influenza ci farà meno paura.

La seconda questione, molto più soft (diciamo che non dobbiamo preoccuparci della salute, ma del portafoglio), riguarda il moltiplicarsi di numeri telefonici con numerazione breve destinati alle informazioni e non solo. Queste numerazioni hanno un costo medio intorno ai 3 centesimi al secondo (avete letto bene si va da 1 euro e 50 a oltre 1 euro e 80 centesimi al minuto). Queste tariffe dovrebbero essere giustificare dalla competenza degli operatori e dai servizi offerti. Ma accade sovente di perdere minuti in linea e senza avere l’informazione desiderata, oppure quella sbagliata. Come evitare quindi, questi salassi? Beh, non dico niente di nuovo, è già stato pubblicato su altri giornali: se avete internet, usate i vari siti che contengono gli elenchi degli abbonati telefonici, e tanto per non scordarcelo, abbiamo le guide cartacee a casa che possiamo trovare in molti bar ed esercizi pubblici. E se proprio non potete fare a meno di chiamare questi numeri magici, pensate bene a ciò che volete prima di comporre il numero.
 

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COMUNICATI


Una commissione per l'integrazione sociale dei portatori di handicap

Di Luigi Palmieri e Natale Todaro

 

Dal primo Luglio 2005 è stata creata una commissione per il sostegno e l'integrazione sociale dei
portatori di handicap, con il sostegno della redazione di Giovani del 2000 e di altre persone
portatori di handicap e non.
Oltre ai componenti della redazione di Giovani del 2000, fanno parte della Commissione anche
avvocati, commercialisti, insegnanti di sostegno e non, soggetti portatori di handicap con esperienza
nel settore.
I temi di cui la Commissione intende occuparsi sono i seguenti:
lavoro, scuola, aspetti fiscali (agevolazioni e varie) e quanto altro possa interessare i portatori di
handicap.
Lo scopo della Commissione è ben preciso: mettere a disposizione degli utenti le conoscenze e
l'esperienza maturata dai suoi componenti, al fine di consentire e favorire un pieno ed effettivo
inserimento sociale dei portatori di handicap.
Ci auguriamo di fornire un servizio utile a molti.

per contatti, coordinatore Luigi Palmieri

e-mail: lui.palmieri@jumpy.it
fax: 096227674
cell. 328 32 16 896

Da lunedì al venerdì dalle ore 17.00 alle 20.00 il sabato dalle 10.30 alle 19.00

 

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CUCINA

Tutti in cucina (parte quarta)

Di Elisabetta Barsotti

 

Salve carissimi!
Allora, come sono andate le vacanze? Vi siete riposati e ricaricati per affrontare un altro anno di
fatiche? Devo dire che io ho fatto l'impossibile per ricaricare le batterie che, devo ammettere, erano
decisamente molto più che scariche!
La ricarica, devo dire, è perfettamente riuscita e ora sono prontissima a rimettermi al lavoro!

Dunque dunque….ho pensato molto all'argomento da affrontare in questo numero e, tra le molte
idee possibili, una si è fatta avanti con più decisione, e quale? Beh, estate vuol dire vacanza, in
vacanza ci rilassiamo, abbiamo voglia di divertirci con gli amici, di far festa e di lasciarci andare ai
piaceri della tavola…….certo, ci diciamo, in vacanza non voglio pensare alla dieta! Giustissimo!
Ma poi? Poi le vacanze finiscono e, ahimè, che è successo? E' spuntata la pancetta!

Dai, non vi preoccupate! Qualche chiletto si fa presto a smaltire!
In questo numero, quindi, dall'alto della mia decennale esperienza in fatto di diete, no no, non sono
dietologa né esperta di alimentazione per professione, la mia esperienza è puramente empirica, un
po' fissata per la linea, come quasi tutte le donne, penso di aver provato tutte le diete, ho letto una
quantità incredibile di libri di alimentazione, tentando poi di mettere in pratica tutti i consigli,
insomma, qualcosina penso di averla imparata!

E allora eccovi qualche consiglio!

Impariamo a bere almeno 1 litro e mezzo di acqua al giorno: bere è molto importante,
l'acqua ci aiuta a drenare i liquidi in eccesso,quindi a sgonfiare, a sciogliere i grassi e a
eliminare le tossine. All'inizio, per chi non è abituato, sembrerà un'impresa quasi
impossibile ma, vi assicuro, a poco a poco, diventerà naturale. Bere è importante, sì, ma
attenzione alle bibite! Da evitare sono tutte le bibite gassate che, oltre a contenere molti
zuccheri, fanno gonfiare e dilatare lo stomaco; attenzione anche ai succhi di frutta in
commercio, anche quelli dichiarati senza zucchero, ne contengono una discreta quantità,
meglio farsi centrifugati e spremute di frutta e verdura a casa, ne guadagneremo in salute
e in gusto.
Non saltare mai i pasti: è importantissimo imparare a non saltare i pasti, questa è una
pratica consueta che però nella maggior parte dei casi produce l'effetto contrario; perché
questo? Molto semplice! Il digiuno riduce il metabolismo basale e cioè la quantità
minima di calorie di cui ha bisogno il corpo per sopravvivere che, normalmente,
oscillano tra le 1200 e le 1800 giornaliere; i fattori che determinano il consumo
metabolico basale sono molteplici: (sesso, età, peso/conformazione corporea e tipo di
vita). Più basso è il metabolismo basale meno calorie il nostro corpo brucia e, di
conseguenza, tutto quello che ingeriamo viene assimilato facendo aumentare così la
massa grassa.
Quindi occorre fare 3 pasti principali, (colazione, pranzo e cena) e 2 spuntini, uno a metà
mattina e uno a metà pomeriggio. Ehi ehi, furbacchioni! Gli spuntini devono essere sobri e,
soprattutto, poco calorici! Chessò, uno yogurt magro, un frutto, un cubetto di parmigiano
(circa 20/25 grammi), verdura tipo carota, finocchio, cetriolo, o ancora, 80 grammi di tonno
al naturale con l'aggiunta di un cucchiaio di olio extravergine, una decina di mandorle,
insomma,
spuntini sì ma con criterio! In ogni pasto, spuntini compresi, occorre prediligere le proteine
ai carboidrati, le proteine aiutano a bruciare massa grassa e aumentare la massa magra. Tra
le proteine si preferiscono quelle delle carni bianche, del pesce, e quelle vegetali dei legumi
e della soia che viene definita la carne vegetale.
Cercare di integrare nel nostro quotidiano un po' di attività fisica. Non c'è bisogno di
iscriversi in palestra se non ci va, sarebbe sufficiente trovare una mezz'oretta per fare
qualche esercizio comodamente a casa, oppure, per i più fortunati, una mezz'oretta di
camminata all'aria aperta. Cominciamo lentamente con 5/10 minuti al giorno, non
cerchiamo subito di strafare per poi mollare tutto dopo una settimana, è importante essere
costanti e regolari. Ricordatevi che ai grandi risultati ci si arriva con piccoli passi!
? Inserite nella vostra dieta le fibre. Le fibre si trovano nella frutta, nei legumi, nei cereali,
nella crusca: sono importantissime per la salute del nostro corpo: migliorano la
funzionalità intestinale, assorbono i grassi e aiutano a eliminarli, inducono senso di
sazietà e quindi sono grandi alleate della nostra dieta e della nostra salute!
La pasta: meglio a pranzo perché le attività della giornata permettono di bruciare
maggiormente calorie. Una porzione di pasta in regime di dieta non dovrebbe superare
gli 80 grammi. Otterremo un ottimo piatto unico che ci sazierà e soddisferà il nostro
palato se condiremo la pasta con verdure saltate in padella e pomodoro fresco. Un
cucchiaio d'olio, uno spicchio d'aglio fatto soffriggere leggermente e verdure a piacere
fatte cuocere aromatizzate con spezie a piacere e con aggiunta, se piace, di pomodorini o
pelati, e preparerete una vera delizia! Per i mangioni che pensano che un piatto del
genere non sia sufficiente, consiglio un bel antipasto! Una mega insalatona di verdura
cruda, più ce n'è meglio è! Vi sazierà a dovere oltre a farvi un gran bene!
I formaggi: se siete amanti del formaggio ricordatevi che dovrà essere considerato un
secondo e quindi mangiato accompagnato con verdura cruda o cotta. Hanno meno
calorie i formaggi di capra che devo dire sono davvero ottimi! In generale, però, una
porzione di formaggio può essere di 60-70 grammi per i formaggi più stagionati mentre
di 100-125 grammi per quelli freschi.
La frutta: la frutta è molto importante perché contiene fibre e vitamine in gran quantità.
E' importante, però, mangiarla lontano dai pasti perché a fine pasto, a causa del suo
contenuto zuccherino, favorisce la fermentazione dei cibi e causa una cattiva digestione.

Bene carissimi! Anche per questa volta siamo arrivati al momento dei saluti……cosa?
Delusi? Vi manca la ricetta? E va bene, avete vinto! Vi propongo una ricettina per un primo
veloce e leggero, preceduto o fatto seguire da una bella e ricca insalata di verdura cruda sarà
perfetto per un pranzo dietetico!

Conchiglie al pomodoro e limone

Dosi per 4 persone

320 g di conchiglie, 400 g di pomodori maturi, 3 cucchiai di olio extravergine d'oliva, 1
limone, sale e pepe, basilico fresco

Lavare i pomodori; pelarli e privarli dei semi; tagliarli a pezzetti e raccoglierli in una ciotola.
Cospargerli di sale e pepe; poi condirli con tutto l'olio; unire qualche foglia di basilico tritato
finemente e lasciare il tutto a riposare per mezz'ora.
Trascorso questo tempo, lessare la pasta. Scolarla e versarla subito nella ciotola con i
pomodori.
Rimestarla con cura in modo che possa impregnarsi bene della salsa. Grattugiateci sopra il
limone e mescolate bene. Servire subito, aggiungendo qualche
fogliolina di basilico.

Ciao ciao! Alla prossima!

 

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CULTURA

Il fenomeno dei festival letterari.

Il caso italiano più noto: Festivaletteratura di Mantova

Di Consuelo Battistelli

 

Negli ultimi venti anni il fenomeno festival letterario ha preso sempre più piede in parecchi paesi
europei, tra cui l'Italia.
I cambiamenti avvenuti negli anni '80 e '90 nell'editoria e nel commercio dei libri in generale
hanno svolto un ruolo fondamentale. La cultura imprenditoriale ha invaso il mondo delle lettere,
adesso molti autori accettano anche se non certo con entusiasmo il fatto che per guadagnarsi
l'anticipo devono prendere parte alla promozione e al marketing dei loro libri. Quindi i festival
letterari rappresentano un'ottima vetrina per farsi conoscere dal grande pubblico.
Il festival è il punto d'incontro tra la letteratura, lo show business, è l'interfaccia tra l'attività della
scrittura solitaria, introversa e il mondo della performance pubblica.
Nel proliferare dei festival letterari a cui abbiamo assistito in questi ultimi anni, il Festivaletteratura
di Mantova ha via via acquistato un posto di rilievo grazie al clima piacevole che è riuscito a creare
facendo incontrare nelle piazze storiche della città scrittori e lettori.
Il successo della manifestazione, infatti, si basa su quel dialogo immediato che gli autori vengono
ad instaurare con il loro pubblico.
Il festival si è rivelato da subito una formula vincente, ha avvicinato autori e lettori permettendo
quella conversazione che solo raramente è possibile ritrovare in altre situazioni.
Mantova proprio per le sue caratteristiche storiche e architettoniche, oltre che per l'entusiasmo dei
suoi cittadini sembra essere la cornice ideale di tali incontri che mirano ad essere quanto più
informali e diretti.
In tale occasione il libro sembra smettere di essere visto come unico luogo d'incontro tra autore e
lettore anche se ne rimane sicuramente il principale campo di battaglia. La possibilità però di avere
di fronte l'autore può permettere al lettore di soddisfare quelle curiosità che la lettura del testo non
sempre esaurisce.
Succede così che quando autore e lettore si incontrano durante un evento del festival il libro può
perdere la sua centralità e il suo ruolo di indispensabile mediatore, e l'intera scena viene occupata
dallo scrittore e dal lettore come persone, al di là del ruolo che ricoprono nel complesso
meccanismo attivato dalla lettura.
La manifestazione svolge un'importante funzione sociale, sia quando mette in atto l'incontro
autore-lettore sia quando trasforma la città, attraverso il volontariato in una perfetta macchina
organizzativa.
Accanto ai molti pareri entusiastici che ha prodotto il fenomeno Festivaletteratura, si devono
segnalare anche giudizi meno favorevoli, legati soprattutto all'accusa di mettere in atto un presunto
snaturamento del concetto di letteratura e del suo principale portavoce: l'autore.
Il festival analizzato da questo punto di vista, viene percepito come un modo per spettacolarizzare la
cultura e quindi sminuirla. In questo senso le manifestazioni letterarie ispirate al modello
della kermesse mantovana, sono considerate una sorta di show business, in cui l'opera perde di
significato a favore della pubblicità che l'autore riesce ad ottenere esibendosi in pubblico.
Quindi l'autore veste i panni di una vera e propria star il cui successo è direttamente proporzionale
alle sue doti mediatiche. In tale prospettiva, lo scrittore sembra essere un traditore del suo lavoro,
perché utilizza per comunicare con il lettore canali diversi, lontani dall'usuale pagina scritta.
In realtà il fenomeno festival letterario è utile per coloro che non sono ancora lettori e hanno
bisogno di un piccolo stimolo per diventarlo, e mostrando come il dialogo tra autore e lettore al di
fuori delle pagine solitarie di un libro sia un altro degli aspetti comunicativi della lettura. E infatti ad
esempio il Festivaletteratura si mostra ogni anno come un ottimo banco di prova per avvalorare
questa teoria.
Cresce di anno in anno il numero di coloro che partecipano alla cinque giorni letteraria, in netto
contrasto con i dati sconfortanti sulla lettura che si registrano nel nostro paese. Perciò il numero dei
biglietti staccati sembra dare ragione a chi attribuisce a tali manifestazioni il merito di avvicinare
nuovi lettori al libro e al suo universo.
Questo ci porta a riflettere, su tutta una serie di domande, bisogni che non vengono soddisfatti dai
grandi eventi, dai megastore e nemmeno dai media.
E nel caso di Festivaletteratura di Mantova giunto ormai quest'anno alla sua nona edizione, è
possibile rilevare come l'attenzione da parte della Stampa nazionale, non solo locale, dei media,
degli esperti del settore oltre che della gente comune sia stata un crescendo di anno in anno.

Trovare i perché della fortuna sempre crescente di un festival come quello della cittadina lombarda
è difficile,forse la risposta sta in una serie di elementi che se uniti favoriscono un'atmosfera davvero
speciale in cui gli interessati ma non solo possono trovare risposta a domande molto spesso poste
ma altrettanto spesso insolute.

Tutte le informazioni e relativo programma di Festivaletteratura si possono trovare all'indirizzo:
www.festivaletteratura.it
 

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Shelley, tra poesia e realtà
Di Antonella Iacoponi

Poeta inglese, Percy Bysshe Shelley nacque il 4 agosto 1792, a Field Place, vicino ad Horsham, nel Sussex. Il padre, Thimothy, era un ricco proprietario terriero, ed un membro del parlamento.
Ad Eton, le prepotenze dei compagni instillarono in lui una profonda avversione per le ingiustizie, su cui si incentrò la sua poetica. Nel 1810, si iscrisse al collegio di Oxford, da dove, con sua grande amarezza, fu espulso, l’anno seguente, per aver scritto un libello intitolato: La necessità dell’ateismo.
Sempre nel 1811, fuggì in Scozia, per sposare la sedicenne Harriet Westbrook, figlia di un oste londinese, il che rovinò definitivamente i difficili rapporti col padre.
I coniugi viaggiarono in Scozia ed Irlanda, lasciando dietro di loro una scia di opuscoli contro l’ingiustizia politica.
Dopo aver incontrato il filosofo anarchico e giornalista politico William Godwin, autore, fra l’altro, di: Inchiesta sulla giustizia politica (1793), S. compose uno scritto politico: Discorso al popolo irlandese (1812), e la sua prima opera in versi: La Regina Mab (1813).
Nel 1814, abbandonò la moglie, fuggendo prima in Francia e poi in Svizzera, con la sedicenne Mary, figlia di Godwin. Quest’ultima proveniva da un ambiente culturalmente elevato: la madre, la scrittrice Mary Wollstonecraft, fu una delle prime sostenitrici del femminismo, autrice di: Difesa dei diritti della donna (1792); la ragazza, inoltre, era cresciuta presso il circolo intellettuale del padre.
Venti giorni dopo il suicidio di Harriet, la quale, al loro rientro in patria, si annegò nella Serpentine, S. sposò la compagna, ma non ottenne la custodia dei due figli, avuti nel primo matrimonio.
Nello stesso anno, il 1816, Mary diede alla luce William, il figlio prediletto del poeta. La coppia trascorse l’estate in Villa Diodati, sul Lago di Ginevra, ospite di Lord Byron, che aveva una relazione con la sorellastra di Mary, Claire Clairmont. Le frequenti pioggie indussero i tre amici alla lettura di storie di fantasmi, ma solo Mary realizzò il desiderio di scriverne una simile: Frankenstein, ovvero il Prometeo moderno.
S. compose: Inno alla bellezza intellettuale, Mont Blanc (1816), La rivolta dell’Islam, e Ozymandias, (1818).
Nel marzo 1818, il poeta, bandito dalla famiglia e dall’Inghilterra, a causa delle sue opinioni e delle sue sregolatezze, si trasferì in Italia, con la moglie ed i figli. Qui abitava lord Byron, che, pare, fosse il padre di una figlia degli Shelley, Allegra, la quale, reclusa in convento, morì prematuramente.
Nel 1819, la morte di William portò Mary ad un esaurimento nervoso; in quegli anni, la famiglia soggiornò a Venezia, a Roma e a Pisa.
In italia, S. diede vita alle opere più significative: la tragedia I Cenci (1819), il poema drammatico Prometeo liberato, uno scritto politico: La maschera dell’anarchia, il poemetto La maga dell’Atlante, (1820), le liriche Ode al vento d’occidente, Un’allodola, La nuvola, i poemetti Epi psychidion, Adonais, il saggio Difesa della poesia, (1821), Il trionfo della vita, e un dramma sull’indipendenza della Grecia: Hellas (1822).
Dopo un viaggio a Lerici, il poeta giunse a Livorno, con la sua goletta, per salutare l’amico Leigh Hunt, ma, durante la tempestosa traversata, che doveva ricondurlo a Lerici, l’imbarcazione colò a picco, e il suo corpo, ripescato sulla spiaggia di Viareggio, fu cremato, alla presenza di Byron e di Hunt; era l’8 luglio 1822.
La moglie, tornata in Inghilterra nel 1823, si occupò della pubblicazione del suo epistolario e delle opere, fra le quali Juhan e Maddalo, (1824), in cui è rappresentato il rapporto tra l’autore e Byron.
Determinata a non risposarsi, Mary si prese cura dell’unico figlio che le rimaneva, Percy Florence, e continuò a scrivere, fino alla sua morte, avvenuta a Londra, nel 1851.
La vita e la produzione poetica di S. sono pervase dalla sua concezione del mondo, dominata dalle idee rivoluzionarie, dalla ricerca di libertà politica e morale, e dalla lotta per una vita migliore per ogni individuo. Un’intensa musicalità caratterizza la sua poesia, insieme ad una vivissima immaginazione, e ad un linguaggio ricco di simbolismi e sfumature.

 

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ESOTERISMO, RELIGIONE E DINTORNI

L'assassinio degli animali è la morte degli uomini

Di Vita Universale

 

Di cosa si occupa l'associazione Vita Universale e come mai questa
affermazione provocatoria:
Vita Universale è un movimento spirituale diffuso in tutto il mondo che si
riallaccia ai principi del cristianesimo originario, non è quindi una chiesa né una
setta, ma è composta da persone di ogni ceto sociale che vogliono avvicinarsi a
Dio nella loro vita. Per fare questo non abbiamo bisogno di riti, di dogmi o
precetti di fede. Infatti in Vita Universale non ci sono sacerdoti o una gerarchia
ecclesiastica poiché queste cose non furono mai insegnate da Gesù di Nazaret.
Se consideriamo l'essenza dell'insegnamento di Gesù di Nazaret, il Cristo –
giungiamo alF Discorso della Montagna ed ai Dieci Comandamenti. Noi siamo
convinti che questo non sia un'utopia ma sono stati portati all'umanità affinché
questa li metta in pratica nella vita quotidiana.
"L'assassinio degli animali è la morte degli uomini" dice una cosa molto ovvia.
Uomo, natura ed animali fanno parte di un'unità cosmica e siamo giunti ad una
situazione in cui la terra non è piú in grado di reggere il disequilibrio provocato
dall'uomo. Non ci sono quasi piú animali liberi e quindi la vita si ritira dalla
terra. Cosa fare? Forse non possiamo fare molto oltre a prendere coscienza, ma
possiamo cominciare nel nostro piccolo a vedere dove possiamo restituire pace e
rispetto non solo verso tutti gli uomini, ma anche verso la natura e gli
animali, nella coscienza che ció che abbiamo fatto alla terra non resta senza
conseguenze.

Siete vegetariani?
Sempre piú fonti stanno portando alla luce che i primi cristiani erano
vegetariani, quindi lo siamo anche noi perché consideriamo gli animali il nostro
secondo prossimo. Non li uccidiamo, non li sfruttiamo e non ci cibiamo di essi
per motivi etici e spirituali. Gli animali posseggono lo stesso alito vitale come
l'uomo, quindi contrariamente a quanto afferma la chiesa, gli animali hanno
un'anima, meritano rispetto ed amore come esseri viventi e senzienti. E' chiaro
quindi che tutte le pratiche che fanno soffrire gli animali come gli allevamenti di
massa, i trasporti in condizioni impossibili, la caccia, la vivisezione (cosa da non
credere! - ma tollerata nel catechismo cattolico quanto la pena di morte,
paragrafo 2226 del catechismo del 1992!) ed anche il consumo di carne non
sono secondo le leggi divine dell'amore per il prossimo.

Questo titolo si riferisce ad una pubblicazione di Vita Universale?
Si, "L'assassinio degli animali è la morte degli uomini" è il titolo di una
pubblicazione di 60 pagine che Vita Universale distribuisce gratuitamente in
tutto il mondo. Il titolo stesso indica il tema centrale di questa pubblicazione: ciò
che l'uomo infligge alle creature viventi, alla natura, alla madre terra non rimane
senza conseguenze, ma ricade su di lui in base alla legge di semina e raccolta
che conosciamo già dall'insegnamento di Gesù che disse "ciò che semini
raccoglierai". Se osserviamo il nostro mondo vediamo guerre, catastrofi,
epidemie, malattie, carestie, devastazioni, inondazioni e molte altre cose: in
queste situazioni molti si chiedono "Dov'è Dio? Perché non interviene?
Dio ha dato a noi, i suoi figli, il libero arbitrio. Siamo noi quindi che abbiamo la
libertà di comportarci in un modo o nell'altro; le chiese peró hanno represso gli
insegnamenti della legge di causa ed effetto e della reincarnazione ben noti nel
primo cristianesimo. L'uomo non si aspetta delle conseguenze perché queste
non agiscono subito; in questo modo continua ad agire in modo sempre piú
egoistico sia verso gli altri che verso la madre terra, contro i princìpi etici e
morali che Dio ci ha dato per esempio nei Dieci Comandamenti. Uno di essi
dice chiaramente "Non uccidere" e ciò vale sia per gli uomini, sia per gli
animali.
Milioni di creature vengono macellate per il piacere del palato dopo aver vissuto
in condizioni terribili negli allevamenti intensivi, o vengono uccise a bastonate
per la loro pelliccia, per la pura vanità dell'uomo, oppure pensiamo che soltanto
in Italia 800.000 cacciatori uccidono ben 150 milioni di uccelli e 300 milioni di
altri animali. Nel periodo della BSE sono stati bruciati milioni di animali per la
presunta paura di malattie, si, ma chi ha fatto ammalare gli animali? Ci sono dei
manifesti in cui gli animali ci guardano negli occhi e dicono: "Ci avete fatto
ammalare. Ora mangiate le nostre malattie." Logico, ma le conseguenze si
vedono piú tardi, e continuamo quindi a nutrirci di carne. Non serve aggiungere
che è dimostrato a livello mondiale che un pasto vegetariano è piú sano che uno
a base di carne, se gli alimenti sono vari e ben dosati, mentre la carne presenta
grandi problemi di digestione e rischi cancerogeni ed è alla base di numerose
malattie chiamate della "civilizzazione".

Vita Universale si impegna sul piano animalista?
Ci sono molte associazioni che si impegnano per porre fine a tutte queste
sofferenze, per esempio per l'abolizione della caccia (LAC), come giá sta
avvenendo in altri paesi, o per l'abolizione della vivisezione (LAV).
Partecipiamo a manifestazioni non violente per i diritti degli animali per far
presente gli aspetti etici e le connotazioni spirituali di cui abbiamo parlato,
facendo appello soprattutto alla coscienza del singolo ed invitando ognuno a
riflettere con la propria capacità di ragionare. Ma facciamo anche presente la
responsabilità delle istituzioni religiose che hanno tradito l'insegnamento
originario del Cristo e che insegnano ancora oggi nel Catechismo che agli
animali non spetta lo stesso amore che spetta invece agli uomini e che è lecito
effettuare esperimenti su di essi, facendoli soffrire in modo indicibile. Perché si
parla dei misteri imperscrutabili di Dio e non si insegna invece semplicemente la
legge di semina e raccolta che è invece di centrale importanza per la vita e per
l'evoluzione di ogni uomo? Cosa direbbe oggi Gesù di Nazaret degli
allevamenti intensivi, dei macelli, dei laboratori di ricerca e dei milioni di
animali che vengono uccisi dai cacciatori?

Qual è l'aspetto centrale di Vita Universale?
E' la parola profetica nella nostra epoca. E' molto importante sapere che oggi
Dio non tace. Tramite la parola profetica viene riportato alla luce lo spirito
rivoluzionario del primo cristianesimo anche grazie all'operato di una donna
tedesca di nome Gabriele. Gabriele viene chiamata "la profetessa di Dio per la
nostra epoca". Questo è un fatto straordinario perché significa che Dio non tace
di fronte ai problemi del mondo, alle catastrofi, ma soprattutto non tace quando
si tratta di ripristinare il vero insegnamento di Gesù di Nazaret. Tramite Gabriele
è stato dato all'umanità un patrimonio spirituale immenso. In oltre trent'anni di
attività sono stati pubblicati centinaia di libri, migliaia di trasmissioni radio
televisive, su molti temi spirituali che riguardano da vicino la nostra vita, il
nostro modo di pensare parlare e comportarci, in una parola la Via Interiore.
Non si tratta di una nuova religione ma di ripristinare il vero insegnamento del
Cristo che era per la pace, per la madre terra, per la natura e gli animali, quindi
per il rispetto di ogni essere vivente. Gabriele non ha solo scritto questo libretto
ma molti altri a favore degli animali e vorrei citare ad esempio il cosiddetto
profeta nr. 15 dal titolo "Gli animali soffrono, il profeta denuncia", di oltre 160
pagine. Il profeta da una voce agli animali che denunciano le loro terribili
sofferenze a causa degli uomini, nei laboratori di vivisezione, negli allevamenti
di massa, nei macelli e così di seguito. Vorrei aggiungere il libretto "L'amore di
Gesù per gli animali finora tenuto nascosto – fonti antiche dimostrano che Gesú
ed i primi cristiani erano vegetariani – che ha una grande importanza perché
potrebbe cambiare la vita non solo di coloro che si ritengono cristiani.
Riflettiamo quindi col cuore e non prendiamo la Bibbia alla lettera, poiché la
Bibbia è stata manomessa e cambiata in molti punti. Lo stesso Girolamo che
scrisse la prima "Vulgata" nel 4 secolo dovette ammettere di aver lasciato fuori
molte cose ed altre di averle cambiate, ma una sua affermazione fu molto chiara,
egli disse: "Fino al diluvio non si conosceva il piacere dei pasti a base di carne.
Ma dopo questo evento ci è stata riempita la bocca di fibre e di secrezioni
maleodoranti della carne degli animali… Gesù Cristo, che venne quando fu
compiuto il tempo, ha collegato la fine con l'inizio, pertanto ora non c'è piú
consentito mangiare la carne degli animali". Gerolamo era a conoscenza degli
scritti dei primi cristiani, che gli apostoli erano vegetariani e questa come altre
fonti importanti sul tema si trovano su questo libretto.
Come detto prima, la parola profetica è il fulcro di Vita Universale e il libretto
"L'assassinio degli animali è la morte degli uomini" riporta alla fine un
messaggio del Creatore che spiega all'umanità che tutto ritorna indietro –
secondo la legge di semina e raccolta o causa ed effetto, ad ogni azione segue
una reazione. Se quindi l'umanità continuerà ad agire in modo negativo contro
l'essere vivente Terra le conseguenze saranno terribili. Non credete che stiamo
già assistendo a queste cose? E non credete che l'inquinamento dell'aria,
dell'acqua e della terra da parte dell'uomo non erano giá state annunciate? Non
credete che ci troviamo già nel mezzo di questo periodo, di fronte a problemi
enormi?
Vi proponiamo di leggere questa Rivelazione divina data tramite Gabriele il 27
febbraio 2001 – il testo integrale è stampato sull'opuscolo in questione e si puó
quindi richiedere gratuitamente a Vita Universale, casella postale 16068 – 20158
Milano – Tel e fax 02/6706058 oppure leggere anche in internet nel sito
www.vita-universale.org
Mentre chi desidera ascoltare la sua voce puó ascoltare le numerose trasmissioni
radiofoniche che si trovano nel sito di radio santec tradotte in 5 lingue.
www.radio-santec.com

 

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INFORMATICA

Jaws, comandi vari

Di Alessandro Ulivi e Isabella Casanova

 

Due nostri amici, utilizzatori della nota sintesi vocale Jaws, hanno composto per tutti gli interessati, questo elenco dei comandi da tastiera, presi dala guida in linea del programma e testati personalmente. Molti sono comandi di uso comune che già conoscete (ma non fa mai male ripassare), altri sono comandi più sofisticati. Speriamo che la cosa possa essere di una qualche utilità non solo per i neofiti del computer.

 

Combinazioni di tasti di jaws per leggere del testo.
Dire carattere
Num Pad 5.
Dire carattere precedente.
Freccia sinistra.
Dire carattere successivo.
Freccia a destra.
Dire parola precedente.
Insert + freccia sinistra.
Dire parola successiva.
Insert + freccia a destra.
Dire parola.
insert + nun5.
Speling parola.
Insert + nun pal 5 premuto 2 volte velocemente.
Dire riga precedente.
Freccia su
Dire riga successiva.
Freccia giu.
Dire riga corrente.
Insert + freccia su.
Spelling riga corrente.
Insert + freccia su premuto 2 volte velocemente.
Dire frase precedente.
Alt + freccia su.
Dire frase successiva.
Alt + freccia giù.
Dire frase corrente.
Alt + num pad 5.
Leggere fino a dove si trova ilcursore.
Insert + home.
Leggere da dove si trova il cursore.
Insert + pagina su.
Spelling fino al cursore.
Insert + home premuto 2 volte velocemente.
Spelling dal cursore.
Insert + pagina su premuto 2 volte velocemente.
Dire tutto.
Insert +freccia giù.
Dire colore.
Insert + 5.
Dire carattere.
Insert +f premuto 2 volte velocemente.
Dire testo e attributi.
Alt + insert + freccia giù.
Selezionare parola precedente.
Shift+ insert+freccia sinistra.
Selezionare parola.
Shift + insert + freccia destra.

Note generali

Molte delle combinazioni tasti per leggere il testo spostano il cursore attivo all'inizio del testo che deve essere letto. Le combinazioni tasti per leggere
il carattere, la riga, la parola, o la frase correnti non spostano il cursore attivo. La maggior parte di queste combinazioni tasti funziona in tutte le
modalità dei cursori. I cursori JAWS e Invisibile leggono solo il testo che è già a schermo; non possono far scorrere un documento alla stessa maniera
in cui fanno i cursori PC o PC Virtuale.

Note su delle combinazioni tasti specifiche

Dire carattere foneticamente (Num Pad 5 premuto due volte velocemente)

Questa combinazione tasti dice il carattere corrente in modo fonetico. Dopo aver premuto questa combinazione tasti, Freccia Sinistra dirà il carattere precedente
in modo fonetico così come Freccia Destra dirà il carattere successivo in modo fonetico, fino a quando non viene premuta un'altra combinazione tasti. Questa
combinazione tasti funziona in tutte le modalità cursore.

Spelling della parola (Insert+Num Pad 5 premuto due volte velocemente)

Questa combinazione tasti fa lo spelling della parola corrente. Dopo aver premuto questa combinazione tasti, Insert+Freccia Sinistra farà lo spelling della
parola precedente e Insert+Freccia Destra farà lo spelling della parola successiva, fino a quando non verrà premuta un'altra combinazione tasti. Questa
combinazione tasti funziona in tutte le modalità cursore.

Seleziona parola precedente (Shift+Insert+Freccia Sinistra)

Se il cursore (punto di inserimento) è nel mezzo di una parola quando viene premuta questa combinazione tasti, la selezione sarà da quel punto nella parola
all'inizio della parola corrente. Questa combinazione tasti funziona nelle modalità cursore PC e PC Virtuale. Nelle modalità cursore Jaws ed Invisibile,
questa combinazione tasti funzionerà solo in alcune applicazioni.

Seleziona parola (Shift+Insert+Freccia Destra)

Se il cursore (punto di inserimento) è nel mezzo di una parola quando viene premuta questa combinazione tasti, la selezione sarà da quel punto nella parola
all'inizio della parola successiva. Questa combinazione tasti funziona nelle modalità cursore PC e PC Virtuale. Nelle modalità cursore Jaws ed Invisibile,
questa combinazione tasti funzionerà solo in alcune applicazioni.

Leggere fino a dove si trova il cursore (Insert+Home)

Verrà letto qualsiasi testo alla sinistra e sulla stessa riga del cursore attivo. Questa combinazione tasti funziona in tutte le modalità cursore. Questa
combinazione tasti non sposterà il cursore attivo.

Leggere da dove si trova il cursore (Insert+Pagina Su)

Verrà letto qualsiasi testo alla destra e sulla stessa riga del cursore attivo. Questa combinazione tasti funziona in tutte le modalità cursore. Questa
combinazione tasti non sposterà il cursore attivo.

Dire Tutto (Insert+Freccia Giù)

Quando si è in modalità cursore Jaws o Invisibile, questa combinazione tasti terminerà la lettura quando il testo visualizzato al momento sullo schermo
è stato letto, o quando viene interrotto. Quando si è in modalità cursore PC o PC Virtuale, questa combinazione tasti leggerà fino alla fine del documento
corrente, o fino a quando non verrà interrotto.

Durante un Dire Tutto, il tasto Shiftdi sinistra farà ritornare all'elemento di testo precedente (riga, frase o paragrafo), e lo Shift destro porterà all'elemento
di testo successivo. La lunghezza dell'elemento testuale viene determinata dall'impostazione di Dire Tutto nel Programma di Configurazione. Quando si usa
il tasto Shift sinistro per ritornare indietro durante un Dire Tutto, potrete solo ritornare al punto sul quale avevate dato il comando Dire Tutto.

Nota: In alcune versioni di Windows, se premete uno dei due Shift per almeno cinque secondi, farete apparire una finestra di dialogo ad indicare che può
essere abilitata una funzione di accesso, Tasti permanenti. Se non volete usare questa funzione, marcate la casella di controllo per disabilitare il tasto
di scelta rapida, e selezionate il pulsante Annulla. Se invece volete usare questa funzione, usate le frecce Sinistra e Destra per andare indietro e avanti
velocemente. Potrete anche disabilitare l'uso dei tasti Shift in Programma di Configurazione, Opzioni Tastiera. Per farlo, deve essere aperto il file Default.jcf
nel Programma di Configurazione.

Colore (Insert+5)

Questa combinazione tasti funziona in tutte le modalità cursore.

Carattere (Insert+F)

Questa combinazione legge il tipo di carattere, la dimensione e qualsiasi attributo speciale come evidenziato, grassetto, eccetera, del carattere su cui
si trova il cursore. Premete due volte velocemente per visualizzare le informazioni nel virtual viewer.

 

comandi per la navigazione

 

Combinazioni tasti per la navigazione e per informazioni


Dire l'ora del sistema

Insert+F12

Dire la data del sistema

Insert+F12 due volte velocemente

Dire il titolo della finestra

Insert+T

Dire i prompt ed il testo nella finestra

Insert+Tab

Dire la riga superiore della finestra

Insert+Fine

Dire la riga in fondo alla finestra

Insert+Pagina Giù

Dire il testo selezionato

Insert+Shift+Freccia Giù

Fare lo spelling del testo selezionato

Insert+Shift+Freccia giù due volte velocemente

Dire la versione dell'applicazione

CTRL+Insert+V

Elenco finestre

Insert+F10

Elencare le icone del System Tray

Insert+F11

Visualizzare il contenuto del System Tray

CTRL+Shift+F11

Elencare i grafici etichettati

CTRL+Insert+Shift+G


Note
Dire il titolo della finestra (Insert+T)

Questa combinazione tasti legge la barra del titolo attiva.

Dire la riga superiore della finestra (Insert+Fine)

Questa combinazione tasti potrebbe dare risultati diversi con applicazioni diverse. In alcuni programmi, leggerà la barra del titolo, mentre in altre potrebbe
leggere i menù o le barre degli strumenti all'inizio della finestra.

Dire la riga in fondo alla finestra (Insert+Pagina Giù)

Questa combinazione tasti legge la riga in fondo ad una finestra, in genere dove si trova la barra di stato.

Dire la versione dell'applicazione (CTRL+Insert+V)

Questa combinazione tasti dà delle informazioni sulla versione per l'applicazione attiva.

Aprire l'elenco finestre (Insert+F10)

Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo che elenca tutte le applicazioni aperte e lo stato delle loro finestre; ad esempio Ridotta a icona,
Ripristinata, o Ingrandita. Selezionate un elemento dall'elenco e premete Invio per passare a quell'applicazione.

Elencare le icone del System Tray (Insert+F11)

Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo che elenca gli elementi nel System Tray. Selezionate un elemento dall'elenco, poi premete Tab per
andare ai pulsanti che simulano click del mouse differenti sull'elemento.

Elencare i grafici etichettati (CTRL+Insert+Shift+G)

Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo che elenca tutti i grafici etichettati nella finestra attiva. Selezionate un elemento dall'elenco
e premete Invio per simulare un singolo click con il tasto sinistro del mouse sul grafico. Questa funzione è simile al comando (Insert+F8) disponibile
per alcune delle applicazioni più comuni, tuttavia questa funzione non è specifica per l'applicazione.

 

Combinazioni tasti di JAWS per gestire le finestre di dialogo


Dire il pulsante predefinito della finestra di dialogo

INSERT+E

Dire il tasto di accesso del controllo attuale

SHIFT+NUM PAD 5

Leggere la finestra di dialogo seguendo l'ordine dei controlli

INSERT+B

Dire il prompt testuale della finestra

INSERT+TAB

Leggere la parola in contesto

INSERT+C

Aprire la casella combinata

ALT+FRECCIA GIU

Chiudere la casella combinata

ALT+FRECCIA SU

Selezionare più elementi in un elenco

CTRL+SHIFT o CTRL+SPAZIO

Deselezionare tutto tranne il corrente

CTRL+\


Suggerimento: premete INSERT+F1 su qualsiasi controllo in una finestra di dialogo per l'aiuto a schermo per quel tipo di controllo e per le combinazioni
tasti che funzionano su quel controllo.

Note aggiuntive

Dire il pulsante predefinito della finestra di dialogo (INSERT+E)
Questa combinazione tasti dice quale pulsante viene attivato premendo INVIO.

Dire il tasto di accesso per il controllo attuale (SHIFT+NUM PAD 5)
Questa combinazione tasti legge il tasto di accesso per l'elemento attuale. Il tasto di accesso attiva un controllo quando viene premuto con ALT, anche
se l'elemento non è focalizzato.

Leggere la finestra di dialogo seguendo l'ordine dei controlli (INSERT+B)
Questa combinazione tasti dice tutti i controlli in una finestra di dialogo nell'ordine che segue ad ogni TAB.

Dire il prompt testuale della finestra (INSERT+TAB)
Questa combinazione tasti dice il tipo di controllo focalizzato al momento, e legge il testo nel controllo. Questa combinazione tasti non funziona in modalità
Cursore PC Virtuale .

Leggere la parola nel contesto (INSERT+C)
Questa combinazione tasti funziona in molte finestre di dialogo di controllo ortografia per leggere le parole che erano state usate originariamente.

Selezionare più elementi in un elenco (CTRL+SHIFT o CTRL+SPAZIO)
Per selezionare più elementi in un elenco che sono successivi l'uno all'altro, premete e tenete premuti CTRL+SHIFT ed usate la FRECCIA SU o GIU. Per selezionare
più elementi che non sono successivi l'uno all'altro, premete e tenete premuto CTRL ed usate i tasti FRECCIA SU o GIU per spostarvi agli elementi che volete
selezionare. Sempre tenendo premuto CTRL, premete SPAZIO per selezionare gli elementi.

Deseleziona tutto tranne il corrente (CTRL+\)
Questa combinazione tasti rimuove la selezione di tutti gli elementi in un elenco ad eccezione dell'elemento attuale.

 

Combinazioni tasti di JAWS per i cursori e la simulazione del mouse


Cursore PC

NUM PAD PIU

Cursore JAWS

NUM PAD MENO

Cursore invisibile

NUM PAD MENO premuto due volte velocemente

Attivare/disattivare il cursore PC Virtuale

INSERT+Z

Spostare il cursore PC alla posizione del cursore JAWS

INSERT+NUM PAD PIU

Spostare il cursore JAWS alla posizione del cursore PC

INSERT+NUM PAD MENO

Collegare il cursore JAWS al cursore PC

CTRL+INSERT+NUM PAD MENO

Limitare il cursore JAWS

INSERT+R

Tasto sinistro del mouse

NUM PAD BARRA

Tasto destro del mouse

NUM PAD ASTERISCO

Bloccare il tasto sinistro del mouse

INSERT+NUM PAD BARRA

Bloccare il tasto destro del mouse

INSERT+NUM PAD ASTERISCO

Drag and Drop

CTRL+INSERT+NUM PAD BARRA

Dire il cursore attivo

ALT+CANC

Dire il tipo di cursore

CTRL+INSERT+SHIFT+C

Mouse giù

ALT+SHIFT+FRECCIA GIU

Mouse a sinistra

ALT+SHIFT+FRECCIA SINISTRA

Mouse a destra

ALT+SHIFT+FRECCIA DESTRA

Mouse su

ALT+SHIFT+FRECCIA SU


Note aggiuntive sulle combinazioni tasti di JAWS per i cursori e la simulazione del mouse

Attivare/disattivare il cursore PC Virtuale (INSERT+Z)
Questa combinazione tasti attiva e disattiva il cursore PC Virtuale nelle applicazioni che lo usano.

Sposta il cursore PC alla posizione del cursore JAWS (INSERT+NUM PAD PIU)
Questa combinazione tasti sposta il cursore PC alla posizione del cursore JAWS. Questa combinazione tasti non ha effetto se il cursore JAWS è in una parte
dell'applicazione dove non può andare il cursore PC.

Sposta il cursore JAWS alla posizione del cursore PC (INSERT+NUM PAD MENO)
Questa combinazione tasti sposta il cursore JAWS alla posizione del cursore PC. Se è attivo il cursore Invisibile quando viene usata questa combinazione
tasti, sarà il cursore Invisibile ad essere spostato alla posizione del cursore PC.

Collega cursore JAWS a cursore PC (CTRL+INSERT+NUM PAD MENO)
Questa combinazione tasti forza il cursore JAWS a seguire il cursore PC non appena si sposta a schermo. Premete la combinazione tasti due volte velocemente
per salvare questa impostazione tra le varie sessioni.

Limitare il cursore JAWS (INSERT+R)
Questa combinazione tasti cambia i livelli di restrizione per i cursori JAWS e Invisibile. Ci sono tre livelli di limitazione. La limitazione per la finestra
dell'applicazione limita i cursori JAWS o Invisibile all'applicazione attuale. La limitazione alla finestra limita i cursori JAWS o Invisibile alla finestra
attuale. Questa impostazione è molto utile in una casella di testo o in una finestra con più riquadri che visualizzano delle informazioni. Illimitato rimuove
tutte le restrizioni sullo spostamento dei cursori JAWS o Invisibile nell'area di visualizzazione.

Tasto sinistro del mouse (NUM PAD BARRA)
Questa combinazione tasti simula un singolo click con il tasto sinistro del mouse. Premete la combinazione tasti due volte velocemente per simulare un doppio
click con il tasto sinistro del mouse.

tasto destro del mouse (NUM PAD ASTERISCO)
Questa combinazione tasti simula un singolo click con il tasto destro del mouse. Premete la combinazione tasti due volte velocemente per simulare un doppio
click con il tasto destro del mouse.

Bloccare il tasto sinistro del mouse (INSERT+NUM PAD BARRA)
Questa combinazione tasti equivale a tener premuto il tasto sinistro del mouse. Una volta premuto, il cursore JAWS può essere spostato con le frecce. JAWS
non parlerà fino a quando non verrà ancora premuta la combinazione INSERT+NUM PAD BARRA per sbloccare il tasto sinistro del mouse. Questa combinazione
tasti può essere usata per trascinare gli elementi da una posizione e per rilasciarli in un'altra.

Bloccare il tasto destro del mouse (INSERT+NUM PAD ASTERISCO)
Questa combinazione tasti equivale a tener premuto il tasto destro del mouse. Una volta premuto, il cursore JAWS potrà essere spostato con le frecce. JAWS
non parlerà fino a quando non viene premuta ancora la combinazione INSERT+NUM PAD ASTERISCO per sbloccare il tasto destro del mouse. Questa combinazione
tasti può essere usata per trascinare gli elementi da una posizione e per rilasciarli in un'altra. Quando questa combinazione tasti viene premuta una seconda
volta per sbloccare il tasto destro del mouse potrebbe apparire un menù con delle opzioni come Copia, Sposta, e Crea collegamento.

Drag and Drop (CTRL+INSERT+NUM PAD BARRA)
Questa combinazione tasti viene usata per trascinare gli elementi da una posizione rilasciandoli poi in un'altra. Posizionate il cursore JAWS sull'elemento
che volete spostare e premete CTRL+INSERT+NUM PAD BARRA. Potrete lasciare attivo il cursore JAWS, o potrete anche passare al cursore PC. JAWS manterrà
il parlato quando vi spostate. Una volta che avete posizionato il cursore JAWS o PC nella posizione sulla quale volete spostare l'elemento, premete ancora
CTRL+INSERT+NUM PAD BARRA, e l'elemento verrà spostato alla posizione del cursore attivo.

Dire il cursore attivo (ALT+CANC)
Questa combinazione tasti dice il nome del cursore attivo e la sua posizione in pixel.

Dire il tipo di cursore (CTRL+INSERT+SHIFT+C)
Questa combinazione tasti dice la forma del puntatore del mouse attuale.

 

Combinazioni tasti di Jaws varie

Regola Prolissità di Jaws

Insert+V

Regola impostazioni Braille

CTRL+Insert+B

Cambia sintetizzatore

CTRL+Insert+S

Interrompere la sintesi

CTRL

Assegna evidenziazioni personalizzate

CTRL+Insert+H

Aggiorna lo schermo

Insert+Esc

Alterna il riscontro a schermo

Insert+S

Alterna il riscontro in scrittura

Insert+2

Passa tasto a

Insert+3

Seleziona simbolo da stampare

Insert+4

Finestra Jaws

Insert+J

Trova di Jaws

CTRL+Insert+F

Trova successivo di Jaws

Insert+F3

Trova precedente di Jaws

Insert+Shift+F3

Chiudi Jaws

Insert+F4

Dire il nome della configurazione attiva

Insert+Q, due volte velocemente per visualizzare nel virtual viewer.

Dire i commenti del programma

CTRL+Shift+C

Lancia JAWS Manager

Insert+F2

Virtualizzare la finestra

CTRL+Insert+W

Seleziona Schema

Alt+Insert+S

Seleziona lingua

CTRL+Tasto Windows+L

Seleziona sintesi

CTRL+Insert+S

Ridurre a icona tutte le applicazioni

Note aggiuntive su combinazioni tasti di Jaws varie

Regola Prolissità di Jaws (Insert+V)
Questo comando apre una finestra di dialogo che vi permetterà di cambiare quello che viene letto - e come - da Jaws. Le opzioni disponibili in questa finestra
di dialogo sono specifiche per l'applicazione attiva. In molte applicazioni, le impostazioni modificate in questa maniera vengono cambiate solo quando
JAWS viene riavviato.

Assegna evidenziazioni personalizzate (CTRL+Insert+H)
Questo comando apre delle finestre di dialogo che vi permetteranno di assegnare delle evidenziazioni personalizzate che si basano sui colori del testo che
ci sono nel punto in cui si trova il cursore.

Aggiorna schermo (Insert+Esc)
Jaws usa un buffer di memoria per le informazioni dalla finestra attiva per rendere la sintesi più fluida. Questo comando aggiorna quel buffer di memoria.
Se vi sembra che Jaws ignori dei caratteri o delle parole mentre legge, provate ad usare questo comando.

Alternare il riscontro a schermo (Insert+S)
Questo comando alterna il riscontro a schermo tra evidenziato, tutto, e nessun riscontro. Evidenziato è il default.

Alternare il riscontro in scrittura (Insert+2)
Questo comando alterna il riscontro in scrittura tra caratteri, parole, caratteri e parole, e niente.

Passa tasto a (Insert+3)
Dopo aver premuto questo comando, il comando successivo verrà ignorato da Jaws e sarà passato direttamente all'applicazione attiva. Questo comando è molto
utile se una combinazione tasti di JAWS va in conflitto con una combinazione tasti dell'applicazione.

Seleziona simbolo da stampare (Insert+4)
Questo comando mostra una finestra di dialogo contenente un elenco di simboli grafici come i caratteri in lingua straniera. Selezionate un simbolo dall'elenco
e premete Invio per aggiungerlo ad un documento o ad un campo editazione.

Finestra Jaws (Insert+J)
Questo comando attiva la finestra Jaws. Se Jaws è impostato a partire dal System Tray, questo comando aprirà lo stesso menù che verrebbe aperto se sceglieste
di aprire Jaws dalla finestra di dialogo Seleziona un'icona del System Tray (Insert+F11).

Trova di Jaws (CTRL+Insert+F)
Questo comando apre la finestra di dialogo Trova di Jaws. Da questa finestra di dialogo, potrete cercare del testo o il testo dei grafici etichettati. Questa
funzione cerca solo nell'area dello schermo visualizzata al momento. Non farà scorrere un documento per fare una ricerca completa.

Dire il nome della configurazione attiva (Insert+Q)
Questo comando dice il nome dei file di impostazione caricati al momento, ed il nome dell'applicazione attiva. Premete due volte velocemente per visualizzare
le informazioni nel virtual viewer, dove poi potrete copiarle per altre applicazioni.

Dire i commenti del programma (CTRL+Shift+C)
Questo comando legge i commenti del programma per l'applicazione attiva. Questi commenti non sono disponibili per tutte le applicazioni.

 

Combinazioni tasti per accedere alle utility di JAWS

Creare un prompt

CTRL+INSERT+TAB

Etichettatore Grafici

INSERT+G

Avviare l'Etichettatore automatico dei grafici

CTRL+INSERT+G

Impostare l'angolo in alto a sinistra del frame

CTRL+SHIFT+e accentata

Impostare l'angolo in basso a destra del frame

CTRL+SHIFT+asterisco

Impostare il frame alla finestra

CTRL+SHIFT+e accentata premuta due volte velocemente

Cancellare i valori iniziali

CTRL+INSERT+C

Lancia JAWS Manager

INSERT+F2

Programma di Configurazione

INSERT+6

Programma Dizionario

INSERT+D

Visualizzatore Frame

INSERT+9

Programma Tastiera

INSERT+8

Editor di Script

INSERT+0

File di default nell'Editor di script

CTRL+INSERT+0

Riassegna classi finestra

INSERT+7

Aiuto a schermo tecnico

CTRL+INSERT+F1

Dire le classi finestra speciali

CTRL+INSERT+F2

Dire il Frame al cursore

INSERT+X


Note aggiuntive sulle combinazioni tasti per accedere alle utility di JAWS

Creare un prompt (CTRL+INSERT+TAB)
Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo che vi permetterà di assegnare un'etichetta per la voce o per il Braille ad un controllo in una finestra
di dialogo.

Etichettatore Grafici (INSERT+G)
Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo che vi permetterà di assegnare un'etichetta di testo ad un grafico. Questa combinazione tasti funzionerà
solo se il cursore JAWS è focalizzato su un grafico.

Avvia Etichettatore automatico dei grafici (CTRL+INSERT+G)
Questa combinazione tasti avvia l'etichettatore automatico dei grafici, che proverà ad etichettare tutti i grafici nella finestra attuale dell'applicazione
attiva. Le etichette si basano sul testo dei tooltip associati ad ogni grafico, quindi i grafici senza tooltip non potranno essere etichettati in questa
maniera.

Impostare l'angolo in alto a sinistra del frame (CTRL+SHIFT+E ACCENTATA)
Questa combinazione tasti imposta l'angolo in alto a sinistra per un frame basato sulla posizione del cursore JAWS o Invisibile. Se l'angolo in basso a
destra del frame è già stato impostato, questa combinazione tasti aprirà anche il Visualizzatore Frame in modo che possa essere assegnato un nome al frame
e possano essere impostate le altre proprietà.

Impostare l'angolo in basso a destra del frame (CTRL+SHIFT+ASTERISCO)
Questa combinazione tasti imposta l'angolo in basso a destra per un frame basato sulla posizione del cursore JAWS o Invisibile. Se l'angolo in alto a sinistra
del frame è già stato impostato, questa combinazione tasti aprirà anche il Visualizzatore Frame in modo che possa essere assegnato un nome al frame e possano
essere impostate le altre proprietà.

Impostare il Frame alla finestra (CTRL+SHIFT+E ACCENTATA premuta due volte velocemente)
Questa combinazione tasti imposta un frame all'area del controllo su cui si trovano il cursore JAWS o Invisibile, ed apre il Visualizzatore Frame in modo
che possa essere assegnato un nome al frame e possano essere impostate le altre proprietà.

Cancellare i valori iniziali (CTRL+INSERT+C)
Questa combinazione tasti annulla l'impostazione di un frame o l'operazione di drag and drop.

Lancia JAWS Manager (INSERT+F2)
Questa combinazione tasti apre una finestra di dialogo dalla quale potrete accedere alle varie utility di JAWS.

Aiuto a schermo tecnico (CTRL+INSERT+F1)
Questa combinazione tasti dà delle informazioni sull'aiuto a schermo che potrebbero esservi utili quando progettate degli script.

Dire le classi finestra speciali (CTRL+INSERT+F2)
Questa combinazione tasti dà delle informazioni per la finestra attuale che potrebbero esservi utili quando progettate degli script.

Dire il Frame al cursore (INSERT+X)
Questa combinazione tasti legge tutto il testo che c'è all'interno dei bordi del frame nel quale si trova il cursore attivo.

 

Combinazioni tasti per gestire le tabelle


JAWS ora supporta dei comandi standard per la gestione delle tabelle. Questi comandi funzionano per le applicazioni più comuni, permettendovi di lavorare
senza dover imparare delle combinazioni tasti specifiche per ogni applicazione.

Comandi per spostarsi all'interno delle tabelle

Queste combinazioni tasti spostano il focus alla cella indicata e ne leggono il contenuto. Verranno date anche le coordinate di celle e righe come pure
informazioni sulle intestazioni di righe e colonne.


Dire cella corrente

Alt+CTRL+Num Pad 5

Cella a destra

Alt+CTRL+Freccia Destra

Cella a sinistra

Alt+CTRL+Freccia sinistra

Cella sotto

Alt+CTRL+Freccia giù

Cella sopra

Alt+CTRL+Freccia su

Prima cella

Alt+CTRL+Home

Ultima cella

Alt+CTRL+Fine

Prima cella nella colonna

Alt+CTRL+Shift+Freccia su

Ultima cella nella colonna

Alt+CTRL+Shift+Freccia giù

Prima cella nella riga

Alt+CTRL+Shift+Freccia sinistra

Ultima cella nella riga

Alt+CTRL+Shift+Freccia destra


Comandi di lettura nella tabella


Dire cella corrente

Alt+CTRL+Num Pad 5

Leggere riga corrente

Insert+Shift+Freccia su

Leggere da inizio a riga

Insert+Shift+Home

Leggere fino a fine riga

Insert+Shift+Pagina Su

Leggere la colonna corrente

Insert+Shift+Num Pad 5

Leggere da inizio colonna

Insert+Shift+Fine

Leggere da fine colonna

Insert+Shift+Pagina Giù
 

Combinazioni tasti di JAWS per usare la guida

Combinazioni tasti di JAWS per consultare la guida

Questa sezione contiene informazioni sulla navigazione nei vari file della guida. Ci sono fondamentalmente due formati per le guide delle applicazioni Windows:
WinHelp e Microsoft HTML Help. Per spostarsi tra questi due tipi di file occorre usare delle combinazioni tasti differenti. WinHelp in genere ha una finestra
con l'indice separata dalla finestra di visualizzazione del sommario. Microsoft HTML Help in genere è simile ad una pagina web con frame, con il riquadro
dell'indice sulla sinistra ed il riquadro del sommario (o dell'argomento) sulla destra.



Spostarsi nel sistema d'aiuto WinHelp


Leggere la schermata attuale della guida

CTRL+INSERT+FRECCIA GIU

Spostarsi giù di una schermata e leggere

CTRL+PAGINA GIU

Spostarsi su di una schermata e leggere

CTRL+PAGINA SU

Spostarsi all'argomento precedente in ordine di navigazione

<

Spostarsi all'argomento successivo in ordine di navigazione

>

Spostarsi all'argomento precedente

I

Spostare il Focus tra i link

TAB o SHIFT+TAB

Attivare il Link selezionato

INVIO

Visualizzare il sommario

G

Visualizzare le opzioni

O o ALT+O

Nota: usate le frecce su e giù per spostarvi su e giù nell'indice. Usate la freccia destra per aprire un libro chiuso, e premete Invio per aprire un argomento.



Spostarsi nel Microsoft HTML Help


Il riquadro Sommario

Spostarsi su nell'elenco

FRECCIA SU

Spostarsi giù nell'elenco

FRECCIA GIU

Aprire un libro

FRECCIA DESTRA o INVIO

Su di un livello o chiudere il libro

FRECCIA SINISTRA

Visualizzare l'argomento selezionato

INVIO

Spostarsi tra il riquadro Sommario ed il riquadro con gli argomenti

F6


Il riquadro Argomento


Argomento precedente

BACKSPACE o ALT+FRECCIA SINISTRA

Argomento successivo

ALT+FRECCIA DESTRA

Nota: ALT+FRECCIA DESTRA ora vi porterà all'argomento successivo a meno che non foste tornati in precedenza indietro di uno o più argomenti.

Al riquadro Argomento si può accedere con il cursore PC Virtuale avendo le stesse funzionalità di una pagina web. Le combinazioni tasti standard di JAWS
per leggere il testo vi permetteranno di leggere le informazioni in ogni argomento. Premete INVIO su qualsiasi link per attivarlo.

 

 

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PATOLOGIA

Conseguenze del nerofumo


Di Francesco Rollo

Mi chiamo Rollo Francesco, vivo a Carapelle in provincia di Foggia, voglio raccontarvi la mia malattia; è il
volere di qualcuno in Alto per evitare che si ripetano altri problemi simili e credetemi, ho sempre tentato di
sottrarmi a questo incarico ritenendomi non all'altezza della situazione. Ma la Bibbia insegna che Dio si serve
delle persone più umili e semplici per i suoi piani e io, appartengo a questa categoria di persone. A raccontare
la mia storia è incredibile anche per me, incominciò tutto nel giugno del 2000. Dovevo ricoverarmi in quel
periodo per dei strani dolori inguinali, avevo già fatto precedentemente degli accertamenti clinici, ma non
mostravano stranezze, l'unica cosa anomala che emerse era che avevo i reni polocistici pieni di palline con del
liquido. Qualche giorno prima del mio ricovero, apparve ad una facciata di una chiesa bianca di Foggia, al
quartiere CEP, una insolita macchia di umidità, era il volto di Padre Pio. Incuriosito mi recai a vedere l'icona;
non credevo a Padre Pio, anzi da piccolo mio padre mi aveva narrato tutte le maldicenze sul Santo, essendo
un evangelista accanito. Ricordo ancora quel giorno, di buon mattino mi recai a vedere l'immagine; c'era già
una discreta folla riunita in preghiera e silenzioso mi recai a vederlo. Rimasi impietrito, il suo volto mi fissava
con cattiveria e abbassai lo sguardo. Sconcertato mi rifeci coraggio e tornai a rivederlo, il suo sguardo mi
sembrò cambiato e mi spronava a farmi coraggio. Quando appaiono queste icone c'è un motivo e io ne sono
convinto che sia apparso per me, per anticiparmi le mie disavventure e che dall'Alto non mi avevano
abbandonato. Me ne resi conto dopo tanto tempo e analizzando quello che mi successe in seguito. In ospedale
stavano per dimettermi, convinti che il dolore che accusavo fosse provocato dal varicocele, ma un medico
veramente seguito da Dio si accorse dell'errore e mi diagnosticò un tumore sul rene destro. Tutto il mondo mi
crollò addosso e l'unica cosa che seppi fare fù quella di imprecare Dio. Fui trasferito d'urgenza in urologia e
notai per la prima volta le sofferenze che sarebbero state anche le mie. Il reparto era pieno di persone con
tumori e in attesa di interventi chirurgici. Dopo pochi giorni, il 10 luglio mi fu tolto il rene destro, l'esame
istiologico mostrò un tumore uroteliale tipico della vescica e furono necessari altri ricoveri e un'altro intervento
alla vescica. Intanto le persone intorno a me le vedevo morire e mi chiedevo di come mai Dio mi volesse bene
e mi teneva ancora in vita. Fu necessario contattare un oncologo, data la seria malignità del tumore. Era il
mese di agosto e l'unico medico disponibile fu il primario di Ascoli Piceno, il dottor Trevisonne. L'incontro con
Trevisonne fu il classico incontro che cambia la vita alle persone radicalmente. Meravigliato lesse le mie
cartelle cliniche e mi disse che ero troppo giovane per avere un tumore uroteliale e mi chiese che lavoro
svolgessi. Come fu informato che ero un tecnico riparatore di fotocopiatrici fece un cenno di disappunto con il
capo. Mi disse che il toner era un derivato di sostanze con bitumi e catrami e che provocavano queste
sostanze problemi simili al mio. Aggiunse anche che era il caso di allontanarsi dal mio lavoro per evitare la
ricomparsa della malattia in futuro, e di fare denuncia all'INAIL per la malattia contratta anche se
difficilmente sarebbe stata riconosciuta. Mi vennero in mente le fragorose risate di un chimico al quale feci
vedere le schede di sicurezza dei toner. Rideva per tutte le stranezze che vi erano riportate, ma all'epoca non
ci pensai più di tanto anche perché di problemi ad altri colleghi non ne avevo sentito parlare. Durante il ritorno
da Ascoli Piceno, mi ritornò in mente l'icona di Padre Pio, chiesi perdono a Dio delle mie imprecazioni e gli
promisi che se rimanevo vivo avrei fatto il mio possibile per evitare il mio problema agli altri. Feci come
consigliato dall'oncologo la denuncia di malattia professionale e mi licenziai, ma purtroppo l'INAIL segue delle
regole, basandosi su malattie tabellate e basta. Il medico che passò la visita all'INAIL concluse dicendomi:
«Sig. Rollo, è successo solo a Lei, cosa vuole ricavare?». L'altro sconforto l'ebbi dal Patronato che non
voleva fare denuncia per far andare avanti la mia pratica; dopo tante insistenze l'addetto concluse non so se
nell'incoraggiarmi o per deridermi: «Sig. Rollo, ci sono tante cause inutili e perse, aggiungiamo anche la tua in
questa lista». Ebbi poi anche difficoltà a trovare un medico per far fare un certificato che descriveva una
minima possibile relazione tra malattia e sostanze impiegate. Incontrai un dottore fresco di laurea in medicina
del lavoro e disoccupato che si prestò a fare quel certificato. Capii subito che dovevo cercare storie simili e
tutto il resto se no era tutto inutile. Contattai emittenti e programmi televisivi importanti, ma si tiravano subito
indietro e non ci pensai più di tanto. Dio volle che nel 2003 frequentassi un corso di operatore per PC, pagato
dalla Regione Puglia per disoccupati. Il corso era di un enorme imbarazzo per me, dato che stavo in aula con
dei ragazzi, era un enorme disagio. Ma per non restare a casa ad oziare, non mi ritirai e seguivo le lezioni.
Coniugai ben presto l'interesse della mia malattia con internet e mi misi a cercare. Sfruttavo i motori di
ricerca scrivendo il nome della mia malattia con le sostanze utilizzate nel toner per circa un mese; sfiduciato
non avevo trovato niente e stavo per tirarmi indietro. La notte ancora oggi i dolori all'addome mi svegliano ed
è un momento per pregare Dio. Chiesi aiuto a Lui, prima di riaddormentarmi mi venne un'idea. Vuoi vedere
che non trovo nulla perché qualcuno scrive diversamente la parola nerofumo, un ingrediente del toner,
mettendoci un trattino in mezzo tra nero e fumo. Il giorno dopo approfittai subito per cercare con google,
urotelioma e nero-fumo. Apparve solo un sito, ma anche il bidello incavolato che entravo nel laboratorio di
informatica furtivamente. Calmai il bidello e feci venire anche un ragazzo esperto per cercare subito quelle
parole se erano collegate. Era il sito dell'inaugurazione dell'Anno giudiziario 2003 di Genova del PM Porcelli,
uscito da pochi giorni, tenendo presente che era marzo di quell'anno. Il ragazzo mi istruì dell'opzione «cerca e
trova» senza stare a leggere tutte le pagine. Lessi per la prima volta:
... è interessante segnalare che alla procura di Genova risultano pervenute numerose denunce di
un particolare tumore (urotelioma vescicale), collegato a una sostanza che si chiama nero-fumo...
Abbracciai quel ragazzo sconvolto, che mi chiese cosa diavolo cercavo su Internet. Non persi tempo
contattai medici di Genova e venni a sapere della storia dei portuali e inviai anche una lettera al PM. Poco
dopo apparve questa notizia anche su altri siti e cercando dove veniva impiegato il nerofumo, non era una
novità il tumore alla vescica nelle fabbriche dei pneumatici. Qualcosa su cui basare la causa della mia malattia
professionale l'avevo trovata, ma Dio ha voluto che andassi oltre. Fui coinvolto subito da tanta solidarietà di
medici, operatori della prevenzione, giornalisti e anche della Magistratura. Il PM mandò a chiedere dei miei
documenti tramite i Carabinieri e ha aperto una inchiesta che ha poi passato alla Procura di Foggia. Una
giornalista Daniela Binello, mi convinse a fare il sito web. Il sito fu pubblicato verso la fine di aprile 2004 e
Daniela mi aiutò anche nella scelta del nome e www.malattienerofumo.net era il più appropriato. Io non ho
fatto il sito per aver riconosciuta la mia malattia professionale ma perché penso che l'informazione è uno
strumento di prevenzione dei tumori. Sono una persona timida e non so spiegarmi neanche io da dove viene il
coraggio di dire tutto ciò. La spiegazione l'ho avuta dalla Bibbia, alla lettera agli Efesini cap. 5 versetto da 8 a
14:

Fratelli, un tempo eravate tenebra, ora siete luce nel Signore. Comportatevi perciò come i figli della luce; il
frutto della luce consiste in ogni bontà, giustizia e verità. Cercate ciò che è gradito al Signore, e non
partecipate alle opere infruttuose delle tenebre, ma piuttosto condannatele apertamente, poichè di
quanto viene fatto da costoro in segreto è vergognoso perfino parlare. Tutte queste cose che
vengono apertamente condannate sono rivelate dalla luce, perchè tutto quello che si manifesta è luce.
Per questo sta scritto: <<Svegliati, o tu che dormi, destati dai morti e Cristo ti illuminerà>>.

Oggi sono in contatto con diversi colleghi con problemi di salute, ma ciò che mi preoccupa maggiormente è
quello che sta accadendo in Germania. Si è costituita infatti una associazione, per tutelare la salute delle
persone danneggiate dai toner e sono oltre ottocento persone. Questa associazione (il mio sito è aggiornato
anche su di loro) ha coinvolto l'università tedesca di Giessen, in uno studio chimico e tossicologico dei toner.
Sono inoltre attivi per far sostituire faxs, laser e fotocopiatori con macchine a getto di inchiostro, in ospedali,
scuole, abitazioni private e studi medici.
Appena avrò i risultati dell'università di Giessen, vi informerò a riguardo.
Saluti, Francesco.

 

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RACCONTI E POESIA

Giovani alla ribalta

Di Andrea Bonfiglio

Si è da poco concluso il premio letterario nazionale di narrativa under 21 organizzato in
collaborazione dalla Regione Puglia, dall'Amministrazione Provinciale di Taranto, dal CSA di
Taranto, dall'Istituto di letteratura per l'infanzia dell'Università di bari, dal CSLG di Roma,
dall'associazione "L'Aquilone" e dalle Edizioni Pugliesi di Martina Franca, intitolato alla memoria
della scrittrice Giovanna Righini Ricci che ha dedicato la maggior parte della sua vita
all'educazione culturale e civile dei giovani.
Lo scopo del concorso era quello di creare un palcoscenico dove far esibire giovani scrittori, al fine
di scoprire nuovi talenti e di mostrare come si evolvono la lingua, i modi di pensare e le aspettative
dell'universo giovanile.
Durante la cerimonia premiazione, svoltasi in data 11 Giugno a Taranto, è stata resa pubblica la
graduatoria finale stilata da una giuria di esperti – tra i quali gli scrittori Enrico Bagnato e Cosimo
Rodia, il giornalista Rai Enzo Quarto e gli illustri rappresentanti dell'Università di Bari Daniele
Giancane e Riccardo Pagano – e dalla quale sono emersi i risultati ufficiali di questa prima edizione
del concorso. Fra tutti i partecipanti il primo premio è stato vinto da Giulia Ponti di Roma con il
racconto intitolato "Caldo". Al secondo posto si sono classificati ex aequo Paolo Inno da Taranto e
Alessandro Sfondrini da Como rispettivamente con i brani "L'Orsa Minore non sbaglia mai" e "La
Secessione". La terza posizione è stata occupata, a pari merito, da Martina Moramarco di Castella-
neta (Ta) e Giorgia Erario di S. Giorgio Jonico (Ta) rispettivamente con "La ballata delle anime
pensose" e "Il diario di Sonia", mentre la quarta, anch'essa ad ex aequo, è stata condivisa da Andrea
Bonfiglio di Quarrata (Pt), Giosuè Vasco di Thiene (Vi) e Giovanna Gallo di Lamezia Terme (Cz),
rispettivamente autori de "L'inatteso sorriso", "Il botto" e "Cronaca di una speranza crollata". Tutti
i racconti giunti in finale, ivi compreso quelli non premiati, saranno raccolti in una antologia dal
titolo "La narrativa dell'ultima generazione" edita da Edizioni pugliesi.

Di seguito, accompagnato dal giudizio espresso dai membri della commissione, è riportato uno dei
brani premiati.

I valori della famiglia e del lavoro legato alla terra nell'ineludibile continuità delle generazioni,
permeano questo racconto, emblematicamente espressi nella dura, onesta e laboriosa scorza del
vecchio Rolando, che intensamente li celebra con l'aprirsi ad uno dei suoi rarissimi, epocali
sorrisi, la prima volta che il piccolo nipote Roberto gli viene messo tra le braccia.

L'INATTESO SORRISO

Il rumore della pioggia che scendeva incessante ormai da ore, abbracciando gli ulivi carichi di frutti,
era l'unico che si udiva in quella domenica mattina tra le colline. Dalle finestre delle abitazioni non
si riusciva a scorgere nessuno; la festa aveva rapito i contadini dal lavoro quotidiano ed il maltempo
era riuscito ad impedire ai randagi di compiere liberamente le loro scorribande. La solitudine che
traspariva dal paesaggio e che accompagnava gli abitanti del borgo nei giorni come quello, non
rivestiva la solita triste rilevanza per uno di loro… Nonostante gli stivali da lavoro fossero riposti, insieme agli abiti rattoppati, vicino al muro scalcinato della piccola "lavanderia", Rolando portava
fiero sul volto segnato dal tempo, un dolce sorriso. Come era possibile che un vecchio scorbutico,
costretto in quel giorno ad evitare il contatto diretto con le sue amate terre, ridesse in tal modo?
Sarebbe stata questa, sicuramente, la domanda che si sarebbero posti i vicini se l'avessero incontrato
per strada con quell'espressione disegnata sul viso; in realtà la rudezza che trapelava dai suoi
lineamenti e dalle movenze decise era solo figlia di un'apparenza quanto mai fittizia, una veste di
specchi che rifletteva i difetti di coloro che si fermavano a guardarlo. Per carpire ciò che si celava dietro tale abito era stata necessaria quella saggezza carica di valori che la tradizione colloca tutt'oggi nel
sud del bel paese e che aveva parlato per voce di una donna, Carmela, la quale ne aveva scoperto le
qualità fin dal primo incontro. Il destino - per chi ci crede - o semplicemente le coincidenze - per chi
è persuaso dalla razionalità - avevano sancito l'unione di due mondi praticamente agli antipodi,
quello rigido e introspettivo della Sicilia da una parte e quello burlesco ed estroverso della Toscana
dall'altra. Lina - come la chiamavano tutte le comari, abbreviando Carmelina, nomignolo affibbiatole in età fanciullesca e protrattosi nel tempo – si era sempre mostrata entusiasta di quell'uomo onesto, premuroso e dedito al lavoro al punto tale da volerlo sposare diciassettenne. Geloso com'era,
suo padre, si sarebbe sicuramente opposto, se non fosse stato per un apprezzamento crescente ed incontrollato verso quel giovane che si era dimostrato così serio e che portava nel cuore sinceri sentimenti. Neanche la provenienza "nordica" sembrava più un difetto tanto grande di fronte a tali virtù,
di conseguenza dovette acconsentire, seppure a malincuore. Erano trascorsi solo tre anni tra il momento in cui Rolando e Lina si erano conosciuti ed il giorno delle nozze. La cerimonia si era svolta
nella città di Messina - quale unica imposizione del padre di lei - e vi avevano partecipato centinaia
di persone, perlopiù siculi dato che l'eccessiva distanza aveva consigliato solo la presenza dei parenti più stretti dello sposo. In quella cornice si poteva ammirare l'affresco di una realtà oggi scomparsa, ovvero le famiglie patriarcali che riuscivano, nonostante l'elevato numero di componenti, a
godere della reciproca compagnia radunandosi in concomitanza di eventi importanti e brindando
davanti ad un semplice, ma quanto mai apprezzato, bicchiere di vino. Ed un rosso prelibato i novelli
sposi lo sorseggiarono anche durante la luna di miele trascorsa nella "lontana" ed a loro sconosciuta
Puglia, come adoravano rivangare spesso; infatti quel viaggio veniva sovente rivissuto dai protagonisti per mezzo dei ricordi che amavano scovare nella memoria. Su questo erano impostate le loro
discussioni, escludendo ciò che concerne l'ordinario, immersioni nostalgiche in un passato figlio di
un vigore giovanile ormai smarrito. Probabilmente era questa nostalgia che impediva al volto di Rolando di creare espressioni che lasciassero sottintendere un qualsiasi sentimento di gioia, anche se,
in realtà, nemmeno in gioventù si manifestavano così di frequente; testimoni risalenti all'epoca affermano di ricordare con certezza solamente sette sorrisi, distanziati l'uno dall'altro di circa nove
mesi, tempo necessario alla consorte per dar vita ai loro figli… Come era solito dire suo cugino Egidio, Rolando portava appiccicata addosso quell'etichetta familiare che incupiva un malcapitato
membro della loro stirpe per generazione. Per quanto bizzarra, tale affermazione trovava riscontro
nei racconti tramandati dagli anziani e nessuno si sarebbe mai sognato di contraddirne la parola, an-
che se, in verità, avrebbe dovuto essere proprio l'elemento orale della tradizione a spingere ad una
riflessione, in quanto è risaputo che le storie nate nel passato subiscono inevitabilmente cambiamenti frutto dei loro stessi narratori, ed essendo stati questi numerosi, nel corso dei decenni, è assai probabile che il fondo di verità caratterizzante i fatti raccontati sia stato gradualmente sostituito da un
menzognero piglio leggendario. Nonostante tutto, ciò che nessuno avrebbe osato immaginare era
invece accaduto e stava per sconfessare quanto riportato dai vari antenati: l'espressione malinconica
sul volto stanco di Rolando era stata cancellata, almeno temporaneamente, dalla pioggia caduta in
un giorno di novembre. Ma quale poderoso evento era stato in grado di smentire secoli di tradizione? La risposta ad una simile domanda era tanto banale quanto strepitosa ed era contenuta nella
successione di sette comuni lettere: R – O – B – E – R –T – O. Esse non indicavano solamente un
nome di persona, ma anche una storia radicata in un passato proiettato nel futuro. Ma com'è possibile tutto questo, vi chiederete. Beh, non si tratta poi di un qualcosa di straordinario se si pensa che
ogni azione che compiamo crea ben precisi effetti nel nostro domani; spesso non ce ne rendiamo
conto, perché si tratta di elementi impercettibili che vengono assorbiti con naturalezza dalla quotidianità, mentre in altre circostanze è impossibile non percepirlo, in quanto le situazioni a cui dobbiamo far fronte sono talmente problematiche che ci viene altrettanto naturale guardarsi indietro per
cercare di capire il motivo di scelte precedenti o semplicemente per rimproverarsi di non aver fatto
diversamente.
Rolando non si voltò mai indietro, era troppo orgoglioso per farlo. Preferiva pagare il prezzo delle
sue azioni piuttosto che tentare di porvi rimedio. Se non fosse stato, ancora una volta, per quella
amabile donna che era sua moglie, ne avrebbe subito le conseguenze fino al giorno della sua dipartita. Lina, per fortuna, lo amava anche nei difetti e per questo era riuscita a decifrarne l'avvenire. Sapeva che Monica, l'ultima loro figlia, testarda com'era, non avrebbe più avuto rapporti col padre –
dopo che aveva sposato quel piemontese tanto invidiato dagli altri per la sua posizione d'industriale
quanto da lui odiato per quella concezione materiale del mondo e della vita che esprimeva – se almeno lei non avesse comunque coltivato ulteriori rapporti; così iniziò a scriverle, di nascosto dal
marito, una lettera a settimana. Quel che le causava maggiori preoccupazioni non era tanto la spedizione, in quanto la vicinanza all'ufficio postale del paese le consentiva facilmente di recarvisi al
mattino senza che il marito, intento a lavorare nei campi, se n'accorgesse; bensì il pensiero che il
postino consegnasse le risposte provenienti da Torino in un orario in cui anch'egli fosse presente in
casa. La sua buona stella volle che tale eventualità non si verificasse mai, cosicché poté ricevere con
gioia, tra le altre, la notizia riguardante la nascita del nipotino: Roberto. Anche nella scelta del nome, Monica aveva voluto rinnegare quella tradizione, perlopiù meridionale, che imponeva di tramandare al piccolo quello del nonno, optando per accontentare il marito che aveva preferito battezzarlo Roberto come il più osannato campione della squadra di calcio cittadina. Se Rolando avesse
avuto a cuore quella tradizione, probabilmente Monica gli avrebbe inferto il colpo decisivo con la
sua scelta; in realtà a lui non importava. Si trattava di consuetudini tipiche, prevalentemente, di quel
sud con cui non aveva niente a che fare, se non di riflesso, per le origini della moglie. Badava ad
aspetti ben più importanti basati su quegli stessi valori che gli erano stati insegnati dai genitori e che
a ben vedere non erano poi molto distanti dal mondo da cui Lina proveniva. E lei lo sapeva bene,
infatti appena ricevette la foto del neonato gliela mostrò senza indugio, non rivelando però ch'essa
era frutto di una corrispondenza duratura e ormai ben collaudata con la figlia. La reazione
dell'uomo, per la grande sorpresa, parve quella di un bimbo alle prese col suo primo uovo di Pasqua: il viso mutò espressione in un secondo e la foga s'impadronì degli occhi portandoli a scrutare
in lungo ed in largo quell'immagine senza fermarsi un momento. Per dirla tutta, un osservatore attento avrebbe visto nei suoi gesti più quelli di un critico d'arte intento nell'analisi di un dipinto
quanto mai prezioso, che non quelli di un ragazzino in clima prefestivo; in ogni caso, per quanto si
voglia star qui a disquisire su una tale sottigliezza, resta il fatto che lo stupore dell'anziano fu sempre il medesimo. Le emozioni, si sa, non sono facilmente raccontabili, per quanto uno si sforzi di
trovare le parole più adeguate, queste non riescono a trasmettere fedelmente la realtà, finendo per
essere soltanto mosaici di sillabe tenute insieme dalla passione di un narratore sognante. Per fortuna
esistono i nonni, i quali, come Rolando, sanno cosa vuol dir esser tali e quali sensazioni ne derivino.
Chi non ha ancora avuto il piacere di diventarlo può solo provare ad immaginare ciò che comporta
una simile posizione, oppure può - per tentare di avvicinarsi alla verità - cercare di pescare tra i ricordi le frasi che il proprio nonno pronunciava per esprimere il suo affetto.
Carmela si mostrò orgogliosa del suo operato, ma nessuno se ne accorse; l'unico nella condizione di
farlo era presente nella stanza solo col corpo, avendo impegnata la mente da una visione poco prima
inaspettata. Non appena tornò in sé, Rolando disse alla moglie di chiamare la figlia per invitarla, insieme alla sua famiglia, a trascorrere in casa loro il periodo post-parto. Fu sbalorditivo sentirgli dire
proprio famiglia, in quanto stava a significare che anche l'odiato piemontese dopo tale avvenimento
iniziava ad esser visto sotto un'altra luce… E così crollò il muro del rancore, unica parete negativa
costruita da Rolando nel corso della vita; venne giù d'improvviso, a testimonianza che tali sentimenti possono esser abbattuti data la pochezza delle basi su cui si fondano. Nel suo piccolo fu importante come la caduta di quel discusso muro che spaccava l'Europa e l'ultima pietra che lo componeva fu distrutta nello stesso istante in cui il baldo imprenditore acconsentì ad accompagnare
Monica ed il futuro erede alla dimora dei suoceri. Iniziò così per Rolando – che decise addirittura di
abbandonare per quei giorni il lavoro pomeridiano nei campi, temendo che il freddo crescente ed i
malanni collegati pregiudicassero uno stretto contatto col nipote – e per Lina la snervante attesa che
aumentava col passare dei giorni, anzi delle ore. Sarebbe stato il momento giusto per teorizzare il
principio della "differenziazione temporale", infatti la durata di ogni dì sembrava prolungarsi in
maniera esorbitante per i due anziani. In effetti non si può dar loro torto, a meno che non si voglia
dire una menzogna. Quante volte ci è capitato di percepire il tempo in modo differente rispetto alla
realtà, basti pensare alla scuola dove le lezioni più noiose sembravano protrarsi all'infinito mentre
le più interessanti erano destinate ad un rapido svolgimento; se non fosse stato per quel piccolo
strumento chiamato orologio, capace d'indicare oggettivamente il trascorrere del tempo, avremmo
stabilito ch'esso è soggetto ad accelerare in momenti di piacere ed è solito rallentare in situazioni
non gradite. Fortunatamente – o sfortunatamente, a seconda delle proprie inclinazioni ideologiche –
i secondi, i minuti e le ore camminano ad un passo costante come un'atleta impegnato in una marcia
e per quanto proviamo a modificarne l'andatura non mutano il passo, ma anzi ci portano a variare i
nostri movimenti in loro relazione.
Nel tentativo d'ingannare l'attesa, Lina si dedicò alla cucina, intesa come arte culinaria, preparando
una serie di dolciumi secondo le ricette di sua zia Costanza, riconosciuta dall'intera famiglia regina
dei fornelli; ecco allora la crostata di albicocche, la torta di mele, i biscotti all'anice, la torta di
mandorle, la cassata, i cannoli, i babà e le chiacchiere. Sebbene queste ultime avessero poco a che
fare col periodo in questione, dati i lunghi tempi di realizzazione pensò bene di prepararle ugualmente. Nel frattempo Rolando si teneva occupato tentando di compiere le riparazioni di cui la casa
aveva bisogno dato che, nonostante le continue sollecitazioni della consorte, vari guasti si erano accumulati negli anni proprio perché lui aveva preferito portare avanti in prima persona il lavoro nei
campi dando loro un'importanza secondaria. E così dolce dopo dolce e riparazione dopo riparazione
giunse finalmente la data dell'incontro. Lina e Rolando erano impegnati nelle loro faccende quando
il rumore di un'auto che procedeva lentamente sulla ghiaia del vialetto di fronte all'abitazione colpì
la loro attenzione. Solitamente ricevevano visite di anziani compaesani che, al massimo, si spostavano in vespa quando rinunciavano alla salutare passeggiata, quindi intuirono subito chi poteva essere arrivato… In un lampo il vecchio saltò in piedi liberandosi all'istante di chiodi e martello e
prese a camminare a passo spedito verso la porta d'ingresso. Anche gli strumenti da cucina non ebbero più padrone all'improvviso, infatti Lina mollò tutto e corse col grembiule ancora indosso verso
l'entrata. I due s'incontrarono in prossimità della meta e scambiandosi un fugace sguardo si avvicinarono insieme alla finestra e scostarono di quanto necessario le tendine ricamate per vedere ciò che
accadeva fuori. La pioggia era cessata, ma di questo non s'accorsero. Rolando notò subito una vettura scura parcheggiata nel vialetto e per esser certo che fossero arrivati proprio coloro che stavano
aspettando tentò di leggerne la targa, ma la sua posizione non glielo permise. Stava iniziando ad innervosirsi, quando sbucò fuori dall'auto la chioma corvina della figlia la quale prese in braccio un
fagottino azzurro e stringendolo al petto si diresse verso di loro. Lina aprì la porta e non percepì, a
differenza del solito, l'ondata di freddo sulla pelle, bensì il calore dell'affetto che le riscaldò il corpo; allo stesso modo Rolando percepì una sensazione di tepore e si diresse a braccia aperte verso
Monica, la quale scostò dolcemente dal corpo il bambino e glielo porse con delicatezza. In quel preciso istante un inatteso sorriso comparve sul suo volto dando luogo a quel prodigio che nessuno
immaginava.
 

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Voli

Di Lia Simoni

 

Eccoti! Leggiadro, volteggi
con le tue ali dorate sopra il mio letto,
avanzi a piccoli balzi, leggeri,
fino a posarti lieve sul cuscino.
Socchiudi il piccolo becco,
e vi lasci cadere,
lieve, il suo messaggio...
Un altro balzo, un frullio d'ali,
e sei già lontano...

Lasciami restare, ancora per poco,
in quel dolce limbo
in cui il sonno non è ancora vinto!
Lasciati ammirare un'ultima volta,
uccello incantevole,
prima di scomparire per sempre...
Lo so, lo sento, lui è ancora qui con me!
Sento il calore del suo corpo,
la sua voce suadente mi sta parlando...
Ma so anche che appena aprirò gli occhi
il suo abbraccio si dissolverà
nell'abbraccio del nuovo giorno...

Ma oggi no, è diverso!
E tu, bussando piano
alla magica porta dei miei sogni,
mi hai lasciato
un dono, il più grande di tutti...
Che c'è infatti di più prezioso
di questo, per un cuore innamorato?

Sfioro quella carta liscia, finissima,
ne percorro ogni tratto, ogni piega,
ne sollevo i lembi,
con tutta la delicatezza
che le mie dita impazienti mi concedono...

Poche parole, pochissime frasi,
ma ognuna racchiude in sè
tutta la forza di una promessa...
E io assaporo
ogni parola, ogni frase,
come fosse la sua voce,
qui, ora, a parlare...

Sfioro la carta con le labbra,
e immagino di toccare quelle di lui...
Ed è proprio così, ne sento il calore...
Cosa c'è di più personale
di una lettera scritta dalla mano che ami?

Parole, sospiri, baci...
La carta può trasmettere tutto questo!
Le parole vergate da lui
mi mantengono viva...
Baciare la carta, per me
ora, è come baciare lui...

E' questo il mistero delle parole:
semplici riproduzioni d'inchiostro,
eppure disegnano anche
i palpiti del cuore e i suoi sospiri...
Boccate d'aria racchiuse nell'eternità...
Ah, il sublime miracolo della scrittura!

E dalla carta si spande un aroma sottile,
un aroma che è anche il suo,
e che tutti li racchiude...
Quello fresco della rosa,
e soave della gardenia,
e inebriante del gelsomino,
e dolce della frutta matura,
e frizzante della brezza marina,
e sensuale della vaniglia,
e intenso del caffè,
e pungente delle spezie...
Tutti gli aromi dell'universo,
in un unico, ineffabile
aroma: quello dell'amore!

Infinite volte ancora leggo
e rileggo ogni parola,
così tante volte che la carta
inizia a sgualcirsi...
Ma potrei sopportare, un giorno,
di sentire dileguarsi piano
questa sostanza ormai quasi impalpabile,
che pure ancora stringo tra le dita,
piccoli pezzi fluttuanti nell'aria?
No, mai... Quindi, nascondo il mio tesoro
tra le mie cose più preziose...

... Miele in un vasetto,
petali di rosa dello scorso anno,
gardenie seccate dall'odore pungente
che indugia nell'aria...
E un frammento di carta azzurra,
bruciato ai bordi,
che porta al suo nome segreto
scritto con una matita rossa...
E anche il mio nome...

L'amore ha incendiato
i bordi della mia vita,
e il miele
impregna il suo nome
sul fondo
del vasetto chiaro e rotondo,
piccolo grembo di desideri.

Ho baciato il coperchio,
bruciato incenso sacro;
e ora aspetto
che lui colmi
il mio barattolo di miele...

Si dice che l'amore sia una malattia,
un fuoco nel sangue che brucia
e distrugge ogni città terrena:
correrò il rischio!

E prima che io salga in volute
al cielo come incenso,
prima che mi inventi come morire,
versa il miele
dei miei desideri
sulla mia lingua in attesa...
torna da me, e insegnami a volare...

 

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Fragola

Di Tess

 

Credimi
dobbiamo consumare
consumare.

Che ci importa di domani?
E' oggi che conta
e neanche.
E' ora che vale.

Scriverti parole di sale
lasciare
che tu le assaggi col pane.

Scriverti parole
di zucchero e vaniglia
lasciare sulla tua pelle
perline lucide di meraviglia.

Possiamo di più
Meritiamo di più.

Fragole raccolte nel vento
rosse macchie di colore
profumate e vive
delicate
invitanti
appena sciacquate.

Su ognuna c'è scritto mangiami
e noi le mangiamo.

 

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RIFLESSIONI E CRITICHE

L'uomo è un essere ambivalente

Di Antonino Cucinotta

 

Aristotele, il più grande pensatore della Grecia antica, definito da Dante "Maestro di color
che sanno", considera l'uomo "animale naturalmente politico" volendo con ciò significare che
l'uomo per sua natura è un essere socievole e quindi necessitato a vivere in società. Infatti, l'uomo
anche se perfettibile, ma giammai perfetto, non può bastare a sé stesso, non può soddisfare cioè ai
propri bisogni senza la cooperazione di altri. Ma come avviene l'incontro con gli altri esseri umani?
E' sempre un incontro amichevole e di reciproco aiuto? Lo stesso Aristotele, nell'Etica nicomachea,
attribuisce nei rapporti umani una particolare importanza all'amicizia, intesa come comunione di
anime, disinteressata e quindi spinta al mutuo soccorso. Purtroppo, in concreto, una tale condizione
non si realizza facilmente, poiché i rapporti umani, per la natura stessa ambivalente dell'uomo, non
sempre sono improntati a comprensione, a tolleranza, all'altruismo, a solidarietà, e all'aiuto
disinteressato. Infatti l'uomo non è un angelo né ha una natura angelica. È vero che egli è dotato di
ragione che lo distingue dagli animali; ma sebbene superiore agli animali, non è esente dal male
radicale che lo caratterizza e quindi non è del tutto esente da istinti bestiali. Infatti è presente
nell'uomo quella che Platone, altro grande filosofo greco, chiama anima concupiscibile che spinge
al male e che spesso sopraffa e oscura la ragione. Diciamo quindi che nell'uomo coesistono due
forze opposte contrarie: il bene e il male. L'una che tende a realizzare i valori universali; l'altra i
valori particolari, gli interessi individuali che portano gli uomini a cozzare fra loro nell'impegno di
sopraffarsi reciprocamente. La storia e l'esperienza quotidiana dimostrano che non soltanto le
società primitive, ma anche quelle più civili attuali, sono spesso animate da passioni belluine,
sostenute da gretto egoismo e da odio reciproco che mettono a repentaglio la stessa esistenza del
genere umano.
Se diamo uno sguardo retrospettivo ai fatti che hanno caratterizzato il secolo XX e che
continuano a caratterizzare anche la vita presente, non possiamo non rilevare con orrore eventi assai
distruttivi, dolorosi e odiosi. Mi viene in mente lo sgancio della prima bomba atomica nel 1945 su
Hiroshima in Giappone con effetti catastrofici non solo per la estrema mortalità immediatamente
provocata, ma anche per le gravissime ripercussioni sulla vita dei sopravvissuti e sull'ambiente
naturale. Lo spettacolo spaventoso, però, non ha portato né a pentimento né al ravvedimento, ma ha
spinto politici, capi di Stato e scienziati al perfezionamento e alla diffusione di armi atomiche
sempre più sofisticate e più micidiali, costituendo un pericolo e un rischio costantemente
incombente su tutti gli esseri umani, tenuto conto che tali armi oggi sono possedute da grandi e
piccole potenze, spesso in attrito fra loro.
L'odio razziale, ideologico, politico, religioso e sociale, purtroppo, può sconvolgere la mente
di uomini di Stato responsabili, tanto da dare luogo a mostruosità quali l'Olocausto degli ebrei da
parte dei nazisti durante la seconda guerra mondiale; lo sterminio degli armeni, operato dalla
Turchia durante la prima guerra mondiale, i massacri politici avvenuti nell'Unione Sovietica durante
l'era staliniana e le dolorose deportazioni nei gulag siberiani dello stesso periodo. Oltre a questi fatti
particolarmente efferati, ormai oggetto di ricerca degli storici che dovranno appurare ancora non
poche verità, notiamo che spesso le cronache quotidiane riportano casi delittuosi in cui è evidente la
presenza nell'uomo della forza del male che oscura, anzi annienta la ragione dando luogo a crimini
che ci lasciano inorriditi. Infatti, come si può rimanere insensibili di fronte a delitti che riguardano
anche bambini, i cui corpi vengono sciolti nell'acido? Si può rimanere insensibili di fronte al
comportamento di Erica che uccide la madre e il fratellino e tanti delitti di figli e genitori che si
uccidono reciprocamente? Sono fatti che dimostrano la natura belluina dell'uomo che, quando
prevale, oscura anzi annienta la ragione che potrebbe e dovrebbe guidarci sulla via peraltro assai
faticosa del bene. E' proprio vero che l'uomo, nella sua ambivalenza, conosce il bene, ma spesso fa
il male.
Ma se riflettiamo sul nostro comportamento quotidiano, penso che non si possa negare che
una certa tendenza al male sia connaturata a noi stessi. Tutti siamo dominati da un certo egoismo
più o meno accentuato che spesso non ci fa avvertire il lamento di chi soffre e muore. A ciò
concorrono l'individualismo, il consumismo, il desiderio smodato di godimento dei piaceri
mondani, delle frivolezze e delle banalità quotidiane, l'aspirazione al successo come che sia. Ma
questo atteggiamento ci porta inevitabilmente all'indifferenza e anche alla transazione con la nostra
stessa coscienza con l'oblio dei nostri doveri di esseri umani. Infatti la presenza sul nostro cammino
di chi ha bisogno di aiuto ci infastidisce. Ci infastidisce chi per bisogno bussa alla nostra porta; ci
infastidisce la presenza nella nostra vita di ammalati cronici ed handicappati, non autonomi; ci
infastidisce qualunque situazione che ponga remore o intralci al pieno soddisfacimento del nostro
egoismo.
Nella sua natura ambivalente, l'uomo conosce il bene, ma la sua volontà lo porta a fare il
male. C'è però chi non solo conosce il bene, ma ha anche la volontà di farlo. Infatti non sono pochi
coloro che, in silenzio e senza atteggiamenti esibizionistici, si impegnano ad alleviare le sofferenze
altrui; ascoltano le voci, le invocazioni di aiuto che si levano dal seno della società in cui viviamo.
Quanti esempi di bontà si possono citare! Quanti esempi di altruismo, a volte portato anche fino al
sacrificio della vita! Vi sono i pacifisti che invocano la pace contro la guerra la quale non porta altro
che morte, distruzioni e dolori; e che porta l'uomo alla sua primitiva belluinità, all'odio e alla
efferatezza. Vi è il volontariato che organizza persone comuni disponibili ad aiutare chi ne ha
bisogno: anziani, ammalati, handicappati abbandonati a sé stessi. Tali volontari sono presenti in
ambienti di estrema povertà dove le condizioni ambientali degradate non sono affatto invitanti. Li
ritroviamo negli ospedali accanto ad ammalati gravi e meno gravi per dire una parola di conforto e
di speranza, per suscitare un sorriso, per prestare la loro opera per lenire in qualche modo le
sofferenze. In quest'opera di abnegazione come non ricordare i missionari laici degli appartenenti
alle varie confessioni religiose che abbandonano la famiglia, le comodità, la vita tranquilla per
andare a svolgere un'opera profondamente umanitaria e altruistica in lontane plaghe per assistere e
aiutare a sollevarsi popolazione abbrutite e violente che sconoscono la bontà e la benevolenza,
abbrutite dall'estrema povertà spirituale e materiale, dall'ignoranza, e spesso impegnati in
massacranti lotte tribali. E' questa un'opera che i missionari svolgono in condizioni ambientali di
particolare difficoltà, affrontando pericoli, fatiche estenuanti, sacrifici immensi e mettendo spesso a
repentaglio anche la vita.
Il volontariato missionario raggiunge un punto particolarmente luminoso nell'opera di Madre
Teresa di Calcutta, svolta in ambienti molto difficili per motivi religiosi, etnici e sociali. Madre
Teresa di Calcutta era una donna "piccola" che però racchiudeva in sé un'anima grande,
luminosamente forte e coraggiosa, pregna di umiltà e carità cristiana, dedicatasi per decenni ai
poveri, agli ammalati, ai sofferenti, agli abbandonati, ai moribondi o addirittura già morti nelle
strade di Calcutta, incurante dell'indifferenza altrui. La sua carità prescindeva dalle etnie, dalle
confessioni e dalle estrazioni sociali di chi aveva bisogno del suo aiuto, fornito anche se non
richiesto. La Chiesa Cattolica giustamente la eleverà agli onori dell'altare.
Anche se meno eclatanti sono comunque moltissimi i casi di abnegazione e di sacrificio in
favore di chi soffre. Ma, al contrario di quanto avviene per fatti malvagi e delittuosi, questi casi di
bontà passano quasi sempre sotto silenzio. È proprio il caso di dire che "Un albero che cade fa più
rumore di una foresta che cresce". È chiaro che il male ha una sua notevole presenza nel mondo; ma
l'uomo, se non è perfetto, è perfettibile e quindi nella sua ambivalenza può determinarsi per il bene
e contribuire alla realizzazione di una vita più vivibile se saprà tenere accesa la fiaccola della
ragione, della speranza e dei buoni sentimenti che certamente possiede e può fare valere. A questo
fine penso che sarebbe bene improntare il nostro comportamento ai principi evangelici, agli
insegnamenti del mahatma Gandhi, di Martin Luther King e a tutte le filosofie che ci insegnano a
non odiare, ma ad amare; a non disprezzare, ma rispettare l'uomo in quanto persona, a non invidiare
con livore e con gretto egoismo, ma a gioire del benessere altrui. C'è da auspicare che la nostra
natura ambivalente possa sempre propendere per l'amore, per la comprensione dei bisogni altrui,
tenendo ben presente che ogni nostra opera di bene, sebbene piccola, contribuisce sempre a lenire le
sofferenze dei nostri simili.

 

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Lettera dal Marocco

Di Giulio Cialdi

 

Pubblichiamo una lettera che ci è pervenuta dal Marocco, inviata da un volontario di una
organizzazione non governativa (O.N.G.), Giulio Cialdi, che svolge la propria attività mediante
progetti di sviluppo agricolo in territori particolarmente svantaggiati dal punto di vista climatico
nella provincia di Settat, mediante l'introduzione di tecniche alternative e allevamenti di
animali da cortile, oltre ad iniziative di alfabetizzazione della popolazione, in particolare
femminile.

Sono quasi tre mesi che mi trovo nella regione marocchina del Benin Meskin, la terra dei Figli
dei Poveri; sono un agronomo come molti ve ne sono in Italia e nel mondo, ne ho conosciuti
altri come me, da quando sono qui.
Sto lavorando in una O.N.G. di Bologna come responsabile della produzione in un progetto
definito, in gergo tecnico, "integrato" che si occupa cioè di aspetti diversi, sociali e agricoli
rivolti allo sviluppo rurale.
Le attività intraprese riguardano, per l'aspetto sociale, l'alfabetizzazione di centinaia di donne
che vivono in zone rurali, animazione nelle scuole di campagna e la creazione di una
cooperativa di tessitrici di tappeti.
Per gli interventi in campo agricolo, sono stati fatti corsi di formazione in avicoltura con
sostegno alla creazione di allevamenti familiari o piccole cooperative ed è stato impiantato un
vivaio di 1000 olivi in previsione di produrre delle piante destinate alla regione. Esperienze di
miglioramento della condotta di allevamento sono state svolte in "fattorie dimostrative" che
hanno mostrato ai più scettici i risultati ottenuti, una campagna contro la "darmus" (patologia
comune nelle pecore di questa zona) è tuttora in atto, come il sostegno all'Inseminazione
artificiale per migliorare le razze bovine. Altre "buone pratiche agricole" come la semina su
sodo e la diffusione di sementi foraggere resistenti ai climi semi-aridi, nonchè la lotta ad alcuni
arbusti infestanti sono pratiche che vengono svolte con cadenza annuale...

Il filo conduttore che mi lega a questo lavoro risale agli anni in cui, animato dai migliori auspici
di rendere il mondo solo un po' migliore, ho intrapreso i miei studi universitari. Se penso però
più intensamente, è ancora più indietro che devo ricercare il mio Amore per la natura, la
campagna, gli animali... Amore per gli uomini umili (vicini alla terra). Devo risalire alla mia
adolescenza, infanzia... ed è forse da ricercarsi nel più prezioso patrimonio che un nonno può
lasciare al di là dello spazio e del tempo, un seme di coscienza in un animo giovane e fertile...

Il vento soffia alzando nuvole di polvere rossa mentre il pick up percorre la campagna desolata
descrivendo parabole alla ricerca di qualche traccia di carretto, lasciata qua e là poche ore
prima, da seguire. Qui si usa dire che la pista si trova sempre davanti a te, vale a dire che
ciascuno, nota la direzione nella quale deve andare, si crea il proprio cammino.
S'intravede in lontananza qualche piccolo duar (villaggio) di non più di quattro o cinque case
basse che si confondono coi recinti per le pecore e sembrano venire risucchiate dal terreno
dello stesso loro colore una volta che la macchina, incerta, si allontana.
Alberi rari e solitari si perdono nel nulla di un mare rossiccio di collinette sassose, mentre
cespugli di giuggiolo selvatico invadono i campi ricoperti di stoppie gialle. Lo sguardo è libero di
spaziare in ogni direzione mentre l'aria polverosa e rovente entra dai finestrini della vettura
lessando gli occhi.
Il primo muro a secco difeso nella sommità dal giuggiolo disseccato e spinoso, suggerisce
l'ingresso a un duar...

La temperatura è arrivata a superare i 50 gradi all'ombra, lavorare, specialmente se prevede
spostamenti nelle ore più calde, diventa quasi impossibile.
Mi sembra di essere qui da una vita, il passato recente appare nei miei pensieri come un
ricordo lontano; le notizie degli attentati, delle piccole grandi rivoluzioni di governo, entrano
nella casa mia e dei coinquilini attraverso le pagine di internet (quando c'è la corrente e la rete
non è interrotta) o dalle conversazioni coi nostri cari.
Sono comunque notizie di mondi lontani che con i problemi con cui ci confrontiamo tutti i giorni
non hanno niente cui spartire.

I villaggi sono poveri, ma solo in rarissimi casi la Miseria colpisce la popolazione di queste
regioni; piuttosto che abitare in una casetta di un duar, Madame Misére sembra abbia scelto la
propria residenza nelle banlieue delle grandi città...
Mi è capitato spesso di percorrere un'ora o più di pista per raggiungere un villaggio in luoghi
dimenticati da Dio e sentire qualcuno che si rivolgeva a me in un italiano stentato o con
qualche parola in spagnolo... sono emigranti che hanno deciso di tornare alla propria terra,
dopo avere abitato sotto i ponti delle nostre città…
Sono gli stessi che sono partiti per Casablanca o Rabat nella speranza di poter trovare un
lavoro che permettesse loro di comprare una bella macchina e che sono finiti a vivere in
capanne di latta... Sono gli stessi che sono tornati dove il sole è inclemente e brucia qualsiasi
cosa si metta nel terreno, dove il gelo invernale è capace di bruciare ciò che il sole ha
risparmiato. Sono quelli che sono tornati nei villaggi dove l'acqua (spesso imbevibile per noi) è
un bene prezioso e dove nessuno si stupisce se puzzi di sudore o se hai i vestiti sporchi di
polvere rossa.

Dovevo far tanti chilometri, complicare la vita di chi mi sta accanto per capire quanto la
Miserabile ignoranza, la Miserabile emarginazione, il Miserabile pregiudizio non siano mali
minori rispetto a tante altre piaghe che affliggono il mondo...

Sono appena tornato dal Brouge, villaggio fortunato avvinghiato gelosamente a un'esile striscia
di asfalto.
Ero al volante quando Hamid, seduto accanto a me, mi indica una nuvola di polvere dalla quale
vedo uscire una vecchia auto che descrive uno zig zag prima di cappottarsi più volte al lato
della strada.
Mi fermo concitato, passo il cellulare ad Hamid perché chiami un'ambulanza e i gendarmi, poi
esco e vedo una donna e una bambina di non più di due anni sbalzate fuori da ciò che restava
dell'auto. La prima urlava e si batteva violentemente il capo e il petto, la seconda, da sola, in
disparte, piangeva disperata.
Mi avvicino e scorgo qualcuno al posto di guida, immobile, riverso in avanti.
Altre auto si fermano in quegli attimi infiniti, altra gente si affolla in quegli istanti, tutti urlano e
distendono le braccia al cielo... nessuno fa niente...
D'istinto metto in sicurezza le superstiti. Prendo in braccio la bambina che subito si abbandona
sulla mia spalla; prendo in braccio la bambina per non farla sentire più abbandonata; prendo in
braccio un corpicino del peso di un passerotto per trovare il coraggio di andare avanti.
Mi assicuro che non ci siano perdite di carburante e fumo dal motore, poi mi affaccio fra le
lamiere per capire cosa avrei potuto fare.
Sapevo che l'ambulanza era a Settat, a più di 60 km dall'incidente, e forse non avrebbe avuto
neppure la benzina per partire.
Il vecchio era accasciato di lato, la testa totalmente scuoiata e lo scalpo gocciolante, caduto in
avanti sulla fronte, il polso carotideo appena percettibile.
Decido di tagliare le cinture e di provare ad estrarre il corpo.
Non avevo niente, nessun materiale, nessun compagno di supporto, nessuna speranza
nell'arrivo di un'ambulanza... Nella posizione in cui l'uomo si trovava non avrei potuto tentare
niente.
Mi sono infilato fra le lamiere cercando di raggiungere il vecchio. Il sangue m'imbrattava le
braccia mentre cercavo di spiegare ad Hamid, all'esterno, cosa dovesse fare per aiutarmi.
Il polso non lo sentivo più, avrei voluto fare più in fretta!
Dopo non so più quanti minuti, riesco ad estrarlo ma oramai l'occhio era velato, segni vitali
non ce n'erano più da tempo...
Sono arrivati i gendarmi in jeep dopo una quarantina di minuti... l'ambulanza non sarebbe
venuta.
Mi sono preso cura della bambina che per fortuna non dava segni di problemi fisici particolari...
Quando ho deposto il vecchio sulla polvere dello sterrato e gli ho coperto l'orrenda ferita, ho
pensato che avrei voluto recitare una preghiera per la sua anima, ma non avrei saputo a quale
Dio rivolgerla.

Oggi un vecchio è morto fra le mie braccia.
Anche questa è Miseria.
 

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Esportiamo la democrazia!!!

Di Elena Aldrighetti

 

Ogni volta che accendiamo la televisione per seguire il telegiornale, siamo bombardati da notizie di
omicidi, suicidi, guerre, disastri naturali. Provo allora a riflettere sul perché accadono certe cose.
Per quanto riguarda i suicidi la risposta mi viene dal nostro stile di vita, corriamo sempre, siamo
sempre più isolati e soli, insoddisfatti perché non riusciamo ad essere come la nostra società
consumista vuole che siamo. I rapporti interpersonali non funzionano molto perché davanti
all'amore che dovrebbe essere il fondamento di una unione, viene messo il benessere materiale e
l'apparire, cioè conformarsi ai desideri altrui non considerando il proprio e quelli di coloro che ci
sono vicini e ci amano. Gli omicidi andrebbero analizzati singolarmente ma anche qui possono
esserci le componenti disastrose della nostro splendida società civile, l'interesse economico quando
si parla di omicidi di mafia o comunque dove c'è denaro c'è competizione e spesso odio. I disastri
naturali sono, per la maggior parte, causati dall'incuria umana che tratta il pianeta terra come un
oggetto inanimato e al servizio esclusivo dell'uomo, causando spesso delle catastrofi.
Le guerre invadono il nostro pianeta, sia quelle apertamente dichiarate che quelle che si svolgono a
tavolino. Così ogni volta che succede qualche attentato in Israele, in Iraq o in Afganistan, tutto il
mondo occidentale si scandalizza, tutti sono pronti a gridare che i terroristi islamici sono cattivi, che
vogliono eliminare la nostra democrazia, la nostra bontà e la nostra libertà.
In testa a questi buonisti ci sono, udite udite, gli americani, allora, visto che a me piace
documentarmi e parlare di cose delle quali so ribattere e discutere, cercando nei siti delle varie
associazioni che si battono per i diritti dell'uomo, ho trovato sul sito di Amnesty International una
relazione molto interessante su coloro che fanno le guerre a nome della democrazia e della libertà,
coloro che però oltre ad "esportare" questi valori eccezionali, si dimenticano di dire che esportano
anche altre cose.
Buona lettura.
Questo documento è tratto dal sito:
http://www.amnesty.it/campagne/controlarms/documenti/g8/usa.html

Stati Uniti d'America

Gli USA continuano a dominare il mercato internazionale delle armi. Essi sono dei leader mondiali
sia per quanto riguarda le esportazioni che per la produzione di armi. Si trovano al primo posto tra i
fornitori mondiali di armi convenzionali nel periodo 1996 - 2003, con trasferimenti pari ad un
ammontare totale di 151.9 miliardi di dollari o ad una media annuale di circa 19 miliardi di dollari. I
principali destinatari di armi statunitensi (nei termini del valore finanziario delle loro importazioni)
nel 2003 sono stati l'Egitto, la Grecia, l'Italia, Israele, il Giappone, l'Arabia Saudita, la Corea del
Sud, Taiwan, la Turchia ed il Regno Unito. Tra il 2000 ed il 2003 l'Arabia Saudita é stato il paese
che ha realizzato il maggior numero di acquisti di articoli statunitensi per la propria difesa, per un
valore totale di 6.3 miliardi di dollari.
Gli USA sono anche i maggiori esportatori mondiali di armi leggere, di piccolo calibro e munizioni.
Nel 2001 ne hanno esportate per un valore di 741 milioni di dollari, principalmente provenienti
dalla vendita di armi leggere militari e di piccolo calibro, munizioni, pistole, revolver, nonché fucili
sportivi e da caccia.
Più del 40% delle 100 maggiori compagnie produttrici di armi al mondo sono statunitensi. Quattro
delle cinque più grandi industrie armiere al mondo - Lockheed Martin, Boeing, Northrop Gruman e
Raytheon - sono di proprietà USA.

Aiuti militari statunitensi
Significativi trasferimenti di armi di provenienza USA, si sono indirizzati verso paesi nei quali vi
sono gravi e persistenti preoccupazioni sullo stato della protezione dei diritti umani, fra i quali la
Colombia, l'Egitto, l'India, Israele, la Nigeria, le Filippine, l'Arabia Saudita, lo Sri Lanka ed il
Venezuela.
In base alle leggi statunitensi (il Leahy Amendment), non é possibile fornire aiuto militare a forze di
sicurezza straniera, se esistono ragionevoli prove che queste abbiano commesso gravi violazioni dei
diritti umani. Malgrado ciò, continua il flusso di aiuti militari USA verso servizi di sicurezza e forze
armate che si sono macchiate in maniera persistente di violazioni dei diritti umani. Significative
violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario internazionale, sono perpetrate o facilitate in
alcuni di tali paesi da parte di forze paramilitari o forze armate rifornite grazie agli aiuti militari
USA. Ad esempio, una rilevante quantità di fucili ad uso militare e mitragliatori é stata destinata
alle forze armate colombiane, malgrado la preoccupazione a livello internazionale circa le
violazioni di diritti umani compiute da queste ultime e le prove dei loro legami con le forze
paramilitari.
Nell'agosto 2003 il governo degli Stati Uniti ha rimosso il divieto di assistenza militare al governo
del Ruanda e nel 2004 gli USA hanno concluso un accordo di cooperazione militare con il Ruanda,
le cui forze armate ed i cui ufficiali sono stati accusati sulla base di indagini delle Nazioni Unite di
supportare gruppi armati della Repubblica Democratica del Congo.

Assistenza militare USA al Nepal
Dal 2001, gli USA hanno concesso al Nepal più di 29 milioni di dollari in aiuti militari. Questi
includono la fornitura di equipaggiamento militare, formazione e servizi. Nel 2003 gli USA hanno
venduto 8779 fucili d'assalto alle forze di sicurezza nepalesi. Tuttavia l'esercito nepalese si é reso
protagonista di arresti arbitrari, sparizioni ed uccisioni di civili sospettati di simpatizzare con il
Partito Comunista (Maoista) del Nepal. Il primo febbraio 2005, il Re ha destituito il governo, ha
assunto il potere ed ha dichiarato lo stato di emergenza. I leader politici sono stati arrestati ed il Re
ha imposto severe restrizioni ai canali di comunicazione interni ed esterni. Allo stato di emergenza
é stata posto fine il 29 aprile 2005, tuttavia molti diritti fondamentali, che erano stati sospesi, non
sono stati ristabiliti.
Nel novembre 2004, il Congresso USA ha approvato la legge di bilancio del governo per l'anno
2005, la quale ha subordinato l'aiuto militare al Nepal a miglioramenti nello stato della protezione
dei diritti umani. La legge statunitense obbliga il governo del Nepal a cooperare con la
Commissione Nazionale del Nepal per i Diritti Umani (NHRC), garantendone l'accesso in tutti i
luoghi di detenzione ed a risolvere tutti i casi relativi alla sicurezza riguardanti individui
imprigionati dal governo. Inoltre il governo nepalese deve dimostrare di procedere con azioni
concrete per porre fine ad atti di tortura, da parte delle sue forze di sicurezza e di perseguire i
responsabili di violazioni dei diritti umani. Dopo l'approvazione del Congresso USA, il
Comandante dell'Esercito nepalese ha accettato di rispettare le decisioni giudiziarie e di cooperare
con l'NHCR.
Tuttavia le forze armate nepalesi hanno continuato a commettere violazioni dei diritti umani.
In base alla legge di bilancio per il 2005, gli USA devono sospendere l'assistenza militare al
governo ed alle forze armate nepalesi, a meno che il Presidente USA certifichi che il governo
nepalese ha rispettato le condizioni di cui sopra, oppure operi una deroga alla sicurezza nazionale.
Secondo quanto si riporta, gli USA hanno rimandato all'aprile 2005 la formazione dell'Esercito
Reale del Nepal da parte del Comando Pacifico degli Stati Uniti. Nel maggio 2005 il governo USA
ancora non aveva annunciato una decisione riguardo la negazione degli aiuti militari, malgrado il
grave deterioramento della situazione dei diritti umani in Nepal. Sembrava probabile che gli USA
rivedessero la situazione dopo il 31 maggio 2005.
Il governo USA sta usando fondi appartenenti al bilancio 2004 per continuare a fornire aiuto
militare al Nepal, rivedendo caso per caso ciascuna autorizzazione, ecco perché per il Dipartimento
di Stato non é stato necessario adeguarsi agli obblighi della legge di bilancio per il 2005. Inoltre il
Presidente Usa ha richiesto che 4 milioni di dollari vengano inseriti nel bilancio 2006 per
l'assistenza finanziaria al governo nepalese nel pagamento dei suoi acquisti di armi leggere, blindati
e lanciagranate USA.

Aiuti militari al Pakistan in aumento
Il 27 ottobre 2001, subito dopo gli attacchi dell'11 settembre e formalmente nel giugno 2003, il
governo USA ha derogato alle restrizioni sui trasferimenti di armi verso il Pakistan, che erano state
precedentemente stabilite a causa degli esperimenti e programmi nucleari e poiché il Generale
Pervez Musharraf aveva destituito un governo eletto.
Da allora i trasferimenti di materiale militare USA verso il Pakistan, nonché il training militare sono
aumentati di anno in anno. Al Pakistan sono stati promessi 300 milioni di dollari di finanziamento
(includenti vendite e forniture di servizi) e 2 milioni di dollari da spendere in formazione militare
per l'anno 2005. Le più importanti forniture e le vendite proposte includono: sei aerei da trasporto
militare C-130 (fornitura per un ammontare di 7.5 milioni di dollari); sei radar di sorveglianza
Aerostat (vendite per un ammontare di 155 milioni di dollari); dodici radar e 40 elicotteri Bell
(vendite pari a 300 milioni di dollari); sistemi radio militari (per un valore di 78 milioni di dollari);
8 aerei P-3C, 6 cannoni Phalanx e 200 missili TOW per un ammontare complessivo di 1.2 miliardi
di dollari.
Nel 2004 il governo USA ha nominato il Pakistan come alleato fondamentale esterno alla NATO,
per la sua "guerra al terrore". Nel marzo 2005, il Dipartimento di Stato ha approvato la vendita di
elicotteri F-16 al Pakistan operando un notevole cambiamento di politica, malgrado il rischio di una
corsa agli armamenti in competizione con l'India, che nessuno dei due Paesi può permettersi ed il
possesso di armi nucleari da parte di entrambi gli Stati. Prima che avvenga il trasferimento tuttavia
il Presidente USA deve ricevere l'approvazione del Congresso.
Il Pakistan e l'India, entrambi potenze nucleari, devono ancora risolvere la questione del Kashmir.
Negli ultimi decenni vi è stata un'alternanza nel livello di intensità del conflitto. Il dialogo iniziato
fra i due Paesi nel 2004 dovrebbe dare una risposta a tutti i problemi bilaterali, incluso quello del
Kashmir.
Il Pakistan é anche un paese dove sono frequenti le violazioni dei diritti umani. Secondo il Rapporto
2004 di Amnesty International, le violazioni dei diritti di minoranze religiose, donne e bambini sono
frequenti, così come le detenzioni arbitrarie (in particolare nel contesto della "guerra al terrore"). Il
Dipartimento di Stato nel suo rapporto per il 2004 sul Pakistan ha descritto il miglioramento della
situazione dei diritti umani in Pakistan come insufficiente: "la polizia locale ha usato
eccessivamente la forza ed ha commesso o evitato di prevenire esecuzioni extra-giudiziali ed il
personale delle forze di sicurezza hanno continuato a torturare le persone imprigionate in tutto il
Paese".

Potenziale uso distorto dell' assistenza militare USA ad Israele
Il governo USA ha esportato un'ampia gamma di articoli militari ad Israele. Nel 2003 sono state
approvate licenze per il trasferimento di parti singole di elicotteri da combattimento, blindati per
trasporto truppe, carabine, munizioni di differenti calibri, lanciagranate, mitragliatori, parti di
elicotteri, parti singole di missili, sistemi radio, materiale antisommossa, componenti e parti singole
di carri armati. Israele fronteggia da decenni la resistenza da parte degli abitanti dei territori
palestinesi occupati. Diffuse violazioni dei diritti umani sono state commesse sia dalle forze di
sicurezza israeliane che dai gruppi armati palestinesi.
Nel 2004 l'Esercito israeliano ha ucciso circa 700 Palestinesi, compresi 150 bambini, in base ai dati
del Rapporto Annuale 2005 di Amnesty International. I gruppi armati palestinesi hanno ucciso 109
israeliani, almeno 67 dei quali erano civili, compresi 8 bambini. Alcune delle violazioni commesse
dall'Esercito israeliano sono state condannate da Amnesty International come crimini di guerra o
crimini contro l'umanità. Queste comprendono uccisioni non consentite dalla legge, tortura, uso di
"scudi umani", impedimento all'accesso di servizi medici ed attacchi al personale medico, nonché
distruzioni di proprietà estensive e deliberate. Amnesty International ha condannato la presa di mira
di civili da parte dei gruppi armati palestinesi come crimine contro l'umanità.
Malgrado il governo USA abbia procrastinato la collaborazione con Israele per sviluppare
l'aeroplano da combattimento Joint Strike temendo un'eventuale vendita da parte di Israele alla
Cina, gli USA hanno fornito ad Israele dei fondi per progettare nuove armi, come il sistema anti-
missile Arrow (progetto in corso di sviluppo, per un valore di625 milioni di dollari), il carro armato
Merkava (operativo, per un valore di 200 milioni di dollari), ed il sistema laser anti-missile ad alta
energia (progetto in corso di sviluppo, per 130 milioni di dollari).
Secondo la legge USA, il governo può autorizzare trasferimenti o vendite di articoli militari solo per
scopi di sicurezza interna o difensivi. Tuttavia vi sono prove del fatto che Israele non ha rispettato
questa condizione. Secondo un rapporto del Servizio di Ricerca del Congresso USA, "ci furono
accuse nel Febbraio 2001 e nuovamente nell'estate 2002, su cui il governo USA ha indagato, per
scoprire se Israele utilizzasse in modo improprio il materiale militare USA, ad esempio gli elicotteri
Apache per assassinare leaders palestinesi; successive denunce hanno innescato indagini da parte
dei membri del Congresso per svelare se Israele utilizzasse elicotteri Apache, Cobra e bombardieri
F-16 per attaccare i rifornimenti palestinesi".

 

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