Informazione per i giovani del III millennio numero 21 Giugno 2006
Direttore Prof. Carlo Monti
Vice Direttore Maurizio Martini
Redattori Alessio Lenzi, Massimiliano Matteoni
Collaboratori di redazione Elena Aldrighetti Consuelo Battistelli Luigi Palmieri
Redazione
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Tipologia: notiziario
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4971 del 26.06.2000
Gli articoli contenuti nel periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente quello del singolo articolista.
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Nessuno si stupisca è tutto sotto controllo
di Maurizio Martini
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Tutti in cucina (parte settima)
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di Antonino Cucinotta
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Un esperimento con gli occhi bendati
di Antonino Cucinotta
Normalità e handicap
Non iperprotezione dei genitori dei bambini ciechi ma amore
pensoso e illuminato
di Antonino Cucinotta
Racconti e poesia
di Lia Simoni
Riflessioni e critiche
Quando i falsari abbassano il tiro
di Andrea Bonfiglio
Sport
Germania 2006 il galà del calcio MONDIALE
di Andrea Bonfiglio
Editoriale
Nessuno si stupisca... è tutto sotto controllo
di Maurizio Martini
In questi giorni stavo pensando all'argomento da trattare per l'editoriale di
questo numero. Pensavo alle recenti elezioni politiche, ai prossimi mondiali
di calcio, o magari, a qualche considerazione di tipo generale.
Ma che, il tema mi è stato servito su un piatto d'argento. Sempre di calcio si
tratta, ma quel tipo di calcio, che rientra nella sfera di un mal costume tutto
italiano.
Qualcuno parlò di repubblica delle banane, altri dei fichi d'india, ma al di
là delle ironie peraltro più che giustificate, il nostro bel paese, continua a
soffrire di una malattia che lo ha sempre contraddistinto... La corruzione.
Ero piccolo e sentivo parlare di carceri d'oro. Poi, vennero fuori le lenzuola
d'oro, per giungere alla famosa tangentopoli che scosse tutto il paese fino
alle sue fondamenta. Dopo quel terremoto, nacque la seconda repubblica, si
disse che gran parte del marcio era stato bonificato, insomma, che il nostro
paese cominciava ad assomigliare agli altri paesi europei, avvicinandosi ad un senso civico più vicino agli standard dei popoli più avanzati da questo punto di vista.
Adesso vorrei e potrei lanciarmi in una lunga sequenza di lamentele nostalgiche su quello che era, e rappresenta il calcio per gli italiani. Facile sarebbe
lamentare l'umiliazione e lo schifo che molti di noi avvertono nel sentire e vedere il giro di milioni di euro che corrono attorno e nelle tasche dei giocatori.
Giocatori che in molti casi, più che giocare al calcio, giocano a comparire
con veline e altre pseudo divette da quartiere popolare in tutti i canali
televisivi in un susseguirsi di scandali e scandaletti, di drammi e
rivelazioni, che di serio hanno soltanto il fatto di riempire ulteriormente le
loro tasche ormai sfondate dal peso del denaro, ma anche dal peso del nulla,
del vuoto che ormai ha avviluppato tutti e tutto.
cari lettori non preoccupatevi, non invocheremo cambiamenti miracolosi. I
miracoli non appartengono a questo paese che pure è molto cattolico. Cari
lettori non preoccupatevi. E' tutto nella norma, vi confermo che siamo in
Italia, che siamo italiani, e se i tempi cambiano il nostro dna rimane sempre
lo stesso. Sempre pronti a sentirsi e considerarsi più furbi e intelligenti del nostro vicino.
Cucina
Tutti in cucina (parte settima)
di Elisabetta Barsotti
Carissimi amici, ben ritrovati!
Raccontatemi un po, avete sperimentato le ricettine con le mele? Che mi dite, vi sono piaciute?
Ma in questo numero, vi starete chiedendo, cosa ci propinerà?
Bene bene, ve lo racconto immediatamente!
Anche questa volta avremo un protagonista, col quale prepareremo un menù monotematico ma molto gustoso e raffinato Signori e signori lasparago!
Dal gustodelicato , questo ortaggio si presta a molte preparazioni, si sposa benissimo sia con la carne che col pesce con i quali può creare piatti di vero effetto adatti ad ogni occasione che riescono a deliziare anche i palati più esigenti.
Tra le tante ricette che conosco, ne ho scelte 3, un antipasto, un primo e un secondo, semplici da preparare ma molto buone che spero piaceranno anche a voi.
Prima di passare alle ricette, però, un paio di suggerimenti!
Gli asparagi non vanno mai cotti immersi totalmente nellacqua, le punte devono sempre rimanere fuori dallacqua e cuocere col vapore: esiste una pentola apposita per la cottura degli asparagi nella quale gli asparagi si sistemano in verticale, le punte verso lalto che rimangono, in questo modo, fuori dallacqua. Va benissimo, in alternativa, anche la cottura a vapore in una tadizionale vaporiera.
Cotti a vapore, gli asparagi sono ottimi consumati con semplicità, come secondo piatto o antipasto, accompagnati con salsine a piacere o a pinzimonio. Ottimi anche tagliati a pezzetti, uniti a code di gamberi lessati e conditi con unemlsione di olio extravergine, limone, sale e pepe . un secondo piatto semplice ma speciale!
Ok, ora bando alle chiacchere e via con le ricette!
Come sempre, buon appetito e alla prossima!
Involtini di spada con asparagi
Ingredienti per 6 porzioni
12 fette di
carpaccio
di pesce spada affumicato
5/6 fette di pancarrè
48 asparagi (anche surgelati)
1 limone
erba cipollina (o stuzzicadenti)
olio extravergine doliva
sale e pepe
Preparazione
Togliere la crosta alle fette di pancarrè, tagliarle a metà e tostarle nel forno o nel tostapane
Pulire e lessare al vapore, per 10 minuti gli asparagi, togliendo la parte dura, e pareggiandoli a circa 10cm di lunghezza.
Salarli e dividerli in 12 mazzetti.
Arrotolare ogni fetta di pesce spada intorno ai mazzetti di asparagi e legarli con l'erba cipollina (o fermarli con i stuzzicadenti).
Mano mano che sono pronti, appoggiarli sui crostini di pane tostato e sistemarli su un piatto di portata.
Mescolare 3 cucchiai di succo di limone con 5 cucchiai di olio, sale e abbondante pepe.
Versare la salsina sui rotolini di pesce e servire (non molto tempo prima,altrimenti il pane si ammolla troppo).
Conchiglie con piselli e asparagi
Ingredienti per 4 porzioni
400 grammi di conchiglie
200 grammi di piselli (freschi o surgelati)
2 mazzetti di asparagi
1 cipolla fresca
olio extravergine d'oliva
parmigiano
Preparazione
Fare appassire in un tegame la cipollina affettata e aggiungere i piselli. Lessare a parte gli asparagi tenendo le punte fuori dall'acqua.
Frullare nel mixer gli asparagi fino a che diventano crema e aggiungerli ai piselli cotti tenendo da parte le punte, facendo cuocere per due minuti.
Nel frattempo portare ad ebollizione l'acqua per la pasta e lessarvi le conchiglie.
Scolare la pasta e condirla nel
tegame
con la crema di asparagi e piselli.
Servire la pasta caldissima col parmigiano
Involtini agli asparagi
Ingredienti per 4 porzioni
4 fettine di vitello
4 sottilette
2 fette di prosciutto cotto
1 confezione di asparagi surgelati (o 1 mazzo di asparagi!)
farina
burro e olio
panna o latte
sale e pepe
Preparazione
Preparare 12 piccoli involtini, stendendo la fettina di carne, sovrapponendo prosciutto cotto, sottiletta e la punta di un paio di asparagi che avrete scottato
in precedenza. Avvolgere e chiudere con stecchini o spago, quindi passare nella farina, scrollando poi bene per eliminare l'eccedenza.
Rosolare
gli involtini in poco olio e burro: se la carne è adeguatamente sottile, basteranno pochi minuti.
Se avete voglia di fare involtini ancor più piccoli, l'effetto estetico sarà più simpatico e i tempi di cottura ancora ridotti.
In una padellina a parte mettete gli asparagi rimasti (che sono molti) che avrete frullato con mezzo bicchiere di latte o 1 cartoccino di panna. Aggiustate
di sale e pepe e lasciate cuocere a fuoco dolce finché non otterrete una cremina della consistenza giusta (giusta per voi, è abbastanza soggettivo...)
Aggiungete la crema alla padella degli involtini rosolati e scaldate un paio di minuti, appena quel tanto per amalgamare bene il tutto.
Grazie alla crema, si possono preparare prima e scaldare al momento senza problemi.
Esoterismo, religione e dintorni
di Antonino Cucinotta
Luomo è lunico essere vivente dotato di ragione, di sentimento e di sensi. Queste facoltà gli consentono di pensare, di provare emozioni, di sentire e percepire sensorialmente la realtà che lo circonda. Può, quindi, avere coscienza della sua natura fisica, del proprio stato danimo, della propria finitezza, delle molte difficoltà esistenziali, delle proprie afflizioni spirituali e materiali.
Comunque, nonostante la sua natura razionale, non si può certo dire che egli sia un angelo e che non sia portato a compiere azioni malvagie e nocive.
Sembra infatti che un fondo oscuro incomba sulluomo e spesso le tenebre spirituali lo avvolgano. Egli sa di essere fragile, caduco, soggetto allerrore e al male.
Va detto che se tale condizione fosse strutturale e senza soluzione di continuità, la vita sarebbe certamente assai penosa e insopportabile.
Ma luomo può modificare e anche annullare tale condizione, educando sia la mente che la volontà che gli consentono di dominare la parte oscura del nostro essere e annullare le tenebre conseguenti.
Ma come può luomo sfuggire alla sua miseria e al pessimismo che può ad ogni istante attanagliarlo?
Quale forza può spingerlo a frenare i suoi istinti bestiali e sollevarlo in unatmosfera luminosa e confortevole?
Siamo coscienti che non sempre noi possiamo padroneggiare il nostro corpo, il quale spesso è afflitto da mali che non dipendono da noi e che non sempre riusciamo a debellare. Ma se non sempre ci è agevole padroneggiare il nostro corpo, credo che sia più facile dominare il nostro io se riusciamo a illuminare la parte oscura che cè in noi. A questo scopo, credo che sia necessario proiettare dentro di noi la luce spirituale che illumina la nostra mente, una luce incorporea che ci illumina e ci sostiene, ci dà coraggio di affrontare le avversità, di accettare con serenità e con fiducia la vita e il mistero che lavvolge.
Quali le fonti di tale luce spirituale? Credo che le fonti siano molteplici e di natura diversa; ma un potente ausilio ci viene certamente dalla fede in Dio, comune a tutte le credenze religiose, nonché dalla fede laica fondata sul giusto uso della ragione umana.
Da quando gli uomini hanno acquisito la capacità di pensare e di riflettere, fin dai tempi più antichi, essi, per dare un senso alla propria vita , diversamente inspiegabile, si sono aggrappati allesistenza di un Ente Supremo, cioè , a un Dio monisticamente o pluralisticamente concepito, fiduciosi di essere assistiti e amati.
Va chiarito che la fede in Dio è qualcosa di imponderabile e misterioso. Essa o si ha per un avvertimento interiore vocazionale o non si ha, perché è impossibile costruirla con ragionamenti e pratiche esteriori. Essa, comunque, non va né irrisa né disprezzata, ma va rispettata come pure va rispettato il pensiero del miscredente a dellateo che ripone la sua fede in altro fattore umano.
A riguardo, sono esempi eclatanti la conversione di San Paolo di Tarso che, sulla via di Damasco, fu richiamato alla fede cristiana da una irresistibile e illuminante voce interiore e la conversione di SantAgostino di Tagaste che, dopo un lungo e profondo travaglio interiore, giunse alla fede con un epilogo spiritualmente drammatico.
In merito alla possibilità di acquisire la fede, fa meraviglia che Blaise Pascal , pur valorizzando lesprit de finesse su cui fonda la Verità Assoluta, oggetto della sua fede, abbia consigliato di fingere di credere per poi finire col credere veramente.
Con tutto il rispetto per il grande Pensatore, mi pare che tale consiglio sia molto lontano dal sublime concetto della vera fede che ha vivificato i martiri cristiani e non, i tanti e diversi volontari che quotidianamente mettono a repentaglio la propria vita, sostenuti dalla profonda fede in una missione di redenzione spirituale e sociale di popoli arretrati ed estremamente poveri.
La fede indicata da Pascal mi sembra che si riduca al pregare e credere senza intima convinzione; di partecipare, cioè, abitudinariamente alle cerimonie religiose, accostarsi ai confessionali e agli altari per ricevere lOstia consacrata per poi tornare intimamente immutati alla quotidianità.
Non è questa certamente la fede che porta al sacrificio concreto della propria vita, indipendentemente da particolari presupposti religiosi dogmatici. E questa la stessa fede del Dottor Schweizer che abbandonò la sua vita agiata per recarsi in una regione dellAfrica Centrale per curare lebbrosi e altri ammalati, per aiutare poveri e sofferenti. E questa la stessa fede che spinse Suor Teresa di Calcutta a lenire con semplicità danimo ma sostenuta da una fede indomita, le molteplici sofferenze degli umili e dei poveri, a raccogliere i moribondi o già morti abbandonati nelle strade della grande città di Calcutta.
Va pure riconosciuto essere questa la fede dei Santi e non dei comuni credenti.
La fede, qualunque sia il suo fondamento religioso, è come una fiamma che eleva ed esalta luomo; ma si verifica pure che lo spinga al fanatismo e a posizioni estremistiche con conseguenze spesso socialmente pericolose e nefaste.
Sul piano religioso, cristiano e non, tale condizione estremistica, è attestata dal ricordo delle guerre di religione simboleggiate dalle Crociate, è rappresentato dalle persecuzioni subite da innocenti, dai roghi, dalle torture, dagli attentati terroristici contro chi la pensa diversamente.
Ad evitare estremismi e fanatismi, penso che luomo non perfetto, ma perfettibile, dovrebbe considerare la ragione non come ancilla, ma come luminosa guardiana della verità .
Anche sul piano laico, comunque, la fede nella ragione, e nella scienza, smodatamente usate, sfociano spesso in atti nefasti e aberranti. Così, lIlluminismo che aveva acceso la fiaccola della ragione per rischiarare e liberare lumanità dalle miserie morali, intellettuali e sociali, liberare, cioè, luomo dalle tenebre mentali oscurantistiche che per secoli lo avevano avvolto, è sfociato nel Terrore della Rivoluzione Francese, fenomeno veramente terrificante anche se da esso è germogliata la feconda idea della libertà dei popoli.
Non meno valide mi sembrano le valutazioni della fede fondata sulla scienza.
Anchessa infatti è realizzata su di un illuminato uso della ragione che, prescindendo da qualunque presupposto e da qualunque principio astratto, avrebbe dovuto risolvere i diversi problemi umani e realizzare in questo mondo la felicità che le religioni promettono nellaldilà.
Sono certamente inestimabili i vantaggi che lo sviluppo della scienza ha dato allumanità.
Infatti, ha realizzato risultati che in molti casi sanno del miracoloso e che hanno contribuito a migliorare le condizioni della vita umana nella sua globalità.
Mediante la scienza, gli uomini sono usciti dal servaggio dellignoranza , dalla fatica lavorativa, dallisolamento delle genti , dalla scoperta di risorse che hanno portato a invenzioni incredibili. Ha accorciato le distanze rendendo più agevoli i contatti sociali.
Luomo ha realizzato non solo lantica aspirazione a volare ( si ricordi lantico mito Dedalo e Icaro), ma ha altresì vinto la forza di gravità, raggiungendo con utili strumenti di ricerca anche i più lontani spazi del Sistema Solare.
Possiamo dire che oggi luomo è riuscito a fare ciò che la Bibbia ci dice della (Torre di Babele), i cui costruttori avrebbero voluto scalare il cielo.
Ma, nonostante gli immensi benefici , non possiamo, certo, dire che lumanità abbia realizzato la felicità sognata e promessa dalla scienza. Viviamo infatti in una condizione tuttaltro che idilliaca, poiché gli scienziati, da un lato, hanno ideato invenzioni particolarmente gratificanti, ma, dallaltro non hanno avuto la volontà consapevole di arrestarsi di fronte alla creazione delle armi atomiche e nucleari, il cui possibile uso dissennato può annientare gli esseri viventi e lo stesso intero pianeta.
Viviamo quindi sotto lincubo e il terrore di tali armi che oggi sono possedute da diversi Stati.
Concludendo, credo di poter sostenere che sia la fede religiosa che laica, seppure su piani diversi e con finalità diverse, concorrono ad assicurare alluomo una vita più serena, più fattiva e più partecipata. Esse però sono accomunate anche dal rischio di sfociare nel fanatismo estremizzando i principi sia delluna che dellaltra fede.
Ad evitare questo pericolo, sarebbe necessario un uso moderato e vigile della ragione poiché è pur vero quanto sostiene Goja che il sonno della ragione genera mostri.
Istruzione
Un esperimento didattico con gli occhi bendati
di Antonino Cucinotta
Ho appreso dalla stampa lesperimento didattico ad occhi bendati messo in atto in maniera sorprendente, da una scuola media italiana. Lesperimento didattico in questione si prefiggeva una maggiore conoscenza da parte degli allievi vedenti della situazione in cui vivono i ragazzi ciechi al fine di conoscerli meglio e favorire una loro più piena integrazione nella classe.
A tale scopo i ragazzi sono stati bendati per 30-40 minuti in modo che essi provassero come si sta senza vedere e quindi rendersi conto di persona delle sofferenze e dei disagi di chi è permanentemente cieco.
Non cè dubbio che la conoscenza dei problemi agevola la loro soluzione che, però, secondo me, presuppone la validità dei principi conoscitivi stessi; infatti, se questi principi non corrispondono alla realtà, la soluzione del problema ci darà un risultato errato e quindi non veritiero.
Pertanto, ritengo che sia necessario partire, dalla reale condizione dei ragazzi ciechi rieducati e non dalla presunta conoscenza degli stessi, frutto anche questa di pregiudizi e prevenzione.
Desidero qui chiarire che i ragazzi ciechi rieducati non avvertono le sofferenze e i disagi ovviamente provati dagli allievi vedenti bendati.
In contrapposizione a quanto i vedenti possono erroneamente pensare sulla condizione di vita dei ragazzi ciechi, desidero qui fare alcune puntualizzazioni sul modo di vivere degli stessi.
Come si vede, se lesperimento effettuato è risultato utile per parlare ai ragazzi del sistema di lettura e scrittura Braille e di altri ausili didattici che consentono ai ciechi di istruirsi e di conoscere, non mi pare, però, che abbia sortito risultati positivi per un trattamento integrativo adeguato a quelle che sono le aspirazioni e le necessità dei ragazzi ciechi. Ho limpressione che lesperimento, seppure è servito ai ragazzi bendati a stimolare altri sensi ( a proposito, mi torna in mente il metodo Montessoriano), non ha certamente eliminato, anzi ha ancor più aumentato pietismi, paure e pregiudizi vari nei confronti di chi non vede.
Penso che, per una proficua integrazione meglio sarebbe accogliere in classe il bambino cieco senza prevenzione alcuna, rieducarlo secondo i principi pedagogici di Augusto Romagnoli sempre validi, farlo muovere liberamente, abituandolo ad orientarsi non solo in classe, ma anche in spazi aperti, spingerlo alle attività ludiche assieme agli altri ragazzi vedenti, pretendere la sua attiva partecipazione alle lezioni senza pietismi e senza benevolenze particolari, esigendo da ciascuno quanto può dare, così come avviene per qualunque altro alunno.
Credo quindi che non sia lesperimento ad occhi bendati a far conoscere la vera realtà dei ciechi, peraltro diversa secondo le doti e le capacità individuali, ma che solo una valida rieducazione e un corretto atteggiamento degli insegnanti e dei genitori possono favorire una vera integrazione scolastica.
Anchio sono daccordo che lapplicazione di validi principi pedagogici possa eliminare lignoranza e tutti i pregiudizi che ne derivano nei confronti dei ciechi e che venga favorita realmente lintegrazione fra tutti i ragazzi, principio fondamentale di una vera e proficua integrazione scolastica.
Normalità e handicap
Non iperprotezione dei genitori dei bambini ciechi ma amore pensoso e illuminato
di Antonino Cucinotta
Non sono uno psicologo di professione e non ho pretesa di fare considerazioni di carattere strettamente scientifico sullargomento che mi accingo a trattare. Ma ritengo ugualmente di poter fare qualche considerazione, dovuta ad esperienze personali, nate dal contatto con genitori e con bambini nati ciechi.
Premetto che mi sembra naturale che nelle famiglie, ove sia presente un figlio minorato, si assuma nei suoi confronti un comportamento più affettuoso e premuroso per non fargli pesare troppo la minorazione. Diciamo quindi che liperprotezione che in questi casi nasce sempre da un profondo senso di pena e di amore, è un atteggiamento connaturato ai sentimenti dei genitori che, peraltro, come lesperienza dimostra, non sempre consente di favorire gli interessi rieducativi e riabilitativi dei propri figli. Questa incresciosa situazione si verifica in maniera particolare nelle famiglie dove è presente un figlio nato cieco, per il concetto assolutamente negativo che si ha della cecità.
In generale, questo infausto evento provoca nelle famiglie sconvolgimento, dolore, amarezza, angoscia, stati depressivi e a volte anche senso di colpa. Ciò è anche perché nella mente dei genitori si affacciano traumatizzanti tutti gli aspetti negativi che la cecità implica, resi ancora più oscuri per i pregiudizi che laccompagnano. Essi vedono le difficoltà, i disagi, i pericoli a cui il bambino andrà incontro e sentono il peso di una responsabilità e un impegno che spesso non sanno come affrontare in maniera adeguata. Certo, non si può negare la presenza di alcuna di queste preoccupazioni che, sono certamente molto nocive allinteressato, quando diventano pesantemente intrusive e impediscono al bambino stesso di fare le sue esperienze e di crescere, non chiuso in se stesso, ma aperto alla vita che appartiene a lui come a qualsiasi altro essere umano. Allora, è giusto che i genitori comprendano che liperprotezione, anche se determinata e accompagnata da profondo amore, non è latteggiamento corretto per ottenere la rieducazione e la riabilitazione del figlio; è invece giusto che si premurino a conoscere e mettere in pratica tutti gli accorgimenti intesi a fare del bambino un essere normale, capace di vivere intensamente e autonomamente la sua vita, nonostante la sua cecità. Diversamente, essi faranno crescere un individuo infelice che, acquisita coscienza della sua situazione, sarà certamente portato, a rimproverare loro la tanta premura accordatagli. Non cè dubbio che i bambini ciechi abbiano bisogno di amore e premure maggiori dei bambini normodotati, di maggiore protezione dei bambini vedenti i quali, appunto perché vedono, possono abbracciare tutta la realtà che li circonda; infatti, non cè bisogno che latteggiamento delle madri nei loro confronti debba essere improntato fin dalla culla alla rieducazione senso-percettiva come è per i bambini ciechi. Lamore materno deve quindi essere un amore pensoso, illuminato, paradossalmente impietoso in armonia con la ragione che porta ad assumere atteggiamenti non meno premurosi, ma anche più adeguati agli interessi concreti del figlio.
Ho conosciuto ragazzi ciechi, cresciuti iperprotetti e troppo amati, senza intenti rieducativi, che da giovani presentavano una personalità alquanto immatura, fragile, tendente allimmobilismo, priva di qualunque senso pratico. Riesce certo difficile constatare che, per il constante intervento pesantemente intrusivo dei genitori, a quindici anni, vi siano ragazzi che hanno difficoltà a provvedere ai propri bisogni più elementari quali vestirsi, abbottonare i propri indumenti, allacciarsi le scarpe, come pure è incomprensibile che non sappiano usare il coltello per tagliare un pezzo di pane o per sbucciare una mela o anche riempire un bicchiere; sono ragazzi a cui si è impedito di fare una corsa, di esplorare lambiente in cui vivono, di acquistare orientamento e autonomia di movimento, di salire e scendere da soli una scala, o ancora peggio arrampicarsi su di un albero. In simili situazioni, si evidenziano anche frequenti tic che rendono ancora più penosa la condizione, lincapacità di assumere le giuste posture, il regolare movimento delle varie parti del corpo. Ho conosciuto ragazzi tenuti nascosti fino ad una certa età con tutte le conseguenze facilmente immaginabili. Ho conosciuto pure ragazzi ciechi incapaci di scendere dal treno senza essere presi in braccio. Naturalmente, ciò si verifica sempre, quando i genitori hanno una grande forza intrusiva che annichilisce lo spirito del bambino, annulla ogni suo tentativo di proiettarsi autonomamente allesterno, e spegne ogni curiosità, sicchè il bambino viene condannato allinerzia, allinettitudine, a condizioni difficili a modificarsi quando non si è più bambini.
Vi sono, invece, genitori illuminati che, pur con tutte le cautele che la situazione richiede, sono convinti che il loro bambino cieco possa crescere in maniera regolare come gli altri bambini e, con molta pazienza e sacrifici, si impegnano in questo senso, spingendoli a fare fin da piccini le loro esperienze forniti di fiducia e autostima sufficienti.
A parte la giusta rieducazione che il Signor Romagnoli ha saputo impartire negli ultimi decenni del secolo XIX a suo figlio Augusto che nel tempo è divenuto simbolo del riscatto dei ciechi, anche in questi tempi, ho conosciuto ragazzi che hanno sempre mostrato autonomia e indipendenza, facendo, a volte, esperienze imprudenti e anche spericolate, come, ad esempio, andare in bicicletta. Conosco ragazze cieche a cui le madri non hanno risparmiato nessuna fatica casalinga, realizzando la capacità di tenere come si deve la casa e accudire a tutti i servizi pertinenti. Nel corso degli anni 90, due ragazze messinesi hanno avuto il coraggio e la capacità di fare, a nuoto, la traversata dello Stretto di Messina, dimostrando notevole presenza di spirito e ottime capacità di orientamento. Allora, per evitare che alla nascita di un bambino cieco, nelle famiglie avvengano gravi sconvolgimenti anche disgregativi e disorientamenti vari con ripercussioni sulla tenuta dellunità familiare e sulla normale crescita del figlio, è bene che, chiunque ne abbia la possibilità, intervenga presso questi genitori, giustamente prostrati, per sostenerli e indicare loro i criteri validi per il giusto comportamento educativo da seguire, aprendo così il cuore alla fiducia e alla speranza che, per il loro bimbo, anche se cieco, la vita non è finita e potrà non essere priva di gioie e di soddisfazioni.
Racconti e poesia
di Lia Simoni
Tra lo sgretolio lucido e lucente
della notte nera e bianca,
nera e bianca,
verniciata con la neve e con la china,
due boccioli, due barlumi di cristallo,
accarezzano, ma senza far rumore,
il suono, silenzioso, della brina.
Due parole, liquide e disperse,
intorno agli occhi,
ed il segreto sortilegio della luce.
Danzando di notte, lievi, sulla sabbia,
il dolce scricchiolio sotto i piedi,
ci fa ondeggiare al ritmo di due grilli,
che come noi, e per noi, intrecciano
la loro danza segreta.
Un'eco di note sospese nel tempo...
L'eternità di un respiro che dura un istante...
Le parole si rincorrono,
le frasi si accavallano,
l'una sull'altra, intrepide...
Tu, una voce di flauto,
un sussurro sommesso, che incanta,
e ora ti sento, sì, ti sento:
Stanotte ho strappato la luna dal cielo,
l'ho tenuta in tasca, e poi te l'ho offerta,
come il più prezioso dei doni.
Stanotte nessun altro potrà guardarla.
Stanotte sarà solo tua.
E tu, solo per stanotte, abbine cura,
ammirala, parlale come solo tu sai fare,
perchè solo così io potrò raggiungerti, stanotte...
Riflessioni e critiche
Quando i falsari abbassano il tiro
Trovata in Calabria moneta da 50 centesimi contraffatta
di Andrea Bonfiglio
Se in unepoca passata ci avessero chiesto di associare il verbo contraffare alla prima parola che ci fosse venuta in mente, probabilmente, avremmo indicato come risposta il quadro di un famoso pittore. Se una simile domanda ci venisse fatta oggi, risponderemmo in maniera differente, indicando quasi certamente un articolo di qualche nota marca. I tempi cambiano, si sa, eppure cè un settore che non ha affatto risentito del trascorrere degli anni ed i cui prodotti, fin dalla nascita, sono sempre soggetti ad accurati studi da parte di chi intende copiarli: quello monetario. Sin dallantichità falsari più o meno abili hanno tentato di riprodurre fedelmente le valute di vari paesi, ottenendo risultati differenti. Se una volta oggetto delle loro attenzioni erano enormi banconote, come le 10.000 lire che Totò e Peppino De Filippo cercavano di riprodurre nel film La banda degli onesti, adesso lo sono gli spiccioli. Nel reggino, infatti, è stata ritrovata una moneta da 50 centesimi contraffatta, la quale, a ben vedere, presenta alcune anomalie che la differenziano da una originale. Innanzitutto il peso é superiore di due grammi rispetto a quello ufficiale che risulta essere tarato ad otto grammi ed il colore è più scuro, opaco. Sulla facciata anteriore la dicitura EURO è scritta in un carattere leggermente più grande, mentre la parola CENT in uno più piccolo ed inclinato verso destra. Anche le nazioni europee, così come le stelle e le righe qui rappresentate, appaiono meno nitide e meno in rilievo. Sul lato opposto, il Marco Aurelio, a causa dei numerosi dettagli mancanti, sembra abbozzato, inoltre, il motivo che compare ai suoi piedi è costituito da un minor numero di linee intrecciate e risulta poco armonioso. Come anno di coniazione viene indicato il 2002, ma esso si presenta in un carattere meno sottile. Sul bordo, infine, sono presenti delle striature più lunghe e più strette. Alla luce delle numerose imperfezioni viene naturale interrogarsi sul motivo che ha spinto questi signori a realizzare un falso di tale qualità e di un così piccolo taglio. E assai facile pensare che essi facessero affidamento proprio sulla scarsa attenzione prestata dalla gente agli spiccioli, ritenendo di conseguenza inutile spendere tempo ed energie per cercare di realizzare unimitazione perfetta. Sfortunatamente per loro, qualcuno se nè già accorto e dora in poi saranno in molti a guardare nelle proprie tasche con un occhio di riguardo!..
Sport
Germania 2006 il galà del calcio MONDIALE
di Andrea Bonfiglio
Ogni quattro anni il mondo del calcio mette in mostra i suoi straordinari talenti e questanno dopo Giappone e Sud Corea sarà la Germania a fungere da vetrina. Si svolgerà lì, infatti, il campionato del mondo che vedrà impegnate le 32 squadre nazionali più forti del pianeta.
Le varie formazioni sono state inserite in 8 gruppi così composti:
Gruppo A: Germania Costa Rica Polonia - Ecuador
Gruppo B: Inghilterra Paraguay Trinidad & Tobago Svezia
Gruppo C: Argentina Costa dAvorio Serbia & Montenegro Olanda
Gruppo D: Messico Iran Angola Portogallo
Gruppo E: Italia Ghana Usa Repubblica Ceca
Gruppo F: Brasile Croazia Australia Giappone
Gruppo G: Francia Svizzera Corea del Sud Togo
Gruppo H: Spagna Ucraina Tunisia Arabia Saudita
La partita dapertura sarà quella tra i padroni di casa e la Croazia che si sfideranno venerdì 9 giugno alle ore 18.00 sul terreno del futuristico stadio di Monaco. LItalia esordirà, invece, lunedì 12 alle 21:00 sul campo di Hannover contro il Ghana per poi tornare a giocare sabato 17 alle 21:00 contro gli USA a Kaiserslautern ed infine giovedì 22 alle 16:00 contro la Repubblica Ceca ad Amburgo. La fase a gironi terminerà il giorno successivo con il contemporaneo svolgimento delle gare del girone G: Svizzera - Croazia e Francia Togo. Le prime due squadre classificate di ogni girone accederanno agli ottavi di finale che avranno luogo tra il 24 ed il 27 giugno. Le vincenti di queste sfide si giocheranno laccesso alle semifinali del 4 e 5 luglio disputando le partite dei quarti il 30 giugno ed il 1° luglio. La finale si terrà a Berlino il 9 luglio alle ore 20:00 e sarà preceduta dalla finalina per il 3° posto che verrà giocata con un giorno danticipo.
Fin dai nastri di partenza il ruolo di favorito è stato attribuito ai detentori del Brasile che sono seguiti, in questa virtuale classifica, dallArgentina, dalla Germania, dallItalia, dallInghilterra e dalla Francia. Per le altre compagini, invece, sembrano essere ridotte al lumicino le speranze di laurearsi campioni.
Tra gli atleti più attesi dai tifosi spiccano per lelevato grado di spettacolarità delle loro giocate campioni del calibro di Zidane (che ha già annunciato il suo ritiro dallattività agonistica al termine del torneo), Shevchenko (allesordio in coppa del mondo), Henry, Figo, Nedved (al suo primo e data letà ultimo mondiale), Messi, Ibrahimovic, Ronaldo, Totti, Del Piero, Ronaldinho Per uno strano scherzo del destino cè il rischio che gli ultimi quattro possano incontrarsi sullo stesso campo sin dagli ottavi a vantaggio dello spettacolo ed a discapito della volontà dei rispettivi tifosi che avrebbero preferito vederle sfidarsi in finale in quanto il calendario prevede per quelloccasione uno scontro incrociato tra le prime e le seconde classificate dei gironi E ed F.
Tra gli altri giocatori desta particolare curiosità la figura di Teo Walcott, baby-fenomeno dellArsenal convocato per la spedizione mondiale dal CT dellInghilterra, Sven Goran Erikson, nonostante questi abbia sempre giocato nella formazione giovanile del club britannico senza mai esordire in Premier League (lequivalente della SERIE A italiana). E invece rimasto a casa laltro baby-prodigio del calcio mondiale, ovvero il sedicenne afro-americano Freddy Adu che a discapito della sua fama non è stato ritenuto idoneo dal CT degli USA Bruce Arena.
Per quanto concerne le possibili squadre rivelazione sono in molti a puntare sulla Costa dAvorio, sullUcraina e sullAustralia.
Non resta che attendere levolversi della manifestazione per giudicare lattendibilità dei pronostici.
ZONA ITALIA
La nazionale italiana guidata dal CT Marcello Lippi parteciperà al campionato mondiale con 23 calciatori che si raduneranno a Coverciano dal 22 al 29 maggio, prima di partire alla volta della Germania.
Questa è la lista completa dei convocati:
PORTIERI: Buffon (Juventus), Peruzzi (Lazio), Amelia (Livorno)
DIFENSORI: Cannavaro (Juventus), Nesta (Milan), Zambrotta (Juventus), Materazzi (Inter), Grosso (Palermo), Zaccardo (Palermo), Barzagli (Palermo), Oddo (Lazio)
CENTROCAMPISTI: Camoranesi (Juventus), Pirlo (Milan), Gattuso (Milan), De Rossi (Roma), Barone (Palermo), Perrotta (Roma), Totti (Roma)
ATTACCANTI: Toni (Fiorentina), Del Piero (Juventus), Gilardino (Milan), Inzaghi (Milan), Iaquinta (Udinese)
RISERVE: De Sanctis (Udinese), Bonera (Parma), Semioli (Chievo), Marchionni (Parma)
Leggendo i nomi dei giocatori convocati desta perplessità lassenza del bomber livornese Cristiano Lucarelli che segnando 43 reti in serie A nelle ultime due stagioni si è imposto agli onori della cronaca come uno dei migliori cannonieri in attività.
Merita, inoltre, una riflessione a parte il livello di condizione psicofisica degli atleti, in quanto è difficile credere che i recenti scandali sui presunti casi di illecito sportivo e di calcio scommesse, che hanno violentemente scosso lintero ambiente calcistico, non vadano ad incidere sul loro stato danimo e conseguentemente sullapproccio alle partite della rassegna iridata. I più scaramantici amano ricordare il simile clima di tensione che precedeva i mondiali del 1982 dove alla fine lItalia di Paolo Rossi risultò vincitrice. Chissà che anche stavolta non vada a finire così