Giovani del 2000

Informazione per i giovani del III millennio

ANNO XVIII - numero II (61)
giugno 2016

Direttore
Prof. Antonio Quatraro
Vice Direttore
Maurizio Martini
Redattori
Massimiliano Matteoni
Luigi Palmieri
Giuseppe Lurgio
Sito web
Mario Lorenzini
sede
via Leonardo Fibonacci 5, 50131 - Firenze (FI)
Tel. 055 580319, 055 580324
E-Mail redazione@gio2000.it
Sito internet www.gio2000.it
Tipologia: periodico trimestrale
Pubblicazione registrata presso il Tribunale di Firenze al n. 4197 del 26.06.2000

Gli articoli contenuti nel periodico non rappresentano il pensiero ufficiale della redazione, ma esclusivamente quello del singolo articolista.

Rubriche

In questo numero:

Editoriale
Nerodi Mario Lorenzini
Comunicati
Riprende a funzionare il numero verde 800682682a cura della redazione
Tecnologia per bambini e adulti con disabilità visiva, richiesta collaborazionedi Monica Gori
Cucina
La cucina di Soniadi Sonia Larzeni
Cultura
Luci e ombre della nuova ricetta elettronicadi Stefano Pellicanò
Pannella: uno statista, un uomo un politico che ha fatto e detto tutto e il contrario di tuttodi Maurizio Martini
Filosofia religione e dintorni
Stato e Chiesa: e il fanatismo di casa nostra?Di Carmelo R. Viola
Con noi o contro di noidi Corrado Malanga
Gli Elohim e il Serpente Piumato (parte 2 di 4)di Costantino Paglialunga
Informatica
I diagrammi di flussodi Mario Lorenzini
Medicina
Novità in Neoplasie e A.I.D.S.di Stefano Pellicanò
Alimentazione in gravidanzadi Rossana Madaschi
Personalità, temperamento, carattere, intelletto e identità. Cambia qualcosa?di Elisa Brancaleoni
Normalità e handicap
La contraddizione continuadi Antonino Cucinotta
Racconti e poesia
il fuoco della vitadi Patrizia Carlotti
La rinascitadi Antonella Iacoponi
Amare tedi Patrizia Bolumetti
Riflessioni e critiche
La realtà di Patrizia Carlotti
Satira
Per sorridere un po di Giuseppe Lurgio
Spazio donna
Le donne e l'inquisizione di Stefano Pellicanò
Sport
Baseball ciechi da conoscere!!! di Gaspare Pagano
Un’intera città per lo sport di Luigi Palmieri
Tempo libero
I consigli delle nostre nonne!di Giuseppe Lurgio
Dentro una Tesla si sopravvive a un attacco con armi biologichedi Marina Bulfon
Qualche giorno a punta Umbriadi Gianfranco Pepe

Giovani del 2000

Editoriale

Nero

di Mario Lorenzini

E’ un trend di mercato, da sempre è una tonalità cromatica che dona risalto a capi d’abbigliamento,, con le sue sfumature; il nero fumé, che puo indicare una possibile trasparenza, o l’onice con la sua brillantezza. E se, nello spazio, come su un monitor, l’assenza di luce provoca il buio, sinonimo psicologico del nero, su un foglio di carta bianca tale colorazione è resa dalla sommatoria di tutte le tinte, nella loro massima espressione. Ora, realmente, le cose non stanno esattamente così, ma è giusto per avere un’idea del senso che la nostra psiche associa a questo colore; in molti casi è la bellezza di un vestito, il risplendere di una varietà di marmo, in altri lo accomuniamo a fatti infausti come un pessimo futuro o la perdita di un caro. Quindi negatività o positività, tristezza o allegria, a seconda della situazione. Purtroppo, nel contesto attuale, molti sono i casi in cui il nero è qualcosa di brutto. Dalle petroliere che di tanto in tanto spargono i loro liquami dopo un incidente alla nave, all’oscurità delle strade nei nostri quartieri che cela malviventi pronti a uccidere e violentare, ai poveri derelitti che, nella loro ignoranza e disperazione, affollano un incerto natante rischiando quasi certamente la vita, senza la certezza di un bel niente. Ma c’è un’altra cosa, malvista dalle nostre istituzioni, quelle fiscali, e accolta con benevolenza invece da molte comuni persone, fisiche o giuridiche: parlo dell’evasione fiscale, fenomeno diffusamente presente sul nostro territorio, che si manifesta con il fatto che un venditore non presenta fattura o scontrino allacquirente, così da non pagare le tasse dovute all’erario. Viene definito comunemente come acquisto al nero. Ma Non voglio soffermarmi adesso sulll’entità della truffa e sulle conseguenze sui bilanci delle casse dello stato, piuttosto rivolgermi al motivo di tale azione. Azione consapevolmente accettata anche da chi compra, perché può consentire un accordo su un prezzo più basso. Sì possiamo esigere la ricevuta, per, eventualmente, portarla in detrazione l’anno successivo; Ma come può essere di vantaggio un possibile 19% l’anno dopo quando si può avere immediatamente uno sconto, uguale o maggiore? Dobbiamo essere onesti e non badare alla nostra convenienza? E se facciamo dei lavori di ristrutturazione, fattura alla mano, potremo avere il 50% o il 65%, scaglionato in 10 anni. Se l’importo del lavoro da eseguire non è elevato, conviene farlo al nero, anziché pagare per 10 anni un commercialista per riavere indietro meno del suo compenso. Ma, a parte questi due esempi, e ce ne sarebbero svariati altri, la mia non è certo istigazione a questo genere di pratiche. Vorrei ribadire che oltre che un orgoglio di persona corretta, pagare le tasse è un dovere. Infatti, i proventidi questo gettito potranno essere utilizzati per realizzare delle opere pubbliche, o per la manutenzione ordinaria delle stesse. Ecco perché nel nostro paese, i ponti non crollano mai, le autostrade sono sempre in perfetto ordine, e i container che alloggiano chi ha perso la casa in un terremoto vengono prontamente rimpiazzati da altre strutture in cemento…sì, vi ho preso in giro. Validissimo il principio di pagare, ma una somma giusta, per i servizi dello stato. In realtà, i dazi esosi a cui siamo sottoposti non coprirebbero neanche una piccola percentuale delle pecche urbane incompiute o da gestire. . “in verità vi dico”, sono molti di più i soldi sottratti ai lavori necessari dai nostri governanti per metterli nel loro portafoglio! Beh ma queste sono cose risapute. Il mio spazio qui è terminato. Per gli approfondimenti vi rimando alla rubrica riflessioni e critiche, nella convinzione che ciò che leggerete, anche nel resto della pubblicazione potrà darvi una maggior conoscenza e consapevolezza di quello che ruota intorno a voi.

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Comunicati

Riprende a funzionare il numero verde 800682682

a cura della redazione

Riportiamo una sintesi del comunicato U. I. C. dove si annuncia la ripresa del servizio telefonico gratuito su quesiti di carattere tecnico su ausili e tecnologie.

COMUNICATO N. 90
Protocollo: 7374 del 27/05/2016
Questo comunicato e' presente in forma digitale sul Sito Internet: http://www.uiciechi.it/documentazione/circolari/main_circ.asp
Oggetto: Servizio telefonico su Numero verde 800 682 682.

Dopo un po' di mesi tra servizio ridotto ed inattivita', riprende il servizio telefonico su numero verde 800 682 682 per quesiti di carattere tecnico su ausili e tecnologie. Il servizio viene coordinato da: Giuseppe Fornaro e Nunziante EspositoE-mail: uic-helpexpress-owner@yahoogroups.com Ecco di seguito le indicazioni del servizio, con nominativi ed orari, cosi' come sono distribuiti nel corso della settimana: Lunedi': dalle 16,00 alle 18,00, Rossy Koumanova.
dalle 18,00 alle 20,00, Nicolo' La Ferla.
Martedi': non si effettua il servizio.
Mercoledi': dalle 16,00 alle 18,00, Gaetano Contestabile.
Dalle 18,00 alle 20,00, Giovanni Maria Sotgiu.
Giovedi': dalle 16,00 alle 18,00, Lucia Manna.
Dalle 18,00 alle 20,00, Giuseppe Fornaro.
Venerdi': dalle 16,00 alle 18,00, Nunziante Esposito.
Dalle 18,00 alle 20,00, Giuseppe De Cola
Cordiali saluti

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Tecnologia per bambini e adulti con disabilità visiva, richiesta collaborazione

di Monica Gori

ISTITUTO ITALIANO DI TECNOLOGIA U-VIP (Unit for Visually Impaired People - Unità di ricerca per le persone con disabilità visiva) Responsabile: dott.ssa Monica Gori - monica.gori@iit.it

Alle Persone disabili visive Ai genitori di bambini disabili visivi

Oggetto: Tecnologia per bambini e adulti con disabilità visiva: richiesta collaborazione

Studio della percezione e del funzionamento cerebrale in persone con disabilità visiva

Il gruppi di ricerca U-VIP (Unit for Visually Impaired People o Unità di ricerca per le persone con disabilità visiva) e RBCS (Robotics, Brain and Cognitive Sciences o Robotica, Cervello e Scienze Cognitive) con sede a Genova presso l'Istituto Italiano di Tecnologia svolgono alcune ricerche sulla percezione e sul funzionamento cerebrale in bambini e adulti non vedenti e ipovedenti. L'obbiettivo della ricerca è quello di studiare le capacità sensoriali dell'uomo per sviluppare nuove soluzioni tecnologiche che rispondano alle necessità delle persone con disabilità visiva. Ad esempio, la nostra ricerca scientifica ha portato allo sviluppo di ABBI (www.abbiproject.eu) e BLINDPAD (www.blindpad.eu), due strumenti di supporto allo sviluppo di persone con problematiche visive. I nostri gruppi hanno esperienza pluriennale nello studio dello sviluppo cognitivo del bambino con e senza disabilità sensoriali e collaborano da molti anni con l'istituto David Chiossone di Genova.

Vi stiamo contattando perché avremmo bisogno dell'aiuto di persone con disabilità visiva che abbiano l'interesse e la possibilità dicollaborare con noi alle attività e progetti di ricerca. La nostra esperienza ci ha confermato l'importanza di un coinvolgimento diretto degli utenti sia per capire lo sviluppo della percezione in assenza di visione sia per guidare e valutare la realizzazione di nuovi strumenti riabilitativi utili per il bambino e adulto con disabilità visiva. In particolare con questa lettera vi invitiamo a mettervi in contatto con noi nel caso siate interessati a partecipare alle attività che svolgiamo.

Nel corso del 2016 proponiamo: -una serie di incontri, conferenze,dove persone disabili racconteranno la loro esperienza (che verranno organizzate tra settembre e dicembre). -una giornata di presentazione della nostra attività e della nostra ricerca dove scambiare opinioni e informazioni (che verrà organizzata tra settembre e dicembre). -la partecipare ai nostri studi. I nostri gruppi di ricercaorganizzano periodicamente incontri con bambini e adulti con disabilità visiva da coinvolgere come soggetti della nostra attività sperimentale volta a studiare lo sviluppo delle capacità percettive e motorie per guidare la realizzazione e la valutazione di nuovi dispositivi.

A quali studi potete partecipare? In questo momento sono attivi: -Studi comportamentali: In questa tipologia di studi, ai partecipanti è richiesto di svolgere alcuni compiti acustici (ascoltare suoni), tattili (toccare superfici) o motori (svolgere singoli movimenti o azioni). Durante lo svolgimento dei compiti vengono registrati parametri fondamentali per la valutazione del comportamento, tramite computer e/o sistemi di registrazione del movimento. -Studi elettrofisiologici: In questa tipologia di studi, ai partecipanti è richiesto di svolgere alcuni compiti durante i quali viene registrata l'attività elettroencefalografica. L'elettroencefalogramma è una tecnica non invasiva, usata correntemente nella pratica clinica, che consente la registrazione dell'attività elettrica del cervello ed è un mezzo di indagine di fondamentale importanza per lo studio della fisiologia e della fisiopatologia dei circuiti nervosi cerebrali. La registrazione avviene appoggiando in punti diversi della testa due o più elettrodi d'argento.

Come potete partecipare ai nostri studi È possibile partecipare ad uno o più degli studi in corso prendendo appuntamento con noi presso l'Istituto Italiano di Tecnologia di Genova (Via Morego 30, Genova 16163) scrivendo a u-vip@rbcs.iit.it o telefonando a 010-71781761 oppure a 010-71781475. Ogni studio ha una durata complessiva di circa due ore, comprese le pause previste durante lo svolgimento dei compiti. Possono partecipare sia persone con disabilità visiva totale congenita e tardiva, sia persone con vari gradi di ipovisione dai 18 ai 70 anni. Nel caso siano in contatto con il centro e manifestino interesse negli studi proposti, possono partecipare anche persone di età inferiore ai 18 anni. È previsto un compenso per la partecipazione agli studi proposti: il compenso comprende una somma per la partecipazione allo studio scelto (15/20 euro/ora) più una somma per il rimborso delle spese di viaggio e, nel caso di viaggi da regioni distanti dalla Liguria, delle spese di alloggio.

Tutti questi studi seguono le regole guida dettate dai comitati etici locali che ne approvano preventivamente le finalità e le modalità di esecuzione. Gli studi sono finanziati da IIT e attraverso finanziamenti nazionali e dell'Unione Europea e attraverso finanziamenti di enti non-profit.

Perché è importante il vostro contributo? Lo studio della percezione e del funzionamento cerebrale delle persone con disabilità visiva ha significativamente migliorato la comprensione della struttura e delle funzioni del cervello umano, consentendo di sviluppare nuove tecnologie e nuovi sistemi riabilitativi a supporto delle persone con disabilità visiva. Il vostro contributo è dunque essenziale dal punto di vista della conoscenza del cervello per condurre ricerche scientifiche nel campo delle neuroscienze e delle scienze cognitive, e dal punto di vista dell'avanzamento tecnologico per poter continuamente migliorare gli strumenti utili a disposizione delle persone con disabilità visiva ed evitare di sviluppare quelli inutili.

Potete trovare ulteriori informazioni della nostra attività nel video sotto: U-VIP: https://www.youtube.com/watch?v=oGg0SB8rj1U

Ringraziando per la disponibilità vi porgiamo i nostri più cordiali saluti,

Team V-VIP e RBCS di IIT Per ricevere maggiori informazioni e/o per partecipare alle nostre attività potete contattarci via mail u-vip@rbcs.iit.it o via telefono a 010-71781761 oppure a 010-71781475. Potete anche trovarci su facebook alle pagine: abbiproject; U-VIP; RBCS.

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Cucina

La cucina di Sonia

di Sonia Larzeni

Ben ritrovati a tutti!
Dopo la primavera che in realtà non è stata tale per le avverse condizioni meteo eccoci arrivati in estate!Sperando sia una stagione consona alle nostre aspettative vado a illustrarvi la nostra oramai abituale rubrica. In questo numero non ho voluto proporvi un menù vero e proprio con tanto di antipasto primo secondo contorno e dolce ma ho voluto proporvi semplicemente delle ricette adatte al periodo e di facile preparazione. Quando fà caldo e si è magari in ferie non si ha certo voglia di mettersi ai fornelli ed allora ricorriamo a piatti freddi o caldi ma veloci e leggeri. Sperando di aver fatto cosa gradita ecco quì sotto una serie diricettine scelte per voi! Vuona estate da Sonia!


Maltagliati all'insalata con caciocavallo fresco.

Ingredienti per 4 persone:
500 grammi di maltagliati.,
500 grammi di pomodori maturi,
80 grammi di olive nere,
capperi sott'aceto,
150 grammi di caciocavallo fresco,
basilico,
aglio,
origano,
olio,
sale,
pepe.

Preparazione:
lessate la pasta, scolatela al dente, conditela subito con un filo d'olio e lasciatela raffreddare. Pelate i pomodori dopo averli immersi per un'istante in acqua bollente, privateli dei semi e tritateli grossolanamente. Raccogliete il ricavato in una ciotola, unite 2 spicchi d'aglio tritati finemente con un bel ciuffo di basilico, le olive tritate e qualche cappero sgocciolato. Condite con poco sale e circa mezzo bicchiere di olio, mescolate bene. Condite le penne con il sugo preparato, uniteil caciocavallo tagliato a dadini piuttosto piccoli, insaporite con un bel pizzico di origano ed abbondante pepe e servite. Questa pasta migliora se potete preparare il sugo con molto anticipo, anche il giorno prima; in questo caso coprite la ciotola con pellicola trasparente e tenetela al fresco, ma non in frigorifero.


Pasta alla menta.

Questo è un piatto veloce, sano e leggero per gustarsi una pasta ricca di freschezza e gusto adattissima all'estate. 400 g di vermicelli spaghetti o tagliolini o altro formato di pasta a piacere purchè digrano duro Il succo di 2 limoni non trattati. Foglioline di menta a piacere. Olio extra vergine di oliva q.b Sale marino integrale q.b. Pepe nero q.b.

Lessate la pasta in abbondante acqua salata, scolatela al dente e saltatela in padella con un filo d?olio, succo dei limoni e foglie di menta spezzettate. Mantecate il tutto e servite ancora calde con una macinata di pepe nero, foglioline di menta e fette di limone per decorare.


Involtini di pesce spada.

Ingredienti e preparazione:
8 fettine sottili di pesce spada.
gr. 30 di pecorino grattugiato,
3 cucchiai di pangrattato,
un cucchiaio di capperi,
gr. 50 di polpa di pesce spada bollita,
10 olive verdi,
un pomodoro medio già spellato,
2 ciuffi di prezzemolo,
un peperoncino se gradite,
alloro,
olio extravergine di oliva,
sale,
pepe macinato al momento.

In una ciotola capiente mescolate il pangrattato, il pecorino, la polpa di pesce spada bollita e sminuzzata, il pomodoro a dadini, i capperi, le olive, il peperoncino e il prezzemolo tritati. Salate e pepate.
Farcite con questo impasto le fettine di pesce spada: disponete un cucchiaio colmo di ripieno alla base di ogni fettina e arrotolatele su se stesse, fissandole con stuzzicadenti o con apposito spago. Cuocete gli involtini in una padella antiaderente con un filo di olio assieme a qualche foglia di alloro per 4-5 minuti a fuoco vivace, girandoli continuamente affinché non si brucino. Serviteli caldi.


Polpettone di tacchino.

Ingredienti e Preparazione:
600 g di di polpa di tacchino macinata,
2 uova,
latte fresco,
2 fette di pan carre,
50 g di parmigiano reggiano grattugiato,
4 wurstel,
2 carote,
noce moscata,
prezzemolo,
1 spicchio d'aglio,
sale e pepe

1). Pulite le carote, tagliatele a bastoncini e scottatele per 2 minuti in acqua bollente salata. Eliminate la crosta delle fette di pan carre e bagnatele con il latte. Mescolate la polpa di tacchino con le uova, il parmigiano reggiano, l'aglio e il prezzemolo tritati, le fette di pan carre strizzate e sbriciolate, poca noce moscata, sale e pepe.
2). Stendete il composto su un foglio di carta da forno, copritelo con un altro foglio e appiattitelo con il matterello, in modo da ottenere un rettangolo di 20x25 cm di lunghezza e di 2 cm di spessore. Mettete sopra le carote e i wYrstel, nel senso della lunghezza. Arrotolate il composto di tacchino sul ripieno, aiutandovi con la carta da forno sottostante. Chiudete le estremita della carta a caramella e fissate con spago da cucina.
3). Immergete il polpettone in acqua salata in ebollizione, chiudete e cuocete per 40 minuti. Sgocciolatelo e lasciatelo intiepidire. Eliminate la carta e servitelo a fette, a piacere, con patatine fritte e senape. E' ottimo anche servito tiepido o freddo con la maionese.


Insalata di frutta estiva.

Ingredienti: quattro pesche, 4 albicocche, 4 susine; due limoni; 6 cucchiai di zucchero; un bicchiere di vino bianco.
In una casseruola, versatevi il vino, lo zucchero, mezzo bicchiere d'acqua e portatela ad ebollizione su fiamma piuttosto dolce. Fate cuocere per due minuti, mescolando con cura per far sciogliere lo zucchero; quindi, aggiungetevi il succo dei limoni, rimescolate e togliete dal fuoco. Sbucciate la frutta, tagliatela a dadini e mettetela in una grande coppa. Versatevi sopra lo sciroppo preparato e passate la coppa in frigorifero a raffreddare per almeno un'ora. Dividete poi la frutta nelle singole coppette e servite.


Sorbetto al limone.

Un sorbetto quando fa caldo non si rifiuta mai!
Ingredienti e Preparazione:
200 g di gelato al limone,
1 dl di spumante,
1 limone non trattato.

1. Ttrasferisci il gelato al limone in una ciotola e lavoralo con un cucchiaio, schiacciandolo con il dorso per ammorbidirlo.
2. Aggiungi nella ciotola lo spumante ben freddo.
3. Mescola rapidamente, meglio se con la frusta a mano (o eventualmente con quella del frullino) gelato e spumante.
4. Versa il sorbetto in piccoli bicchieri che avrai fatto ghiacciare nel freezer e decora a piacere con fettine di limone.


Sorbetto di anguria con crema di yogurt.

Ingredienti e Preparazione.
Per il sorbetto:
500 g di polpa di anguria,
250 g di acqua,
125 g di zucchero,
30 gocce di cioccolato da pasticceria.

Per la crema di yogurt:
300 g di yogurt greco,
40 pistacchi,
3 cucchiaiate di miele liquido,
cannella in polvere.

1. Passa la polpa di anguria al frullatore, poi filtrala attraverso un colino in modo da eliminare tutti i semi.
2. Prepara lo sciroppo, facendo bollire l'acqua con lo zucchero. Lascialo raffreddare e uniscilo al succo di anguria.
3. Versa il composto nella gelatiera e prepara il sorbetto seguendo le indicazioni dell'apparecchio.
4. Unisci le gocce di cioccolato poco prima che il sorbetto sia pronto, poi portalo a termine e trasferiscilo in un contenitore fino al momento di servire.
5. Mescola lo yogurt con il miele e un cucchiaino di cannella e aggiungi i pistacchi tritati.
6. Suddividi la metà della crema di yogurt in 4 bicchieri, tenuti in freezer per raffreddarli, unisci il sorbetto e concludi la preparazione con la restante crema. Servi subito.


Dolce al limone

Ingredienti
4 uova
150gr. di zucchero
150gr. di burro
150gr. di farina
150gr. di fecola di patate 1 bicchierino di brandy
3 limoni
1 bustina di vanillina
1 bustina di lievito

Preparazione
Montare lo zucchero con i tuorli d'uovo e aggiungere il burro fuso, la scorza dei limoni grattata, il succo dei limoni, il liquore, la fecola, la vanillina, la farina con il LIEVITO ed infine le chiare montate a neve. Mettere in forno a 180° per 30 minuti circa. A piacere fare una glassa al limone.


Frappè alla banana

Ingredienti per un frappè:
Banane 1
Ghiaccio 4 o 5 cubetti
Cannella q.b.
Latte 50 ml

Per preparare il frappè alla banana, cominciate privando la banana della buccia e riducetela in rondelle (1). Mettete il ghiaccio nel frullatore (2), aggiungete quindi la banana e il latte con la cannella (3). Frullate il tutto fino ad ottenere un composto liscio ed omogeneo. Servite il frappè alla banana ben freddo!

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Cultura

Luci e ombre della nuova ricetta elettronica

di Stefano Pellicanò

Una moda della nostra epoca è la diffusione di notizie che non corrispondono assolutamente alla realtà oggettiva.
Come non citare il caso dei 500,00 € per i neo-diciottenni di cui non si è saputo più nulla (comunque previsti solo per gli studenti universitari che studiano fuori Regione con genitore di basso reddito ma quanti in grado di mantenere un figlio fuori Regione ?) oppure il Non eletto dal popolo che contrabbanda la ristrutturazione dell’autostrada A3 Salerno – Reggio di Calabria interamente “a quattro corsie” quando in realtà è a due corsie più quella d’emergenza ?
Analoga situazione di falsificazione della verità si verifica purtroppo anche nel delicato ambito della Sanità di cui citiamo solo un recente episodio.
Sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n.15 del 20/01/2016 è stato pubblicato il Decreto del Ministero della Salute 9 dicembre 2015: “Condizioni di erogabilità e indicazioni di appropriatezza prescrittiva delle prestazioni di assistenza ambulatoriale erogabili nell'ambito del S.S.N.” subito ribattezzato decreto « taglia esami » con sanzioni (poi revocate) per i Medici che non si fossero adeguati nell’ipotetico tentativo di risparmiare (sulla pelle, cioè sulla salute dei cittadini) 100,00 milioni mentre viste le vibrate proteste di Medici di base, specialisti e pazienti la Ministra il 14 marzo si affrettava a dire che si “stava creando un clima di allarmismo ingiustificato” proponendo un tavolo tecnico che chissà quando avrà luogo per cambiare la legge a causa dei macroscopici errori di cui porteremo qualche esempio.
I fatti incontestabili, di cui ci renderemo conto andando dal Medico curante , ci dicono ex adverso che adesso per eseguire una risonanza magnetica a carico della colonna cervicale, toracica e lombo-sacrale bisogna aspettare che il dolore duri almeno quattro settimane (codice prestazione 8893) chiaro invito per il malcapitato a eseguirla privatamente cioè a pagamento; AST/GOT e ALT/GPT sono a carico del S.S.N. solo in caso di sospetta patologia epatica (codice prestazione 90.09.2 e 90.04.5 rispettivamente) pertanto adesso le donne in gravidanza asintomatiche devono pagare il ticket per l’AST; il Potassio (codice prestazione 90.374) andrebbe controllato gratuitamente da chi ha fatto uso per almeno una settimana di antiperrtensivi; il colesterolo totale (codice prestazione 90.14.3), il colesterolo“buono” HDL, il ( 90.14.1), il colesterolo “cattivo” LDL, il (90.14.2) sono ripetibili dopo cinque anni quindi secondo gli incompetenti scienziati che ci governano il colesterolo HDL (il buono) è un fattore di allarme.
Teniamo presente che viviamo in uno Stato che a distanza di 150 anni mantiene nascosta la realtà storica pre- e post- Unificazione (ma questo è un altro discorso su cui potremmo tornare …). Tornando al tema i giornali e servizi televisivi di tutte le reti pubbliche e private a fine febbraio 2016 hanno pomposamente annunciato che la ricetta rossa del S.S.N. dall’1 marzo sarebbe andata in pensione a favore della ricetta materializzata o elettronica.
In realtà la legge risale al dicembre 2015 e recepisce un decreto di più di tre anni fa.
La ricetta elettronica è in realtà quindi in vigore dall'1 gennaio 2016 e già il 68 % delle ricette sono elettroniche con differenze regionali, a es. la Sicilia è al 98%, la Lombardia al 60% e la Liguria al 35%. Ma vediamo concretamente il funzionamento del nuovo sistema. Il Medico, per effettuare una prescrizione, si connette dal proprio P.C. a un apposito portale compilando la ricetta sullo schermo (identica a quella cartacea). Un Nre (numero ricetta elettronica) sarà associato al codice fiscale, aggiungendo in automatico anche eventuali esenzioni. Il sistema stampa quindi un promemoria col quale ci si reca in farmacia dove con i dati presenti, attraverso i codici a barre stampati sul piccolo foglio A5, il farmacista recupera la prescrizione direttamente on-line e consegna i farmaci. A regime il Medico di base per prescrivere un farmaco, un accertamento diagnostico o prenotare una visita collegandosi a un sistema informatico poichè questa ricetta sarà accettata anche da cliniche, ambulatori e ospedali.
A partire dall’1 marzo doveva essere disponibile per tutte le farmacie sia pubbliche che convenzionate il sistema di calcolo di ticket ed esenzioni della Regione di provenienza di ogni cittadino per poter ritirare i farmaci anche fuori dalla Regione di residenza che poi si scambieranno le informazioni sui medicinali prescritti e procederanno ai relativi rimborsi compensativi mentre finora si era spesso costretti a pagare il farmaco per intero tranne dove vigeva un sistema di rimborsi per cui però erano necessari permessi speciali e lunghi tempi di attesa. Nel frattempo è già possibile usare ovunque le ricette vedendo applicati, in via transitoria, i criteri della Regione in cui ci si trova. Ma ricetta elettronica non è ancora sinonimo di abolizione del cartaceo infatti, per un periodo di transizione, il Medico fornirà un piccolo promemoria da consegnare in farmacia che permetterà di recuperare la nostra prescrizione anche in caso di malfunzionamenti del sistema o assenza di linea internet. Nonostante il trionfalismo dei mass media ad oggi alcuni farmaci ed accertamenti come gli esami ematochimici e le visite specialistiche sono in genere ancora prescritti sulla vecchia ricetta rossa. Gradualmente è anche previsto che sparisca la vecchia “fustella” da attaccare nei riquadri rossi poiché anche se i codici della confezione sono inseriti direttamente sul P. C. ancora non è stato possibile determinare un meccanismo che annulli il suo valore rispetto alla necessità di identificare e distinguere i farmaci erogati a carico del S.S.N. da quelli pagati direttamente dal cittadino.
Tra i vantaggi della ricetta elettronica ci sono il risparmio sulla stampa e distribuzione delle vecchie ricette rosa, il controllo sulla falsificazione delle ricette o sugli abusi conseguenti al furto dei ricettari. In questa prima fase e fino a fine 2017 sono ancora esclusi dal nuovo metodo alcuni farmaci come gli stupefacenti, l’ossigeno, le prescrizioni per erogazione diretta in continuità assistenziale e i farmaci con piano terapeutico AIFA. Ma, come lato negativo, se il Medico dovrà verificare dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket, quelli di erogabilità e appropriatezza e nello stesso tempo non potrà più contare sul supporto dell’assistente di studio nella velocizzazione delle procedure di ricettazione e ci saranno complicazioni anche nelle procedure di coinvolgimento del Medico sostituto che per il momento salvo eccezioni (Campania) dovrà continuare ad utilizzare la ricetta rossa un rischio facilmente prevedibile è un aggravio di lavoro sul titolare che si trasformerà in attese più lunghe per gli assistiti e meno tempo disponibile per le visite.

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Pannella: uno statista, un uomo un politico che ha fatto e detto tutto e il contrario di tutto

di Maurizio Martini

Marco Pannella, all'anagrafe Giacinto Pannella (Teramo, 2 maggio 1930 – Roma, 19 maggio 2016), è stato un politico italiano, che si autodefiniva «radicale, socialista, liberale, federalista europeo, anticlericale, antiproibizionista, antimilitarista, nonviolento e gandhiano». Membro della Gioventù liberale e poi leader dell'Unione Goliardica Italiana negli anni universitari, Marco Pannella è stato tra i fondatori nel 1955 del Partito Radicale dei Democratici e dei Liberali, la formazione politica promossa dalla sinistra liberale fuoriuscita dal Partito Liberale Italiano e raccolta intorno al settimanale Il Mondo, diretto da Mario Pannunzio. Il nuovo Partito Radicale riprese il nome della storica formazione erede dell'estrema sinistra storica nel Parlamento post-unitario, ma in più occasioni, nel corso della propria lunga carriera politica, il carismatico leader di gran parte del radicalismo italiano lascerà intendere pubblicamente di guardare anche ai valori della Destra storica del paese. Tra i suoi riferimenti ideologici, vanno inoltre annoverati l'ambientalismo ecologista, il cattolicesimo liberale di Romolo Murri, e il socialismo liberale. Chi lo stima vede in lui qualcuno che tenta di porsi oltre le ideologie, e i suoi oppositori leggono nel suo operato una dose di ambiguità, e lo accusano spesso di inaffidabilità. Era noto anche per essere alquanto prolisso, è stato travisato molte volte in quanto difficilmente assimilabile a schemi comunicativi giornalistici contemporanei, esprimeva preferibilmente i suoi pensieri nelle lunghe conversazioni settimanali in onda sulle frequenze di Radio Radicale, generalmente condotte in studio dall'ex direttore Massimo Bordin, occasionalmente da Valter Vecellio o dal direttore attuale della storica emittente Paolo Martini.

Deputato dal 1976 al 1992, Marco Pannella è stato uno dei protagonisti delle battaglie civili degli anni settanta e della fase di transizione tra la prima e la seconda Repubblica. La sua azione politica lo ha portato a essere noto, come leader politico italiano, per aver fatto costantemente ricorso ai metodi della lotta politica nonviolenta (come scioperi della fame, disobbedienze civili, sit-in, ecc.) resi popolari dal Mahatma Gandhi (con la denominazione Satyagraha) e dal reverendo Martin Luther King. In quest'ottica, ha praticato decine di scioperi della sete e della fame, con l'intenzione di affermare la legalità o, secondo le sue parole, il "diritto alla vita e la vita del diritto".

Oltre alle cariche di deputato ed europarlamentare è stato presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia), consigliere comunale a Trieste, Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila, consigliere regionale del Lazio e dell'Abruzzo e segretario del Partito Radicale; è stato Presidente del Senato del Partito Radicale Transnazionale e della Lista Marco Pannella, lista elettorale legata ai Radicali Italiani, ed editore dell'organo d'informazione della Lista, Radio Radicale, fondata nel 1977 dallo stesso Pannella e da altri e che svolge anche un servizio pubblico. Pannella ha altresì operato attivamente nella vita politica italiana attraverso l'intensa applicazione dello strumento referendario, promuovendo, nel corso di tre decenni, la raccolta di quasi cinquanta milioni di firme necessarie alla promozione delle varie campagne referendarie. Marco amava dire « Io non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale. L'ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare.» (Marco Pannella, intervista a Playboy Italia, 1º gennaio 1975).

Marco Pannella è nato a Teramo il 2 maggio 1930 da padre italiano, al secolo Leonardo Pannella (1898 - 1986), ingegnere discendente di una famiglia della borghesia agraria, e madre svizzera, Andrée Estachon (1900 - 1983). Il suo vero nome, Giacinto (il secondo nome, quello sempre usato, Marco, non venne registrato per un errore burocratico), gli venne dato in onore del prozio Giacinto Pannella, sacerdote e letterato del cattolicesimo liberale. La casa natale si trova nella via oggi intitolata proprio allo zio Giacinto.

Nel 1955 si laurea in giurisprudenza all'Università di Urbino, dopo una discussione della tesi durata più di due ore (voto 66/110) e fonda, dopo aver esercitato la professione di avvocato per un anno, il Partito Radicale assieme a Ernesto Rossi, Leo Valiani, Mario Pannunzio ed Eugenio Scalfari. In vista delle elezioni politiche del 1958 si decide di organizzare liste unite con i repubblicani: la coppia PR-PRI ottiene l'1,37% dei voti (e 6 seggi) alla Camera. Nel 1959, su Paese Sera, propone l'alleanza di tutte le sinistre e l'ipotesi di un governo che comprenda anche il PCI. Nell'articolo egli scrisse che per combattere il "regime democristiano" socialisti, radicali e repubblicani dovevano creare uno schieramento unitario, coinvolgere i comunisti e tracciare un programma di governo alternativo a quello scudocrociato. Inoltre rivolse anche una critica ai comunisti ("Cessate di proporre mirabolanti politiche che nemmeno da soli potreste attuare (...). Rivolgetevi come interlocutori ai laburisti inglesi e alla socialdemocrazia tedesca, e non agli sparuti gruppi comunisti belgi, olandesi, scandinavi, inglesi, che non rappresentano nessuna reale posizione democratica e popolare nei loro Paesi") a cui rispose Togliatti in persona. Tuttavia successivamente, i due leader politici ebbero un cordiale scambio di battute. Quando il Partito Radicale entra in crisi e rischia lo scioglimento, torna a raccoglierne, assieme a pochi amici e aderenti alla corrente di "sinistra radicale", la difficile eredità e nel 1963 ne assume la segreteria. Nel 1964 dà vita a un'alleanza tra PR e PSIUP, che durerà fino al 1966, quando Pannella si candiderà senza successo come consigliere comunale di Roma. Sempre nel 1966 fonda la LID (Lega Italiana Divorzio) che contribuirà in maniera determinante, nel 1970, a far approvare la legge Fortuna-Baslini.

Intanto sviluppa un intenso dialogo con Aldo Capitini sul significato e le forme della nonviolenza, per il rinnovamento della politica, non solo in Italia. Nel 1968 è imprigionato a Sofia per aver protestato contro l'invasione sovietica della Cecoslovacchia. Nel 1972 contribuisce a ottenere, anche con uno sciopero della fame, la legalizzazione dell'obiezione di coscienza.

La battaglia per la legge sul divorzio
Il 1º ottobre 1965, il deputato socialista Loris Fortuna presentò una proposta di legge volta ad introdurre, in casi limitati, lo scioglimento del matrimonio. I radicali si resero conto che era possibile trasformare quello che per lunghi anni era stato un fatto privato in un problema di carattere sociale. Infatti, sommando i seicentomila separati legali con il milione e mezzo circa di separati di fatto, e con le altre migliaia di persone coinvolte nelle separazioni, complessivamente si arrivava ad almeno un dieci/dodici per cento della popolazione italiana in un modo o nell'altro direttamente interessata. Sicché tutte queste persone avrebbero potuto rappresentare un vasto potenziale di mobilitazione politica.

Una tale situazione si presentava perciò come il terreno ideale per la sperimentazione della concezione che i radicali, guidati da Marco Pannella, avevano della politica e del partito: fare appello ai diretti interessati alle singole battaglie, individualmente, assicurando loro attraverso movimenti organizzati, o anche attraverso un vero e proprio partito, un modo per esprimersi politicamente. I radicali pensavano infatti che, nella società italiana, i costumi erano ormai, a metà degli anni sessanta, molto variati rispetto al diritto vigente. Dopo la presentazione del progetto di legge Fortuna, i radicali suggerirono dunque di organizzare un sostegno da parte dell'opinione pubblica, unico modo per evitare l'insabbiamento della questione. A questo punto furono decisamente aiutati dal fatto che il settimanale popolare ABC appoggiò subito l'iniziativa, assicurando così una vasta eco tra il pubblico, proprio lo scopo che i radicali si proponevano. Nel gennaio del 1966 Marco Pannella e l'avvocato Mauro Mellini annunciarono la costituzione della Lega Italiana Divorzio o, più semplicemente, LID (Lega italiana per l'introduzione del divorzio). La struttura della Lega era disegnata come centro di coordinamento delle attività svolte in tutto il Paese, un organismo assai aperto e informale, la cui novità principale stava nel fatto che i componenti della direzione nazionale, pur provenienti da partiti diversi, ne facevano parte a titolo personale e non come delegati della forza politica di appartenenza.
Nel 1970, una maggioranza parlamentare che comprendeva il PCI, il PSI e il PLI, approvò la legge sul divorzio, ricordata anche con il nome di "legge Fortuna-Baslini".
Da questo periodo Pannella sviluppa la riflessione sulla depenalizzazione dell'uso delle droghe. Nel 1975 si fa arrestare per aver fumato uno spinello come uno dei primi atti di disobbedienza civile antiproibizionista e, da allora, chiede la legalizzazione delle droghe, sostenendo il paragone tra il proibizionismo sull'alcool degli anni venti negli Stati Uniti, alimento economico della criminalità mafiosa (erano i tempi di Al Capone), e il proibizionismo sulle droghe, fiorente business per tutte le mafie mondiali. Nel 1976 è entrato in Parlamento. In questi anni sostiene una linea di forte opposizione all'amplissima maggioranza parlamentare incentrata sull'accordo tra DC e PCI, che definisce polemicamente "ammucchiata", o "monopartitismo imperfetto". A questo periodo risale anche la nascita, e la successiva diffusione sull'intero territorio nazionale, di Radio Radicale, organo ufficiale di informazione del partito.

Altro capitolo in cui Pannella è lungimirante rispetto a molti altri politici è il caso Moro. Nei giorni del sequestro di Aldo Moro (16 marzo - 9 maggio 1978) si oppone alla linea della fermezza, sostenendo la strada della trattativa e si dichiara convinto dell'autenticità - come poi risulterà - delle lettere di Moro dalla prigionia. Marco Pannella e il gruppo parlamentare radicale alla Camera si erano impegnati - senza peraltro riuscirvi - per ottenere una totale liberalizzazione dell'aborto, attraverso la presentazione di molti emendamenti in tal senso, dato che la legge limitava l'aborto, almeno in teoria, a quando vi siano pericoli per la salute psicofisica della madre. La proposta di legge nella sua veste finale vede il gruppo radicale su una posizione di rigetto, anche se tale battaglia verrà considerata comunque un successo del movimento.. Sempre nel 1978, al culmine di una violenta campagna scandalistica che durava da alcuni anni, il Presidente della Repubblica in carica Giovanni Leone fu costretto alle dimissioni. Pannella fu uno tra i principali artefici di questa campagna, rivelatasi poi gravemente diffamatoria. In occasione del novantesimo compleanno di Leone, festeggiato al Senato nel 1998, Marco Pannella volle incontrarlo personalmente per consegnargli una lettera di scuse per le diffamazioni di quegli anni. Dal 1979 è europarlamentare. La prima metà degli anni ottanta lo vede impegnato sul fronte della lotta alla fame nel mondo e in particolare nell'Africa, battaglia nella quale trova come alleato il segretario (poi presidente) della DC Flaminio Piccoli: la campagna porterà all'approvazione della cosiddetta legge Piccoli del 1985 che prevede lo stanziamento di circa due miliardi per la fame. Per gestire tale somma Pannella offre la sua disponibilità a fare da Sottosegretario agli Esteri dell'allora Ministro Giulio Andreotti, ma alla fine gli verrà preferito il socialista Francesco Forte. Pannella Ha organizzato con altre forze politiche i referendum anti-caccia e anti-nucleari. Nel 1985 ha contribuito alla nascita delle Liste Verdi, anche mettendo gratuitamente a disposizione del movimento ambientalista il simbolo elettorale del Sole che ride. Verso la fine degli anni ottanta è stato il promotore della trasformazione del Partito Radicale in partito "transnazionale" e "transpartito", partito che da allora in poi concentrerà la sua azione politica verso gli obiettivi dell'abolizione - cominciando dalla moratoria - della pena di morte in tutto il mondo (obiettivo poi passato a Nessuno tocchi Caino), dell'affermazione universale di alcuni diritti umani e della democrazia, dell'istituzione di un tribunale internazionale, in ambito ONU, in grado di sanzionare i crimini di guerra e i crimini contro l'umanità.

Dal 1986 chiede leggi elettorali maggioritarie e uninominali. Ha sostenuto l'elezione, effettivamente conseguita, dei deputati Leonardo Sciascia, Toni Negri (campagna per la giustizia sul cosiddetto processo "7 aprile"), Enzo Tortora (campagna per la "giustizia giusta"), Ilona Staller, pornostar iscritta al PR (candidata in ossequio allo statuto del partito, che prevede una scelta di candidati non imposta dalla segreteria ma votata dagli iscritti), e il cantautore Domenico Modugno. Nell'elezione successiva Ilona Staller fondò, con altre pornostar tra cui Moana Pozzi e sotto l'iniziale supervisione del regista Riccardo Schicchi, il Partito dell'Amore, che non ottenne deputati.

L'auto-finanziamento del PR
Pannella accetta poi l'iscrizione al Partito Radicale degli ergastolani Vincenzo Andraous e Giuseppe Piromalli, già condannati per fatti di camorra. Il gesto accompagna la campagna di protesta contro l'applicazione del regime di carcere duro ai detenuti ritenuti pericolosi, come i mafiosi o i terroristi (articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario). Successivamente, anche il blocco dirigente dell'organizzazione terroristica di sinistra Prima Linea si iscrive dal carcere abbracciando la nonviolenza del partito, tra di essi Sergio D'Elia; i radicali accoglieranno anche, come dipendenti, in un programma di recupero dei detenuti, anche gli ex terroristi neri Giuseppe Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, ritenuti da essi (e da molti altri) innocenti della strage di Bologna a loro addebitata. Queste iscrizioni fecero parte anche della campagna di autofinanziamento radicale. Sempre nel 1987, in vista di una convergenza delle sinistre, Pannella si iscrisse, mantenendo la doppia tessera, al Partito Socialista Italiano. Sempre nel periodo 1992 - 1993 ha promosso e vinto, insieme con il parlamentare democristiano Mario Segni e con altri rappresentanti politici, il referendum sulla Legge elettorale. Tale successo politico ha determinato il passaggio dal sistema elettorale proporzionale puro a un sistema elettorale ibrido, per tre quarti maggioritario uninominale, per la parte restante ancora proporzionale. In quegli stessi anni, ulteriore significativa vittoria è stata ottenuta da Pannella con l'amplissima prevalenza dei sì nel referendum, sempre promosso dal movimento Radicale, per l'abolizione del finanziamento pubblico dei partiti (lo stesso quesito referendario era stato sottoposto come già detto al voto degli elettori nel 1978), ma tale finanziamento è stato sostanzialmente reintrodotto pochi anni dopo dalla grande maggioranza delle forze politiche.
Lo stesso anno riesce a ottenere, sempre per via referendaria, la completa depenalizzazione dell'uso personale delle droghe leggere, che resterà tale fino all'introduzione delle sanzioni amministrative e penali della legge Fini-Giovanardi (2005), contestatissima dai radicali, ma che sarà nuovamente abolita, per vizio di forma nell'iter parlamentare della conversione del decreto-legge, dalla Corte costituzionale nel 2014.

Storica la sua amicizia con il Dalai Lama e importante anche la lotta per il rispetto dei diritti umani fondamentali di popoli e gruppi oppressi, come per esempio i Montagnard, il Governo tibetano in esilio, gli aderenti alla Falun Dafa. Il più grande successo politico alle soglie del millennio è legato, correlativamente alla campagna per l'elezione a presidente della Repubblica di Emma Bonino, "Emma for president", alle Elezioni europee del 1999, dove i radicali, sostenuti da un forte battage pubblicitario sulle reti generaliste (ciò era permesso in quanto la cosiddetta legge sulla par-condicio risale al 2000, governo D'Alema II), raggiunsero quasi il 9%, massimo storico per il movimento, solitamente rimasto sempre intorno all'1%, che fu per breve tempo la quarta forza politica italiana (dopo Forza Italia, Democratici di Sinistra e Alleanza Nazionale, quest'ultima in lista unica con il Patto Segni).
Riguardo le posizioni pacifiste e non violente hanno visto momenti di contrasto con Pannella. Le posizioni interventiste assunte in numerose occasioni, soprattutto in riferimento alla guerra del Kosovo (1999) e a quella in Afghanistan (2001), hanno fortemente incrinato il rapporto con il mondo nonviolento e pacifista, che ne ha spesso criticato la presunta deriva militarista. Il gruppo "amici di Aldo Capitini" gli chiese pubblicamente nel 2004 di non appropriarsi più dell'immagine del Mahatma Gandhi e di quella di Capitini. Marco Pannella risponde che lui non si definisce "pacifista a oltranza", ma nonviolento, in quanto utilizza questi metodi per portare avanti le sue battaglie politiche (Pannella ha sempre criticato il pacifismo ideologico tout court, ritenendolo pericoloso). Marco Pannella ha sempre rivendicato che il padre della nonviolenza, il Mahatma Gandhi, sosteneva che il nonviolento si batte a oltranza per evitare la guerra, ma nel momento in cui la guerra scoppia, "ha il dovere di schierarsi" per difendere la parte offesa, in quel caso i kosovari massacrati dalle milizie di Slobodan Milosevic, l'unico intervento militare caldeggiato da Pannella (in realtà approvato solo dopo che era già stato deciso), mentre negli altri casi si limitò a manifestare la contrarietà al ritiro delle truppe, ormai già inviate da tempo (per il rischio di fomentare ulteriore caos).

Nel 2001 viene fondato il movimento politico Radicali Italiani, sezione italiana del Partito Radicale Transnazionale, mentre nel 2002 Pannella promuove, con altri esponenti del partito, tra cui l'ex docente universitario Luca Coscioni, colpito da sclerosi laterale amiotrofica, l'Associazione Luca Coscioni per la libertà di ricerca scientifica, che si batterà per la libertà di cura e i diritti dei malati e, con Piergiorgio Welby, per il diritto al rifiuto dell'accanimento terapeutico e all'eutanasia nel 2006.

Nel 2003, per evitare la guerra d'Iraq, propose che l'Italia si facesse portavoce con gli Stati Uniti di un piano che prevedesse un'offerta d'esilio e salvacondotto per Saddam Hussein, in alternativa a ciò che si verificò puntualmente: l'invasione dell'Iraq, la condanna a morte di Saddam e la guerra civile interna.

Pannella Diviene deputato al Parlamento europeo, per la "Lista Bonino" dei Radicali italiani, subentrato nel 2004 in seguito alla rinuncia di Emma Bonino che ha accettato l'incarico in un'altra circoscrizione. Pannella ha ricevuto, in tutta Italia, circa 66.000 preferenze. Si iscrive al gruppo parlamentare dell'Alleanza dei Democratici e Liberali per l'Europa. Nel parlamento europeo diviene membro della Commissione per gli Affari esteri; della Commissione per il controllo dei bilanci; della Commissione per l'ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Delegazione per le relazioni con Israele; della Delegazione per le relazioni con i paesi del Sud-Est asiatico e l'Associazione delle nazioni del Sud-Est asiatico (ASEAN).

Altro capitolo degno di nota è l’impegno per l’abolizione della pena capitale sostenendo la campagna contro la pena di morte, insieme con l'associazione Nessuno tocchi Caino, culminata nell'ottenimento, da parte dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, della risoluzione di moratoria universale della pena di morte, uno storico obiettivo dei radicali. L'iniziativa per la moratoria, da lui più volte contrapposta all'abolizionismo immediato della pena di morte a suo parere revocabile dagli stati non democratici e comunque secondo lui non realisticamente conseguibile a breve termine ha portato alla richiesta di moratoria, presentata dal governo italiano all'ONU, tramite la rappresentanza all'ONU e le decisioni del Ministro degli Esteri Massimo D'Alema, ratificata dall'Assemblea Generale il 18 dicembre 2007.

Interessante per chi volesse approfondire le battaglie e il pensiero pannelliano, Alla fine di marzo del 2007 la Kaos Edizioni ha pubblicato A sinistra del PCI, volume che raccoglie gli interventi parlamentari più importanti del leader radicale tra il 1976 e il 1979. Nel novembre dello stesso anno è seguita la pubblicazione di Contro i crimini di regime, volume sempre edito dalla Kaos, che raccoglie gli interventi pronunciati fra il 1980 e il 1986. Entrambi i volumi sono a cura di Lanfranco Palazzolo, giornalista di Radio Radicale. Nel novembre 2010 ha ricoperto il ruolo di insegnante nel corso di storia politica L'Italia secondo Marco, svoltosi alla Domus Talenti di Roma. Il corso aveva una durata di due mesi.

Nel 2013 Pannella viene candidato come capolista alle Elezioni politiche italiane, ma non viene eletto al Parlamento. La lista ripropone, già nel simbolo, la storica battaglia per il miglioramento delle condizioni - giudicate "illegali" e "criminali" dalla Corte Europea dei Diritti dell'Uomo - delle carceri italiane. Degni di nota sono i moltissimi scioperi della fame, della sete o entrambi, tenuti in segno di protesta, il più lungo è quello che va dal 20 aprile al 19 luglio 2011 condotto da Pannella al fine di proporre un'amnistia contro le condizioni dei detenuti nelle carceri italiane. Pannella, allora 81enne, digiunò quasi completamente, ingerendo solo liquidi, per circa tre mesi.

Pannella ha avuto molti ricoveri in ospedale, spesso come conseguenza dei lunghi scioperi della fame e/o della sete. Nel 1998 subì invece una operazione al cuore per l'impianto di quattro bypass.

Nella notte tra il 21 e il 22 aprile 2014 venne ricoverato al policlinico Gemelli di Roma per un malore, dovuto a un aneurisma dell'aorta addominale, con rottura della branca iliaca sinistra; viene successivamente operato per una ri-protesizzazione aortica dell'arteria, già operata in precedenza, e per l'impianto di un bypass femoro-femorale (non quindi al cuore come voleva la notizia diffusa inizialmente dalle agenzie di stampa) e posto in terapia intensiva. Pochi giorni dopo, ha dichiarato di voler ricominciare lo sciopero della sete per le carceri, che poi ha temporaneamente interrotto dopo una telefonata con Papa Francesco. Pannella ha affermato di essere divenuto amico del pontefice argentino, e di ammirarlo per aver inserito il reato di tortura nell'ordinamento vaticano, per il tentativo di arginare la pedofilia ecclesiastica e altro.

Nell'estate del 2014 continua la sua protesta nonostante un tumore ai polmoni e uno al fegato (più precisamente un tumore polmonare con metastasi epatica) per cui ha dovuto subire operazioni e radioterapia.

Pannella è morto alle 14 del 19 maggio 2016, all'età di 86 anni, presso la clinica Nostra Signora della Mercede a Roma dove era ricoverato dal giorno prima per il peggiorare delle sue condizioni di salute. Radio Radicale annuncia la sua morte con il Requiem di Mozart.

Gli incarichi istituzionali di Pannella sono stati molti e di rilievo. Di seguito l’elenco.
Deputato alla Camera dal 1976 al 1992 (in maniera non continuativa)
Eletto al Parlamento europeo nel 1979, 1984, 1999, 2004
Consigliere comunale a Trieste nel 1978
Consigliere comunale a Catania, Napoli, Teramo, Roma e L'Aquila
Consigliere regionale del Lazio e dell'Abruzzo
Presidente della XIII circoscrizione del Comune di Roma (Ostia)

Riconoscimenti
Laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione
«Per le sue straordinarie innovazioni introdotte nel linguaggio politico e comunicativo»
— Università di Teramo, 20 febbraio 2015.
Nel 2009 ha ricevuto il riconoscimento speciale della giuria al Premio Dessì.
Nel febbraio 2011 ha rifiutato un'eventuale laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione da parte dell'Università di Teramo. Ha invece accettato il riconoscimento nel 2015.
Il Fondo Nazionale Ebraico, in omaggio alla sua lotta contro l'antisemitismo e alla sua amicizia con Israele (del quale ha spesso proposto l'accoglimento nell'Unione europea), ha intitolato due aree desertiche riforestate a Marco Pannella, una nei pressi di Gerusalemme, l'altra nel Negev. Oltre a lui, gli unici politici italiani che hanno avuto l'onore di un'intitolazione sono stati Pietro Nenni, Giovanni Spadolini e Umberto Terracini.
Una settimana prima della sua dipartita, il comune di Teramo gli conferisce la cittadinanza onoraria e le chiavi della città.

Dopo questa lunga ma doverosa esposizione del percorso umano e politico di Marco Pannella, desidero concludere con qualche riga personale.
Ho cominciato a seguire le idee pannelliane da circa 30 anni e in un’occasione ho avuto modo di parlarci direttamente, era davvero unico.
Su marco potremmo scrivere libri e libri, ho già letto svariati commenti e dissertazioni di professori, storici ecc. Ognuno si è lanciato in commenti che a mio modesto avviso hanno finito con l’uscire dai binari. E’ inutile voler inquadrare Pannella in una linea politica, in una idea, marco era tutto e il contrario di tutto. Pannella o lo si amava o lo si odiava. Desidero sottolineare 2 punti specifici.
Marco era un sognatore e scrivo sognatore in senso positivo, un idealista pronto anche ad uscire dai binari quando serviva. Dotato di una intelligenza fuori dal comune. La sua preparazione culturale svariava davvero a tutto tondo, poteva disquisire dalle civiltà più antiche, per giungere ai burattini attuali della politica e non solo. Lo si può definire uno degli ultimi statisti nel senso reale del termine.
Marco non ha portato avanti soltanto battaglie in Italia, ma in occasione della guerra in Iraq, si diede molto da fare con il governo italiano, gli Stati Uniti e l’Inghilterra, al fine di salvare Saddam e al tempo stesso farlo uscire dalla scena politica. Di questo impegno ci sono documenti, e lunghissime e dettagliati raconti dello stesso Marco. Ma il mondo aveva deciso che saddam doveva morire e la guerra si doveva fare.
Molti hanno detto che i radicali si possono definire 4 gatti. Come numero è vero, ma tante leggi che oggi diamo per scontate, le dobbiamo proprio a Marco. Che poi possa aver avuto alleati nelle sue battaglie non c’è dubbio, ma la faccia ce l’ha messa sempre lui. Marco non era facile azzittirlo, poiché avendo una conoscenza smisurata della storia, dei movimentiche muovono il sistema nel suo complesso, sapeva spiegarti perché una data cosa era accaduta, se si poteva evitare, e così via. Non parliamo della diplomazia, era un maestro indiscusso e indiscutibile. Senza offendere nessuno, un Berlusconi, un Renzi, un Salvini e così via, sarebbero stati sotterrati se messi a confronto con Pannella.
Il fatto che ormai da una ventina di anni praticamente non lo si vedeva più né in Rai ne in altri canali nazionali non è un caso, Marco dava noia. Dava noia e a più livelli. Le sue denunce, i numeri che forniva erano sempre corretti, precisi, inconfutabili. Il più grande difetto che poteva avere, (sempre che lo si definisca difetto), quando prendeva la parola era difficile togliergli il microfono, mettendo spesso in imbarazzo il conduttore di turno.
Ma dietro alle frequenti parolacce, ai testa di cazzo, ai va a fan culo, si nascondeva una persona sensibile. Dietro a quella corazza di 2 metri c’era tanta polvere da sparo purissima, ma mai una pallottola.
Un ultimo ricordo voglio e devo ricordarlo. L’uccisione di ALDO MORO, voluta o quantomeno non contrastata dal suo partito e dal PC, vide soltanto Pannella e Craxi aprire un dialogo con i rapitori. Ma anche in quel caso le grandi potenze mondiali avevano deciso che Moro doveva morire e così fu.
Un altro atto di provocazione che Pannella attuò aiuta a comprendere di che pasta era fatto. Durante gli anni di piombo, per un certo periodo dormiva con la porta di casa aperta, quasi sfidando i terroristi a poterlo uccidere facilmente, ma mai nessuno lo toccò. Caro Pannella, riuscivi a rendere uno studio irrespirabile tante erano le sigarette che fumavi, questa politica, gli uomini che ti hanno circondato sono lontani anni luce da te, dal tuocuore, dai tuoi ideali. Troppa la tua superiorità. Troppo sottile da vedere, troppo superiore da comprendere per quasi tutti.
Marco mi ha dato tanto e la sua dipartita mi lascia un vuoto non semplice da colmare. Lo ricorderò nelle interminabili notti durante le quali radio radicale mandava in onda gli interventi che aveva tenuto alla camera dei deputati e in altre circostanze. Un’ultima annotazione. Chiara come sempre, Emma Bonino nel va e vieni delle massime cariche dello Stato e dei partiti che portavano il loro saluto, ha avuto parole dure e quantomai vere. Oggi molti di quelli che rimpiangono Marco, fino a ieri lo hanno osteggiato in ogni modo possibile, coloro sono soltanto ipocriti. Più o meno le parole sono state queste. Parole che il sottoscritto condivide e soltanto per pura educazione non aggiungo altri termini ben più pesanti che meriterebbero questa massa di burattini.

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Filosofia religione e dintorni

Stato e Chiesa: e il fanatismo di casa nostra?

Di Carmelo R. Viola

Permane un vocìo generalizzato e sconnesso dei cosiddetti media attorno ai terribili quindici giorni di prigionia del giornalista Mastrogiacomo e soprattutto attorno alla terrificante esecuzione del suo autista, ritenuto una spia. L’aggettivazione delle due vicende non dovrebbe lasciare dubbi, in chi mi legge, circa la mia personale indignazione contro siffatti comportamenti barbarici ma questo non m’impedisce, a differenza degli autori del suddetto vocio, di conservare una visione panoramica del contesto storico di cui noi, cosiddetti occidentali, siamo attori e vittime. Molti di coloro che s’indignano a senso unico contro certa ferocia di certo islamismo, dimenticano (o fingono colpevolmente di avere dimenticato) di essere dentro una tradizione religiosa certamente più feroce di quella in questione. Costoro non s’indignano alla narrazione biblica dei sacrifici richiesti da Dio o della punizione terroristica di Sodoma e Gomorra né dei vari Abramo pronti a sgozzare il figlio Isacco per dare una prova di fedeltà al Padreterno. Non lo fanno perché devono rispetto ad un testo sacro della detta tradizione. Costoro non ricordano che l’ultimo papa-re, Pio IX, faceva ghigliottinare i patrioti italiani. Non mi risulta che costoro si siano indignati quando il papa polacco, legittimando a posteriori quelle vergognose – e soprattutto anticristiane – esecuzioni, elevò quell’autocrate feroce agli onori della santità. In quell’occasione nessun coro di proteste si levò contro cotanta offesa della civiltà e dello stesso sincero sentimento religioso. Al contrario, mi risulta che le stesse voci hanno più volte belato per osannare un altro autocrate, puntualmente infallibile – per l’appunto il papa polacco – che avrebbe contribuito a debellare l’ateismo dell’Est a favore di quel teatrino di Pulcinella, che la imperversante borghesia neoliberista, sempre più avida e predona, continua a chiamare democrazia. La differenza fra l’esecuzione operata dai talibani afghani e quella papale è solo di forma: la sostanza è identica. E non sappiamo quali torture abbiano preceduto la terribile ghigliottina. Sappiamo invece e con certezza che i diciassette secoli della Chiesa cattolica è un’ininterrotta fiumara di crimini contro l’umanità. Sappiamo delle morti lente a sèguito di lenti e sofisticati martìri e di roghi che hanno bruciato vivi centinaia di migliaia di innocenti come Giordano Bruno, un cui monumento si erge proprio a Roma, in Piazza Campo dei Fiori. Costoro, i fischiatori della claque antitalibana e filoamericana, non si accorgono (o fingono di non accorgersi) che i talibani – i fondamentalisti religiosi, voglio dire – ce li abbiamo in casa in versione cattolico-clericale, i quali, mutatis mutandis, vogliono proprio le stesse cose di quelli islamici: sottomettere il potere politico e civile a quello religioso, lo Stato alla Chiesa. Anzi, per tanti di questi zelanti sudditi sarebbe ideale una restaurazione del potere temporale sic et sempliciter. I nostri fondamentalisti sono stranieri in patria, non sanno che significhino Stato laico, diritto laico, tolleranza laica della diversità: loro, che non corrono alcun rischio di non potere comportarsi “secondo sudditanza sacramentale” - che chiamano molto impropriamente coscienza - tutti dovrebbero uniformarsi alle direttive del Vaticano, cioè non comportarsi secondo proprie convinzioni, ovvero secondo coscienza. Per costoro valgono solo le loro convinzioni, quelle altrui non possono costituire coscienza ma sono solo atti di insubordinazione al diretto intermediario fra cielo e Terra, l’unico che sappia tutto circa la bioetica prima della conoscenza scientifica della biologia dell’uomo. Fosse dipeso da costoro il povero Welby sarebbe ancora un povero cristo steso su un letto di inutile sofferenza. Che patetica sensibilità! Anche qui non c’è differenza sostanziale fra l’assolutismo islamico e quello “casereccio”, ma solo di forma. Costoro non ricordano nemmeno la vergogna dell’esecuzione sommaria e barbarica di un Mussolini, colpevole quanto si vuole ma prigioniero inerme, ucciso ed appeso per i piedi in Piazzale Loreto con una compagna del tutto innocente: lo dico da antifascista della prima ora ma da sempre estraneo a qualsiasi fanatismo, che appiattisce tutte le idee. I gazzettieri di casa nostra, prima di sorprendersi della gobba altrui, dovrebbero toccarsi la propria e vergognarsi di un’Italia che ha tradito il Risorgimento e, forse meritatamente, affonda sempre più in una specie di “morsa della morte”, costituita dagli Usa, che ci occupano militarmente (e che - non contenti di avere un’inservienza militare gratuita - ci hanno appena richiamato al dovere servile a proposito della legittima liberazione di Mastrogiacomo dietro scambio di cinque talebani, peraltro non nostri prigionieri), e dalla Chiesa, che pretende di dettare al Parlamento le leggi più convenienti al suo millantato credito di referente unico della volontà di Dio (che, chissà perché, ci tiene così tanto ai comportamenti umani). Farebbero bene a ricordare che i talibani furono classificati buoni proprio dagli stessi Usa quando si trattò di cacciare fuori gli… invasori sovietici e di torturare a morte il capo di un governo laico ma non filoamericano, per ridiventare cattivi appena gli sgherri della Casa Bianca hanno effettivamente invaso quella terra e non certo per liberarla. Il grottesco D’Alema, caricatura di quello che fu, si è giustificato con il padrone yankee e alfine si è dichiarato felice di essere stato perdonato. Almeno per questa volta. Nessuna crisi tra noi, tirapiedi di un’Italia, patria di non si quale diritto, e la più grande criminocrazia d’oltre oceano. C’è quanto basta e avanza per commiserarci come indegni di quella civiltà avanzata che pretendiamo di rappresentare.

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Con noi o contro di noi

di Corrado Malanga

Tutti abbiamo assistito ai recenti fatti di New York ed abbiamo anche ascoltato quello che avevano da dirci i nostri politici, militari, capi religiosi ed anche gente comune. I giornalisti, da parte loro, hanno fatto il loro dovere, testimoniando tutto quello che era successo con dovizia di particolari, immagini e commenti.
Questa volta più che mai, a seguito delle dichiarazioni dei mass media si avverte nei cuori e nelle menti della gente un enorme disagio. Disagio dovuto a quello che è successo ed al numero delle persone che ne sono state vittime, disagio dovuto al fatto che l’America ha mostrato in un sol colpo tutti i suoi punti deboli, disagio perché nessuno esclude che una strage simile possa ripetersi fra dieci minuti da un’altra parte del mondo, disagio perché non è affatto chiaro quali siano i fronti e quale il contenzioso. Cosa fare, dunque?
A prima vista i mass media hanno già dato la risposta. I nostri politici hanno già deciso per noi. Noi faremo la nostra parte, a fianco dei nostri amici ed alleati Americani, che tanto hanno fatto per noi nell’ultima guerra mondiale, salvandoci dalle grinfie dei Nazisti. La nostra confusione mentale sulla scelta del "con chi stare" si fa sentire anche quando gli Israeliani vengono tacciati da mezzo mondo per razzisti! Ma come: sono forse stati vittime dei Tedeschi e sterminati a milioni proprio dietro una guerra che voleva purificare il mondo da quella razza? Ora loro, annientati da genocidi infami ed assurdi, utilizzano analoghi modelli mentali contro una popolazione a cui hanno anche preso la terra? Se parlate con alcuni di loro vi renderete conto immediatamente di come essi seguano una stringente logica che, a non stare attenti, vi porta a credere che in fondo potrebbero aver anche ragione nel comportarsi da guerrafondai.
Parlando con un pakistano fondamentalista mi sono fatto spiegare il suo punto di vista all’epoca in cui, questi ideologi della religione islamica, erano contro l’America e con un certo Kohmeini - qualcuno lo ricorderà - era il Bin Laden di quei tempi. In quel periodo l’America era in guerra con i fondamentalisti islamici di Kohmeini, mentre ora il Pakistan ha offerto l’uso del suo territorio contro Laden: Misteri del cosmo politico…
Il pakistano mi disse che se lui voleva uccidere qualcuno e riusciva a farlo, era semplicemente perché Allah non lo aveva impedito. In altre parole, se Allah avesse voluto impedire questo suo crimine, l’avrebbe potuto fare senza sforzo alcuno, ma non lo aveva fatto, quindi voleva dire che Dio aveva le sue ragioni. Il mio amico pakistano, insomma, non aveva fatto alcunché di male, anzi era servito da braccio per la volontà del Signore. Gli Ebrei dicono che è Dio ad aver assegnato loro quella terra e loro sono il popolo eletto da Dio e, per l’appunto, solo Iddio potrà togliergliela. Il problema è che dietro le guerre esistono diverse pulsioni che portano l’uomo a convincersi della necessità di farle. In verità, non ci sono ragioni per fare la guerra, ma solo interessi privati, così, quando non si sa a chi dare la colpa di una guerra, ecco che spuntano gli dei.
Il presidente degli Stati Uniti in questi giorni ha invocato nei suoi discorsi molte volte Dio, sante messe sono state celebrate nelle cattedrali americane e ovunque nel mondo, con la commossa partecipazione di tanta gente. Ebbene questa gente ha spirito critico? Si rivolge al suo Dio perché ritiene che Dio sia dalla parte degli americani? Ma come, Dio non stava con Bin Laden? Non si tratta - come qualcuno potrebbe pensare - neanche di un altro dio: viene infatti da chiedersi se quella cominciata (come moltissime altre) è una guerra fra Dei? E che Dei diversi fanno combattere alle proprie marionette, cioè gli uomini, gli uni contro gli altri armati? No. È proprio una guerra tra creature che credono nello stesso Dio. Il Dio degli Ebrei è lo stesso Dio degli Islamici e lo stesso Dio dei Cattolici e lo stesso degli Americani. Che differenza esiste, allora, tra i Russi cattivi per il modello occidentale oggi in voga, che hanno per anni occupato il territorio dei vari bin Laden con la forza e gli Americani che sono venuti a fare la guerra in Afganistan. Sono questi ultimi diventati occupanti di un territorio non loro e gestori di una politica non loro? In un’intervista passata in questi giorni su Rai 2, lo stesso Laden ringraziava gli Americani per l’aiuto che gli avevano dato nel ricacciare i Russi a casa loro, ma pregava gli Americani di andarsene a loro volta. È superfluo sottolineare che gli Americani, una volta avranno messo piede in Afganistan non se ne andranno più. Qualcuno, a questo proposito, potrebbe ricordare anche alcuni fatti di casa nostra. Ringraziamo dunque gli Americani che ci hanno salvato dai Nazisti e rimandiamoli gentilmente a casa. No! Questi dall’Italia non se ne sono più andati. A qualcuno forse tutto ciò comincia ad apparire sospetto? Che differenza c’è tra l’Afganistan e l’Italia? Semplice: in Afganistan c’è il petrolio, mentre in Italia al massimo c’è tanta acqua salata. Dunque, i capi religiosi e (quindi) politici di quei territori, vorrebbero godersi i frutti delle ricchezze del loro territorio, senza essere succubi di politicanti stranieri. In Italia, al contrario, i nostri politici hanno sempre venduto per poche lire la nostra ricerca, le idee, la cultura e quant’altro è la nostra vera ed unica ricchezza. Così gli Stati Uniti hanno comprato le nostre idee, le hanno stravolte, hanno affossato la nostra cultura con dementi filmetti in cui gli uni si sparano con altri per soldi. Così l’America compra le nostre industrie, quelle che erano fiorenti negli anni Sessanta, le distrugge, le ricicla le annienta: infatti solo in America si deve far ricerca, solo in America si devono avere le chifavi decisionali e soprattutto solo l’America deve vendere i suoi prodotti, noi li dobbiamo solo comprare e non essere concorrenziali. Gli Americani vogliono il petrolio afgano per vendercelo in Italia: così ci guadagnano tre volte, la prima quando prendono una cosa che non è loro, la seconda quando vendono una cosa che non è loro e la terza grazie alla globalizzazione, processo che sotto mentite spoglie vuole toglierti la libertà di pensare, di fare, di agire, al di fuori degli schemi, delle righe ed impiegando la fantasia e non il manuale. Quello va bene per la mentalità anglosassone, non certo per la creatività italiana. Nel nostro piccolo anche noi Italiani non possiamo lamentarci se le nostre carceri si riempiono di Albanesi, fra i quali certamente ci saranno degli emeriti malviventi, che vengono in Italia per assicurarsi una sopravvivenza che con mezzi leciti ed illeciti loro stessi pretendono. Certo quando il governo degli allora socialisti craxiani, aveva affondato le sue mani nelle ricchezze albanesi, depredando quel povero popolo con trucchi ed inganni, nessuno si sarebbe immaginato che i soldi rubati, gli appalti collusi e quant’altro, ci sarebbe ricaduto sul suolo patrio in altra forma, come debito da pagare all’Albania ed agli Albanesi stessi. Ma la terza legge della termodinamica, essendo un principio, non guarda in faccia nessuno, né vinti né tanto meno vincitori. E così chi era buono un tempo diventa cattivo oggi, per ridiventare buono in futuro. Si può diventare liberatori di popoli e passare impunemente a sterminatori di razze dall’oggi al domani senza troppi scrupoli.
Perché oggi, in questa sede, diciamo queste cose?
Innanzitutto perché non le dice nessuno, ma le pensano in molti. L’opposizione politica italiana non osa dire che gli Americani hanno sbagliato politica estera negli ultimi trent’anni ed ora si trovano a dover pagare per scelte dementi che hanno fatto guerreggiando a casa d’altri senza preoccuparsi se non dei loro biechi interessi economici. I consiglieri militari americani hanno fornito armi ed istruzione militare ai Talebani fino all’altro ieri ed ora si trovano a doversi difendere dai loro stessi missili. Così come hanno fatto gli Americani avevano fatto i Russi i Cinesi, i Pakistani… Tutti, nessuno escluso, ed ecco che ora siamo tutti contro tutti. Vecchi nemici costretti a diventare amici per poi ritornare nemici. Francamente sentirmi dire che "...Noi faremo la nostra parte accanto a chicchessia…" mi fa un ribrezzo, perché con chiunque noi ci si metta, staremo sempre in compagnia di guerrafondai.
Esiste un mezzo per evitare una guerra e fare in modo che gli esseri umani abbiano un po’ di pace? Gli esseri umani, come abbiamo visto, sono tutti eguali, da qualsiasi parte del mondo vengano. Non ci sono infatti diverse razze sulla Terra, ma un’unica razza con alcune variazioni sul cromosoma della stupidità. Dunque, per risolvere definitivamente le cose, potremmo fare qualcosa che esca dai manuali degli strateghi anglosassoni, qualcosa che non è mai stato fatto nella storia dell’Universo, qualcosa che accontenti tutti, dopo che tutti si siano resi conto che chiunque comandi, si comporta da approfittatore e che tra un approfittatore talebano ed uno cinese non c’è differenza alcuna, se non nel misero colore della pelle. Scegliamo una potenza a caso, tanto è assolutamente eguale e consegniamoci a quella nazione! Per esempio facciamo che si diventa tutti Americani. Da domani non ci sono più l’Italia, l’Albania, la Grecia, da domani c’è solo l’America. Oppure tutti Afgani. Incredibile! Non ci sarebbe più bisogno di fare la guerra! La guerra si fa in due, mica in uno solo? Volevi la globalizzazione? Eccoti la globalizzazione! Ma qualcuno direbbe: "...No! Io con quelli non ci voglio avere nulla a che fare: Io invece non voglio avere nulla a che fare con quegli altri...", perché se è chiara una cosa è che gli esseri umani sono tutti eguali ma si sentono tutti diversi.
Ma allora non si può più uscire da questa strettoia? Secondo noi si può uscirne, ma con uno sforzo di volontà che avremmo dovuto fare molto tempo fa. E più in là andiamo nel tempo e più lo sforzo diventerà grosso ed inapplicabile. La sola speranza di uscire di qui è di non obbedire più ai nostri governanti. Semplicemente dici: NO! Dici: Basta!
Hanno voglia i nostri governanti di dire: "da domani facciamo la guerra a tizio, a caio ed a sempronio…"
Tu dici Basta! Sai quanti Americani, quanti Europei, quanti Africani faremmo felici?
Esiste inoltre, su tutta questa faccenda anche un’impronta ufologica piuttosto interessante. Cosa sono quei strani oggetti luminosi che si vedono nel filmato della CNN e della FOX, che sfrecciano attorno alle Torri prima e mentre gli aerei le colpiscono? Perché la stragrande maggioranza degli addotti italiani aveva avuto previsioni di tale catastrofe, fatto attraverso sogni, "premonitori" se così si può dire? Inoltre dobbiamo chiederci perché i computer delle due Torri hanno smesso di funzionare circa un minuto prima dell’impatto con il primo aereo? Chi ha oscurato il sistema satellitare di controllo dello spazio aereo americano NORAD senza il quale nessun aereo può volare verso il Pentagono senza essere abbattuto? Perché il satelliti a grappolo denominati Intruder di ultimissima generazione, capaci di monitorare una moneta in movimento sul suolo, non sono entrati in funzione? Tutte queste domande per ora rimangono senza risposta per noi, mentre per gli Americani le stesse non devono nemmeno essere messe in discussione… Che strano! È strana anche la versione che hanno dato sull’aereo caduto a Pittsburgh (e non su un obbiettivo strategico) per merito di valorosi passeggeri che si sarebbero ribellati ai dirottatori, ingenerando con loro un confronto fisico che, come risultato, avrebbe prodotto la caduta del velivolo stesso. Le testimonianze ci sono, da parte di quelle povere persone che hanno telefonato a casa…
È risibile l’ipotesi secondo la quale qualcuno ha sganciato due missili addosso ad uno dei loro aerei, pieno di loro amati connazionali, nel tentativo di evitare che la Casa Bianca venisse distrutta come le Twin Towers?
Insomma, per noi ci sono un po’ troppe domande a cui sarebbe stato bene trovare delle risposte prima di sganciare una sola bomba da qualsiasi parte...

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Gli Elohim e il Serpente Piumato (parte 2 di 4)

di Costantino Paglialunga

Pertanto prendiamo coscienza del fatto che:
ENERGIA-MATERIA = MATERIA-ENERGIA
PSICHE NON SPERIMENTATA = PSICHE SPERIMENTATA
VALORE POTENZIALE PSICHIZZATO = VALORE PSICHIZZATO
NON MANIFESTATO MANIFESTATO ED ISTRUITO
Per quanto riguarda le energie primarie, si può specificare che sono:
1 - ENERGIA COORDINATRICE (INTELLIGENZA)
2 - ENERGIA COSTRUTTRICE (ASTRALE-DINAMICA)
POIMANDRES (Genio Cosmico) ha detto: "L’ intelligenza è un memorizzatore multidimensionale, lo Spirito è depositario di tutte le esperienze vissute, sperimentate nelle diverse dimensioni sensoriali o emozionali, materiali o immateriali. Disse il profeta Ezechiele: "Le ruote si muovevano perché lo Spirito era nelle ruote. Lo Spirito-Intelligenza è la reale natura Divina che l’ Uomo contiene. Lo Spirito-Intelligenza non occupa spazio e non è vincolato dal tempo. Gli strumenti di cui si può servire sono molteplici, sia sul piano fisico sensoriale, sia su altre dimensioni ". Vi sono poi le energie secondarie non meno importanti di quelle primarie e sono accumulate nelle strutture modificatrici degli elementi.Esse sono strettamente legate alla energia primaria coordinatrice. Contrariamente a quanto pensano gli scienziati terrestri, il Sole è abitato. Il suo nucleo interno è freddo ed è popolato da esseri che appartengono alla settima dimensione: sono i Geni Solari, gli Elohim, i Troni di biblica memoria. Segue che i Cherubini e i Serafini sono persone che hanno invece una forma e una sostanza, i quali fanno parte delle Gerarchie Spirituali in quanto hanno una evoluzione molto più raffinata della nostra per aver accettato la redenzione a differenza dell’ umanità del pianeta Terra. Gli Elohim hanno ribadito:
spesso, ciò che non potete sondare si appalesa per significarvi che esistono dimensioni capaci di compenetrare la vostra, essendo queste diverse e superiori ai vostri poteri psico-fisici. Esiste una gerarchia cosmica che governa l’ alto e il basso, il macrocosmo e il microcosmo, il visibile e l’ invisibile, il materiale e l’ astrale. L’ astrale coordina e istruisce il materiale, e ciò per un supremo ordinamento dello Spirito Creante: ciò che nasce dallo spirito e ciò che nasce dalla carne. La nostra natura è astrale. Proveniamo da una dimensione completamente diversa da quella in cui, voi terrestri, svolgete le esperienze esistenziali ed evolutive della vostra reale identità eterna. Le nostre facoltà intellettive sono per voi inconcepibili ed i nostri abitacoli non sono strutturati da valori materiali, anche se è nelle nostre facoltà materializzare quanto è nell’ idea. Possiamo renderci visibili alle vostre facoltà visive solo quando lo riteniamo necessario e possiamo, altresì, essere disponibili al contatto extrasensoriale o fisico quando lo riteniamo opportuno, e con persone che sono in possesso di determinate qualità psico-fisiche-spirituali che possiamo facilmente sondare in ogni circostanza. La materializzazione dell’ idea, della forma ed infine della sostanza visibile, palpabile, animata ed intelligente, è l’ arte più avanzata della nostra scienza astrale. La Luce, come vi abbiamo già detto, la manipoliamo così come voi manipolate l’ argilla, ed essendo questa l’ artefice primaria dell’ atomo creante, ci consente di coordinare ogni tipo di struttura fisica e dinamica. Il vostro grave errore è quello di continuare a credere che l’ intelligenza debba necessariamente servirsi di un abitacolo unica: il vostro. E’ un vuoto di conoscenza che dovete colmare e noi siamo propensi ad aiutarvi in tal senso. Nella vostra galassia esistono miliardi e miliardi di globi abitati e non necessariamente con strutture fisiche come quelle che voi possedete. E’ anche vero che prima che la galassia si espandesse ed occupasse spazio, esseri intelligenti esistevano già miliardi di anni prima della nascita del vostro Sistema Solare: Prima che voi foste noi eravamo già. Intorno al vostro sistema solare, prima ancora che il vostro secondo Sole (Giove) divenisse un buco nero, un mondo artificiale era stato messo in orbita e tutt’ oggi è attivo e funzionante. Su questa verità altro, per il momento, non possiamo dirvi. Sappiate che siamo più vecchi di voi di 15 miliardi di anni. Come si forma un sistema solare? Nella formazione di un sistema solare ha un ruolo primario lo Zoide Cosmico (Cometa) che feconda una supernova, un ovulo cosmico da noi meglio conosciuto come una stella che esplode e che lancia tutto intorno la maggior parte della sua massa ad altissime velocità. Quando si verifica tale evento, gli astronomi vedono accendersi improvvisamente nel cielo una stella che può raggiungere una luminosità molto intensa. L’ azione fecondatrice dello Zoide determina una esplosione a forma di croce e cioè la nascita di una Macromolecola.
Le masse incandescenti iniziano il loro tragitto intorno al nucleo o nuclei solari, Gradatamente si raffreddano e si trasmutano nei vari elementi dando cos’ origine al processo evolutivo materiale e spirituale del sistema stesso. Risiede nell’ atomo di idrogeno il codice primario e causale della luce creante. Il dinamismo che istruisce e struttura l’ atomo di idrogeno è lo Spirito del Cosmo visibile che determina lo spazio-tempo. L’ atomo di idrogeno è la forza onnipresente del divenire continuo delle cose e la causa dell’ onniscienza dello Spirito Creante che in Esso risiede con potenza e gloria.
La Macromolecola a cui appartiene la cellula Macrocosmica Terra, in origine è scaturita da un gemellaggio di Zoidi e cioè di due soli: uno di questi, Giove, è divenuto un buco nero secondo una determinazione scientifica umana. In effetti le comete possono contenere più nuclei genetici che determinano formazioni di sistemi solari con più soli e nel nostro caso particolare si riporta quello di uno Zoide Cosmico con tre nuclei. E’ giusto considerare anche l’ influenza dello Zoide Cosmico all’ interno dello stesso Sistema Solare il quale, investendo il Sole in particolari periodi, ne determina un influenzamento genetico o innesto che avrà i suoi effetti anche a livello planetario. Dio, quale intelligenza del tutto, manifestato ed immanifestato, esprime se stesso secondo i suoi bisogni. Egli si differenzia creando per se stesso ciò che determina il suo continuo divenire. Egli è colui che è, perché è onnipresente, quindi in ogni atomo di ogni cosa. Egli è la causa prima di tutti gli effetti, essendo egli l’ origine del suo stesso principio. Tutto uomo compreso, è programmato e tutto è in funzione del suo eterno divenire. L’ onniscienza è completa conoscenza di ogni sua particolare funzione su tutti i piani dimensionali.Non per altro Ermete Trimegisto affermò:" Com’è al di sopra, così è al di sotto; com’è sotto, così è sopra. "
DELL’ ESISTENZA DEL MACROESSERE DI CUI NOI SIAMO PARTE COSTITUENTE, E DELL’ ESISTENZA SUPERIORE IN CUI EGLI VIVE.
1 - Si notano forme biologiche nel Macrocosmo
2 - Analogia fra cellula-uovo e nebula planetaria
3 - Analogia fra spermatozoo e cometa
4 - Analogia fra le sostanze cinetiche biologiche e i corpuscoli irraggiati astronomici
5 - Analogia fra l’ acqua biologica e il cosmoetere astronomico
6 - Le quantità di moto dei pianeti non sono tutte equiparate e ciò indica vita
7 - Il sistema solare vive perché la sua quantità di moto non è uguale a quella dei singoli pianeti
8 - Il sistema terrestre vive perché la sua quantità di moto non è uguale a quello della Luna
- I sistemi degli altri pianeti vivono perché le loro quantità di moto non sono uguali a quelle dei propri satelliti
10 - Le quantità di moto delle stelle non sono equiparate: perciò la Galassia vive
11 - Le quantità di moto delle nebule diffuse non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò le nebule sono vive
12 - Le quantità di moto nelle nebule planetarie non sono equiparate a quelle delle stelle, perciò le nebule planetarie sono vive
13 - I sistemi nebulosi extragalattici vivono perché le loro quantità di moto non sono equiparate a quelle dei loro costituenti
14 - Gli ammassi nebulari sono vivi perché le loro quantità di moto non sono equiparate a quelle dei loro costituenti
15 - Il coefficiente di equilibrio dei movimenti astronomici è superiore ad uno come nei movimenti biologici
16 - Nel mondo biologico vi è scambio di radiazioni come quello astronomico
17 - Esistenza di materia caotica nel mondo biologico ed in quello astronomico
18 - Analogia nella struttura fra astri e cellule
19 - Strutture e superfici unite-staccate della materia biologica e di quella astronomica
20 - Analoga costituzione a gradini di movimenti sovrapposti tanto nel microcosmo quanto nel macrocosmo
21 - Reagibilità elevata per strutture, tanto nella materia biologica quanto nella materia astronomica
22 - L’ espansione o crescita dell’ Universo analoga alla crescita biologica
23 - La legge della crescita biologica corrisponde a quella che regola la dilatazione del macrocosmo
24 - Analogia tra flussi nebulosi e biologici, ambedue moventesi con velocità superiore a quella di crescita
25 - L’ età del macrocosmo dedotta dalla radioattività e dalla crescita dà lo stesso ordine di grandezza
26 - La veggenza dei sensitivi dimostra l’ esistenza di un cervello Macrocosmico che trasmette onde celebrali riferentesi ad azioni che il Macroessere
27 - Le previsioni dei sensitivi dimostrano l’ esistenza di un cervello macrocosmico che indica l’ intenzione da parte del Macroessere di compiere azioni future
28 - La conoscenza di episodi della vita dei trapassati da parte dei sensitivi dimostra l’ esistenza di un cervello macrocosmico che ricorda le impressioni ricevute per opera del trapassato durante la vita di quest’ ultimo
29 - L’ analogia fra gli individui umani che attivano una ghiandola increatrice del Macroessere e gli organismi cellula che attivano le ghiandole biologiche, dimostra l’ esistenza della vita macrocosmica.
Questi alti concetti richiedono dall’ uomo terrestre una evoluzione capace di comprenderne appieno i significati. Evoluzione in pratica significa saggezza, equilibrio mentale, spirituale e capacità di coordinare le strumentalizzazioni che producono ordine e quant’ altro concerne stabilità nel processo esistenziale. Se mancano questi presupposti, vengono meno gli incentivi capaci per il raggiungimento di un esistenza ad indirizzo ascensionale. Evoluzione significa essere sempre avvinti dal desiderio di far sempre bene e meglio. Se mancano questi presupposti si diviene statici ed incapaci di sviluppare le iniziative che valgono a migliorare, per coordinare quanto necessita nell’ evoluzione della materia e dello Spirito. Detto ciò, non rimane altro se non cominciare a percorrere, in maniera sintetica e sin dall’ inizio, i gradini dell’ evoluzione dell’ uomo e quindi della nostra umanità.
CAPITOLO 1°
SOLTANTO AGLI DEI E’ DATO CONOSCERE LA PRODIGIOSA, INFALLIBILE ARTE CREATIVA E I SEGRETI DELLA DIVINA INTELLIGENZA
Il nostro sistema solare risale a circa 20 miliardi di anni del nostro tempo.In quel periodo ha inizio la formazione di una Macrocellula celeste avente due soli. Le masse incandescenti dei pianeti iniziarono il loro lento raffreddamento e le relative trasmutazioni. La materia si consolida, si assesta e da tale processo si formano la crosta e i mari. Circa quattro miliardi di anni fa, la superficie terrestre è ricoperta quasi totalmente dall’ acqua. Il germe vitale lo porta già la terra e si sviluppa nell’ acqua con un processo evolutivo che dura milioni di anni. Compare così l’ alga unicellulare: la vita organica può avere come elemento base il carbonio oppure il silicio e molti altri elementi a noi noti ed ignoti. Per il fatto che la quantità di moto si diversifica in ogni pianeta e non corrisponde a quella del Sole, si crea la vita nelle sue varie manifestazioni attraverso l’ attività psichica del Sole stesso , con schemi organizzativi ancora a noi sconosciuti. Torniamo ora alla nostra storia. Nel pianeta si viene formando l’ ossigeno atmosferico e quindi compaiono le prime forme animali (protozoi). Era già nell’ Idea Creativa solare quando si doveva manifestare: il regno animale. Il lento stabilizzarsi delle condizioni climatiche favorisce lo sviluppo di questo regno (circa 1 miliardo di anni fa). Nei mari si diffondono le alghe pluricellulari e compaiono i primi animali inferiori (circa 600 milioni di anni fa): Spugne, meduse, coralli, vermi, Crostacei, stelle di mare, ricci, molluschi. I pesci compaiono molto tempo dopo (350 milioni di anni circa) e sono ricoperti da una robusta corazza protettiva per difendersi da molluschi enormi e dagli euripteri, una specie di scorpioni giganti. La terraferma intanto si ricopre di una vegetazione primitiva e gli animali tipici che la abitano sono trilobiti (un misto tra il ragno e lo scorpione) e i graptoliti che nella forma ricordano i coralli attuali. Nel frattempo, da alcuni pesci muniti di sacchi polmonari e di pinne, si evolvono i più antichi anfibi e sulla terraferma si sviluppano le felci. Queste ultime formano le prime fitte foreste. E’ anche in questo periodo che compaiono tutti i capostipiti degli insetti, certamente di dimensioni gigantesche. Arriviamo così a circa 180 milioni di anni fa, cioè all’ inizio dell’ era secondaria. Il pianeta è sempre in fase evolutiva e quindi di assestamento e gli esseri viventi si trasformano per adattarsi sempre più all’ ambiente in ciclica evoluzione. Fanno la comparsa i rettili, animali più adatti alla vita sulla terraferma tanto è vero che andranno ad abitare tutti gli ambienti. Naturalmente durante tutto questo processo evolutivo della vita, gli Esseri-Luce, gli Elohim, possessori e portatori dell’ Idea Creativa, scrutano già tale evoluzione nel tentativo di individuare l’ animale più adatto e con spiccate qualità intellettive per poterci innestare l’ individualità, lo Spirito: L’ Ego Sum. Sul pianeta vi è la proliferazione di moltissime specie di rettili che assumeranno nel tempo dimensioni gigantesche, mentre sulla superficie terrestre le foreste di felci scompaiono per lasciar posto alle foreste di conifere. Cerchiamo ora di analizzare più dettagliatamente il modo di evolvere delle specie viventi dal punto di vista atomico e subatomico. Nell’ economia dell’ Universo subnucleare, l’ elettrone e il protone sono i depositari di leggi inviolabili: quelle cioè della carica elettrica, relativamente all’ elettrone, e alla carica barionica, relativamente al protone. Le cariche elettriche e le cariche barioniche hanno un ruolo fondamentale nell’ architettura e nella struttura di tutte le cose materiali, uomini compresi. Le cariche elettriche sono deputate alle onde elettromagnetiche e le cariche barioniche alle onde gravitazionali. E’ risaputo che nella dimensione che ci ospita e ci condiziona, le cariche elettriche e quelle gravitazionali non sono affatto confrontabili. Se oggi il prodotto del pianeta Terra (piante, animali, uomini) presenta gli attuali corpi aventi le "note" forme e le "note" masse, e se la razza umana ha potuto gradatamente evolversi, sia negli aspetti formali che sostanziali, ciò è dovuto al gradale e costante allenamento, nel tempo, delle forze coesili gravitazionali e, per contro, al proporzionale potenziamento dei valori frequenziali elettromagnetici che hanno elevato, per così dire, la tonalità della vita nei suoi molteplici aspetti. Ma nell’ era secondaria, per esempio, le cose stanno diversamente. E’ il tempo, questo, dei grandi sauri, vere e proprie montagne di carne dalle forme tozze e sgraziate, lunghe fino a 20 metri e pesanti sino a 35 tonnellate. E poiché simili colossi sono prevalentemente vegetariani, anche il regno vegetale si manifesta in simili gigantesche proporzioni. A che cosa è dovuto cotesto particolare stato dimensionale?
1- Al fatto che tanto i valori gravitazionali quanto quelli elettromagnetici, manifestino indici frequenziali bassi.
2 - Al fatto che la differenza fra questi due valori vibratori sia minima.
Il pianeta (compreso il proprio contenuto vegetale ed animale), in tale periodo costituisce un "composto energetico" a bassa frequenza e in grado, pertanto, di manifestare quid vitali sgraziati nella forma, più grezzi nella sostanza e lenti nei movimenti. Al giorno d’ oggi la Terra, se manifesta un tipo di vita più aggraziata nella forma, più ingentilita negli aspetti esteriori e dinamicamente più evoluta, ciò è dovuto al fatto che:
1 - Le frequenze dei due valori in questione si sono di parecchio elevate.
2 - La differenza fra i due valori vibratori si è molto accentuata.
In effetti la frequenza dell’ energia di base strutturante la materia del globo terracqueo ha subito un incremento del 35% rispetto al valore iniziale.
La nostra storia continua, arrivando così a circa 100 milioni di anni fa. Nelle acque vive, si è già da tempo sviluppato, un pesce con qualità intellettive e genetiche idonee: il mammifero preistorico chiamato attualmente DELFINO. Le potenze celesti trattano il primate di questo animale, programmando su di esso l’ innesto dell’ intelligenza. Dopo diversi tentativi abbandonano il proponimento per un fattore fondamentale. Tale animale in effetti, che viene posto in una zona particolare del pianeta che verrà poi chiamata Lemuria (tra l’ Africa e l’ America dopo la loro divisione), presenta una particolare struttura della testa che non può essere modificata per poter essere adattata alla vita di un individuo vegetariano sulla superficie terrestre. Allora questi Esseri, di saggezza e intelligenza inimmaginabile, dopo averlo trasformato di nuovo in delfino, cercarono un altro dinosauro marino: il serpente piumato. I signori della luce discesero sulla terra; il loro compito:generare.Ed essi scelsero un dinosauro acquatico di medie dimensioni, creatura sensibile ed astuta, il serpente piumato, possessore delle qualità prime per iniziare l’ ascesa evolutiva.
IL SERPENTE PIUMATO DORATO ED ARGENTATO
Il serpente piumato dorato, dinosauro acquatico di modeste dimensioni (6-7 metri), è il generatore delle strutture bio-fisiche iniziali del corpo che oggi l’ uomo possiede. Mammifero androgino, il suo elemento esistenziale è l’ acqua, prima che si iniziasse la lenta metamorfosi e quindi lo sviluppo degli organi necessari per il nuovo adattamento sulla terraferma. La ragione del nostro essere, del nostro esistere, del nostro operare, è scaturita da una precisa esigenza di cosmica natura difficilmente recepibile da chi si ostina a credere che tutto sia casuale. La verità è che l’ uomo è, perché raggiungesse la meta che gli è stata predestinata sin dal suo nascere: essere realmente l’ immagine del creatore per continuare la grande opera del divenire eterno del cosmo. Si vuole ricordare che tali conoscenze sono appartenute a molti popoli antichi. Dall’ Australia alla Nuova Guinea, dalla Mesopotamia al Centro e Sud-America, dall’ Europa all’ America del Nord, il culto del serpente piumato è frequentissimo. In un remoto tempo in realtà è stata concessa dai Signori della Luce ad alcune tribù, la conoscenza sull’ origine dell’ uomo che è stata poi tramandata, simboleggiando il serpente nelle più svariate maniere. Singolare è il culto del serpente nella cultura di una tribù indiana del’ Alabama (Stati Uniti). Ad Adams County infatti vi è ancora una costruzione artificiale in terra simile ad un serpente di lunghezza superiore ai 400 metri ed alta 1 metro circa. Il serpente per costoro era l’ espressione dell’origine della storia del mondo e simbolo di vita. Nella fase successiva dell’ evoluzione, durata diverso tempo, si arriva alla terza fase biologica, cioè il serpente piumato dorato passa da una fase biologica intermedia ad una fase biologica più sviluppata ma non definitiva.L’ animale comincia a perdere le strutture di un essere acquatico per acquisire, attraverso una trasformazione chimico-biologica, le strutture portanti caratteristiche di un animale adatto a vivere sulla terraferma. Innanzi tutto il cambio è originato dalla perdita delle squame, per cui l’ animale muta la struttura epidermica originale. Nel frattempo comincia a sviluppare le dita degli arti e ad assumere una conformazione ossea diversa da quella originaria. Viene così assecondato lo sviluppo del quadro genetico decretato e seguito dai Geni Cosmici con la realizzazione della struttura intermedia già programmata dalla Grande Mente Creativa. Si arriva ora alla quarta fase biologica. L’ animale eretto e di struttura elevata, comincia la vita sulla terraferma. Come si può notare, presenta la spina dorsale praticamente ancora fuori dal corpo. A questo punto gli Astrali attuano sul primate il primo, vero intervento. Coccige ed ipofisi vengono trattati per poter normalizzare la sua statura in maniera da renderla più idonea ad un certo ambiente climatico. Inoltre inglobano nel corpo le piume ghiandolari. Si ha così la comparsa dell’ essere adamitico, di natura androgina e quindi bisessuale con la possibilità di autoprocreare. Le successive manipolazioni avvengono nel modo seguente (2° intervento):
1 - Sdoppiamento dei sessi dell’ essere androgino;operazione effettuata ai fini di trasmettere la genetica e i caratteri ereditari.
2 - Fase di accoppiamento. Gli esseri si devono moltiplicare anche per trasmettere la genetica.
3 - Modificazione genetica e dei caratteri ereditari in maniera da poter sviluppare completamente quei valori psichici latenti e i valori somatici. Il primate dell’ uomo presenta ora tutte quelle qualità mentali e psico-fisiche per poter acquisire l’ Intelligenza-Spirito e quindi l’ Ego Sum: IO SONO. Al corpo si accoppia l’ Anima o Pneuma ed ecco cerato l’ Uomo ad immagine e somiglianza degli Elohim, degli Dei, degli Archetipi. L’ Uomo ora possiede l’ Intelligenza individuale con l’ innesto dello Spirito ovvero del Cavaliere Eterno ed Immortale. Quando l’ umanoide inizia il suo ciclo di Homo Sapiens, cioè quando lo Spirito dell’ Ego Sum compenetra la specie animale più evoluta del pianeta, questa, da una percentuale di 4 parti di materia passa ad una percentuale di 3 parti di materia più una parte di astrale. Naturalmente questo ciclo evolutivo dura migliaia o milioni di anni, sino a quando l’ uomo arriverà a possedere la coscienza planetaria, cioè la conoscenza perfetta della dimensione del pianeta in cui vive. In seguito comincia ad affacciarsi nello spazio, e durante questo periodo di transizione avviene il contatto con i Maestri Universali che apportano uno sviluppo di Conoscenze Solari, portando l’ uomo dalla percentuale di 3 parti di materia più una parte di astrale, ad essere composto di 2 parti di materia più due parti di astrale. Cioè l' uomo penetra dal visibile nell’ invisibile del Creato e muta la sua coscienza dai valori effimeri e transitori ai valori più eterni: possiamo dire che acquista più energia che materia.

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Informatica

I diagrammi di flusso

di Mario Lorenzini

I diagrammi di flusso (flow chart in inglese) sono una rappresentazione grafico / simbolica utile alla scomposizione di algoritmi. In termini più semplici, un algoritmo è una procedura atta a risolvere un problema, generalmente applicata alle tecnologie informatiche. Sia l’algoritmo che il diagramma di flusso prescindono dal linguaggio di programmazione utilizzato. Ma, mentre il primo è più simile a un elenco sequenziale di azioni scritte, Il secondo è un approccio visuale, consistente in una serie di forme geometriche, ognuna delle quali ha una specifica corrispondenza con le azioni da compiere. Ogni figura piana è vuota, può contenere al suo interno o a fianco una breve sintesi di ciò che vogliamo fare. I blocchi sono concatenati tra loro con linee, o megliofrecce, che indicano l’andamento dell’intero processo.
Ecco nel dettaglio, il senso di ogni forma:
rettangolo con i lati più corti arrotondati verso l’esterno: ce ne sono solo due nei diagrammi, uno è l’inizio l’altro la fine del diagramma stesso e al loro interno contengono appunto la scritta inizio o fine;
rettangolo: contiene la scomposizione di un’elaborazione; solitamente scritta con formula matematica;
parallelogramma: indica l’acquisizione (lettura) o l’uscita (scrittura) dei dati;
rombo: blocco decisionale, che dirama l’esecuzione verso un blocco piuttosto che un altro se l’azione al suo interno è vera o falsa;
Cerchiamo di capire con un esempio. Calcoliamo l’area del cerchio.
1. Come detto, piazziamo sul nostro foglio un rettangolo dai bordi stondati e ci scriviamo”inizio”.
2. Nel secondo blocco, che sarà un parallelogramma, acquisiamo r come variabile simbolica del raggio.
3. Ora, utilizziamo un blocco rettangolare dove scriviamo: A = r^2*π;
4. A, variabile che ora contiene il valore dell’area del cerchio, viene inscritta in un quadrato con le istruzioni che memorizzano il valore su disco e lo visualizzano a schermo, ossia fuoriuscita dei dati (output);
5. Terminiamo il tutto con un bel rettangolo dai bordi tondi e con scritto “fine” dentro;

Altro esempio:

visualizzare a schermo il nome inserito, senza accettare nomi più lunghi di 5 caratteri. L’iniziale dovrà essere maiuscola;
1. Blocco “inizio”;
2. Parallelogramma con la richiesta di immissione del nome;
3. La stringa inserita è più lunga di 5 caratteri? Inseriamo questa domanda in un rombo. Se la risposta è affermativa, una freccia che esce da sinistra o destra del rombo riporterà l’esecuzione al blocco 2. Se la risposta è negativa, una freccia verticale che esce da sotto la figura conduce al blocco successivo;
4. Altro blocco decisionale, nel rombo scriveremo: la lettera iniziale è maiuscola. In caso negativo, l’esecuzione passa con una linea orizzontale al blocco 5; se la lettera è maiuscola, una frecciaverticale che esce da sotto porta al blocco 6;
5. In questo rettangolo scriveremo: rendi maiuscola l’iniziale della parola immessa, poi prosegui al blocco 6;
6. Altro rettangolo: visualizza a schermo il nome inserito;
7. Blocco “fine”.

Ricordatevi che, anche se sembra scontato:
1. dal blocco “inizio” deve essere possibile raggiungere qualunque blocco;
2. ogni blocco deve poter raggiungere il blocco “fine”;
3. Il blocco “inizio” è connesso agli altri con una frecciacon la punta rivolta verso il blocco successivo;
4. il blocco “fine” è connesso agli altri con una freccia con la punta che entra nel blocco fine;
5. i blocchi “elaborazione” (rettangolo” e “input/output” (parallelogramma), sono connessi al resto del diagramma con una freccia in ingresso e una in uscita;
6. il blocco di “test” (rombo), è raggiunto con una freccia in ingresso e due frecce in uscita, a seconda se la condizione è vera o falsa, avviene una diramazione piuttosto che un’altra.
Se desiderate cimentarvi con sistemi di sviluppo software, o risolvere problemi matematici complessi, l'approccio dei diagrammi di flusso potrebbe essere d'aiuto.

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Medicina

Novità in Neoplasie e A.I.D.S.

di Stefano Pellicanò

A) Scoperto il punto debole dei tumori polmonari in stadio precoce e dei melanomi.

Da anni i ricercatori cercavano di “indirizzare” il sistema immunitario contro i tumori con risultati deludenti a causa della rapidità di mutazione delle sue cellule infatti il nostro sistema immunitario fatica a tenere a bada il cancro sprecando risorse preziose a rincorrere antigeni che non sono presenti sulla superficie di tutte le cellule tumorali. Sono stati esaminati neoplasie al polmone in stadio precoce e melanomi, per i quali è maggiormente efficace l’immuno-terapia che mira a riattivare il sistema immunitario, bloccato dal tumore per poter crescere. E’stato scoperto che tali neoplasie hanno un punto debole rappresentato dalla presenza al loro interno di particolari proteine che rappresentano nuovi antigeni presenti sulla superficie di tutte le cellule tumorali che agiscono da target (bersaglio) del sistema immunitario. Una volta individuate e isolate attraverso biopsia esse potrebbero essere moltiplicate in laboratorio e poi reinfuse nel paziente come un vaccino utilizzando i linfociti T come un vero e proprio esercito “anti-tumori”. La ricerca in pratica potrebbe fornire al sistema immunitario le informazioni per arrivare al punto debole del tumore e potrebbe portare in due anni circa a poter sperimentare terapie rivoluzionarie.

B) Diagnosi di neoplasia con un semplice esame ematologico ?

I marker tumorali attualmente disponibili sono specifici per un determinato tipo di neoplasia ma per la diagnosi bisogna prima trovare il tumore. Recentemente i ricercatori dei National Institutes of Health hanno scoperto un “marchio di fabbrica” nel D.N.A. di cinque diversi tipi di neoplasie (colon, polmone, mammella, stomaco ed endometrio), cioè una sua modificazione chimica (“metilazione”) che modula l’espressione dei geni. Più il D.N.A. è metilato (zone di iper-metilazione), come si verifica in alcune zone di D.N.A. tumorale intorno al gene ZNF154 presente solo nei tumori, più si riduce l’attività del gene. Tutti i tipi e i sottotipi di tumore producono costantemente lo stesso “marchio di metilazione” intorno al suddetto gene. Il rapporto tra neoplasie e iper-metilazione del D.N.A. non è ancora chiaro; potrebbe trattarsi di un processo di deragliamento dei normali processi cellulari o essere collegato al grandissimo consumo di energia della neoplasia che elude i processi che tengono sotto controllo la proliferazione. Schematizzando i passaggi che hanno portato alla scoperta sono stati:
sequenziamento del D.N.A. tumorale → amplificazione attraverso la P.C.R. → riscontro di elevati livelli di metilazione intorno al gene ZNF154 → ricerca computerizzata per trovare i “marchi di metilazione” nel D.N.A. (per verificarne una relazione con la neoplasia) → individuazione dei portatori di tumore → calcolo della percentuale ematica di D.N.A. tumorale circolante che normalmente è l’1 -10 % di tutto il D.N.A. Quando il suo livello è il 10 % del totale, l’individuazione del “marchio” dovrebbe essere adeguata per individuare i tumori in stadio precoce, intermedio e in fase avanzata. Partendo dalla scoperta sarà possibile mettere a punto un esame del sangue in grado di rivelare la presenza di una serie di neoplasie in fase precoce quando cioè le terapie hanno maggiore probabilità di successo. I prossimi passi consisteranno nello screenare campioni di sangue prelevati a pazienti con tumori di colon, vescica, mammella, pancreas e prostata per determinare l’accuratezza della loro individuazione, in presenza di bassi livelli di D.N.A. circolante. Poiché la diagnosi precoce del cancro dell’ovaio è molto difficile si è programmato anche di testarne campioni di sangue per validare il processo per tutta la durata del trattamento e di determinare se questo tipo di analisi porti a una più accurata scoperta delle recidive e a un miglioramento della prognosi. Potenzialmente con questa nuova metodica non sarà più necessario sapere prima se c’è una neoplasia e dove; il test è anche decisamente meno invasivo e/o fastidioso di altri metodi di screening, quali coloscopie e mammografie e potrebbe essere utilizzato per seguire soggetti a elevato rischio neoplastico o per monitorarne l’attività in trattamento. Ovviamente una volta messo a punto un test utilizzabile in laboratorio sarà necessario valutarne preventivamente la sensibilità e la specificità.

C) Scoperto il gene del tumore a cellule giganti.

I ricercatori dell’Istituto di Genetica e Biofisica del C.N.R. di Napoli hanno identificato il gene ZNF687 come responsabile della Malattia ossea di Paget, un disordine genetico dello scheletro dove la dolorosa deformità dei segmenti interessati dipende da una crescita anomala delle ossa che diventano più grandi e più deboli e quindi maggiormente soggette a fratture associata nell’1% dei casi alla degenerazione neoplastica (tumore a cellule giganti) con una marcata riduzione dell’aspettativa di vita col 50-80 % dei decessi a 5-10 anni dalla diagnosi. Attraverso i risultati dello studio è possibile identificare i pazienti predisposti allo sviluppo del tumore indirizzandoli verso un trattamento farmacologico che ne arresti la crescita.

D) Ultimi dati sull’infezione da H.I.V. in Italia.

L’infezione da H.I.V., che è in grado di causare l’A.I.D.S., interessa 35 milioni di persone e da quando ha iniziato a diffondersi trent’anni fa, ha ucciso 40 milioni di soggetti in tutto il mondo. In Italia secondo i dati forniti dal C.O.A. (Centro Operativo AIDS) dell’Istituto Superiore di Sanità (I.S.S) dall’inizio dell’epidemia, nel 1982, a oggi sono stati segnalati oltre 67.000 casi di A.I.D.S., di cui circa 43.000 deceduti. Secondo gli ultimi dati, al 31 dicembre 2014 negli anni si è osservato un aumento dell’età mediana alla diagnosi, un cambio delle modalità di trasmissione con la diminuzione dei casi tra tossicodipendenti e aumento tra omosessuali maschi. Sono stati segnalati 858 casi di A.I.D.S., pari a un’incidenza di 1,4 nuovi casi/100.000 residenti di cui il 50% inconsapevoli di essere H.I.V.-positivi. Il 92,6% degli H.I.V.+ seguiti dalle Divisioni di Malattie Infettive è in terapia antiretrovirale. Limitandoci ai dati relativi al solo 2014 sono state segnalate 3.695 nuove diagnosi di infezione da H.I.V. (dato provvisorio a causa di eventuali ritardi di notifica) pari a un’incidenza di 6,1 nuovi casi/100.000 residenti che ci colloca al XII° posto tra le nazioni U.E. L’incidenza delle nuove diagnosi di infezione non mostra particolari variazioni rispetto ai tre anni precedenti. Le regioni con incidenza più alta sono state Lazio, Lombardia e Emilia-Romagna. I pazienti che hanno scoperto di essere H.I.V.+ sono maschi nel 79,6 % dei casi con un’età mediana di 39 anni per i maschi e 36 per le femmine e incidenza più alta tra i 25-29 anni (15,6 nuovi casi/ 100.000 residenti). La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da H.I.V. è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo (eterosessuali 43,2%; omosessuali maschi 40,9%). Il 27,1% delle persone diagnosticate H.I.V.+ è di nazionalità straniera. L’incidenza è stata di 4,7 nuovi casi /100.000 tra italiani residenti e di 19,2 nuovi casi/100.000 tra stranieri residenti. Le incidenze più elevate tra stranieri sono state in Lazio, Campania, Sicilia e Molise con una quota maggiore di eterosessuali femmine (36,0%) mentre tra gli italiani da omosessuali maschi (49,0%).

E) Nuovo vaccino sperimentale.

Conoscendo la sequenza genomenica di H.I.V. sappiamo che data la grande variabilità dei geni Tat e Env non sarà mai possibile arrivare a un unico vaccino per tutti i suoi sottotipi. Un nuovo vaccino sperimentale si è dimostrato in grado di prevenire completamente l’infezione da H.I.V. nella metà delle scimmie in cui è stato inoculato e che poi sono state esposte a elevate dosi di un ceppo aggressivo di H.I.V. In una prima fase viene introdotta una versione indebolita del virus nell’organismo per stimolare il sistema immunitario quindi viene somministrata una seconda dose contenente una proteina di superficie purificata dell’H.I.V. per indurre una potente risposta immune. Il tasso di infezione per singola esposizione è risultato circa 100 volte superiore rispetto a quello tipicamente riscontrato nell’uomo e, pertanto, ci si attende che il vaccino risulti ancora più efficace nell’uomo ma anche se proteggesse solo nella metà dei casi avrebbe comunque un enorme impatto sulla salute pubblica. Dopo il risultato positivo nelle scimmie lo studio è attualmente in corso su 400 volontari in U.S.A., Africa orientale e meridionale e Thailandia e se i suoi risultati preliminari saranno soddisfacenti, lo studio di fase 2b inizierà nei prossimi 18-24 mesi.

F) Utilizzo terapeutico di inibitori specifici dell’enzima HDAC4.

Qualche anno fa è stato scoperto che in presenza di D.N.A. virale, o comunque estraneo, le cellule si attivano spegnendo le sequenze esogene [esterne] per impedirne l’espressione e la diffusione. Questo meccanismo protettivo presenta però come inconveniente la riduzione dell’efficacia delle terapie antiretrovirali. Dopo essersi inserito nel genoma cellulare, l’H.I.V. viene spento in una percentuale dei casi, andando a costituire una “riserva” di cellule infettate invisibili e quindi non attaccabili dal sistema immunitario e dalla terapia antiretrovirale ma le cellule riattivano il D.N.A. esogeno silenziato quando vengono deprivate di componenti necessari per la loro crescita, quali gli aminoacidi essenziali. Un elemento cruciale in questa risposta cellulare è l’inattivazione dell’enzima, “istone deacetilasi 4” (HDAC4) che normalmente contribuisce alla regolazione epigenetica dell’espressione dei geni. La soppressione della sua attività determina, sorprendentemente, anche la riaccensione delle sequenze virali estranee al genoma. Poiché per questo enzima esistono già inibitori specifici, essi potrebbero essere ulteriormente sviluppati finalizzati al trattamento, ovvero dell’eradicazione, di H.I.V. infatti l’attuale terapia antiretrovirale non riesce a riconoscere ed eliminare le cellule infettate in cui il virus è temporaneamente spento, cioè latente. Quindi non è possibile arrivare a una vera guarigione perché il virus latente può sempre riattivarsi a seguito della sospensione della terapia. L’utilizzo di inibitori specifici dell’enzima HDAC4 potrebbe invece, associato alla terapia antiretrovirale, riattivare i virus latenti rendendoli visibili e quindi eliminabili e in vitro si sono dimostrati ben tollerati dalle cellule.

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Alimentazione in gravidanza

di Rossana Madaschi

La gravidanza

La gravidanza è uno stato naturale del ciclo di vita di una donna, caratterizzato da importanti cambiamenti fisiologici che si riflettono anche in modifiche dei fabbisogni nutrizionali, infatti in questa fase risultano aumentate le necessità di molti nutrienti. Mantenere un buono stato nutrizionale è di fondamentale importanza per la salute sia della madre che del bambino, da qui l’importanza di un’alimentazione bilanciata anche e soprattutto in questa fase della vita. Ma quanto deve mangiare, allora, una donna in gravidanza? Di quanto aumentano i suoi fabbisogni? In questa fase della vita è necessario escludere qualche alimento? Queste sono solo alcune delle domande a cui si tenterà di dare risposta in questo articolo, tenendo sempre presente che l’alimentazione va comunque pianificata sulla base delle possibili differenze e/o problematiche individuali, come ad esempio lo stato di nutrizione della gestante.
Ė vero che in gravidanza bisogna mangiare per due?

Com’è risaputo, durante il periodo gestazionale si verifica un aumento del fabbisogno calorico della donna che quindi richiede un aumento delle entrate energetiche. Tuttavia l’affermazione che “bisogna mangiare per due” è esagerata, in quanto così come un’alimentazione troppo povera può essere pericolosa, per la gestante e per il nascituro, lo stesso vale per una dieta troppo ricca di calorie.

A cosa è dovuto l’aumento del fabbisogno calorico?

Durante la gravidanza si verifica un aumento del fabbisogno calorico dovuto alla necessità di: sostenere l’accrescimento dei tessuti del compartimento materno (utero, mammelle, tessuto adiposo, sangue, liquidi extracellulari) sostenere l’accrescimento dei tessuti feto placentari. Il fabbisogno calorico supplementare per la gestante varia in base al suo Indice di Massa Corporea (IMC) di partenza e al periodo della gravidanza in cui ci si trova.

L’IMC è un indice che, in base ad una semplice formula (vedi di seguito), permette di classificare la popolazione in 4 fasce o range (sottopeso, normopeso, sovrappeso e obesità).

< 18,5 Sottopeso
18,5-24,9 Normopeso
25,0-29,9 Sovrappeso
30,0-34,9 Obesità 1° grado
35,0-39,9 Obesità 2° grado
≥ 40 Obesità 3° grado
La formula sopra citata è pc/h2 (in m)

Peso corporeo diviso Altezza al quadrato (espressa in metri)

Facciamo un esempio. Se consideriamo una donna alta 1,60 m di 55 kg avremo: 55/(1,60*1,60)= 55/2,56= 21,5
Il range di normalità è definito tale in quanto è associato al minor rischio di mortalità ed in particolare questo vale per i valori, all’interno di questo intervallo, compresi tra 22,5 e 24,9. Infatti, le persone con valori troppo vicini all’indice inferiore del range possono presentare fattori di rischio; ad esempio in caso di aumentato dispendio calorico (per febbre, infezioni, traumi, ecc.) potrebbero scivolare facilmente nel sottopeso.
Ė importante precisare che tale formula è applicabile a ciascuno di noi (uomini inclusi!), indipendentemente dal fatto di essere in gravidanza o meno, sottolineando che si tratta di un valore indicativo, in quanto non tiene conto della differente percentuale di massa grassa e massa magra di ogni individuo.

Perché è così importante considerare il peso pre-gravidico e l’incremento di peso in gravidanza?

Ė stato dimostrato che il peso alla nascita del bambino è influenzato sia dall’IMC prima della gravidanza, che dall’aumento di peso durante la fase gestazionale. L’apporto calorico supplementare per la donna in gravidanza varierà, quindi, in base alla fascia all’interno della quale si colloca la gestante (vedi tabella sopra). Infatti una condizione di sottopeso prima della gravidanza e/o un inadeguato incremento di peso, durante la gestazione, correlano con: basso peso alla nascita aumento del rischio di mortalità neonatale.
Un’obesità prima della gravidanza e/o eccessivo incremento di peso durante la gestazione aumentano il rischio di: diabete gestazionale pre-eclampsia (malattia caratterizzata da pressione arteriosa elevata, gonfiori e proteine nelle urine) difficoltà al momento del parto. Inoltre determinano, per il nascituro:
- un’alta incidenza di macrosomia (cioè un peso alla nascita superiore a 4 kg) difetti congeniti a carico di cuore e tubo neurale.
D’altra parte, anche in quest’ultimo caso, la donna deve raggiungere un aumento di peso (adeguato al suo IMC) per evitare che si instaurino casi di sofferenza fetale, rimandando la perdita di peso, e quindi il raggiungimento del “peso-forma”, al periodo successivo alla gravidanza.

Nella tabella sottostante è riportato qual è l’incremento di peso desiderabile al termine della gravidanza, in relazione all’IMC.

IMC pre-gravidico Incremento ponderale auspicabile
<18,5 kg/m2 12,5-18 kg
18,5-24,9 kg/m2 11,5-16 kg
25– 29,9 kg/m2 7- 11,5 kg
> 30 kg/m2 7 kg

Nella gravidanza gemellare si auspica un incremento ponderale di 16 – 20,5 kg (cioè circa 750 grammi a settimana nel 2° e 3° trimestre). Per le donne che prima della gravidanza sono normopeso, è indicato un aumento di 3,5 kg dopo le prime 20 settimane e successivamente 1/2 kg a settimana. Per raggiungere tale incremento il fabbisogno aggiuntivo deve essere di 350 kcal al giorno durante il primo semestre e di 460 kcal al giorno nel terzo trimestre nelle donne normopeso, come previsto dall’ultima revisione dei LARN – Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana (anno 2012).
Oltre all’apporto calorico, bisogna aumentare anche l’introduzione degli altri nutrienti?
Riguardo l’assunzione degli altri macro e micronutrienti l’alimentazione non richiede grandi cambiamenti, si tratterà sempre di un’alimentazione varia, equilibrata e bilanciata. Vediamo nel dettaglio:
Ø I carboidrati. Per i carboidrati vale la percentuale prevista per la popolazione generale, cioè 50-60% (con oscillazioni inferiori di percentuale in condizioni particolari), con la raccomandazione di preferire quelli complessi, come pane, pasta, riso, orzo, farro ed anche altri cereali disponibili in commercio (miglio, kamut, quinoa, segale, sorgo, ecc.), inserendo anche quelli integrali e preferibilmente da agricoltura biologica. Gli zuccheri semplici devono invece essere inferiori al 15% del fabbisogno totale, includendo in questo valore quelli contenuti in frutta, latte, verdura e gli zuccheri aggiunti e, addirittura, un consumo superiore al 20-25% è considerato potenzialmente legato ad eventi avversi alla salute. Tra gli zuccheri semplici sono ovviamente inclusi anche i dolcificanti, quali ad esempio zucchero raffinato, zucchero integrale, miele, sciroppo di mais, di riso, di orzo, di frumento, sciroppo d’agave, d’acero, melassa, manna, amasake. Ė consigliabile anche limitare l’utilizzo del fruttosio (anche quello contenuto negli alimenti e nelle bevande), spesso il fatto che derivi dalla frutta può ingenerare la convinzione che sia “salutare”, mentre occorre precisare che un suo abuso è sempre dannoso. Infatti un eccesso di fruttosio è legato ad un aumento della produzione di lipidi da parte del fegato e, non richiedendo il rilascio di insulina, non stimola il senso di sazietà, stimolo fisiologico necessario per evitare di mangiare più del dovuto. Tra i carboidrati rientrano anche le fibre alimentari, che sono carboidrati indigeribili; sempre i nuovi LARN stabiliscono, per queste sostanze, un valore definito SDT (acronimo di Suggested Dietary Target), ovvero “Obiettivo Nutrizionale per la Prevenzione” che corrisponde ad almeno 25g di fibra al giorno, quantità raccomandata come protettiva e facilmente raggiungibile con l’introduzione delle suggerite 5 porzioni al giorno tra frutta e verdura. Ulteriori fonti di fibra sono i prodotti integrali, i legumi, la frutta secca ed essiccata, mentre gli alimenti di origine animale ne sono completamente privi.

Ø Le proteine. L’assunzione di proteine supplementare (cioè in più rispetto al fabbisogno base) è di + 1 grammo al giorno durante il primo trimestre di gravidanza, di + 9 grammi al giorno durante il secondo trimestre di gravidanza e di + 29 grammi al giorno durante il terzo trimestre. Queste aumentate richieste sono dovute alla sintesi di nuovi tessuti che si verifica in questa fase. Riporto nell’immagine sottostante alcuni degli alimenti ricchi di proteine; come si può notare non sono presenti solo alimenti di origine animale, ma anche alimenti di origine vegetale quali frutta secca e legumi. Infatti anche queste possono essere definite proteine di “serie A”, soprattutto se vengo ben associate tra loro. Un esempio è dato dalla combinazione, all’interno dello stesso pasto, di cereali e legumi, tale associazione permette di introdurre tutti gli amminoacidi (i mattoni che costituiscono le proteine) di cui abbiamo bisogno, tanto da essere comparabili alla carne o alle uova.
Ø I lipidi. Il fabbisogno lipidico del periodo gestazionale non si discosta da quello delle altre fasi della vita. I lipidi totali devono essere presenti in quantità non superiore al 30% dell’energia totale, gli acidi grassi saturi (quelli cioè presenti nei prodotti di origine animale, negli oli di palma e di cocco), devono rappresentare meno del 10% delle calorie, la restante quota deve essere rappresentata da acidi grassi monoinsaturi (presenti soprattutto nell’olio d’oliva) e polinsaturi. I polinsaturi omega 6 (acido linoleico) e omega 3 (acido α-linolenico e suoi derivati), sono detti acidi grassi essenziali in quanto il nostro organismo non è in grado di produrli e pertanto devono essere assunti preformati con la dieta. Gli acidi grassi omega 6 sono presenti prevalentemente negli oli di semi, mentre quelli omega 3 sono presenti nel pesce, ma anche nei semi di lino e nell’olio di semi di lino e in piccole quantità nella soia. La quantità di omega 3 (0.5-2.0% delle calorie), necessaria al nostro organismo, è inferiore a quella di omega 6 (4-8% delle calorie) Per contribuire alla copertura del fabbisogno di acidi grassi omega 3, viene sotto riportata una tabella con le principali fonti alimentari. Qualora tra gli alimenti elencati si consumasse pesce, si sconsiglia il consumo di pesci di grandi dimensioni (tonno fresco, pesce spada, ecc.) per il rischio di contaminazione da mercurio. Potrebbe essere necessario assumere un integratore di DHA (Acido Docosoesaneoico, della famiglia omega 3) da concordare sempre con ginecologo o nutrizionista.
Ø Il Calcio. Particolarmente cruciale è la copertura dei fabbisogni di Calcio; se l'alimentazione della madre non è in grado di fornire questo sale minerale che viene immagazzinato nello scheletro del feto, saranno le ossa materne a privarsene, decalcificandosi. Per evitare che ciò avvenga le gestanti devono introdurre 1000 mg di Calcio al giorno.
Alcuni fonti di Calcio:
Ø latte e latte vegetale (es. latte di soia, di riso, di mandorle, arricchiti) yogurt e yogurt vegetali addizionati (es. di soia, di riso, di mandorle) formaggi tofu (formaggi di soia) amaranto (pseudo-cereale) legumi (ceci, fagioli, lenticchie, in particolare la soia) pesce (alici o acciughe se consumate con la lisca) ortaggi e verdure soprattutto a foglia verde (rucola, cicoria, catalogna, bieta, radicchio verde, cime di rapa, cardi, broccoli, tutte le varietà di cavoli) frutta fresca (in particolare ribes, lamponi, arance, fichi mirtilli, fragole) frutta essiccata (soprattutto fichi secchi) frutta a guscio (mandorle, nocciole, noci, pistacchi, ecc.) semi oleosi, in particolare i semi di sesamo gomasio (condimento vegetale a base di semi di sesamo e sale) erbe aromatiche e spezie (salvia, pepe nero, rosmarino, basilico, prezzemolo, menta) alghe in genere (in particolare alghe Hizichi, Arame) lievito di birra tè Bancha acqua del rubinetto e acque bicarbonato-calciche.
Ø Il Ferro. Anche il fabbisogno di Ferro è quasi raddoppiato rispetto alla donna non gravida. Infatti, se quest’ultima ha un fabbisogno di 18 mg al giorno, nella donna in gravidanza tale valore è aumentato raggiungendo i 27 mg. Per questo motivo spesso è necessario ricorrere a supplementazioni, dato l'elevato rischio di anemia materna ed inadeguato sviluppo fetale in caso di carenza. Alcune fonti di Ferro:
Ø legumi (soia, fagioli, ceci, lenticchie, fave)
Ø prugne e fichi essiccati
Ø alga Dulce
Ø lievito di birra
Ø germe di grano
Ø frutta a guscio (anacardi, mandorle, nocciole, noci, pistacchi, ecc.) carne e pesce uova olive cioccolato e cacao vegetali, in particolare quelle e foglia verde, la cicoria, la rucola erbe aromatiche e spezie (rosmarino, pepe nero) tè in foglia Per facilitare l'assorbimento del Ferro contenuto nei vegetali è consigliabile mangiare nello stesso pasto alimenti ricchi di vitamina C quali peperoni, kiwi, agrumi, prezzemolo, ecc. (ad esempio spremere il limone sulla verdura).
Ø L’Acido folico. Ė una vitamina del gruppo B (vit.B9) e se ne raccomanda una supplementazione iniziandola già al momento in cui si pianifica la gravidanza; mentre per le altre donne il fabbisogno è di 400 μg (microgrammi), la quantità raccomandata in questa fase della vita è di 600 μg al giorno. Tale integrazione è essenziale per ridurre il rischio di spina bifida e altri difetti del tubo neurale nel bambino.
Alcune fonti di Acido folico (Folati o B9):
Ø vegetali a foglia
Ø ortaggi vari, ad esempio asparagi
Ø funghi shiitake
Ø germe di grano
Ø riso soffiato
Ø legumi, in modo particolare ceci e farina di ceci, soia e farina di soia, fagioli azuki, (comunemente chiamati soia rossa), germogli di soia, bistecca di soia.
Ø agrumi
Ø fegato
Ø alghe (soprattutto Wakame)
Ø erbe aromatiche (rosmarino, prezzemolo, origano)
Ø semi di girasole
Generalmente è necessario, per soddisfare i fabbisogni di questo nutriente, ricorrere ad alimenti fortificati e/o alla supplementazione farmacologica.
Ø La vitamina A. L’assunzione di vitamina A deve essere di 700 μg al giorno. Tuttavia è importante sottolineare che l’eccesso di questa vitamina è teratogeno, cioè tossico per il feto, pertanto è bene non assumerne fonti integrative; in ogni caso fondamentale è consultare sempre il proprio medico/ginecologo. Si trova in natura sotto diverse forme: carotenoidi, retinolo, vitamina A, ecc. In particolare i carotenoidi sono anche sostanze antiossidanti, e all’interno di questa famiglia di composti rientra la luteina, particolarmente cruciale per il corretto sviluppo della retina del feto e del neonato. Alcune fonti di Vitamina A:
Ø vegetali, in particolare quelli di colore giallo arancio (zucca, cachi, carote, melone, albicocche e pesche fresche o essiccate, peperoni, pomodori da insalata maturi, pelati in scatola peperoncini ecc.) e quelli a foglia verde (foglia di rapa, spinaci, radicchio verde), tarassaco erbe aromatiche (prezzemolo) tuorlo d'uovo fegato anguilla, tonno latte e latticini burro Ulteriori raccomandazioni
• Consumare cinque porzioni al giorno di frutta e verdura di stagione per l'apporto di vitamine, sali minerali ed antiossidanti, variandole in modo da assumerne di colori diversi e quindi apportare tutti i micronutrienti Limitare gli zuccheri semplici: dolciumi, caramelle, miele, marmellate, bevande zuccherate, bibite, ecc.
• Evitare tassativamente gli alcolici, vino e birra inclusi: anche piccole quantità possono essere nocive per il feto Limitare tè e caffè, infatti la caffeina è in grado di attraversare la placenta Limitare cibi grassi e preparazioni elaborate Utilizzare olio extra vergine di oliva Moderare il consumo di sale e di sodio in genere, per ridurre la ritenzione idrica ed il rischio di gestosi (o pre-eclampsia). Preferire i prodotti che indichino in etichetta la quantità di sodio, se il sodio non è riportato, guardare l'elenco degli ingredienti. Gli ingredienti sono presenti in ordine decrescente, cioè sono indicati per primi quelli presenti in maggior quantità e per ultimi quelli presenti in minor quantità.
• Bere almeno 2 litri di acqua al giorno; nell'ultimo trimestre di gravidanza è opportuno assumere almeno 2,5 litri di acqua al giorno, sia per l'aumentato fabbisogno che per prepararsi all'allattamento.

Cos’è la Toxoplasmosi?

La Toxoplasmosi è un’infezione causata dal parassita Toxoplasma Gondii, un protozoo che contagia l’uomo (maschi e femmine):
- attraverso il contatto con gatti infetti
- mediante il consumo di carni crude o poco cotte (soprattutto carni ovine, caprine e suine)
- tramite l’ingestione di vegetali crudi venuti a contatto con le oocisti (uova) del parassita eliminate nel terreno con le feci di gatti infetti.
Quando la malattia è acquisita in gravidanza, costituisce un’importante causa di mortalità e morbilità fetale, cioè può causare danni al sistema nervoso centrale, idrocefalia che è una malattia legata alla maggiore quantità di liquido cefalorachidiano all’interno del cervello, nello specifico all’interno dei ventricoli, (cioè le cavità cerebrali), lesioni oculari. L’infezione è pericolosa, in genere, soltanto se contratta in gravidanza, mentre in altre fasi della vita, sia per gli uomini che per le donne, si presenta priva di sintomi e lascia un’immunità permanente (cioè non viene più contratta in futuro). Per questo la gestante che non ha mai contratto l’infezione, dovrà sottoporsi, una volta al mese, agli esami per escludere il contagio o, almeno, per individuarlo il prima possibile, così da iniziare subito una terapia medica. Ė pertanto essenziale che alle gestanti venga fornita la giusta informazione, senza però generare allarmismi. Il protozoo è inattivato con trattamenti termici (cottura). Riguardo la sanificazione delle verdure, le Linee Guida dell’INRAN raccomandano come valida precauzione, un accurato e abbondante lavaggio sotto acqua corrente. Il bicarbonato non ha nessun potere disinfettante, mentre l’amuchina ha un reale effetto sull’inattivazione del parassita. Il limite dell’amuchina, però, è che è un disinfettante chimico, pertanto è sconsigliato in gravidanza, in quanto comunque tossica, soprattutto se usata in grosse quantità. In conclusione è possibile affermare che solo le verdure cotte sono sicure per le donne in gravidanza; se per qualche motivo ci fosse la necessità di consumare verdure crude, farlo solo dopo averle abbondantemente lavate sotto acqua corrente.
Alcune accortezze per le donne non immuni da Toxoplasmosi: non consumare carni poco cotte o latticini preparati con latte crudo, cioè latte non trattato termicamente astenersi dal consumo di salumi crudi (prosciutto crudo, bresaola, salame, ecc.) cuocere le carni almeno a 70°C a cuore del prodotto. La cottura a microonde è insufficiente ad inattivare le oocisti, anche perché spesso la cottura non è uniforme.
- evitare che l’alimento cotto entri in contatto con gli utensili adoperati per l’alimento crudo (definita contaminazione crociata o cross contamination) non assaggiare la carne fino a cottura ultimata lavare sempre bene le mani soprattutto se si viene a contatto con alimenti crudi e passando da una preparazione all’altra lavare la frutta e sbucciarla con un coltello diverso da quello che poi verrà utilizzato per il consumo, in modo da evitare che nel punto di taglio si generi una contaminazione dell’alimento. E se si consuma il pasto fuori casa? In questo caso è consigliabile:
- tagliare a metà gli hamburger o la carne già cotta, per verificarne la cottura chiedere che non si aggiunga, sulle pietanze ordinate, rucola, basilico, prezzemolo o altre erbe aromatiche crude, di cui non si è certi del livello di pulizia.
- preferire sempre alimenti preparati al momento su prenotazione, rispetto a quelli già pronti e in esposizione.
- sostituire le insalate di lattuga con carote, cetrioli freschi o pomodori ben sbucciati e ben lavati, proprio perché possono essere sbucciati/pelati; guardare bene le etichette per scartare i latticini prodotti con latte crudo evitare il contatto con gatti e con il terreno oppure utilizzare guanti. A causa dell’esclusione di categorie di alimenti, potrebbero essere necessarie integrazioni farmacologiche di vitamine e minerali, sempre sotto prescrizione medica.

Oltre alla Toxoplasmosi, quali sono infezioni e contaminazioni alimentari potenzialmente pericolose?

Per evitare contaminazioni da parte di altri microrganismi, quali Salmonella e Lysteria monocytogenes, si ricorda che: frutta e verdura vanno lavate accuratamente evitare il consumo di uova non cotte, quali possibile veicolo per la salmonella e pulirle prima del consumo evitare frutti di mare, sia cotti che crudi, il pesce crudo, la carne cruda o comunque poco cotta, i formaggi molli da latte crudo per limitare il rischio di listeriosi, non bere latte crudo (non pastorizzato) e non mangiare formaggi molli come Feta, Brie, Camembert, formaggi con le venature blu come il Gorgonzola. Tutti questi formaggi possono essere consumati nelle varie preparazioni solo se cotti i formaggi stagionati ad esempio il parmigiano e il grana, quelli a pasta filata come la mozzarella, quelli pastorizzati, i formaggi in crema, si possono mangiare tranquillamente non mangiare creme di carne e paté freschi ed evitare comunque anche quelli in scatola per l’eccessivo consumo di sodio e conservanti mangiare carne, pollo e pesce solo ben cotti.
• dopo aver manipolato dei cibi crudi, lavare bene le mani con acqua calda e sapone e disinfettare gli utensili con acqua calda e detersivo prima di riusarli consumare i cibi deperibili, precotti o già cotti, il prima possibile e comunque non oltre la data di scadenza.
• riscaldare molto bene gli avanzi
• pulire spesso il frigorifero e le superfici dove si cucinano e preparano le pietanze usare un termometro da frigo per essere sicuri che sia sempre ad una temperatura di + 4 °C o inferiore non permettere la contaminazione crociata tra alimenti cotti e crudi, per far ciò utilizzare utensili e pentole diverse per cibi cotti e crudi e tenere ben separati gli alimenti in frigorifero.
• cuocere alle temperature adeguate
• raffreddare velocemente (e non a temperatura ambiente!) e coperti i cibi cotti.

Ci sono cibi da evitare?

Frequentemente le gestanti presentano problemi come nausea, stipsi, ecc. In tali situazioni è possibile escludere alcuni alimenti che causano i disturbi o adottare particolari accortezze.
- Nausea. Nel corso del primo trimestre, molte gestanti accusano nausea, vomito oppure avversione per alcuni cibi. Si tratta di fenomeni che tendono a risolversi spontaneamente, ma se ciò porta ad un introito ridotto di cibo e il vomito ne compromette l'assorbimento, possono verificarsi carenze. Per evitare che ciò avvenga, fare pasti piccoli e frequenti, preferire cibi secchi ricchi di carbidrati, che sono più digeribili dei grassi (che quindi devono essere ridotti), bere lontano dai pasti e a piccoli sorsi Ė risaputo che piccole quantità di zenzero potrebbero essere utili ad alleviare la nausea.
- Reflusso gastro-esofageo. Nell'ultimo periodo di gravidanza può manifestarsi reflusso gastro-esofageo, causato dalla pressione esercitata dall'utero e dal feto sull'apparato digerente; tale pressione provoca la risalita del contenuto acido dello stomaco nell’esofago, causando i classici sintomi. In questa fase è indispensabile il frazionamento dei pasti, l’abolizione delle bevande nervine (caffè, tè, cioccolato), dei cibi troppo grassi e delle spezie; inoltre evitare di assumere una posizione supina (a pancia sopra) subito dopo i pasti, evitare il fumo, che è comunque sempe dannoso per il feto.
- Stipsi. La pressione esercitata dal feto può essere anche causa di stitichezza, legata in parte anche alla riduzione dell'attività fisica. Per contrastare la stipsi è necessario incrementare il consumo di acqua e di fibre, limitando le verdure che possono creare meteorismo (asparagi, broccoli, cavoli, cetrioli, funghi, porri, cavolini di Bruxelles, ecc.) e coliche ed eliminando con un passaverdure, per lo stesso motivo, la buccia esterna dei legumi.
- Diabete gestazionale. In alcune donne può insorgere una forma di diabete definito, appunto, gestazionale (vedi articolo “Il Diabete” - Settembre 2013). In tal caso ovviamente il controllo degli zuccheri semplici deve essere molto rigido, preferire cibi integrali, legumi, verdura e tra i frutti ridurre quelli più zuccherini (quali mandarini, banane, uva, fichi, cachi). In questa fase, per ottenere un miglior controllo della glicemia (zuccheri nel sangue), si consiglia di fare tre pasti principali e tre spuntini, cioè uno a metà mattina, uno a metà pomeriggio e uno dopo cena, ribadendo sempre che è indispensabile consultare il proprio medico /ginecologo.

Come in tutte le fasi della vita, e soprattutto in gravidanza, è quindi nutrirsi in modo semplice ed equilibrato. Ė importante vivere con serenità ma con le dovute attenzioni (anche igieniche), questo magico momento di attesa di questa nuova vita che la futura mamma, con le sue premurose attenzioni, prende già a cuore accompagnando poi la salute del suo piccolo negli anni.

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Personalità, temperamento, carattere, intelletto e identità. Cambia qualcosa?

di Elisa Brancaleoni

"Questa persona ha un temperamento forte... Oppure un carattere forte... No, forse ha una personalità forte..." A chi di voi non è mai capitato di utilizzare queste parole, attribuendogli il medesimo significato? beh, a me personalmente capitava molto spesso, almeno fin quando non ho acquisito qualche rudimento di psicologia, che vorrei condividere con voi. Qual è la reale differenza tra queste parole?
Con questo articolo vi darò qualche piccolo spunto circa l'utilizzo delle parti formanti la nostra personalità e conseguentemente la nostra identità, al fine di darvi l'opportunità, eventualmente, di autoanalizzarvi.
Per "personalità" si intende l'insieme più o meno stabile formato dal carattere, dal temperamento, dal fisico, e dall'intelletto. Da questa definizione si evince quindi chiaramente che la nostra personalità, sebbene sia un insieme unico ed uniforme, è formata da diverse parti, le quali sono molto diverse tra loro.
Il carattere è formato dalle scelte consapevoli, dall'insieme dei comportamenti finalizzati. Tranquilli, non sto parlando arabo. Per spiegarvi cosa sia il nostro carattere, mi rifaccio al principio di azione-reazione. Qualsiasi situazione avvenga nella nostra vita, è seguita da una reazione. Psicologicamente, quest'ultima è caratterizzata da un comportamento finalizzato. Vi faccio un esempio pratico: se voi vedeste per strada un cagnolino abbandonato, cosa fareste? è possibile che vi siano delle persone che vadano lì a raccoglierlo, altre che invece preferirebbero chiamare i vigili, oppure potrebbero esserci persone che preferiscono lasciar correre. Ecco, questa scelta finalizzata dipende solo ed esclusivamente dal nostro carattere.
Il temperamento invece è rappresentato dall'insieme delle emozioni. Si può provare paura per cose che ad altri sembrano inutili, si può amare persone diverse da noi, si può provare rancore, amore, dolore, ansia, gratitudine... tutte queste sono emozioni, caratterizzate e gestite dal nostro temperamento.
L'intelletto invece è rappresentato appunto dall'intelligenza. È una componente prettamente psichica, formata appunto dal quoziente intellettivo (il cui risultato si può tranquillamente scoprire su internet, facendo un apposito test). Più quest'ultimo sarà alto, più intelletto sarà presente nella nostra personalità.
Il fisico, come potrete ben capire, è formato dalla nostra esteriorità: altezza, peso, colore dei capelli e degli occhi, e tutte le altre componenti esteriori.
Ma la cosa più interessante è la psicologia è proprio l'identità. Come precedentemente affermato, la personalità è l'insieme dei suddetti punti. Cos'è quindi l'identità?
essa non è altro se non il manifestarsi della personalità all'interno del mondo. Tutti noi viviamo all'interno di un determinato ambiente, nel quale manifestiamo chi siamo. Quindi possiamo dire che la nostra identità è caratterizzata sì dalla personalità, ma anche dal nostro status, ruolo sociale, situazione lavorativa, pensieri esterni ecc. Augurandomi che questo articolo sia stato esauriente ed interessante, mi permetto di invitarvi a riflettere sulle varie parti che vi ho descritto. Sapete, una buona riflessione può aiutare a migliorarvi.

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Normalità e handicap

La contraddizione continua

di Antonino Cucinotta

La logica dimostra che la contraddizione non è sostenibile per l’affermazione di una verità in sé contraddittoria. Purtroppo, oggi la coerenza logica non è molto praticata e sono invece diffuse, in tutti i settori della vita, opinioni non ammissibili in quanto fra di loro contraddittorie.
Qui intendo riferirmi alla posizione assunta dai nostri dirigenti associativi a proposito della chiusura delle scuole speciali, sostenuta anche dall’Unione, e l’immissione dei ragazzi ciechi nelle scuole comuni. Il presupposto di tale decisione, da sempre sbandierato, è quella della condizione emarginante che si attribuiva alle scuole speciali e agli Istituti che le ospitavano. A riprova della falsità di tale presupposto, credo di poter dire che tutti i ciechi, psichicamente normali e di normale intelligenza, usciti da tali Istituti istruiti, abituati all’autonomia personale e alla necessaria autostima, si sono inseriti molto bene nella vita concreta, svolgendo attività lavorative tutt’altro che emarginanti. Voglio qui ribadire ancora una volta che io non sono un sostenitore del ripristino dei vecchi Istituti così come erano organizzati e amministrati. Mi preme dire che ho sempre sostenuto che si attuassero le condizioni migliori per un’apertura dei ciechi alla vita reale e quindi anche al loro inserimento nelle scuole ordinarie. Ma ho sempre inteso sostenere la necessità e l’utilità degli Istituti per lo svolgimento di attività educative complementari, come studi musicali, ginnastica, lavoro manuale e attività ludiche, a cui le scuole ordinarie non sono in grado di provvedere. Oggi sono, comunque, convinto anch’io che ormai le speranze di ripristinare gli Istituti, anche se aggiornati e rinnovati, sono del tutto svanite. Infatti non li vuole più nessuno: non li vogliono i ragazzi, non li vogliono le famiglie e quel che è peggio non li vogliono i dirigenti associativi, molti dei quali, bisogna evidenziarlo, non sono usciti emarginati dagli Istituti in cui per lo meno hanno frequentato le scuole elementari. Non mi meraviglio del rifiuto dei ragazzi che per ovvie ragioni preferiscono la libertà familiare e per inconsapevolezza l’ignoranza in cui, in generale, li tiene la scuola ordinaria per pregiudizi inveterati e per incompetenza. Non mi meraviglio neanche del rifiuto delle famiglie che vogliono tenere con sé per affetto i figli ciechi forse anche per interesse economico, senza badare a quelle che sarebbero le condizioni peculiari per una regolare crescita culturale e sociale dei propri figli. Mi meraviglio, invece, altamente per l’atteggiamento contraddittorio dei dirigenti associativi. Contraddittorio perché, in tutti i loro interventi riconoscono il fallimento dell’inserimento dei ragazzi ciechi nella scuola normale. Infatti, come la realtà dimostra, pur essendo trascorsi già più di 32 anni dalla promulgazione della legge 517 del 1977, non si è conseguito nessun risultato culturale e sociale, come era nelle convinzioni dei dirigenti associativi. Non voglio qui soffermarmi sul danno che ne è potuto derivare ai ciechi assoluti o quasi. Voglio invece mettere in rilievo la contraddizione in cui cadono i nostri dirigenti associativi quando, pur riconoscendo il fallimento dell’iniziativa e i danni che ne sono derivati, continuano pervicacemente a sostenere la validità dell’esperimento. Sostengono che indietro non si torna. Comprendo il loro imbarazzo psicologico che comporterebbe il riconoscimento di tale fallimento. Sarebbe un riconoscimento dell’errore commesso, ma per loro non vale il detto che “errare è umano, ma perseverare nell’errore è diabolico”. Pur convinti dell’impossibilità di ripristinare gli Istituti e le scuole speciali, sarebbe certamente un gesto di umiltà riconoscere i propri errori senza più proclamare la possibilità di una risoluzione positiva del problema. E’ certamente una protervia incomprensibile per persone sensibili, colte e socialmente molto apprezzate.

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Racconti e poesie

Il fuoco della vita

di Patrizia Carlotti

Il fuoco che ho dentro mi ha salvata dal precipizio…
Me ne stavo li in attesa di decidermi preda dell’isteria
Saltare nel vuoto in mezzo a braccia, facce, urla e lamenti strazianti
Andare o restare? Bel dilemma!
Sentivo freddo, farla finita per non sapere più nulla…
Oblio, pace, rassegnazione, silenzio, confusione…
Chiudere gli occhi definitivamente delusa dalla mia giovane vita
Dolore insopportabile…
Dormire la notte non potevo i sogni cancellati per sempre con un colpo di spugna!
Ma la mia creatura, quel bellissimo germoglio chi l’avrebbe curato e protetto?
Lei doveva diventare un bellissimo fiore,
per far avvenire ciò dovevo darle tutto il mio amore.
Ma amore in me non vi era più!
In ginocchio piangendo gridavo e bestemmiavo il Signore…
“Cosa vuoi da me?”

Caddi stremata senza forze sull’orlo del burrone,
qualcosa mi scosse, avevo per caso ricominciato a sognare?
Avvertivo molto caldo sudavo, tutte le negatività scivolavano via,
un fiume d’acqua salata usciva dai pori della mia pelle…
Mi risvegliai con una sensazione di benessere
In fretta mi allontanai dal pericolo, ripresi coscienza e il lume della ragione bussò in me
Percorsi lentamente la via mostratami della musica celestiale,
Ebbi compreso l’essenza, la mia verità
Scaldato il cuore a quel fuoco di melodie riprendevo in mano la vita, i miei giorni
Cantando avrei amato di nuovo me stessa e il prossimo!

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La rinascita

di Antonella Iacoponi

Per L’Aquila

 6 aprile

Ancora geme e piange la città,
una lacrima per ogni coccio,
stille di tristezza e verità,

dov’era una casa, ecco un fiore in boccio,
soltanto crepe, al posto della scuola,
frutti del sisma devastante; il leccio

reclina i rami, in alto un’aquila vola,
si prega sui gradini della Chiesa,
nell’aria, danza un aroma di viola,

mani si stringono, tra conforto e attesa,
fluttuano abbracci, in amicizia e affetto,
una campana suona a distesa;

l’aquila si avvicina al tetto,
maestosa regina, dal regale piumaggio,
intona con forza un canto perfetto,

grida – Risorgi! – alla città, al paesaggio,
e la speranza si spande nel cuore,
un fresco balsamo, di amore e coraggio:

la volontà è più forte del dolore,
le mani plasmano il ferro, quale argilla,
mani intrise di onestà, lavoro, sudore,

ogni casa che spunta, è un raggio di stella.

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Amare te

Di Patrizia Bolumetti

Amare te.
Nel mio cuore c'è speranza,
c'erano i sogni di chi desiderava l'amore.
Amare, il risveglio del mattino insieme,
credere, nello scoprirsi vicini anche nella distanza del giorno, gioire, nel silenzio udendo le risate che si uniscono in un dolce suono
tremare, nel sentire le tue dita su di me,
piangere, nel scoprirmi sola nel desiderio fragile di volerti.
Volerti, si volerti nel freddo cammino della vita,
volerti, nel silenzioso tormento di cercare tra le tue parole,
una sola dolce per me,
che resto qui incantata a volerti per me.
vorrei ritrovare in te il sostegno di chi ama,
il sorriso di chi ammira,
l'abbraccio di chi apprezza,
e il bacio di chi a bisogno di un respiro per vivere.
Amare te, e sentirsi spegnersi come una candela il mio sogno, e come sentire volare via le mie speranze di un amore intenso,
grande profondo come è profondo il mare,
che spesso però uccide soffocando l'alito di un sospiro.

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Riflessioni e critiche

La realtà

di Patrizia Carlotti

La realtà che viviamo non è bella, ognuno di noi lo sa, nessuno è contento e soddisfatto ma nonostante l’insoddisfazione che si respira, la tristezza che avvolge i nostri volti, continuiamo a vivere i giorni senza far niente per poterci sollevare da questo malessere generale! Comunque la mettiamo siamo vittime di noi stessi, di un sistema che non funziona e distrugge…il guaio è che non ne veniamo fuori! Purtroppo siamo diventati dei robot pilotati, il nostro cervello come un computer non si ribella al massimo va in tilt. Francamente non saprei da dove cominciare elencando ora tutto ciò che non funziona al contrario vorrei avere l’imbarazzo della scelta nel dire tutto quello che funziona! Fosse un gioco direi che stiamo giocando a prenderci in giro Nonostante ci venga insegnata la storia, gli sbagli ripetuti nel corso degli anni, le guerre, le barbarie per ottenere l’illusorio potere, quando finalmente sembra che tutto torni a rinascere e la speranza è di nuovo il pane quotidiano, dopo tanti sforzi e sacrifici ritorniamo a ripetere tutti gli errori e in maniera sempre più grave danneggiamo le nostre coscienze e le generazioni future!Ogni giorno la vita è una corsa continua che fa a gara con il tempo che passa ma non vinciamo mai la medaglia tanto ambita! Dobbiamo essere sempre in competizione gli uni con gli altri per dimostrare le nostre capacità il talento nascosto, essere primi per contare qualcosa, calpestare il prossimo sempre e comunque e diventare qualcuno Abbiamo fatto il pieno di cattiverie e mostruosità che vengono date in pasto ogni giorno dai mass media, anche quest’anno il vaccino contro il dolore è stato propinato e potremmo rimanere così insensibili e indifferenti a qualunque avversità! Dopo aver respirato a pieni polmoni l’aria pura delle nostre città, corriamo ovviamente tra una cosa e l’altra da fare confusamente dimenticando magari il bambino a scuola…ma per fortuna che siamo collegati sempre in rete!Viaggiando sui treni ad alta velocità pare d’essere al mercato dei venditori di tutto e di niente…manager d’ogni tipo, c’è chi parla con voce sommessa e chi invece fa sentire alla carrozza i vari impegni della giornata, certo è che sia passato di moda il pisolino schiacciato da una stazione all’altra!Certamente cosa fondamentale resta il dialogo…Quanta importanza può avere un dialogo? Forse sta alla base della soluzione d’ogni problema! I rapporti personali andrebbero curati e coltivati non solo con un tablet e una connessione 24 h su 24. Quando la sera ci corichiamo ancora ci è gradito quel tepore caldo tra le coperte, quella carezza profumata di bucato appena fatto e asciugato fuori con il calore del sole…da soli dentro la camera da letto possiamo essere noi stessi e pensare, riflettere se veramente siamo soddisfatti… In realtà dovremmo ripulirci da tutta la spazzatura che ci circonda!! Produrre ninore immondizia, ripulire non solo le città ma anche le menti

La caccia a chi è stato è solo un contentino, tutto svanisce in una bolla di sapone! Eppure potremmo vivere davvero di poche cose essenziali e star tutti bene. Tutti dovremmo insegnare e tutti dovremmo imparare qualcosa, mettersi a disposizione e farlo umilmente… Mi chiedo come possa vivere un uomo che uccide, il cuore di pietra che ha spero per lui non si scalfisca!! Siamo convinti d’essere liberi e leali, custodi di una verità assoluta che autorizza a giudicare, ad accusare e condannare …tuttavia non sappiamo ascoltare e tendere la mano…noi tutti prigionieri e sleali e molto soli nelle malefatte!. Leggiamo queste parole e ci toccano giusto il tempo di una lettura veloce ma poi dimentichiamo e continuiamo per la nostra strada. Ovviamente con i paraocchi. L’unico Dio che veneriamo e che rispettiamo è il denaro, per lui commettiamo le bassezze più incredibili, diventando vittime e carnefici nello stesso momento, riuscendo a convincerci e a convincere di fare sempre la cosa giusta! Peccato!...perchè la vita è bella, è un meraviglioso dono e per quanto ci è concesso di sapere ci viene dato una sola volta. Eppure l’uomo è autore di scoperte importantissime finalizzate al miglioramento qualitativo e quantitativo della permanenza sulla terra, ma sarebbe interessante conoscere il motivo per cui cade in contraddizione e direi in tentazione!

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Satira

Per sorridere un po

di Giuseppe Lurgio

1) Perché molte donne guidano male? Perché tutti gli istruttori di guida sono uomini!
2) Stamattina hanno suonato alla porta, pioveva a dirotto. Quando ho aperto, sotto la tettoia, c'era mia suocera. Mi ha chiesto: "Posso rimanere qui qualche giorno?". E io le ho risposto: "Certo che puoi". E ho chiuso la porta.
3) All'epoca dei trogloditi, una caverna risuona delle urla di un bambino che non vuole addormentarsi. La madre, coperta da pelli d'animale, si rivolge al marito e fa: "Datti un po' da fare tu, questa sera: raccontagli una preistoria per calmarlo!"
4) Allo zoo un bambino vede una cicogna le si avvicina leggermente e le sussura: "Ti ricordi di me?"
5) In spiaggia, è seduta nella sabbia una bella signorina. Ad un certo punto passa un ragazzo e le dice: "Lei crede nell'amore a prima vista? O devo passare ancora???"
6) Un carabiniere torna di proposito dal lavoro prima del tempo e scopre moglie e amante a letto. Deciso impugna la pistola d'ordinanza e se la punta alla tempia. A quel punto i due scoppiano a ridere, ma il carabiniere: "Ridete pure, ma dopo tocca a voi!".
7) Carabinieri: "Ma cosa fai con quell'orologio in testa?". "Mi hanno detto che ci potevo fare la doccia, ma sono 2 ore che aspetto e non scende una goccia d'acqua!".
8) Paolo alla mamma: "Mamma, mamma, ho visto Giulia che baciava Luca!". E la mamma: "Beh, Paolo, è normale, fra 1 settimana si sposano!". Paolo: "E allora quand'è che si sposano papà e la cameriera?".
9) Noto pregiudicato, vistosi circondato dalle forze dell'ordine si è messo a sparare alla cieca. Domani si svolgeranno i funerali della poveretta.
10) In un frigo, reparto uova; 10 uova sono insieme, una accanto all'altra. Il primo uovo, a sinistra, guarda l'uovo più a destra di tutti e dice al suo vicino: "Ma l'hai visto l'ultimo uovo in fondo? Ha un aspetto terribile!". E il secondo uovo: "Oh, cazzo, hai ragione, è orribile!" e si gira verso il terzo uovo: "Ma hai visto che aspetto malandato ha l'ultimo uovo?". E il terzo: "Oh, mamma, ma non è possibile!" e si gira verso il quarto uovo: "Ehi, ci hai fatto caso all'aspetto di quell'ultimo uovo in fondo?". E il quarto uovo: "Cielo, che disgusto!". E così via fino all'ottavo uovo, che dice al nono: "Ma l'hai visto il tuo vicino? Non mi sembra che stia molto bene!". Il nono uovo si gira, guarda il suo vicino, si gira verso l'ottavo uovo e gli dice: "Pirla, è un kiwi!".
11) Un Carabiniere sta salendo sulla Torre degli Asinelli. Ad un certo punto, stanchissimo, incontra una donna incinta in discesa: "Quanto manca?". E la donna: "Tre mesi". "Urca, sarà meglio che scenda allora non potrò mai fare in tempo per andare al lavoro!".
12) Sole cocente. Vento caldo che secca la gola. Un cowboy cavalca tutto solo nel deserto, ha sete, molta sete. Finalmente un paese all'orizzonte e, naturalmente, un saloon. Arriva di fronte al saloon lega il cavallo ed entra. Va al bancone ordina da bere, beve. Dopo un altro paio di belle bevute decide di rimettersi in viaggio esce ma il cavallo non c'è più, gli è stato rubato. Rientra nel saloon, si mette davanti alla porta gambe divaricate e mano sul calcio della pistola e, lentamente, con voce profonda e tagliente dice: "Se non mi ridate il cavallo faccio quello che ha fatto mio nonno!". Poi si avvicina al barista, sbatte la pistola sul banco e guardandolo fisso negli occhi gli ordina da bere. Brusio di sottofondo, sudori freddi, scambi di occhiate impaurite tra i presenti. Alla fine decidono di ridargli il cavallo. Il cowboy finisce di bere, esce e sale sul cavallo ritrovato. Un vecchietto allora si fa coraggio e si avvicina: e gli chiede "SCUSA, MA COSA HA FATTO TUO NONNO?". E il cow boy: "MIO NONNO? È ANDATO VIA A PIEDI!".

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Spazio donna

Le donne e l'inquisizione

di Stefano Pellicanò

Negli ultimi decenni alcuni studiosi come E. Peters, H. Kamen, J. Tedeschi, E. W. Monter, B. Benassar, G. Henningsen e J-P. Dedieu hanno sostenuto l'esistenza di una Leggenda nera dell'Inquisizione affermando che l'idea di Inquisizione intesa come procedure sommarie, disprezzo dei diritti dell'imputato, violenza arbitraria da parte dei giudici, uso indiscriminato delle torture e facilità nelle condanne a morte non trovi riscontro nella documentazione storica e sia stata inventata ad arte dalla stampa protestante, illuministica e anticlericale, a partire dal XVI sec., per screditare la Chiesa cattolica e l'Impero spagnolo. Alla luce della documentazione storica infatti a partire dall'Inquisizione medioevale i Tribunali funzionavano con molte garanzie in più rispetto agli altri Tribunali dell'epoca, tra l’altro venne introdotto l'uso di trascrivere il processo per ragioni di trasparenza, le giurie popolari a garanzia dell'imputato, la tortura senza mutilazioni permanenti e pericolo di vita e le condanne a morte verificabili furono in percentuali minime. A Tolosa, a es., durante i cinquanta anni di attività dell’inquisitore francese Bernardo Gui, (Bernardus Guidonis, 1261- 1331), domenicano vescovo di Lodève, autore del famoso Practica Officii Inquisitionis Hereticae Pravitatis (Manuale dell'inquisitore) furono il 4,6 % pari a 42 su 900 condanne. Da notare che nella storia dell'Inquisizione c’è stata l'inclusione di episodi particolarmente violenti come la caccia alle streghe, il clamore suscitato da processi (G. Bruno e G. Galilei) poco noti nei dettagli inoltre nei Paesi extraeuropei in cui l'Inquisizione fu presente (colonie spagnole in America centro-meridionale e portoghesi in Asia) non si hanno casi di caccia alle streghe mentre negli U.S.A. conquistati dagli anglosassoni protestanti, ancora nel 1692, si ebbe il rogo delle streghe di Salem. Sul problema che gli spagnoli non avrebbero considerato gli elementari diritti umani delle popolazioni conquistate i suddetti studiosi sostengono che nel XVI secolo la nozione di diritti umani non esisteva e che se ne cominciò a parlare proprio all'Università di Salamanca a partire dal caso dei nativi. Ancora le truppe di Cortés, cui è stato attribuito lo sterminio degli Aztechi, erano costituite per oltre la metà da mercenari indigeni che combattevano contro quel popolo che praticava sacrifici umani e il cannibalismo inoltre il presunto genocidio delle popolazioni indigene non ci sarebbe stato o almeno non nelle dimensioni descritte in quanto in molti Paesi dell'America Latina, compresi Messico e Perù, una parte rilevante della popolazione è di origine indigena perché i conquistatori si sono fusi con le popolazioni locali, a differenza del Nord America infine nelle colonie spagnole indigeni e neri potevano avere un ruolo attivo nella Chiesa divenendo chierici. Per evangelizzare le popolazioni indios vennero utilizzate anche lingue native che le ha salvate dalla scomparsa. La Spagna, in realtà, rimase sostanzialmente estranea alla tratta dei neri e fu la prima potenza coloniale europea a emanare leggi a protezione dei nativi, le Leyes de Indias (“Leggi delle Indie”, 1542). Da notare infine che nei Paesi Bassi si perseguitavano le streghe ma non gli omosessuali, in Italia gli omosessuali ma non gli ebrei, in Spagna gli ebrei (quelli "falsamente" convertiti) ma non le streghe.
Tratto dal volume:
“Le Donne nella Medicina e nella Società (dalla Preistoria agli inizi del XXI secolo)”
di Stefano Pellicanò.
ISBN: 978-88-97215-08-0.
Per gentile concessione di Calzone Editore
(www.wix.com/calzone_editore/home; calzone.editore@libero.it).

© Copyright 2011 CE Calzone Editore
Tutti i diritti artistici e letterari sono riservati.

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Sport

Baseball ciechi da conoscere!!!

di Gaspare Pagano

Gioco a baseball per ciechi da circa un anno o poco più. Sono un esterno centro ( così definito) e faccio parte del Blue Fire cus Brescia.
Questo sport mi ha appassionato al punto che nonostante vi siano parecchi chilometri da dove abito, circa 60, una volta alla settimana riesco a ritrovarmi con i miei compagni di squadra e gli allenatori per affinare la tecnica e la precisione che questo sport richiede. Incredibile è la sensazione di correre liberamente, senza che qualcuno come guida ti segua fisicamente; è un esplosione di forza e adrenalina!!! la voglia di vincere cresce sempre più ad ogni partita fino a condividerla con i tuoi amici, compagni, quindi la squadra.

La voglia ed il desiderio di non essere protagonista ma parte integrante di un gruppo di persone ,che costantemente lavorano per vincere una partita in campo,rende ogni atleta cieco di questo sport ancora più forte! Forte contro gli altri, ma forte nella vita di tutti i giorni! La descrizione di un'emozione così intensa non rende giustizia alle capacità che vengono esposte durante un'azione di gioco. Uno degli scopi è quello di rendere noi ciechi autonomi e molto più attenti agli ambienti che ci circondano, soprattutto quelli aperti. La nostra squadra è nata da poco, ma abbiamo già vinto un torneo , ed abbiamo comunque conquistato un ottimo punteggio nella classifica del campionato 2015. Alcuni dei nostri componenti, me compreso, ha anche partecipato ad una moles cup in Germania! Si! Perché lo Scopo della AIBXC ( associazione italiana baseball per ciechi) è quello di iffondere questo sport anche al' estero al fine di farlo diventare un attività paraolimpica. Spero di avervi incuriosito e che vengano create al più presto nuove squadre! Qui di seguito allego un approfondimento delle caratteristiche del gioco.

AIBXC - Associazione Italiana Baseball Giocato da Ciechi-Ideata e fondata il 26 Marzo 1998 da Alfredo Meli © 2011
Aderente a FIBS – Federazione Italiana Baseball Softball
Via G.Bottonelli,70-40132 Bologna (Italia)Tel e fax + 39 051 564224- info@aibxc.it - www.aibxc.it


BREVE STORIA DELL’ AIBXC

BXC –Baseball Giocato da Ciechi – è il risultato di un’ idea di Alfredo Meli sviluppata con un gruppo di ex giocatori di baseball (anni 60 e 70) della squadra di serie A di Bologna : la Fortitudo-Amaro Montenegro. Dopo circa 2 anni di sperimentazioni su spazi,tempi,modalità ed attrezzatura,il 16 ottobre 1994 sul diamante Rino Veronesi di Casalecchio di Reno(BO) è stata giocata la” PARTITA ORIGINALE” di 7 riprese conclusasi con il risultato: Red Sox 15 – White Sox 11.
Nei 2 anni successivi (1995-1996), con una serie di partite dimostrative giocate nella maggior parte a Bologna sul diamante Pietro Leoni,ma anche a Roma,Firenze,Milano e Verona si è concluso il periodo di messa a punto tecnica ed organizzativa del gioco.
Dal 1997 il Gruppo Volontari BXC confluito nel 1998 nell’ AIBXC Onlus organizza una regolare Stagione Agonistica annua che comprende:
-Campionato Italiano
-Coppa Italia
- HR Derby ed ALLSTAR Game
-Torneo di Fine Stagione

Nel tempo,con la diffusione del gioco e la nascita di squadre nelle città di Firenze e Milano,alcuni ex giocatori di Fiorentina e Milano sono entrati quali allenatori nel Baseball Ciechi. Nel Novembre del 2000 su invito della Federacion Cubana de Beisbol,della Federacion Descapacitados Deportivos Cuba e della Asociacion Ciego de La Habana,un gruppo di oltre 40 aderenti all’AIBXC, di cui facevano parte una ventina di giocatori,ha giocato,dimostrato ed insegnato il Baseball ciechi a 15 ragazzi ciechi ed a 4 allenatori dell’Isola che ora stanno giocando ,assieme ad altri, tornei di BXC fra Municipalitades.
Nel giugno 2004 su invito del Vakok Allami Intezete- Istituto Nazionale Ciechi di Budapest- un gruppo di circa 50 aderenti all’AIBXC di cui facevano parte una ventina di atleti ha giocato ,dimostrato ed insegnato il Baseball Ciechi a 12 ragazzi ciechi ed a 6 allenatori della capitale Magiara, che ora intendono sviluppare il gioco all’interno ed all’esterno dell’Istituto. Con la firma (Fraccari-Meli) di un protocollo di adesione- San Marino 7/12/2005- l’AIBXC Onlus ha aderito quale Ente Autonomo alla Federazione Italiana Baseball Softball. Aprile 2009 L’Ufficio tesseramenti della FIBS ha per la prima volta proceduto all’ Iscrizione delle Squadre ed alTesseramento dei giocatori Ciechi dell’AIBXC all’interno del proprio sistema documentale.In precedenza l’Elenco Squadre e Giocatori Ciechi era annualmente acquisito per semplice presa di conoscenza. 4 Marzo 2010 – Debutto ufficiale della Roma BXC sul diamante di casa dell’Acquacetosa contro la Fiorentina BXC.
30 Luglio 2010 – Muore ALFREDO MELI ideatore del Baseball Giocato Da Ciechi e fondatore dell’AIBXC.
8 Dicembre 2010 – In occasione del Galà dei Diamanti ,Stefano Malaguti ritira la targa dell’induzione nella HALL OF FAME del baseball Italiano di ALFREDO MELI.
8 Marzo 2011- l’Assemblea Elettiva dell’AIBXC elegge ALBERTO MAZZANTI come nuovo Presidente.

27 Marzo 2011-I Tigers Cagliari giocano la loro prima partita nel nostro campionato a Bologna.
11 Maggio 2011- il CIP riconosce ufficialmente la FIBS come hFederazione Paralimpica grazie all’attività dell’ AIBXC.
3 Settembre 2011- A Freising (Monaco di Baviera) si è disputato il primo Torneo Internazionale:

INTERNATIONALER-MAULWURF-CUP –TORNEO INTERNAZIONALE- COPPA DELLA TALPA
(MOLE’S CUP-TOURNOI DES TAUPES)
Squadre partecipanti:Freising Bavarian Bats,Nogent Bandits,Milano Tornados e Italian Ambassadors.

17 Marzo 2012 – Al Gurian Field di Malnate debutta contro i Lampi Milano la squadra de “I Patrini”(il nono team del campionato Italiano AIBXC)
7 Giugno 2012- Articolo sul BXC del “The New York Times”
22 Luglio 2012 – IL BASEBALL GIOCATO DA CIECHI AIBXC –STYLE VA NEGLI USA. A seguito dell’invito del presidente della NBBA (National Beep Baseball Associaton), il Presidente ALBERTO MAZZANTI ed il tecnico VALERIO RANIERI hanno presenziato alle NBBA World Series ad AMES (IOWA) .Nell’occasione è stato presentato il Baseball per Ciechi AIBXC- STYLE.
7 ottobre 2012-a Bologna,nei campi Leoni e Spada si è giocata la seconda edizione della Mole’s Cup (Coppa della Talpa) che è stata dedicata a Ivano Albertazzi , coach della Fiorentina BXC (neo Campione d’Italia),mancato da poco tempo.Al torneo hanno partecipato tutte le squadre del campionato Italiano , i Nogent Bandits (Parigi) ed i Bavarian Bats (Monaco di Baviera). 20 Aprile 2013- si è svolta l’assemblea elettiva dell’AIBXC: Alberto Mazzanti è stato eletto Presidente per il biennio 2013-2014
6-7 Luglio 2013 – al Parc du Tremblay di Champigny- sur- Marne (Parigi) si è disputata la terza edizione della Mole’s Cup (Tournoi des Taupes).Hanno partecipato le squadre :Nogent Bandits (Francia),Bavarian Bats (Germania), Italia Est ed Italia Ovest.
17 Luglio 2013- il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia ha premiato ,a palazzo Marino,la squadra dei Lampi Milano Campione d’Italia 2013
30 Ottobre 2013 - a Roma,presso la Sala della Piccola Promoteca del Campidoglio,l’Assessore alla qualità della vita,allo Sport ed al Benessere (nonchè Presidente del CIP) Luca Pancalli, ha premiato gli atleti della squadra degli AllBlinds Roma,vincitori della Coppa Italia 2013.
13-14 settembre 2014 – si è giocata a Roma – Campo Acquacetosa- la quarta edizione della Mole’s Cup (coppa della Talpa) con le squadre dei Bavarian Bats (Germania),Nogent Bandits (Francia),Italia Est ed Italia Ovest. Il torneo è stato inserito nei programmi per l’Anniversario dei “20 Anni” del Baseball giocato da ciechi.
21 Febbraio 2015 – si è svolta l’assemblea elettiva dell’AIBXC Alberto Mazzanti è stato eletto Presidente per il triennio 2015-2018.
15 marzo 2015 inizio del campionato 2015 con le seguenti squadre:
 Lampi Milano
 Thunder’s 5 Milano
 BlueFire cus Brescia
 I Patrini Malnate
 Bologna White Sox-Cvinta
 Fiorentina BXC
 AllBlinds Roma
 Tigers Cagliari


SCOPI DELL’AIBXC ONLUS

Lo scopo della nostra Associazione è (come da statuto) fare giocare a baseball i ciechi e gli ipovedenti senza alcuna distinzione di età e sesso così da poter ,attraverso la pratica del baseball per ciechi,renderli più abili ed autonomi nella loro vita quotidiana.Il BXC infatti è forse l’unico sport per disabili visivi che permetta loro di correre e di muoversi in campo aperto, senza guida vedente vicina o legata , ma basandosi solo su segnali sonori. Il nostro percorso iniziato circa 20 anni fa ,ci ha portato ad individuare l’attività agonistica come strumento adatto allo scopo.L’evoluzione del gioco e le modalità oggi in vigore vengono soprattutto dai suggerimenti degli atleti che hanno contribuito in massima parte allo sviluppo del Baseball Per Ciechi Italian Style. OBIETTIVI FUTURI

Il primo è espandere la pratica del nostro sport in altre città ed in altre Nazioni oltre a quelle esistenti.
Il secondo di portare il BXC alle Paralimpiadi.
Per favorire ciò, abbiamo contatti già attivi in Centro America (Panama) ed ,attraverso contatti FIBS, con le Major Leagues USA per tentare di farci conoscere negli Stati Uniti con i quali il nostro sogno Paralimpico potrebbe sicuramente avverarsi.

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Un’intera città per lo sport

di Luigi Palmieri

Carissimi lettori,
da un anno a questa parte un gruppo di ciechi ed ipovedenti della provincia di Crotone ha intrapreso un percorso di socializzazione attraverso varie attività sportive. Tutto è nato da una mia idea sulle discipline sportive, come raid in tandem o in pedalò, che coinvolgesse soggetti con disabilità visiva: dopo un’accurata valutazione, anche con amici esperti nell’ambito sportivo, è nato il progetto “Salpiamo con Omero”. “Salpiamo con Omero” è nato dal nulla con la collaborazione e il supporto della Lega Navale, del Coni di Crotone e delle risorse umane del CRAL BPER di Crotone. I protagonisti dell’iniziativa, tenutasi lo scorso 5 settembre, sono stati 13 tra ciechi ed ipovedenti che, a bordo di 7 pedalò, su cui era stata installata una ricetrasmittente per la descrizione dei luoghi visitati, hanno percorso 2 km di costa. Vista la buona riuscita dell’evento si è deciso di ripeterlo nel 2016.
In data 24 aprile 2016 a Crotone è stata organizzata dalla Confcommercio, Confesercenti, Coni e con il patrocinio del comune di Crotone una grande manifestazione sportiva dal nome “Vivi Crotone”. Alla manifestazione hanno preso parte diverse associazioni sportive, sociali, volontariato e non solo, tra cui l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della sezione provinciale di Crotone che ho avuto l’onore di rappresentare nel doppio ruolo di consigliere sezionale con delega Sport e Tempo libero e come componente della Commissione Nazionale Sport, Tempo libero e Turismo sociale. L’evento è stato caratterizzato dall’allestimento di un villaggio naturale e di gazebi delle varie associazioni partecipanti che hanno fornito informazioni ai cittadini visitanti il villaggio e che hanno potuto godere delle varie aree allestite tra cui anche un’area giochi riservata ai bambini. Si è tenuta, inoltre, una tavola rotonda in cui le varie associazioni partecipanti hanno illustrato la propria attività e la programmazione annuale. Nel mio intervento ho avuto l’occasione di spiegare le ragioni della nostra presenza, parlando delle varie iniziative svolte e dei progetti da realizzare, dal successo della prima edizione del progetto Salpiamo con Omero e della preparazione della seconda edizione, alla realizzazione di un gruppo sportivo, allo Showdown. Sia alla tavola rotonda che nel corso dell’intervista radiofonica a Radio Studio 97 ho spiegato che il non vedente o l’ipovedente dev’essere coinvolto sempre più nelle attività sociali e non restare emarginato dalla società stessa ma andare a braccetto, normodotati e disabili, per capire sempre più le due realtà, così facendo si otterrà una migliore integrazione sociale. Nel pomeriggio si è svolta una maratona di 1,5 km per le strade della città pitagorica, a cui hanno partecipato 400 persone di età e categorie varie, dai semplici cittadini ai corridori professionisti: anche il nostro piccolo gruppo di ciechi e ipovedenti ha partecipato alla gara ed il nostro sforzo è stato reso più piacevole anche dalla premiazione e consegna di targhe ricordo.
Per noi è stata una grande emozione e gioia per aver preso parte alla manifestazione con la speranza di ripeterla in futuro. Questo sta a dimostrare che se il cieco o l’ipovedente è messo nelle condizioni di fare sport può svolgere le varie discipline sportive alla pari dei normodotati. In data 10 maggio 2016 la società Crotone calcio ha organizzato un incontro solidale invitando le varie associazioni dei disabili. Anche in questa circostanza ho rappresentato l’Unione dei Ciechi e degli Ipovedenti portando il saluto sia della Commissione Nazionale che della sezione provinciale. Dopo aver seguito l’allenamento della squadra, al termine siamo stati ricevuti dai vari giocatori e componenti della società Presidente in testa, facendo foto e video. Nel ringraziare il presidente per la disponibilità e la sensibilità dimostrata anche in passato, ho chiesto la disponibilità futura per potere avviare progetti ed iniziative con il sostegno anche della società, ricevendo ampia adesione. Nel breve periodo in cui ho potuto operare e nonostante le difficoltà tecniche ed operative, certo dettate dall’inesperienza iniziale, penso che, con il sostegno da parte dei colleghi e soci, potremo avviare altre importanti iniziative anche al fine di uscire dall’isolamento sociale personale, a volte non palesato, che il nostro handicap comporta e che, tuttavia, ritengo, debba essere non un ostacolo ma piuttosto un incentivo a migliorare la nostra vita e anche quella di chi ci sta intorno. A conclusione, posso solo dire che i tre eventi ampiamente descritti sono solo l’inizio di un percorso per avvicinare sempre più i soggetti non vedenti ed ipovedenti allo sport e ringrazio tutti coloro i quali hanno reso possibile tutto ciò: quando un’intera città si muove per promuovere lo sport.

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Tempo libero

I consigli delle nostre nonne!

di Giuseppe Lurgio

Beh, oggi come oggi l'industria ha trovato il rimedio a qualsiasi problema e spesso il solo rimedio che si conosce e quello di buttare via ciò che è rotto o usurato. E anche vero che un pò per risparmiare e un pò per la tendenza per fortuna in aumento a diventare ricicloni oggi si stà ritornando ai vecchi metodi che usavano le nostre nonne. Comunque usando certi rimedi si ottiene un risparmio economico e molte volte ne guadagna anche l'ambiente. Pensiamo ad esempio a quanti prodotti chimici usiamo per togliere una macchia da una tovaglia quando magari basterebbe un pizzico di bicarbonato a risolvere il tutto. Proprio mettendo insieme risparmio e ambiente ho deciso di raccogliere alcuni consigli che possano servire allo scopo,e proprio dalle persone anziane che hanno vissuto in tempi meno favorevoli e hanno dovuto apprendere l'arte di arrangiarsi che vengono le risposte! Di seguito vi riporto alcuni consigli appresi direttamente da chi li ha sempre utilizzati,ovvero lepersone anziane che con il loro bagaglio di esperienza ancora oggi contribuiscono al bilancio familiare.

Contro le pulci.
Le foglie delle noci, chiuse in un sacchetto di cotone e messe nella cuccia del cane, tengono lontane le pulci dai nostri amici a quattro zampe.

Scarpe di pelle.
Per pulire le scarpe in pelle, utilizzate uno straccio imbevuto con del latte tiepido. Oppure provate con la parte interna di una buccia di banana: contiene una sostanza utilizzata nei lucidi industriali.Dopo qualche minuto passate un panno morbido.

Sapone riciclato.
Non gettate gli avanzi di sapone, ma conservateli in un vaso di vetro. Quando ne avrete raccolti abbastanza, scioglieteli in acqua e ammoniaca. Utilizzate l’impasto ottenuto per strofinare colli e polsi delle camicie, prima di metterle in lavatrice.

Lana morbida.
Per restituire morbidezza a un capo in lana versate un cucchiaino di glicerina nell’acqua dell’ultimo risciacquo.

Pollo arrosto perfetto!
Volete un pollo arrosto tenero dentro e croccantissimo fuori? Fatelo bollire per almeno un quarto d’ora in acqua non salata e magari con qualche rametto di rosmarino salvia e alloro giusto per dare un aroma più spiccato, prima di metterlo in forno.

Contro il gelo.
Come sbrinare il vetro dell’auto ghiacciato? Preparate in uno spruzzatore una soluzione, utilizzando una parte di acqua e due di alcol al 70 per cento. Spruzzate sul vetro e lasciate agire per un minuto e poi passate un raschietto. Potete usare lo stesso procedimento per sbrinare il frigorifero ma aumentate la quantità di alcool o diminuite l'acqua.

Occhi arrossati?
I vostri occhi sono arrossati da vento, stanchezza o smog e non avete un collirio per decongestionarli? Estraete un po’ di succo da gambi di sedano e applicatelo sulle palpebre con compresse di cotone.

Pelle vellutata..
Per dare elasticità e giovinezza alla vostra pelle applicate sul viso un composto ottenuto mescolando un albume d’uovo sbattuto e un cucchiaio di miele. Lasciate in posa per 30 minuti, poi sciacquate prima in acqua calda e poi in acqua fredda.Noterete subito una bella differenza!Per risultati duraturi ripetete anche nei giorni successivi.

Salvacereali.
Per preservare riso e altri tipi di cereali da fastidiosi insetti, una volta aperta la confezione, riponete quel che rimane del suo contenuto in un barattolo di vetro, in cui avrete inserito qualche foglia di alloro.

Ferro da stiro pulito!
La piastra del ferro da stiro presenta tracce di calcare e residui di polvere, che rendono, tra l’altro, più faticosa la stiratura? Sulla piastra ben calda, sfregate un pezzo di sapone. Ora passate il ferro più volte su un foglio di giornale, non plastificato come se lo steste stirando, finché ogni residuo rimarrà sulla carta.

Sapore di funghi.
Per rendere più gustosi sughi e salse non usate i dadi già preparati ma usate la polvere aromatizzata ai funghi. Prendete dei funghi secchi, meglio ancora se porcini, e inseriteli in un forno caldo a temperatura non elevata fino a quando assumeranno una consistenza friabile. Toglieteli dal forno e tritateli finemente con un pestello. Passateli al setaccio, e triturate nuovamente le parti più grosse rimaste sulla grata. Conservate in un contenitore a chiusura ermetica. Volendo si possono macinare con un vecchio macinino da caffè ben pulito e stando attenti a non far riscaldare i funghi stessi nel processo di macinatura.

Frittelle leggere.
Volete rendere meno pesanti e più digeribili i dolci fritti? Aggiungete all’impasto un paio di cucchiai di aceto.

Contro il mal di gola.
Ecco un rimedio naturale contro il mal di gola. Preparate una soluzione scaldando 2 cucchiai di miele e qualche cucchiaio di succo di limone. Fate con essa prima dei gargarismi e poi ingeritela: andrà a lenire e a disinfettare la zona infiammata.

Contro lezampe di gallina.
Il contorno occhi è una zona del viso molto delicata che rispecchia l'età, ma anche lo stress e le ore di sonno arretrato. Per sgonfiarla e renderla più liscia, pelate e tagliate una grossa carota. Frullatela assieme a un cucchiaio di olio di girasole. Quando avrete ottenuto una pasta densa, applicatela intorno agli occhi e lasciate in posa per quindici minuti. Poi risciacquate con acqua fresca. Ripetete l'operazione ogni giorno per almeno un mese.

Piedi gonfi.
Gran seccatura il gonfiore ai piedi, specie in vista del caldo estivo... Oltre al tradizionale bagno con acqua tiepida e sale grosso, provate a immergere per quindici minuti piante e dita in un infuso a base di acqua calda (un litro), salvia (50 grammi) e rosmarino (50 grammi). In alternativa, provate con un bagno di acqua calda a cui avrete aggiunto un bel pugno di farina di avena.

Conservare i funghi.
Amate raccogliere i funghi e volete conservarli? Dopo averli essiccati al sole, metteteli in un barattolo a chiusura ermetica con dei granelli di pepe. Manterranno l’aroma. Riponeteli nel congelatore.

Fertilizzante fai-da-te.
Piante più belle a costo zero. È possibile usando un materiale che di solito buttiamo nel cestino: i gusci d’uovo. Essiccateli al forno e triturateli con un vecchio macinino da caffè o magari un robottino da cucina che non usate piu o magari semplicemente sbriciolandoli con le mani il piu sottile possibile: sono un ottimo fertilizzante naturale.

Stop all’alitosi.
In un bicchiere d’acqua versate due cucchiaini di aceto di mele. Bevetelo al risveglio, dopo averlo trattenuto in bocca. Pulisce e aiuta la digestione, che, se cattiva, causa il disturbo.

Suole scivolose.
Se ogni volta che calzate le scarpe rischiate uno scivolone, sfregate le suole di cuoio con carta vetrata a grana molto fine.

Armadio profumato.
Se nel vostro armadio c’è odore di muffa, mettete dentro un sacchetto di tela qualche chicco di caffè macinato o inseritevi un’arancia steccata con chiodi di garofano.

Riciclare la marmellata.
Troppa marmellata in dispensa? Utilizzatela per arricchire le macedonie o l’impasto dei dolci.

Tazze un po' rotte?
Se vi si rompe una tazza da tè del servizio buono o meglio se si scheggia magari un pò il bordo , non buttatela. Incollate i cocci con un adesivo a presa forte e utilizzatela come minivaso per piccole piante. Le più adatte sono le cactacee come il Zycocactus truncatum.

Maschera all’anguria.
Per rigenerare la pelle di viso e collo, dopo l’esposizione solare, preparatevi un impacco all’anguria. Staccate la polpa da una fetta, eliminate i semi e passatela al setaccio. Ora unite un cucchiaino di miele. Applicatela su viso e collo, dopo averla distribuita tra due garze. Dopo una posa di un quarto d’ora, risciacquate.

Sale contro il dolore.
Se il freddo o l’umidità vi procurano dolore al ginocchio, un rimedio a portata di mano è usare del sale integrale. Scaldatene mezzo chilo per qualche minuto al forno, quindi versatelo su un telo, che arrotolerete e applicherete per 20 minuti sul ginocchio dolente.

Per il cane.
Per rendere lucido il pelo del vostro cane e tenere lontano i parassiti, un buon metodo è frizionarlo dopo il bagno con una spugna imbevuta di acqua e aceto.

Annaffiare le piante.
I fiori in vaso non sopportano l’acqua fredda. Riempite quindi l’annaffiatoio e usatelo solo dopo qualche ora, per permettere all’acqua di raggiungere la temperatura ambiente.

Se non c’è la bilancia.
Vi occorre misurare degli ingredienti per una ricetta ma non avete la bilancia: che fare? Ricordate che un cucchiaio da cucina corrisponde a 10 gr. di liquidi (latte o acqua) e a circa 15 gr. di solidi.

Contro le erbacce.
Per eliminare le erbacce che crescono negli interstizi del pavimento esterno o di un porticato, versate sulle fughe del sale grosso.

Unghie a prova d’urto.

Se le vostre unghie si spezzano facilmente, spennellatele con un composto fluido che avrete ottenuto mescolando due tuorli d’uovo, un cucchiaio di miele, tre cucchiai di olio di ricino e un cucchiaio di sale. Lasciate in posa per dieci minuti, quindi sciacquate con acqua e sapone.

Combattere l’alitosi.
L’alito cattivo è un ospite difficile da far sloggiare. Lavate 25 grammi di foglie di menta, mettetele a macerare in poca acqua per qualche ora e fatele bollire in un litro d’acqua. Una volta raffreddato e filtrato, questo decotto – utilizzato come un colluttorio – sarà un ottimo rimedio contro l’alitosi.

Macedonia superfresca.
Dovete preparare la macedonia con un certo anticipo rispetto al pasto in cui volete servirla? Per evitare che la frutta annerisca, una volta preparata, aggiungete subito del succo di limone.

Orto ecologico.
Le lumache nell’orto sono una calamità. Per allontanarle da fiori e piante, il rimedio più diffuso è quello di mettere un piatto rasoterra che contenga della birra, bevanda di cui le bestiole vanno ghiotte. Altro rimedio è circondare la zona a rischio con sostanze disidratanti non amate dalle lumache: cenere, sabbia, fondi di caffè, farina di roccia o sale da cucina.

Belle con l’argilla.
Se la pelle di schiena e spalle è grassa e piena d’impurità, un buon rimedio è applicare una maschera a base di argilla. Mescolate 3 cucchiai d’argilla con poca acqua tiepida fino a ottenere una pastella morbida. Aggiungetevi un cucchiaino di succo di limone. Applicatela per mezz’ora e poi toglietela con una spugnetta imbevuta d’acqua tiepida.

Origano calmante.
Siete irritabili, depresse, magari anche con il mal di testa nei giorni del ciclo mestruale? Approfittate delle proprietà calmanti dell’origano: mettetene 1 cucchiaino in infusione in una tazza d’acqua bollente. Assumetene 2 tazze al giorno.

Detersivo fai da te.
Un detersivo naturale ed efficace si ottiene mescolando 1 bicchiere di sale fino con 1 bicchiere di bicarbonato di sodio. Riponete la polvere in un barattolo e usatene una modica quantità al bisogno. È un ottimo sgrassante e lucidante anche per le pentole incrostate.

Conservare le castagne.
Ecco un antico rimedio, oggi dimenticato, che un tempo consentiva di conservare le castagne fresche per mesi. In un contenitore adeguato mettete uno strato di sabbia. Magari passatela prima al forno per togliere umidità. Disponete uno strato di castagne e poi ancora uno di sabbia, fino alla quantità desiderata. Riponete in luogo asciutto. Il rimedio non altera le caratteristiche organolettiche dei frutti.

Scarpe da tennis profumate.
Nonostante continuiate a lavarle, il cattivo odore, causato da sudore e batteri, non le abbandona? Un consiglio semplice ed efficace è di metterle a lavare come al solito in lavatrice ma aggiungendo un cucchiaio di bicarbonato al risciacquo. Fermate quindi la macchina e lasciate le scarpe in ammollo per tutta la notte. In alternativa, se le scarpe sono state già lavate, strofinate il bicarbonato all’interno, lasciate agire per 24 ore e poi spazzolatelo via.

Patate in leggerezza.
Avete voglia di patate fritte o arrosto ma temete i chili di troppo? Per ottenere patate più leggere, prima della cottura bollitele per qualche minuto. La bollitura impedisce all’olio di penetrare.

Pelle di velluto.
Per togliere le impurità e ottenere una pelle levigata, usate del bicarbonato in polvere. Massaggiatelo sul corpo, diluendolo in poche gocce d’acqua, come fosse uno scrub, poi immergetevi in vasca da bagno e lasciatelo sciogliere. Una volta asciutta, la pelle risulterà davvero liscia e setosa.

Fiori recisi.
Fiori: acqua nutriente. Un rimedio per i vostri fiori recisi, che mantenga l'acqua fresca e garantisca l'assorbimento disostanze nutritive? Aggiungere all'acqua nel vaso piccole quantità di carbonella e aceto o succo di limone. Si evita il diffondersi di batteri e si impedisce la chiusura dei pori degli steli.

Maschera alla fava.
Un’antica ricetta per pulire il viso in profondità è a base di farina di fave (o di ceci). Mescolate un cucchiaiodi questa farina con un cucchiaio di miele e uno di olio di oliva. Amalgamate e stendete su viso e collo. Dopo cinque minuti, iniziate un massaggio rotatorio bagnandovi le mani per ammorbidire la pasta. Sciacquate bene e tonificate con gocce di limone.

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Dentro una Tesla si sopravvive a un attacco con armi biologiche

di Marina Bulfon

Le auto elettriche Tesla sono completamente diverse da quelle tradizionali e questo vale anche per la modalità difesa armi biologiche, disponibile su Tesla Model X e Tesla Model S. Bioweapon Defense Mode è il nome attribuito al sistema di filtri HEPA per l’aria dell’abitacolo che non si limita a bloccare il polline ma risulta così efficiente da bloccare anche inquinamento e persino batteri. Alla presentazione molti hanno sospettato che si trattasse di un nome altisonante per i tradizionali filtri aria, ma una recente sperimentazione effettuata da Tesla dimostra il contrario, addirittura con risultati sorprendenti.

Per testare la modalità di difesa contro armi biologiche una Tesla Model X è stata inserita in una campana sigillata all’interno della quale è stata ricreata una atmosfera altamente inquinata, con un livello di PM 2.5 pari a 1,000 µg/m3 contro il limite massimo di 12 µg/m3. I ricercatori Tesla a bordo della vettura indossavano mascherine per respirare ma nel giro di 2 minuti, una volta attivato il sistema di filtri, il livello di inquinamento è crollato a livelli ridottissimi, non più rilevabili nemmeno dagli strumenti a bordo, convincendo i tester di essere al sicuro fino al punto da togliersi le mascherine per respirare normalmente.

Non solo: una volta attivato il sistema contro le armi biologiche della vettura si è dimostrato così efficiente da ridurre persino il livello di inquinamento presente all’interno della campana sigillata, con valori di particolato crollati del 40%.

La funzione reclamizzata da Tesla non è solo uno strillo di marketing: il sistema di filtraggio disponibile per Tesla Model X e sulle nuove Tesla Model S ora in produzione è derivato dai sistemi impiegati negli ospedali, camere bianche e anche nell’industria aerospaziale e, secondo il costruttore di auto elettriche, è centinaia di volte più efficiente dei tradizionali filtri impiegati nell’industria automotive. Ora non ci sono più dubbi: in caso di inquinamento stellare o peggio di attacco con armi biologiche bisogna cercare subito una Tesla in cui rifugiarsi.

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Qualche giorno a punta Umbria

di Gianfranco Pepe

Grazie a mia moglie che anche quest’anno ha vinto un viaggio premio con la sua banca, eccoci qua mentre scendiamo dal pullman che dall’aeroporto di Siviglia ci ha portato a Punta Umbrìa, località andalusa sull’oceano a 40 chilometri dal confine con il Portogallo. Siamo all’inizio di maggio e il periodo non è certo ideale per un soggiorno balneare, la temperatura è freschina anzi, al mattino e alla sera ci vorrà la giacca. Ci accolgono le fauci di un ecomostro con circa 2.000 camere, uno dei tanti che hanno rovinato le coste spagnole, un resort diviso in quattro diverse strutture che si estendono sul litorale per un totale di quasi 700 metri. Fortunatamente le costruzioni hanno solo 3 piani e sono immerse in una meravigliosa pineta, che li nasconde discretamente impedendo di essere visti dal mare. Ci perdiamo subito tra gli infiniti corridoi e le innumerevoli ascensori, prima di trovare la nostra stanza che affaccia su una delle tante piscine, ma nei prossimi giorni studieremo delle strategie orientative che velocizzeranno i nostri spostamenti……ci vorrebbe una bussola! Siamo curiosi di esplorare i dintorni e così facciamo subito una lunga camminata sulla battigia, respirando l’aria fresca e salmastra con la sola compagnia del fragore delle onde. Una spiaggia infinita e ancora piuttosto selvaggia si estende davanti a noi a perdita d’occhio, mentre all’interno del litorale vi è una bella pineta che si perde tra le dune che degradano verso il mare. Per ora di bagni non se ne parla e questo ci spinge a noleggiare un auto. I dintorni sono ricchi di bellezze naturali e culturali e questo, oltre alla compagnia di simpatici amici, riempirà la nostra vacanza di tanti indimenticabili momenti.
Con una confortevole Seat Toledo, puntiamo verso nord. La nostra prima meta è Siviglia, la capitale di questa incantevole regione dalla quale ci separano un centinaio di chilometri. Percorriamo un reticolo di veloci e, almeno al momento, deserte strade, praticamente delle autostrade senza pedaggio. Dicono che gli spagnoli siano messi male quanto noi, ma da queste belle infrastrutture si direbbe che almeno abbiano rubato meno! I grandi nidi delle cicogne, che migrano in questi luoghi dall’Africa, sono su tutti, ma proprio tutti i pali della luce che costeggiano l’autostrada. Ci dirigiamo subito alla splendida Cattedrale, nella quale purtroppo non riusciamo ad entrare a causa di una coda infinita. Dall’esterno comunque possiamo fotografare la magnifica Giralda, l’alto minareto dell’antica moschea riconvertito poi in campanile. L’Andalusia fu un tempo un’importantissimo insediamento arabo, e di conseguenza musulmano, e molte sono le sue testimonianze spesso trasformate poi in luoghi di culto cristiano. Decidiamo invece di entrare nel vicino Alcazar, l’antico splendido palazzo reale. In realtà il complesso è composto da una serie di costruzioni di diverse epoche, con stili differenti ma sempre assai influenzati dalla cultura moresca. Magnifici azulejos (piastrelle di ceramica dipinte a mano e di colore bianco e blu) impreziosiscono ricche sale e suggestivi patii, e dall’alto di eleganti gallerie possiamo anche ammirare una serie di stupendi giardini, trascorrendo un paio d’ore interessanti e piacevoli. Riprendiamo il cammino e ci immergiamo nell’adiacente quartiere di Santa Cruz. Le viuzze che si intersecano alle spalle delle mura dell’Alcazar, interrotte di tanto in tanto da minuscole piazze e angoli nascosti, sono molto animate e carine. Un susseguirsi di locali, negozi di ventagli o di ceramiche, linde casette e balconi fioriti. Camminiamo poi a lungo verso il fiume Guadalquivir per raggiungere la bellissima e scenografica Piazza di Spagna. La spianata è davvero immensa, circondata da canali d’acqua e dai tanti padiglioni dedicati a tutte le province spagnole, ognuno diverso dall’altro, ognuno con l’esposizione dei propri stemmi e delle proprie peculiarità. A Siviglia comincia a fare un gran caldo, ma tornando sulla costa la brezza oceanica ci avvolge in un abbraccio alquanto freschino. Proprio per questo, anche se la nuova giornata è illuminata da un bel sole, disertiamo le spiagge e puntiamo verso nord est, ai confini del grande parco naturale che visiteremo tra qualche giorno. La nostra nuova meta è il caratteristico villaggio di El Rocio, le cui strade sono tutte sterrate, adatte ai cavalli, principale mezzo di trasporto per i frequentatori abituali di questo luogo un po’ fuori dal mondo. In effetti le bianche case delle confraternite delle varie città, ognuna diversa dall’altra, tutte molto carine e tutte munite di pali per legare le cavalcature, ci ricordano un po’ i film western. La Madonna di Nostra Signora del Rocio, chiamata la Paloma Blanca, è molto venerata e il paese si anima specialmente durante la sua grande festa nei giorni antecedenti la Pentecoste. Centinaia di migliaia di pellegrini provenienti da tutta la Spagna e non solo, arrivano a piedi o a cavallo per dar vita ad una fiesta flamenca in cui sacro e profano si mescolano in un insieme allegro e coinvolgente.
Sempre assistiti dal bel tempo, oggi ci rechiamo a visitare i “Lugar Colombinos”, posti nei quali, nonostante siano passati molti secoli, si respira ancora un’atmosfera carica dei ricordi di un’impresa che cambiò le sorti del mondo. I luoghi di Colombo distano solo una trentina di chilometri dal nostro albergo e la prima tappa è al monastero francescano di La Rabìda, luogo veramente affascinante. Il piccolo monastero ospitò Colombo nella preparazione del suo viaggio, e fu qui che, tramite un frate consigliere della Corona, riuscì a convincere i reali a finanziare l’impresa. Il convento è molto raccolto e interessante, con la chiesa e il piccolo refettorio abbelliti dagli azulejos, e riesce a farci rivivere quegli storici momenti con grande suggestione. Poco lontano sono state ricostruite le 3 famose caravelle, sulle quali possiamo salire. Ci arrampichiamo sul castello di prua, entriamo nella cabina del grande navigatore e scendiamo nelle stive, il tutto molto ben riprodotto. Ci trasferiamo poi a Palos de la Frontera, il porto da cui salpò la spedizione e che ora dista alcuni chilometri dalla costa. Il paese con le sue candide abitazioni è veramente carino. Passiamo dalla casa di uno dei fratelli Pinzon, che comandavano le altre due imbarcazioni e arriviamo nella piazza della chiesa, sulla quale i nidi delle cicogne con i loro lunghi becchi e i piccoli che fanno capolino regalano un’immagine davvero insolita al tetto e al campanile. Poco lontano ci affacciamo ad un belvedere da dove si scorge l’oceano e poi passiamo dalla deliziosa piazzetta del comune, pulita e ordinata e abbellita da piastrelle in ceramica e tanti gerani. Pochi chilometri poi per raggiungere Moguer, dove si trova un altro monastero nel quale Colombo andò a ringraziare il Signore immediatamente dopo il suo ritorno dalle lontane Americhe. Purtroppo è ora di pranzo e lo troviamo chiuso, e così non ci resta che ripercorrere velocemente le deserte strade andaluse, arrivando al nostro resort in tempo per placare l’appetito con un gustoso trancio di pizza in attesa della cena di gala di questa sera. Per questa occasione l’organizzazione ci fa una bella sorpresa e in pullman ci trasferiamo nel centro di Huelva, capoluogo della zona, dove ci aspetta la locale Plaza de toros imbandita solo per noi. Qui, sotto una cupola di luci, passiamo una piacevolissima serata, gustando le specialità locali al ritmo irresistibile della musica gitana. Le luci si spengono, e nell’arena al centro dell’anfiteatro compaiono una giovane ballerina di flamenco e un cavaliere che monta un elegante cavallo bianco. La ragazza e il cavallo ballano vicini, seguendo il ritmo incalzante con un’intensità che trasmette tutto l’ardore di questa che non è solo musica e danza, ma è la trasposizione visiva e sonora di un appassionato stile di vita. Il sole di una nuova meravigliosa giornata splende basso alle nostre spalle, mentre puntiamo a ovest verso il confine. Oggi si va in Portogallo e, con un’ora e mezza di confortevole autostrada, raggiungiamo la città di Faro, capoluogo dell’Algarve. Tra poche settimane questo litorale sarà torrido e invaso dai turisti, ma stamattina al contrario c’è una temperatura ideale e pochissima gente. La città vecchia, poco fuori dal porto, è ben preservata con numerosi esempi di architettura con influenze moresche. Ci aggiriamo con calma tra le viuzze lastricate dell’isola pedonale di questa bella cittadina, facendo qualche piccolo acquisto e godendoci con calma la tranquilla e rilassante atmosfera. Entriamo nella Cattedrale, salendo anche sul campanile da dove si gode di un’ampia vista su tutto il centro storico, sul porto e sulla laguna, sfiorati dai carrelli degli aerei che atterrano poco lontano. Ritorniamo poi verso est, alla scoperta della parte orientale di questa ridente regione. Visitiamo Tavira, adagiata sulle sponde di un fiume e, come Faro, separata dal mare da una laguna. Il centro storico, che si sviluppa intorno all’antico ponte romano ad arcate, è molto animato e ricco di bellezze storiche. Il villaggio successivo, in posizione panoramicissima, è Cacela Vela. Sulla terrazza che circonda la chiesa godiamo di una splendida vista sulle sottostanti spiagge chiarissime, sempre intervallate da lagune, in un alternanza di acqua e di banchine sabbiose. Un ambiente naturale dai colori caraibici davvero straordinario. Ripartiamo verso la Spagna ma, prima di attraversare il lungo ponte autostradale, facciamo l’ultima suggestiva visita a Castro Marim, in posizione elevata sulla Guadiana, il fiume che segna il confine. Ci inerpichiamo sulla rocca, antico strategico baluardo difensivo, arrampicandoci sino al punto più alto sui bastioni del castello. Sotto la bandiera portoghese che sventola accarezzata dalla brezza oceanica, ci fermiamo ad ammirare il bel panorama sui dintorni e sulla più lontana laguna prima di intraprendere il viaggio di ritorno.
Risaliamo per l’ultima volta in auto per partecipare all’escursione prenotata nel grande parco naturale della Donana (che si legge Dognana), e che divide le 2 province andaluse in riva al mare, quella di Huelva e quella di Cadice. Ripassiamo nell’affascinante villaggio di El Rocio, dove la calda luce del pomeriggio illumina la facciata della chiesa della Blanca Paloma. Un carro tirato da cavalli e alcuni cavalieri gitani che ci passano accanto, ci fanno intuire che il paese si sta animando per il fine settimana. Proseguiamo per alcuni chilometri verso l’ingresso del parco e puntualissimo, alle 17, il nostro pullman 4x4 parte in direzione della costa. La nostra guida si chiama Gonzal, e siamo fortunati perché è un ragazzo davvero preparato. Cominciamo a percorrere un tratto molto sballonzolante di spiaggia per circa 7 chilometri. Poi sbandando e ruggendo ci inerpichiamo sulla cima di una delle grandi dune che caratterizzano questo particolarissimo ecosistema, che si estende per 25 chilometri lungo il mare. I 2 elementi che gli danno vita sono la sabbia e i pini marittimi. Il vento alimenta e sposta le dune, che poco a poco divorano il pino, del quale alla fine resta solo la chioma all’esterno. Alcuni pini vengono completamente fagocitati, mentre quelli che crescono nelle vallette tra una duna e l’altra si salvano. Ci aggiriamo a piedi affascinati da questo strano gioco della natura ed è davvero insolito camminare all’altezza della cima degli alberi! Puntiamo poi verso l’interno di questo mosaico paesaggistico davvero straordinario. Infatti in pochi minuti il paesaggio cambia completamente. L’ambiente che ci circonda si chiama Marisma, una zona alluvionale che vive solo grazie alle piogge, allagandosi abbondantemente in inverno e risultando completamente secca in estate. Ai bordi di uno specchio d’acqua ci fermiamo a lungo ad ammirare affascinati centinaia di Ibis e di eleganti fenicotteri rosa. Si avvicina la magica ora dell’imbrunire e lungo la nostra strada escono allo scoperto numerosi cerbiatti e diversi cinghiali. Costeggiando poi la riva occidentale del Guadalquivir, ritorniamo sulla spiaggia. Il sole sta tramontando davanti a noi ed è bellissimo percorrere i 30 chilometri che ci separano dall’arrivo correndo sulla sabbia con le ruote che sfiorano le onde del mare. Dopo 4 ore impegnative ma molto gratificanti, facciamo un meritato applauso a Gonzal e torniamo a El Rocio per un’altrettanta meritata cenetta.
E’ scoppiata l’estate e oggi è una fantastica giornata calda e soleggiata. Alle 9 siamo già pronti per una lunga passeggiata di quasi 10 chilometri, prima nella pineta e poi sulla spiaggia. L’atmosfera è dolcissima e tranquilla , con il sole ancora basso e ancora pochissima gente. Con la marea che le risucchia e la mancanza del vento che le gonfia, oggi le onde oceaniche fanno davvero una gran fatica ad abbattersi sulla riva con il solito fragore. Io non resisto al richiamo delle sirene, e mi tuffo in mare venendo immediatamente avvolto da una morsa di gelo. Un esperienza davvero rigenerante! E’ l’ultima parentesi prima di prepararci al volo di ritorno. Anche in Italia il tempo è splendido e possiamo bearci dall’alto di una nitida vista su Portofino e tutto il golfo del Tigullio, sulle 5 terre e poi sulla grande pianura. Nella luce dell’imbrunire, tagliamo il nastro d’argento del Po’ e dopo poco sfioriamo un paio di barchette che navigano sul Mincio appena uscito dal lago di Garda, prima di toccare dolcemente il suolo veronese e mettere la parola fine a questa bella vacanza.

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